Uhud

montagna in Arabia Saudita

Uhud è il nome della montagnola, a settentrione di Medina, salle cui pendici fu combattuta la seconda battaglia campale fra musulmani e pagani.

Dopo Badr i maggiorenti di Mecca cercarono una rivincita che potesse infine sradicare la Comunità islamica (Umma) che si era costituita a Yathrib.

Armarono quindi un forte contingente, al comando di Khālid b. al-Walīd e lo spedirono contro la città-oasi per impartire una dura lezione ai musulmani fuoriusciti (Muhājirūn e ai convertiti medinesi (Ansār).

Malgrado la riottosità del profeta Muhammad che si rendeva del suo stato di debolezza numerica, i più giovani fra i musulmani e i più zelanti fra loro insistettero per accettare battaglia. Lo scontro avvenne sotto il monte Uhud e lì Muhammad appostò un gruppo di arcieri, al comando del Sahib Sa‘d b. Abī Waqqās, con l'rdine di non abbandinare la posizione qualsiasi cosa fosse successa.

Khālid invece si appostò di fianco al monte con la sua cavalleria e inviò suoi uomini a impegnare gli arcieri, dando loro ordine di retrocedere al momento opportuno per invogliare i musulmani a staccarsi dalla loro posizione difensiva.

Quando un arretramento vi fu - vero o simulato - i musulmani furono presi da incointenibile desiderio di razziare l'accampamento meccano e si lanciarono all'inseguimento di quanti sembravano ormai in rotta. La cavalleria di Khālid li colpì allora di fianco e la rotta musulmana fu totale.

Rimase ferito lo stesso profeta Muhammad e il suo svenimento lo salvò perché fu scambiato per morte. Rimase ucciso lo zio del profeta, Hamza b. ‘Abd al-Muttalib, il cui ventre fu squarciato e il fegato estratto e morso dalla moglie di Abū Sufyān, Hind, che aveva avuto il padre ‘Utba ucciso a Badr.

L'esercito meccano si ritirò e non si dedicò all'annientamento del nemico, visti i vincoli di parentela e di clientela che legavano Mecca e Yathrib, e tornò in patria.

Subito dopo la disfatta Muhammad attuò l'espulsione del gruppo ebraico dei Banū Nadīr da Medina e il Corano addebitò la sconfitta alla disubbidiebza dei musulmani nei confronti del loro Profeta.

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