Pinarella

frazione del comune italiano di Cervia
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Pinarella è una frazione del comune di Cervia (RA). Essa si sviluppa nella zona sud-orientale dello stesso comune: confina a nord-ovest con il Capoluogo, a sud ovest con Villa Inferno, ad est con il Mare Adriatico ed a sud-est con Tagliata (ulteriore frazione di Cervia, confinante con Cesenatico). La sua posizione è centrale, infatti si trova a 3 km da Cesenatico e a 3 km dal centro di Cervia. Oltre al mare nel quale si affaccia al lato est, essa dispone anche di una pineta di 25 ettari che si sviluppa lungo la spiaggia e la divide dall'abitato, nella zona nord la pineta è divisa dalla strada tramite una striscia di case, negozi, ristoranti, inframezzata da passaggi pedonali, mentre nella zona sud la pineta si affaccia direttamente sulla strada

Pinarella
frazione
Pinarella – Veduta
Pinarella – Veduta
La fontana di Piazza dell'Unità
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Ravenna
Comune Cervia
Territorio
Coordinate44°15′N 12°22′E
Altitudinem s.l.m.
Abitanti4 762 (31-12-2010)
Altre informazioni
Cod. postale48015
Prefisso0544
Fuso orarioUTC+1
PatronoSan Paterniano
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pinarella
Pinarella

Le origini e l'identità della località

 
La spiaggia nel 2013
 
La pineta sul Viale Italia

Il nome Pinarella risale alla metà del Settecento e deriva da “piccola pineta”. Nella parte sud della città di Cervia si estendevano arenili di recente formazione, in una zona disabitata, in quel tratto di litorale, vennero piantati pini ed altre essenze arboree. Già a partire dal 1765 una parte di Pinarella era fruttifera e poteva essere ceduta in affitto al Comune insieme alla pineta di Cervia. La vegetazione andò estendendosi fino alla zona dell'attuale località di Tagliata. Durante l'Ottocento però, sia per gli eventi atmosferici, sia per il bisogno di legna durante le rigide stagioni invernali, sia per le burrasche e per gli eventi bellici, la pineta si presentava incendiata e devastata. Inoltre nel 1825 si ebbe da parte del Comune di Cervia l'esigenza di incentivare le produzioni agricole, così nel 1843 si ebbe la fine di questa piccola realtà pinetale. L'abbattimento della pineta venne motivato dall'esigenza di far fronte alla semidistruzione delle banchine del porto canale a seguito di violente burrasche, utilizzando gli alberi abbattuti per la ricostruzione delle stesse e per ricavare risorse destinate a nuove opere pubbliche. Queste terre vennero in seguito destinate ad attività agricole. La pineta verrà messa a dimora di nuovo nel Novecento, in una zona diversa dalla precedente, ma continuerà a costituire il polmone verde fondamentale per lo sviluppo del turismo della città. Nel corso dell'Ottocento la realtà di Pinarella era costituita da case sparse, in uno scenario prevalentemente agricolo, durante il Novecento invece si assiste ad uno sviluppo progressivo che porterà questa località alla grande trasformazione turistica nel secondo Dopoguerra. Durante alcuni decenni la popolazione cresce sensibilmente, fino a raggiungere il risultato attuale di 4762 abitanti. Questo incremento va di pari passo con lo sviluppo turistico e urbano, infatti nello stesso periodo vennero costruite numerose colonie, alberghi e pensioni, case di vacanza, stabilimenti balneari, campeggi, attività commerciali e pubblici esercizi, che costituiscono ancora oggi una componente importante dell'offerta turistica locale. Inoltre fu significativa anche la crescita del nuovo centro commerciale, meta ideale per lo shopping e le attività dei pubblici esercizi ed artigianali. Oggi Pinarella presenta un'offerta di 65 alberghi, di cui 2 residenziali e nei quali prevalente è il numero di strutture ricettive a tre stelle; sono 3 i campeggi aperti in estate, le colonie si trovano concentrate nelle estremità settentrionale e meridionale della località e oggi mentre qualcuna ha mantenuto la sua vocazione classica di casa vacanza per gruppi di bambini/ragazzi, altre sono divenute centri sportivi ricreativi o case per ferie destinate ad anziani o disabili, sono attive quasi sono nel periodo estivo e non costituiscono la principale fonte di turismo della località che è invece appunto rappresentata da alberghi e appartamenti turistici Il turismo in questa zona non è solo balneare, ma anche ecologico (grazie alla presenza della pineta e delle saline), sportivo ed enogastronomico.

Eventi

Uno degli eventi di maggior rilievo è la Fiera di San Giuseppe, con la tradizionale Sagra della Seppia, che avviene nel mese di marzo e segna l'inizio della stagione turistica, con l'avvento della primavera. Durante questo evento vengono svolte molte iniziative culturali, spettacolari (come la focarina e lo spettacolo di fuochi d'artificio) e naturalmente gastronomiche.Dal 2011 fra fine aprile e inizio maggio ospita un festival internazionale di aquilonismo sulla spiaggia per circa 10 giorni, tale festival era in precedenza ospitato da località contigue(Cervia o Tagliata)

La popolazione

Nel Novecento Pinarella ero costituita da pochi nuclei familiari che vivevano in case sparse lungo il litorale. In quel periodo non vi era nessuna distinzione tra Pinarella e Tagliata, si parlava di un'unica località che si estendeva dal sud di Cervia e arrivava fino ai confini con il vicino Comune di Cesenatico. L'incremento più consistente nella popolazione si ebbe nel secondo Dopoguerra, sono proprio gli anni del boom economico e sociale che creano la grande trasformazione: da centro agricolo Pinarella diventa una moderna località turistica. Oggi Pinarella ha 4762 abitanti.

La pineta

Risorsa fondamentale per la località, la pineta, rappresenta un elemento caratterizzante del paesaggio e svolge un ruolo significativo per migliorare la qualità della vita. La pineta si estende per circa 25 ettari e per la lunghezza di 3050 metri e una larghezza che varia dai 70 m ai 100 m. È stata impiantata negli anni quaranta; negli anni cinquanta e nel secondo Dopoguerra con la formazione di cantieri di rimboschimento e la messa a dimora di nuovi pini e di nuovi alberi ha costituito uno sbocco occupazionale importante anche nei periodi di forte disoccupazione, per aiutare le famiglie in difficoltà. Le essenze arboree presenti sono prevalentemente pino marittimo (Pinus pinaster) e pino domestico (Pinus pinea). Questa pineta è stata istituita Riserva Naturale con un decreto ministeriale del 1977. Grazie a quest'area verde è cresciuta anche la consapevolezza delle problematiche che riguardano la salvaguardia, la valorizzazione della stessa.

Il turismo

Cesena di Mare

Le caratteristiche principali della località che hanno permesso lo sviluppo delle attività turistiche sono: un'ampia fascia di arenile, caratterizzata da sabbia finissima, che consentirà di sviluppare forme importanti di turismo balneare; una pianura litoranea, rispetto alla quale la crescita urbana avverrà a monte. Con la crescita urbanistica si crea l'esigenza di collegare la fascia costiera di Pinarella alle vie di comunicazioni interne, grazie a questi collegamenti, si parlerà di Pinarella come uno sbocco al mare per la città di Cesena, Pinarella sarà denominata Cesena di mare. La crescita del turismo favorirà anche lo sviluppo dell'immigrazione, soprattutto all'interno della realtà romagnola. Nasceranno in questo modo le prime attività ricettive come piccole pensioni, alberghi e i primi appartamenti a destinazione turistica. Si sviluppa anche il turismo all'aria aperta con i campeggi e in spiaggia si aprono i primi stabilimenti balneari. La nuova fase di crescita del turismo consente alla popolazione locale di svolgere attività lavorative stagionali, nascono così i lavori estivi. Con l'esigenza di ampliare la rete commerciale, negli anni sessanta e settanta, si formerà il nuovo Centro Commerciale di Pinarella, si va sviluppando così anche l'area di ristorazione e dei bar. All'iniziale “turismo fai da te” subentreranno le aziende del settore turistico per coniugare la tradizione dell'accoglienza di questa terra romagnola con l'innovazione della loro esperienza.

Le colonie

Sviluppate nel corso del secondo Dopoguerra, negli anni cinquanta e sessanta nella località di Pinarella e Tagliata vengono costruite decine di colonie, per ospitare bambini e ragazzi di enti locali, religiosi, privati e di aziende. Durante questo periodo si contavano tra Pinarella e Tagliata 36 colonie. Inizialmente le colonie al mare erano nate per motivi terapeutici e filantropici, ed erano in origine connesse alla diffusione della talassoterapia, legata ai bagni di mare come importante risorsa terapeutica. In Italia erano già stati costruiti “ospizi marini” per bambini affetti dalla scrofola (una particolare tubercolosi caratterizzata da un gonfiore ai linfonodi del collo e della cute) e da rachitismo. Questi “ospizi” si diffusero soprattutto a cavallo tra Ottocento e Novecento, ma l'incremento maggiore si ebbe nel secondo e nel terzo decennio del Novecento per opera del Partito Nazionale Fascista. Il regime aveva capito che il soggiorno in queste colonie sarebbe stato di aiuto per la diffusione e l'ampliamento del consenso del pensiero Fascista, soprattutto grazie all'indottrinamento già dall'infanzia. La diffusione di queste colonie nel secondo Dopoguerra era stata favorita anche della scelta delle grandi aziende di mandare i figli dei propri dipendenti in vacanza per turni di quindici giorni al mare o in montagna. Negli ultimi decenni il fenomeno di utilizzo delle colonie al mare è fortemente ridimensionato, molte strutture hanno cessato la propria attività già dagli anni ottanta e novanta.

Tempo libero e sport

Nell'anno 1973 si dette vita a Pinarella ad un'associazione sportiva che dava vita a molteplici attività: oltre al calcio venivano praticate anche attività podistiche e cicloturismo. Purtroppo questa esperienza insieme con il suo progetto non esiste più, ma nell'area di Pinarella è sempre rimasto vivo l'interesse per le attività sportive, grazie anche ai numerosi campi di calcio, infatti ancora oggi è presente un'associazione calcistica, il Real Pinarella, che mantiene viva la tradizione già presente negli anni passati, di sfornare grandi campioni (come gli ex giocatori di serie A Alessandro Bianchi e Alberto Fontana). Inoltre a Pinarella è presente da qualche anno una piscina olimpionica che permette oltre al nuoto libero anche attività coordinate da istruttori, come corsi di acqua-gym ecc.

Monumenti e luoghi d'interesse

La parrocchia

Pinarella sulla scia di altri paesi e città sulla costa, cominciava a sfruttare le potenzialità del proprio territorio a scopi turistici. Con l'edificazione delle prime case e strade si sentiva sempre più l'esigenza della costruzione di una Chiesa. Nel 1958 con un decreto vescovile, fu nominato Economo Spirituale della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, don Lorenzo Rossato. Dopo l'approvazione ecclesiastica arrivò anche quella da parte del ministero degli interni, nel 1960 e don Lorenzo Rossato diventò il primo parroco della parrocchia di Pinarella. A livello architettonico all'interno della parrocchia su tutto lo sfondo dell'abside è presente un affresco che raffigura il Sacro Cuore di Gesù. Opera del pittore bresciano Vittorio Trainini, eseguito nel 1966, raffigura un Cristo che dona l'accoglienza al fedele appena entrato nella chiesa: con le braccia aperte, Cristo, mostra il cuore come per rassicurare il fedele e lo invita a sostare nella sua dimora. Gli altari laterali sono impreziositi da due suggestivi mosaici, opera di Giuseppe Imbesi di Ravenna. Entrando, sulla destra, si vede la cappella dedicata alla Sacra Famiglia; a sinistra, c'è la cappella dedicata a Sant’Antonio da Padova, desiderata e voluta dai parrocchiani. Le formelle sono opera di Severi Giuliano di Sassuolo, eseguite in scaiola-ceramica, offerte dai parrocchiana, la parrocchia ne ha volute dedicare una a monsignor Luigi Montanari, ex arciprete di Cervia, poi vicario generale di Ravenna, per il bene fatto a Pinarella. E due rispettivamente a Elodia Zoli e Teresina Ghiselli, che sono state due infaticabili catechiste per Pinarella, quando non era ancora parrocchia.

Bibliografia

Renato Lombardi, Pinarella: da centro agricolo a moderna località turistica, Associazione enogastronomica “Antichi Sapori di Romagna”

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