Crescenzio Onofri

pittore e incisore italiano

Crescenzio Onofri (Roma, 23 maggio 1634Firenze, post 1712) è stato un pittore e incisore italiano.

Palazzo Colonna, appartamento della principessa Isabelle, sala dell'alcova, stanzina con affreschi di Crescenzo Onofri
Crescenzio Onofri, Landscape with Figures
Crescenzio Onofri, Idealised landscape of the Roman Campagna
Crescenzio Onofri e Livio Mehus, Dante and Virgil in Hell
Crescenzio Onofri (attr.), Landscape with a River

Biografia

Crescenzio Onofri fu battezzato il 28 maggio 1634 nella parrocchia di Sant'Andrea delle Fratte. Il padre, Marco Tullio Onofri, era dottore in Legge e figlio di un notaio Paolo; la madre Tommasa era figlia del muratore Vincenzo Gaburri.[1] La famiglia abitava in strada Gregoriana, almeno dal 1629. Dopo la morte del padre, Crescenzio con la madre e la nonna si trasferirono in piazza Grimana (oggi, Piazza Barberini). Nel 1655 la madre si risposò e la famiglia completa poco dopo tornò in strada Gregoriana. Nel 1663 Crescenzio risulta sposato con Anna Leonora Bucci e in questo anno nacque il loro primo figlio: Marco Tullio Francesco. Nel 1667 Onofri fu accolto nella Accademia dei Virtuosi al Pantheon.

Crescenzio Onofri si dedicò alla pittura di paesaggio, sia su tela sia a fresco, sulle tracce del classico modello ideato da Gaspard Dughet, di cui egli si riconobbe allievo e seguace.

Nel 1675 è ricordato tra i frequentatori dei corsi dell’Accademia di San Luca, prestigiosa istituzione artistica romana che ha formato un gran numero di artisti.

Onofri dal 1671 ha partecipato, come frescante, alla decorazione di palazzi romani, appartenenti a famiglie patrizie: i Pallavicini, i Rospigliosi, i Theodoli, i Colonna (famiglia) (risultano pagamenti per tele dal 1667 e, da parte di Lorenzo Onofrio Colonna, dal 1671 al 1674), i Pamphilj (risultano pagamenti da parte di Giovanni Battista Pamphili (da non confondere con il papa che aveva lo stesso nome e cognome) nel 1671, per lavori al mezzanino del suo palazzo al Collegio Romano), gli Odescalchi (Onofri lavora dal 1686 per Livio Odescalchi). Nel palazzo Pamphili Onofri collaborò con Dughet alla decorazione della Sala del Trono, riservata alle visite del Papa, realizzando quasi tutte le pitture a guazzo, con acquarello e gesso.

Chiamato dal marchese Carlo Theodoli a San Vito Romano, affrescò nel 1667-1668 sei sale di Palazzo Theodoli. Da questo ciclo di affreschi egli trasse disegni che furono da lui stesso incisi e riprodotti a stampa nel 1696. Opere di Crescenzio Onofri sono elencate negli inventari 1611–1795 della collezione dei dipinti dei principi Colonna.

A Firenze

Onofri si stabilì a Firenze nel 1696, alla corte del Granduca Cosimo III de’ Medici e realizzò per il Granduca tele di grandi dimensioni, per decorare le sale della Villa Medici a Pratolino, con paesaggi ispirati alla caccia nelle campagne romane.

Collaborava con altri artisti, come Livio Mehus, Antonio Giusti, Pier Dandini, Alessandro Magnasco e Francesco Petrucci, che dipingevano le figure inserite nei suoi paesaggi. Nel 1712 abbiamo l’ultima notizia che lo riguarda: la consegna di due dipinti. Si presuppone che l’artista sia morto a Firenze dopo poco tempo.

Opere in musei

Sue opere si conservano a Roma, alla Pinacoteca Capitolina e a Palazzo di Montecitorio. Nelle collezioni della Galleria Corsini c'è una serie di quattro paesaggi dell'Onofri, caratterizzati dalla dimensione bislunga: due dipinti sono di cm. 81x31 e gli altri due di cm. 98x30. I soggetti analoghi, lo stile e le dimensioni presuppongono che siano stati creati per decorare lo stesso ambiente. Le figure sono state dipinte da un altro pittore. L'attribuzione all'Onofri è giustificata dalla somiglianza di queste quattro opere con suoi dipinti nella cosiddetta Sala di Pussino di Palazzo Doria-Pamphili. Alcuni dipinti, appartenenti alla Galleria Corsini, sono attualmente in deposito presso palazzi istituzionali romani.

Titoli di opere

  • Landscape with Fishermen (Londra, National Gallery)
  • Landscape with Figures (attr.) (Londra, National Gallery)
  • Paesaggio con Diana (Roma, Galleria Corsini)
  • Paesaggio con contadina che spidocchia un bambino (Roma, Galleria Corsini)
  • Paesaggio con zampognaro (Roma, Galleria Corsini)
  • Paesaggio con contadino che si toglie una spina (Roma, Galleria Corsini)
  • Paesaggio con viandanti e lavandaie (Roma, a Palazzo Chigi)
  • Paesaggio con ponte e fortezza (Roma, Galleria Corsini)
  • Paesaggio con contadini e armenti (Roma, al Ministero degli Esteri)
  • Paesaggio con cavaliere, pastore e gregge di capre (attr.) (Roma, al Ministero degli Esteri)

Note

  1. ^ Le note biografiche del periodo romano si desumono dagli studi di Laura Bartoni. Sul periodo fiorentino i riferimenti biografici sono invece carenti.

Bibliografia

  • Luigi Salerno, Pittori di paesaggio del seicento a Roma, Milano, Istituto Italiano di Credito Fondiario, 1977-1980.
  • Sivigliano Alloisi, Arcadie e Vecchi Merletti. Paesaggi della Collezione Corsini, Roma, Gebart, 2002, pp. 116-129 e 183.
  • Laura Bartoni, Le vie degli artisti: residenze e botteghe nella Roma barocca dai registri di Sant'Andrea delle Fratte, 1650-1699, Roma, Edizioni nuova cultura, 2012, pp. 489-490.

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