Agon è un balletto in un atto del 1957 su musica di Igor Stravinskij e coreografia di George Balanchine della durata di circa 20 minuti. La prima esecuzione in forma di concerto avvenne il 17 giugno 1957 a Los Angeles in occasione dei 75 anni del compositore; la prima rappresentazione teatrale è invece del primo dicembre 1957 a New York con il New York City Ballet e la direzione di Robert Craft.

Storia

Dopo dieci anni dall'ultimo balletto Orpheus del 1947, Stravinskij torna ad impegnarsi con un lavoro coreografico su richiesta dell'impresario Lincoln Kirstein per il New York City Ballet. L'opera, a cui il musicista iniziò a lavorare già dal dicembre 1953, non costituisce un terzo elemento di una ipotetica trilogia con Apollon Musagète e Orpheus; in effetti Agon non richiama nessun argomento mitologico[1]. Il titolo indica semplicemente una competizione coreografica, senza soggetto e senza scene,astratta, interpretata da otto danzatrici e quattro danzatori senza costumi di scena con semplice abbigliamento da studio.

Struttura

Stravinskij stesso ebbe l'idea originaria del balletto, realizzando una suite di danze ispirata alla Francia del XVI e XVII secolo. La partitura comprende 15 brani di cui il Preludio e due Interludi sono esclusivamente musicali. I quattro gruppi di esecuzioni danzate vengono ad essere così ben rimarcati. Sarabandes, Gaillards e Bransles trovano delle nuove forme coreografiche nel genio di Balanchine e nella creatività di Stravinskij. Il balletto si sviluppa in tre parti indicate solo dalla musica che è eseguita senza interruzioni; i ballerini si cimentano in una serie di danze che impegnano i diversi gruppi, dall'assolo ad un triplo pas de quatre che li riunisce tutti e dodici.

Musica

Dopo The Rake's Progress del 1951 Stravinskij si avvicinò gradualmente alla tecnica dodecafonica; in Agon sono infatti impiegati i modi di struttura appartenenti al sistema seriale, tuttavia rimane un sottile legame con le opere del periodo neoclassico: episodi tonali e modali si alternano con altri prettamente dodecafonici, come se Stravinskij non volesse rinnegare completamente il suo passato.[2] La Fanfara iniziale si apre in un clima nettamente modale e verrà ripresa alla fine quasi ad incoronare tutta l'opera. [3].

Altre versioni coreografiche

Tatiana Gsovsky, Maggio 1958, Berlino, Deutsche Oper

Sir Kenneth MacMillan, Agosto 1958, Londra, Covent Garden

Eske Holm, Gennaio 1967, Copenaghen, Teatro Reale dell'Opera

Note

  1. ^ Roman Vlad, Strawinsky, Torino, Einaudi, 1958.
  2. ^ Angelo Foletto, AA.VV. Il Balletto Repertorio del Teatro di Danza dal 1581, Milano, Mondadori, 1979.
  3. ^ Roman Vlad, Strawinsky, Torino, Einaudi, 1958.