Dirham

Il dirham (in arabo دِرْهَم?, plur. in arabo دَرَاهِم?, darāhim fu, dall'epoca del califfo omayyade 'Abd al-Malik ibn Marwān, la moneta argentea fatta coniare per la giovane umma islamica. La parola derivava direttamente dal persiano drahm che la impiegava fin dall'epoca achemenide per la sua moneta d'argento e, a sua volta, quest'ultima s'era ispirata alla greca drakmé.
Il dirham musulmano, di 2,97 grammi di peso, era al momento del suo primo conio in un rapporto di 7/10 nei confronti del dīnār aureo (che pesava g. 4,25) e 10 o 12 dirham equivalevano a 1 dīnār ma tale rapporto variò notevolmente nel corso della lunga storia del califfato e delle dinastie che lo soppiantarono dopo il suo crollo nel XIII secolo d.C.
Il dirham è nominalmente stato mantenuto come unità di conto in numerosi paesi arabi, nella maggior parte dei casi come frazione della moneta di base qualora essa sia chiamata dīnār.
Unità di massa
Conosciuta dai Romani come dracma, il dirhem era un'unità di massa usata in tutto il Nord Africa, Medio Oriente, e Persia, con diversi valori.
Nel tardo Impero Ottomano (turco-ottomano درهم), il dirhem standard era pari a 3,207 g;[1] 400 dirhem sono pari a un occa.
Note
Bibliografia
- F. von Schrötter, Wörterbuch der Münzkunde, Berlino-Lipsia, 1930, s.v. «dirhem» (R. Vasmer).
- J. Walker, A Catalogue of the Muhammadan coins in the British Museum, vol. I, Londra, 1941.
Voci correlate
- dīnār
- Dirham marocchino
- Dirham degli Emirati Arabi Uniti
- Dirham, frazione del Riyal del Qatar
- Dirham, frazione del dinaro libico
- Dirham, frazione del dinaro giordano
- Diram, frazione del somoni tagiko
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