RCA Italiana
La RCA Italiana fu una casa discografica nata nel 1949 e attiva fino al 1987, anno in cui venne acquistata (insieme a tutta la casa madre, la RCA - Radio Corporations of America), dalla BMG.
Storia della RCA Italiana
La nascita e i primi anni
Negli Stati Uniti la RCA (sigla di Radio Corporation of America) era una delle case discografiche più note: fondata nel 1919 come compagnia radiofonica, dal 1929 era entrata nel mercato discografico (acquistando la Victor Talking Machine Company, una delle più antiche case discografiche, essendo stata fondata nel 1901, che aveva stampato e distribuito tra gli altri i dischi di Enrico Caruso), sia per quel che riguadra la produzione che la distribuzione, realizzando tra l'altro nel 1931 il primo disco a 33⅓ giri (o Long Playing).
Con la fine della seconda guerra mondiale, nell'ambito degli investimenti americani collegati con il piano Marshall, la RCA decise di costituire una filiale in Italia: nacque così, alla fine del 1949 la RCA Italiana, società per azioni di proprietà al 90% della casa madre americana e al 10% della Città del Vaticano.
Nel 1949 era divenuto presidente della RCA Victor (una delle cinque sottocompagnie della RCA americana) il cattolico Frank Marion Folsom (che era stato dal 1942 al 1949 il vice presidente esecutivo di David Sarnoff, il presidente precedente), e papa Pio XII, durante un'udienza, memore dei bombardamenti del 19 luglio 1943 avvenuti nel quartiere romano di San Lorenzo, gli aveva chiesto espressamente l'installazione di una fabbrica in questo borgo: fu così che si decise di aprire la sede in Italia della RCA, già programmata a Milano, a Roma, con gli uffici in via Caccini (vicino a villa Borghese) e la fabbrica vera e propria (che aprì due anni dopo, nel 1951) al km 12 della via Tiburtina; la prima denominazione dell'azienda fu RTI, cioè Radio e Televisione Italiana, ma dopo pochi mesi assunse la denominazione di RCA Italiana.
Come presidente fu nominato il conte Enrico Pietro Galeazzi, ingegnere dipendente dal Vaticano (uomo di fiducia del papa e amico di Spellman, il potentissimo cardinale di New York), mentre l’ingegnere Antonio Biondo fu messo a capo della fabbrica vera e propria: fino a quel momento l'unica fabbrica di dischi in Italia si trovava a Milano ed era di proprietà de La Voce del Padrone.
Per lo più i primi anni venivano stampati dischi di provenienza della RCA americana, anche perché la casa madre non era interessata più di tanto a promuovere la presenza sul mercato italiano, ancora poco consistente; le poche registrazioni italiane effettuate in quegli anni (ad esempio quelle di un giovanissimo Domenico Modugno, in assoluto uno dei primi artisti italiani dell'RCA, di Nilla Pizzi, di Paolo Bacilieri e di Katyna Ranieri) erano fatte o in alcuni studi in affitto situati in via Pola o al Cinefonico di Cinecittà.
Alla fine del 1954, però, la casa madre, poiché l'andamento economico della sede italiana era in perdita, decise di chiudere: Pio XII decise di mandare uno dei suoi segretari laici, Ennio Melis, nato a Firenze nel 1926, per ispezionare gli uffici e la fabbrica insieme al conte Galeazzi.
Melis giovanissimo, dopo varie peripezie al seguito degli Alleati che lo avevano portato da Firenze a Roma, era stato assunto come segretario in vaticano a 21 anni, grazie a un annuncio letto sul Messaggero; nel corso dei nove anni passati in Vaticano si era conquistato sempre di più la fiducia del suo datore di lavoro, ed uno dei suoi compiti era quello di accompagnare i giornalisti e i cineoperatori statunitensi che si recavano dal Papa, soprattutto a Castel Gandolfo.
Melis giudicò l'azienda non solo meritevole di essere conservata, ma anzi di essere lanciata in grande stile, valutando il settore della musica leggera come in probabile espansione negli anni futuri: su spinta di Pio XII la casa madre sostituì l'ingegner Biondo e il conte Galeazzi con il giovane funzionario della Città del Vaticano che, iniziando a lavorare per la casa discografica nel novembre 1955, ne divenne ufficialmente segretario nell'aprile 1956; a Melis fu affiancato Giuseppe Ornato, con compiti organizzativi.
Le prime decisioni dei due furono di chiudere gli uffici di via Caccini, trasferendo tutto presso lo stabilimento di via Tiburtina, e di assumere come direttore artistico Vincenzo Micocci.
I primi successi
Micocci era un giovane appassionato di musica, specialmente jazz (nel 1958 pubblicherà per le edizioni Cappelli di Bologna il fondamentale volume "Il libro del jazz", scritto insieme a Salvatore Biamonte e ripubblicato più volte nel corso degli anni, e sempre con Biamonte condurrà in quegli anni la celebre trasmissione radiofonica "Il Discobolo", ricordata anche da Francesco De Gregori nella canzone "Rollo & His jets").
In quel periodo lavorava presso il negozio di dischi dello zio ("Musica e radio", in via delle Convertite a Roma), occupandosi in particolar modo degli acquisti, e quindi trattando in prima persona con gli agenti delle case discografiche: ed è proprio l'agente della RCA a segnalare Micocci a Melis, per via del quantitativo di dischi venduti (superiori alla media di altri negozi) e soprattutto per il "fiuto" che dimostra, richiedendo moltissime copie di dischi di artisti come Harry Belafonte e Perry Como (entrambi distribuiti in Italia dalla RCA), ancora poco conosciuti da noi ma che esplodono nel giro di breve tempo.
Il primo incarico che gli dà Melis è quello di quantificare le copie di dischi di importazione da stampare, ma di fronte ad una serie di previsioni azzeccatissime (Belafonte in Italia venderà, tra il 1956 e il 1957, circa 500.000 copie) lo nomina direttore artistico, ed insieme pianifica l'attività per gli anni successivi: si decide quindi di dare il via alla costruzione di nuovi studi di registrazione (che avranno sempre sede in via Tiburtina, e che saranno inaugurati alla fine del 1961), si assumono come arrangiatori alcuni giovani musicisti (alcuni appena diplomati al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, come Ennio Morricone, altri con esperienze in altre case discografiche, come Luis Enriquez Bacalov, e si decide di sviluppare l'acquisizione di giovani cantanti italiani, per sviluppare in maniera maggiore il catalogo nazionale: tra i primi che vengono messi sotto contratto da ricordare Gianni Meccia e Nico Fidenco.
Nel portare avanti queste attività, Micocci non trascura la sua passione, il jazz, e riesce ad aprire e gestire una collana apposita che stampa in Italia molte incisioni americane di grandi artisti (come Jerry Roll Morton), alcune inedite per il nostro paese.
Meccia, nel frattempo, inizia ad incidere i primi 45 giri per la sottoetichetta Camden: è per lui che viene coniato, per la prima volta, il termine "cantautore", e desta molto scalpore la sua prima apparizione televisiva nello stesso anno in cui, accompagnandosi solo con la chitarra, esegue Odio tutte le vecchie signore, un suo brano ironico forse troppo in anticipo sui tempi.
Il periodo d'oro
I dischi pubblicati
Per la datazione ci siamo basati sull'etichetta del disco, o sul vinile o, infine, sulla copertina; qualora nessuno di questi elementi avesse una datazione, ci siamo basati sulla numerazione del catalogo; se esistenti, abbiamo riportato oltre all'anno il mese e il giorno (quest'ultimo dato si trova, a volte, stampato sul vinile).
33 giri
45 giri
Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli |
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PM 0133 | 1961 | Gianni Meccia | Io lavoro/Le case |
PM 3164 | 1962 | Second Roman New Orleans Jazz Band | Telstar/Madison: a swingin' time |
PM 3226 | 1964 | Gianni Meccia | Il pupazzo/Ci vediamo domani |
PM 3527 | 1970 | The Trip | Una pietra colorata/Incubi |
PM 3549 | 1970 | Il Balletto di Bronzo | Sì, mama mama/Meditazione |
PM 3561 | 1970 | The Trip | Fantasia/Travelin'soul |
PM 3604 | 1971 | The Trip | Believe in yourself/Little Jane |
PM 3650 | 1972 | Era di Acquario | Geraldine/Arabesque |
PM 3686 | 1972 | Era di Acquario | Hold on/Campagne siciliane |
PM 3730 | 1973 | Rovescio della Medaglia | La mia musica/La grande fuga |
TPBO 1002 | 1974 | Angelo Branduardi | Re di speranza/Lentamente |
TPBO 1141 | 1975 | Angelo Branduardi | La luna/Tanti anni fa |
PB 6250 | 1978 | Latte e miele | Sto volando con te/Restiamo insieme |
PB 6350 | 1979 | Latte e miele | Fiore di strada/Severamente proibito |
Voci correlate
Simbolo mancante (man)