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Giovanni Bucelli
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Bergamo
 
NascitaXIII secolo Scanzorosciate

Giovanni Bucelli, o Giovanni da Scanzo (Scanzorosciate, XIII secoloBergamo, 1450 circa), è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia

Bibliografia

  • Giovanni Finazzi, Sinodo Diocesano tenuto in Bergamo l'anno 1304 sotto il vescovo Giovanni da Scanzo tratto da un codice Pergameno di Bartolomeo Ossa esistente nell'archivio capitolare e pubblicato, Boniardi-Pogliani, 1853.

Le miniere d'argendo dell'alta Val Seriana

Le miniere di argento in Val Seriana si trovavano nei paesi di Ardesio e di Gromo, il minerale estratto nei secoli dall'XI al XIV è documentato da numerosi atti notarili e servivano al conio nell'antico Pergomino prodotto nella prima zecca di Bergamo.

Geografia

Le miniere d'argento erano presenti in Ardesio, di cui non ne è rimasta traccia, probabilmente sul versante a est del Monte Secco, e a Gromo dove è ben visibile la loro localizzazione nella parte sopra il centro storico chiamata Coren del cucì lungo il sentiero che porta alla frazione Ripa, di questa miniera sono ancora visibili 23 ingressi anche se non agibili.

Storia

L'alta Val Seriana, è documentato che fosse ricca di minerali, i Damnatio ad metalla, così chiamati Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) nel suo Naturalis historia[1] raccontano la storia dell'estrazione del ferro che porterà l'alta valle nei paesi di Gromo, Gandellino e Valgoglio, ad essere famosa per la fabbricazione di armi bianche nei secoli XV XVI e XVII, risultano documentate anche miniere di zinco, rame e d'argento. Tutte queste miniere hanno da tempo esaurito la propria vena e non hanno più attività estrattiva.

Sebbene sia impossibile quantificare il minerale che venne lavorato, la presenza di numerosi atti e controversie tra il vescovo di Bergamo, le famiglie del territorio, e la città di Bergamo, testimonierebbero un'attività estrattiva importante, con una qualità mineraria elevata.

Nel 774 Carlo Magno aveva donato i territori dell'Alta Val Seriana al Monastero di San Martino di Tours ed a quello di Saint Denis De Paris[2]. Ma la gestione del territorio era difficile per i monaci francesi, e questo consentì ad alcune famiglie di impossessarsene godendo dei guadagni della lavorazione dei minerali. Nel 1026 il vescovo Ambrogio II, dando in cambio ai monaci altri territori del torinese e pavese, riservandosi il diritto sui ricavi della estrazione e lavorazione di argento, dando inizio a un periodo di gravi controversie tra il potere laico, rappresentato dal feudatario e dalla città di Bergamo, e il potere ecclesiastico, rappresentato dal Vescovo.

Note

  1. ^ Giovanni Targioni Tozzetti, Relazione di alcuni viaggi, in In FirenzeMDCCLII.
  2. ^ Carlo Magno storia e leggenda, in LICEO CAMMILLO GOLGI DI BRENO.

Bibliografia

  • Gianni Barachetti, Possedimenti del vescovo di Bergamo nella valle di Ardesio documenti del se.XI-XV, Secomandi.
  • Bortolo Pasinelli, Gromo nel XV secolo, Bergamo, Corponove, 2011.