L' Azionalità (o Azione) è una componente del significato di un verbo, che riguarda il tipo di evento descritto dal verbo. Il termine Azionalità è la traduzione del tedesco Aktionsart, originariamente utilizzato da Agrell (1908).

Vendler (1967) propone una suddivisione dei verbi in base al loro valore azionale, in quattro categorie azionali: states (stati), activities (attività), achievements (trasformativi), accomplishments (risultativi).

Tratti azionali

  Lo stesso argomento in dettaglio: Tratto distintivo.

Le caratteristiche azionali di un verbo possono essere descritte utilizzando una serie di tratti:

Duratività

La duratività distingue verbi che sono percepiti come prolungati nel tempo (correre, preparare, cantare, amare) da altri che sono invece percepiti come istantanei (cadere, esplodere, morire). Ovviamente anche un evento non durativo ha ovviamente una sua durata fisica nel tempo, ma viene trattato come se accadesse in un istante.

  • durativo: Chiara prepara la torta
  • non durativo: La torta è caduta dal tavolo

Dinamicità

La dinamicità distingue tra eventi dinamici e stati (proprietà, qualità, situazioni, ad esempio assomigliare, esistere, stare)

  • dinamico: Chiara sta montando gli albumi
  • non dinamico: Chiara indossa un grembiule a righe

Telicità

  • telico: Chiara prepara la torta
  • non telico: Chiara canta in cucina

I verbi telici descrivono eventi che tendono verso un fine, un completamento. Se il verbo è telico, il completamento dell'azione è necessario per dire che l'azione è effettivamente avvenuta.

Ad esempio, se si dice che Chiara stava preparando una torta, è necessario che la torta sia finita per dire che Chiara ha preparato una torta, se invece Chiara viene interrotta, non sappiamo se la torta è stata finita (Chiara stava preparando una torta, ma poi ha rotto due uova) e non possiamo dire in questo caso che Chiara ha preparato una torta. Preparare una torta è quindi un verbo telico. Se invece diciamo che Chiara stava cantando in cucina, se viene interrotta (Chiara stava cantando in cucina, quando le sono cadute due uova sul pavimento), posso dire che Chiara ha cantato (..fino a quando non le sono cadute le uova!)

Classi azionali

Come si può vedere dalla tabella, i tratti appena descritti possono essere utilizzati per descrivere le quattro categorie azionali individuate da Vendler (1967) ovvero states (stati), activities (attività), achievements (trasformativi), accomplishments (risultativi).

duratività dinamicità telicità
states + - -
activities + + -
achievements - + +
accomplishments + + +

Stati

Attività

Risultativi

Trasformativi

Aspetto e Azionalità

  Lo stesso argomento in dettaglio: Aspetto (linguistica).

Ogni verbo porta con sè informazioni di tipo temporale, aspettuale, azionale e modale. Spesso l'Azione è confusa con l'Aspetto, è importante notare però che si tratta di cose diverse.

L'Aspetto è in genere dipendente dalla coniugazione verbale e esprime il punto di vista del parlante, il modo in cui guarda all'evento (ad esempio, se lo percepisce come un evento compiuto - Chiara sta preparando una torta - o in via di svolgimento - Chiara ha preparato una torta - ). L'Azione invece non dipende dalla coniugazione, ma ha a che fare con il significato lessicale del verbo in sè. Generalmente, un verbo non cambia il suo valore azionale se espresso da una frase con valore aspettuale differente.

  • aspetto imperfettivo: Chiara sta preparando una torta
  • aspetto perfettivo:Chiara ha preparato una torta

Le due frasi di esempio mostrano come l'evento risultativo preparare una torta (telico, durativo, dinamico) può essere espresso con due valori aspettuali differenti, rimanendo comunque telico, durativo e dinamico.

Commutazione azionale

Opposizioni infralessicali e ibridismo azionale

Terminologia

Altri termini utilizzati per fare riferimento all'Azionalità sono:

  • Aspetto oggettivo
  • Aspetto lessicale (Rothstein 2004)
  • Significato intrinseco (Comrie 1976)

Bibliografia

  • Pier Marco Bertinetto. Tempo, Aspetto e Azione nel verbo italiano. Il sistema dell’indicativo. Firenze, Accademia della Crusca. 1986
  • Pier Marco Bertinetto e Mario Squartini. An attempt at defining the class of gradual completion verbs, in (P.M. Bertinetto, V. Bianchi, J. Higginbotham, M. Squartini), Temporal Reference, Aspect and Actionality: Semantic and Syntactic Perspectives. Torino, Rosenberg & Sellier. 1995
  • Bernard Comrie. Aspect, Cambridge, Cambridge University Press. 1976.
  • Valerio Lucchesi. Fra grammatica e vocabolario. Studio sull'aspetto del verbo italiano, in Studi di grammatica italiana, 1, 1971
  • Susan Rothstein. Structuring Events - A Study in the Semantics of Lexical Aspect. Blackwell Publishing. 2004
  • Zeno Vendler. Verbs and Times, in Linguistics in Philosophy. Cornell University Press, Ithaca, NY. 1967

Voci correlate