Pier Giuseppe Scarpetta
Pier Giuseppe Scarpetta (Moncalieri, 21 giugno 1913 – Cielo del Mediterraneo, 15 agosto 1942) è stato un militare e aviatore italiano. Maggiore pilota in Servizio Permanente Effettivo della specialità caccia, Asso dell'aviazione con sei vittorie al suo attivo,[2] conseguite in Spagna e nella seconda guerra mondiale. Decorato con tre Medaglie d’argento e due di bronzo al valor militare, per il comportamento nell'ultima missione fu decorato di Croce di guerra e poi di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]
Pier Giuseppe Scarpetta | |
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Nascita | Moncalieri, 22 febbraio 1911 |
Morte | Cielo del Mediterraneo, 1959 |
Cause della morte | caduto in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | ![]() |
Forza armata | Regia Aeronautica |
Corpo | Aviazione Legionaria |
Specialità | Caccia |
Anni di servizio | 1934-1942 |
Grado | Maggiore |
Guerre | Guerra di Spagna Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Grecia Invasione della Jugoslavia |
Comandante di | 150ª Squadriglia, 2° Gruppo Autonomo Caccia Terrestre |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regio Accademia Aeronautica di Caserta |
dati tratti da Un eroe sconosciuto. Il maggiore Pilota Pier Giuseppe Scarpetta [1] | |
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Biografia
Nacque a Moncalieri, provincia di Torino, il 21 giugno 1913, figlio di Ulisse, militare di carriera, e Maria Luigia Cravera, all'interno una famiglia originaria del piacentino.[4] Rimasto orfano del padre, caduto durante la prima guerra mondiale,[4] frequentò il Ginnasio di Piacenza,continuando poi gli studi presso il Collegio Militare "Maria Luigia" di Parma, e il Collegio militare di Roma.[4] Entrato nella Regia Accademia Aeronautica di Caserta nel 1932, Corso Marte, ne uscì nel gennaio 1936 con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo.[5] Divenuto pilota militare fu assegnato alla 27ª Squadriglia Osservazione Aerea, I Gruppo,[6] 20° Stormo, di stanza sull’aeroporto di Centocelle.[5] venendo promosso tenente l’8 agosto dello stesso anno.[5] Il 16 aprile 1937 fu trasferito in forza alla 72ª Squadriglia, XVII Gruppo,[7] del 1° Stormo Caccia Terrestre di stanza sull’aeroporto di Campoformido, equipaggiata con velivoli Fiat C.R.32 e CR.20 Asso.[8]
Il 12 aprile 1938 partì volontario per combattere in Spagna,[9] assegnato alla 24ª Squadriglia del XVI Gruppo Caccia "La Cucaracha" dell’Aviazione Legionaria.[1] Decorato con due Medaglie d’argento,[2] una di bronzo al valor militare[2] e la promozione a capitano per meriti di guerra, rientrò in Patria alla fine del 1938]]. Poco prima dell’entrata in guerra dell’Italia fu assegnato come comandante di squadriglia al 160° Gruppo Autonomo Caccia Terrestre, iniziando le operazioni belliche a partire dal 10 giugno 1940. Inizialmente prese parte alle operazioni sul Mediterraneo, combattendo poi, a partire dal novembre 1940, sulla Grecia come comandante della 395ª Squadriglia del 154° Gruppo Autonomo C.T. di stanza a Berat,[1] ed equipaggiato con velivoli Fiat C.R.42 Falco e Fiat G.50 Freccia. L'11 novembre conseguì la sua seconda vittoria in un combattimento aereo, quando con un G.50 abbatte un bombardiere bimotore greco Bristol Blenheim del Mira 32 a nord ovest di Kelcyre.
Dopo l’invasione della Jugoslavia, con il termine delle operazioni belliche nei Balcani, fu decorato con una terza Medaglia d’argento al valor militare.[2] Il 18 novembre 1941 iniziò l'Operazione Crusader, ed egli nel mese di dicembre fu trasferito in Africa Settentrionale come comandante della 384ª Squadriglia,[1] 157° Gruppo Autonomo C.T.,[10] equipaggiata con velivoli Aermacchi C.200 Saetta posizionandosi sul campo d’aviazione di Bengasi K2.
Al comando della 98ª Squadriglia,[11] 7° Gruppo,[1] 54° Stormo C.T.,[11] si distinse in Sicilia, in Sardegna e su Pantelleria, venendo promosso maggiore l’8 giugno 1942, ed abbattendo durante la battaglia di mezzo agosto due caccia Hawker Hurricane. Assunto il comando del 2° Gruppo Autonomo Caccia Terrestre,[12] il 15 agosto 1942, durante una missione di scorta ad aerosiluranti impegnava combattimento contro aerei da caccia nemici Supermarine Spitfire, ma il suo velivolo Reggiane Re.2001[12] fu abbattuto e precipitò in mare causando la morte del pilota.[1]
Decorato inizialmente con la quarta Medaglia d’argento,[2] essa fu trasformata in Medaglia d’oro al valor militare.[2] Gli sono state intitolate una via di Roma e la sezione di Piacenza dell'Associazione Arma Aeronautica.
Onorificenze
— Decreto Luogotenenziale 3 maggio 1945[13]
Note
- ^ a b c d e f Gatti 2017, p. 10
- ^ a b c d e f Massimello, Apostolo 2000, p. 87
- ^ a b Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 258.
- ^ a b c Gatti 2017, p. 15
- ^ a b c Gatti 2017, p. 17
- ^ Dunning 1988, p. 19
- ^ Dunning 1988, p. 27
- ^ Gatti 2017, p. 18
- ^ Gatti 2017, p. 21
- ^ Tale gruppo era al comando del maggiore Luigi Filippi]].
- ^ a b Dunning 1988, p. 22
- ^ a b Dunning 1988, p. 20
- ^ Bollettino Ufficiale 1945, disp.12, pag.501, e Bollettino Ufficiale 1959, supl.7, pag.85.
- ^ Bollettino Ufficiale 1943, disp.14, pag.862, e disp.35, pag.2137.
Bibliografia
- (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
- Daniele Gatti, Un eroe sconosciuto. Il maggiore Pilota Pier Giuseppe Scarpetta, Roma, IBN Editore, 2017.
- I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
- (EN) Alfredo Logoluso, Fiat CR.32 Aces in Spanish Civil War, Botley, Osprey Publishing Company, 2010, ISBN 978-1-84603-983-6.
- (EN) Giovanni Massimello, Giorgio Apostolo, Italian Aces of World War 2, Osprey Aircraft of the Aces No 34, Osprey Publishing, 25 novembre 2000, ISBN 1-84176-078-1.
- Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
Collegamenti esterni
- (EN) Håkan Gustavsson, Håkans aviation page, http://surfcity.kund.dalnet.se/index.html, 4 maggio 2017, http://surfcity.kund.dalnet.se/italy_scarpetta.htm . URL consultato il 4 maggio 2017.