Sokollu Mehmed Pascià
Mehmed Paşa Sokolovič o Sokollu Mehmed (Sokoloviči - 1506/Istanbul - 1579) fu un importante statista ottomano di origini serbe. Proveniva da una famiglia ortodossa della piccola nobiltà serba. Secondo varie fonti, aveva una sorella e due fratelli, fra cui il patriarca ortodosso di Peç,Makarije Sokolovič. Nel 1516 una spedizione ottomana raggiunge il suo villaggio e lui viene reclutato attraverso il devşirme. Convertitosi all'Islam, riceve il nome di Mehmed.
Carriera
Comincia la sua ascesa al potere come capo degli scudieri del sultano (in questa posizione divenne molto vicino a Solimano). Come soldato dimostra il proprio valore nella battaglia di Mohacs (Mohaç Savaşı), svoltasi il 29 agosto 1526, nella quale gli ungheresi subirono una terribile sconfitta che segnò la fine del loro regno indipendente, e nel primo assedio di Vienna(1529). Alla morte di Khaireddin Barbarossa(1546), Sokollu Mehmed prese il suo posto come Kapudan Paşa e ricoprì questa carica per 5 anni. Divenne poi Beylerbeyi di Rumelia nel 1551, stabilendosi a Sofia. La leggenda vuole che fosse riconosciuto dalla madre, che non lo vedeva da 30 anni, per una voglia che aveva sul viso. Nel frattempo scoppiò una guerra in Ungheria: gli Asburgo rivendicavano i propri diritti sulla Transilvania, all'epoca sottomessa al potere Ottomano. A Mehmed venne ordinato di dirigersi al più presto in Ungheria. Mise assieme un esercito di 90.000 uomini e 54 cannoni, e marciò verso il nemico assieme ai paşa di Smederevo, Vidin e Nicopolis. Quando le sue armate raggiunsero la provincia transilvanica di Srem, il monaco Ðorðe Utješenović lo supplicò di non attaccare la Transilvania, in nome della sua fedeltà ad Istanbul. Mehmed rifiutò ogni proposta di negoziato, e condusse le sue forze in tutta la regione, conquistando numerose città. Ðorðe Utješenović rispose sollevando le popolazioni locali, cosi da costringere Mehmed ad assediare Temišver, il 14 ottobre 1551. Si dice che, alle richieste degli assediati di lasciare la Transilvania, Mehmed rispose:
L'assedio durò circa 2 settimane, con risultati positivi per gli assediati, e Sokollu fu costretto a ritirarsi a Belgrado, dove cominciarono i negoziati di pace con Utješenović, diventato nel frattempo vicerè, il quale però fu assassinato il 17 dicembre. Nel 1552 Mehmed riuscì a completare la conquista della Transilvania. Nel 1553, Solimano dichiarò guerra alla Persia e Mehmed fu spedito a Tokat nell'inverno '53/'54, per comandare le forze del fronte orientale.
Terzo Vizir
Impressionato da Mehmed, Solimano lo nominò Terzo Vizir nel 1555, mentre la carica di governatore della Rumelia fu data ad un generale(ağa) dei Giannizzeri, di origine erzegovina, Pertev Paşa, compagno di Mehmed ai tempi dell'apprendistato presso İskander Çelebi. Quasi subito Mehmed dovette sedare una rivolta nei pressi di Tessalonica, capeggiata da Mustafa Bey, che si spacciava per figlio del sultano. La rivolta fu repressa e Mustafa impiccato. Il fratello di Mehmed, Makarije, era l'igumeno del monastero di Chilandar sul monte Athos. Durante una visita ad Istanbul, nel 1557, Makarije discusse con il fratello la possibilità di un rinnovamento all'interno della Chiesa ortodossa serba. Più tardi, lo stesso anno, Mehmed promulgò un editto (Ferman) con il quale ripristinava il patriarcato di Peç, con Makarije Sokolovič come patriarca Makarije I. L'editto garantiva inoltre la libertà di culto all'interno dell'impero. Lala Mustafa paşa, generale della conquista di Cipro e tutore dei figli del sultano, incitò il figlio di Solimano, Bayezid, allora governatore di Karamania, a guidare una rivolta contro il fratello Selim, successore designato di Solimano. Mehmed Sokollu mise insieme un esercito e marciò su Konya, sedando la rivolta e sconfiggendo le forze di Bayezid nel maggio 1559. Questo fuggi in Persia, ma Mehmed dopo vari negoziati riuscì ad ottenere la sua estradizione da parte dello shah, in modo da poter giustiziare il ribelle insieme ai suoi 4 figli.