Hedrock l'immortale
Titolo originaleThe Weapon Makers
Altri titoliI fabbricanti d'armi
AutoreAlfred Elton van Vogt
1ª ed. originale1952
1ª ed. italiana1953
Genereromanzo
Sottogenerefantascienza
Lingua originaleinglese
SerieLe armi di Isher
Preceduto daLe armi di Isher

Hedrock l'immortale (The Weapon Makers) è un romanzo di fantascienza dello scrittore canadese Alfred Elton van Vogt, pubblicato per la prima volta nel 1943.

Costituisce la parte finale del ciclo Le armi di Isher.

Storia editoriale

Fu pubblicato per la prima volta a puntate tra il febbraio e l'aprile 1943 nella rivista Astounding Science-Fiction e poi in volume nel 1947 con una tiratura di 1.000 copie; nel 1952 il romanzo è stato pubblicato da Greenberg di New York dopo un'approfondita revisione, tutte le edizioni successive contengono questo testo.

Gli eventi hanno luogo circa sette anni dopo quelli narrati nel romanzo Le armi di Isher (The Weapon Shops of Isher, 1951), anche se la versione a puntate è stata pubblicato prima di alcune delle storie contenute in quest'ultima opera.

La prima edizione tascabile in brossura del 1955, parte di un Ace Double, fu intitolata One Against Eternity.

Nel 1969 è stato pubblicato nel Regno Unito dalla New English Library.

La traduzione italiana di Rosetta Colli intitolata Hedrock l'immortale è stata publicata dalla Arnoldo Mondadori Editore per la prima volta nel 1953 nel volume n. 17 e poi di nuovo nel 1966 nel volume n. 424 sempre della collana Urania.

La traduzione italiana di Ugo Malaguti intitolata I fabbricanti d'armi è stata publicata dalla Libra Editrice nel 1977 nel volume n. 5 della collana I Classici della Fantascienza intitolato Le armi di Isher, che contiene anche l'altro romanzo del ciclo nella traduzione di Malaguti.

La traduzione italiana di Riccardo Valla pure intitolata I fabbricanti d'armi è stata publicata dalla Editrice Nord nel 1978 nel volume n. 33 della collana Cosmo oro e dalla Euroclub nel 1980 nel volume n. 3/4 (anno I) della collana Grandi Scrittori di Fantascienza, anch'essi intitolati Le armi di Isher e comprendenti anche il primo romanzo del ciclo nella traduzione di Valla. Nel 2006 la Mondadori ha pubblicato la traduzione di Valla, con il titolo Hedrock l'immortale, singolarmente nel volume n. 46 della collana Urania Collezione.

Trama

I negozi d'armi e il suo seguito I fabbricanti d'armi descrivono il funzionamento della civiltà di Isher e le avventure di Robert Hedrock, l'unico immortale, per preservare l'equilibio di fronte ai tentativi d'indebolirsi reciprocamente dei fabricanti d'armi, che hanno dimenticato la loro funzione di opposizione permanente e del forte governo dell'imperatrice Innelda Isher, strettamente legato ad una rete di istituzioni finanziarie. I negozi armi forniscono al popolo armi difensive e un sistema giuridico alternativo.

I romanzi sui Negozi d'armi di Isher sono rarissimi esempi di fantascienza dell'età d'oro che trattano esplicitamente del diritto di possedere e portare armi, in particolare pistole; infatti, il motto dei Negozi d'armi, ripetuto più volte, è "il diritto di acquistare armi è il diritto di essere liberi". Le pistole di Van Vogt hanno proprietà virtualmente magiche e possono essere utilizzate solo per autodifesa (o per suicidarsi).

La filosofia politica dei Negozi di armi è minimalista: essi non interferscono con la corrotta monarchia imperiale che governa Isher poiché gli uomini hanno sempre il tipo di governo che meritano: nessun governo, per quanto sbagliato, esiste senza l'almeno tacito consenso dei governati. La missione dei negozi armi è dunque solo quella di offrire ai singoli individui la possibilità di proteggere se stessi con un arma da fuoco o, in caso di frode, di accedere a un sistema giudiziario alternativo alla "Robin Hood", che giudica e concede indennizzi a individui truffati dai grandi cartelli di mercanti imperiali.

Poiché la popolazione ha accesso a questo sistema alternativo di giustizia, il governo di Isher non può fare passo finale verso il totalitarismo.

Collegamenti esterni

I Signori dei draghi
Titolo originaleThe Dragon Masters
Altri titoli
  • Uomini e draghi
  • I padroni dei draghi
  • Il Signore dei draghi
 
Copertina del numero dell'agosto 1962 di Galaxy dove The Dragon Masters fu pubblicato per la prima volta.
AutoreJack Vance
1ª ed. originale1962
1ª ed. italiana1963
Genereromanzo breve
Sottogenerefantascienza
Lingua originaleinglese
Personaggi"greph", Sacerdoti
ProtagonistiJoaz Banbeck
AntagonistiErvis Carcolo

I Signori dei draghi (The Dragon Masters), pubblicato anche come Uomini e draghi, I padroni dei draghi e Il Signore dei draghi, è un romanzo breve di fantascienza del 1962 dello scrittore statunitense Jack Vance.

Ha vinto il Premio Hugo per il miglior romanzo breve nel 1963.

La storia descrive una società umana pre-industriale che alleva degli alieni intelligenti simili a lucertole per utilizzarli come guerrieri e di un incontro con una nave spaziale proveniente dal pianeta d'origine degli alieni, contenente gli stessi alieni e degli esseri umani allevati per scopi simili.

Storia editoriale

Fu pubblicato per la prima volta nel numero dell'agosto 1962 della rivista Galaxy.

La traduzione in italiano, di Roberta Rambelli, intitolata Uomini e draghi fu pubblicata per la prima volta nel giugno 1963, dalla Casa Editrice La Tribuna nel primo volume della collana Science Fiction Book Club come parte dell'antologia Terrestri e no.

Una traduzione in italiano di Antonio Ghirardelli intitolata I padroni dei draghi fu pubblicata dalla Ponzoni Editore nel volume del'ottobre 1977 della collana Cosmo e poi di nuovo il 1 agosto 1967 nel volume n. 68 della collana Cosmo. I Capolavori della fantascienza.

La traduzione di Roberta Rambelli, con il titolo Il Signore dei draghi fu inserita nell'antologia I Premi Hugo 1955-1975, (The Hugo Winners vol. 1, 1962 - vol. 2, 1971 - vol. 3, 1977), pubblicata nel novembre 1978 dalla Editrice Nord nel volume n. 4 della collana Grandi Opere Nord e di nuovo nel novembre 1980 dalla Euroclub nel volune n. 6 (anno I) della collana Grandi Scrittori di Fantascienza.

Una traduzione di Matteo Puggioni intitolata I Signori dei draghi fu pubblicata nel settembre 1990 dalla Fanucci Editore nel volume n. 38 della collana Il libro d'oro, come parte dell'antologia personale I Signori dei Draghi ( Dragonmasters, 1953).

La traduzione di Roberta Rambelli, con il titolo I Signori dei draghi fu pubblicata dalla Arnoldo Mondadori Editore nel 1994 nell'antologia Le grandi storie della fantascienza. Premi Hugo 1955-1963, (The Hugo Winners, 1994) n. 112 della collana Oscar Fantascienza e quello stesso anno nell'antologia I premi Hugo 1962-1966 n. 204 della collana Classici Urania[2].

Ambientazione

Aerlith è un pianeta di rocce e deserti che orbita attorno a una stella lontana e luminosa nota come Skene che appare come "un punto attinico" durante il giorno.

Il cielo è descritto come nero invece che blu. La rotazione del pianeta è lenta, dura diversi giorni. È così lento che l'alba e il crepuscolo sono accompagnati da tempeste che seguono il confine tra giorno e notte intorno al pianeta.

La notte ha un effetto sui "draghi" del titolo, rendendoli maligni e ingestibili. Ciò significa che ogni movimento degli eserciti deve avvenire con la luce del giorno.

Gli esseri umani vivono nelle valli dove il terreno è fertile. Occasionalmente si fanno guerra gli uni contro gli altri attraversando le colline, i valichi e i pendii rocciosi che dividono le loro valli. La tecnologia di cui dispongono è limitata all'acciaio e alla polvere da sparo, usano anche pietre semipreziose per le decorazioni.

Di tanto in tanto, spesso dopo molti anni, compare un'astronave che porta via tutti gl esseri umani che riesce a catturare; inoltre bombarda gli insediamenti, per assicurarsi che l'umanità non salga al di sopra del suo attuale livello tecnologico. Durante una di tali incursioni, un leader carismatico di nome Kergan Banbeck cattura un gruppo di razziatori alieni, accompagnati dai loro servi umani; questi ultimi, privati dei loro padroni, impazziscono e distruggono la nave. Gli alieni, creature simili a lucertole dotate di molti arti chiamati "greph", diventano prigionieri di quegli esseri umani che erano venuti a rapire.

C'è un altro gruppo di esseri umani, i Sacerdoti, misteriosi asceti che girano nudi in tutte le stagioni. Sono caratterizzati da capelli molto lunghi, carnagione pallida e dal tand d'oro che tutti portano al collo. Solo i maschi si fanno vedere. Essi commerciano per ciò di cui hanno bisogno e sembrano possedere tecnologie avanzate. Essi credono di essere al di là dell'umanità, chiamando il resto dell'umanità "Uomini Totali", che alla fine scompariranno lasciando a loro l'intero universo.

Trama

Molti anni dopo, il discendente di Kergan Joaz Banbeck deve affrontare due probelmi: crede che i "greph" ritorneranno presto e il suo vicino Ervis Carcolo, di quella che viene ironicamente chiamate Valle Beata, trama continuamente contro di lui. I "greph" prigionieri sono stati allevati nel corso degli anni diventando le creature da combattimento conosciute come draghi, che vanno dal Rissoso di dimensioni umane al gigantesco Massacratore. Man mano che nuove varietà vengono prodotte nel corso degli anni, le fortune della guerra si spostano tra i Banbeck e i Carcolo. Ora c'è una pace inquieta.

Joaz Banbeck tenta senza successo di convincere Ervis Carcolo e i Sacerdoti della necessità di prepararsi alla prossima visita dei "greph". Ervis Carcolo, lungi dal cooperare, attacca la Valle dei Banbeck solo per vedere il suo esercito sbaragliato dalle tattiche accorte di Joaz.

Joaz riesce ad intrappolare un sacerdote e interrogarlo, ma questi sembra morire impovvisamente. Allora, prendendo il suo tand e facendo una parrucca con ai capelli dell'uomo, Joaz riesce apenetrare nella grotta dove abitano i Sacerdoti. Sicuramente lavorano su qualcosa di grande. Tornato a casa, è affrontato dal sacerdote che aveva creduto morto, che chiede la restituzione del suo tand e se ne va in silenzio.

Successivamente, Joaz sogna di parlare con il capo dei Sacerdoti, il Demie e cercare di convincerlo a collaborare, ma il Demie, rifiuta, affermando che il coinvolgimento negli affari degli Uomini Totati distruggerebbe il distacco necessario al loro stile di vita. Joaz sospetta che stiano costruendo una nave spaziale.

Ervis Carcolo attacca di nuovo e ancora una volta Joaz lo sconfigge, ma in quel momento appaiono i "greph": Valle Beata è distrutta e la Valle dei Banbeck è ovviamente la prossima.

Oltre alla potenza della nave stessa, i "greph" hanno degli esseri umani che hanno allevato, proprio come gli uomini di Aerlith hanno allevato i loro draghi. La "fanteria pesante" è fisicamente uguale al Rissoso e un "Gigante" corrisponde al mostruoso Massacratore. Alcuni degli esseri umani sono stati allevati per fiutare le persone, altri ancora vengono usati come cavalli, come le loro controparti drago, i Ragni.

I "greph" attaccano, all'inizio in modo incerto poiché le loro truppe sono stupite dai draghi, così simili ai loro padroni. Joaz ha fatto rifugiare la sua gente in grotte e tunnel per tenerla al sicuro dai sanguinosi combattimenti. Non potendo catturare gli uomini i "greph"decidono semplicemente di bombardare la valle. Joaz lo aveva previsto e attira i loro colpi nel punto ove crede siano situati i laboratori dei Sacerdoti.

Carcolo, con le sue ultime energie e sostenuto dalle sue demoralizzate truppe, assale la nave da una direzione non sorvegliata. Per coincidenza Joaz decide per una tattica simile, ed è stupito di trovare Carcolo già all'interno.

Insieme liberano molte persone, ma non riescono ad ottenere il controllo della nave; la distruzione della Valle sembra inevitabile, ma alla fine il piano di Joaz dà i suoi frutti. La caverna dei Sacerdote viene aperta dai colpi dei "greph" e i sacerdoti sono costretti a usare il motore della nave spaziale che stanno costruendo per proiettare un fascio di energia verso la nave straniera, mettendola fuori uso. Joaz e le sue truppe completano la sconfitta e la cattura della nave aliena, tuttavia la nave dei Sacerdoti viene distrutta.

Il Demie, stappato dalle sua vita di distacco da ciò che Joaz lo ha costretto a fare, lo rimprovera per aver causato la distruzione di secoli di lavoro solo per salvare se stesso. Joaz rifiuta di scusarsi e quando Carcolo, ora prigioniero, continua a sostenere assurde pretese sulla nave, Joaz lo fa giustiziare.

Alla fine, Joaz esamina le rovine della sua casa e raccoglie un frammento di una pietra semi-preziosa scolpita come un globo che rappresenta Eden o Tempe o anche la Terra, il mitico luogo d'origine degli esseri umani. Ha intenzione di trovare gli altri mondi dove vivono gli esseri umani, se riuscirà a riparare la nave aliena, ma per ora deve ricostruire le case del suo popolo. Ributta il frammento sul mucchio di macerie e si allontana.

Personaggi

Joaz Banbeck

Joaz Banbeck è il signore della Valle dei Banbeck. Egli discende da generazioni di combattenti spietati e carismatici, in particolare Kergan Banbeck che ha catturato quasi tutto l'equipaggio di una nave "greph", creando così la popolazione riproduttiva dalla quale sono discesi i draghi. Joaz stesso è colto ed educato ma per questo è considerato debole dai suoi nemici. Il suo popolo, tuttavia, vive bene grazie ad abitazioni ben costruite, per la maggior parte in grotte scavate di recente, e ad un ben progrttato rifornimento d'acqua da una diga. La Valle dei Banbeck è descritta come avente un terreno migliore rispetto all'ambiente delle altre valli.

Joaz possiede vari artefatti che mostrano come i suoi interessi vadano oltre i confini del pianeta dove vive. Uno è un globo in marmo che raffigura un mondo noto in come Eden, Tempe o Terra, la patria originale degli esseri umani. Un altro è un dispositivo che mostra in tempo reale le stelle locali in relazione l'una con l'altra, consentendo a Joaz di prevedere l'approssimarsi della stella Coralyne, la cui apparizione annuncia sempre un'invasione dei "greph".

La vita familiare di Joaz è solo accennata. Si parla di un figlio e della madre del figlio, ma nient'altro a parte il fatto che la persona a lui più vicina è Phade, una "fanciulla-menestrello" che sembra agire come una geisha o forse una concubina. Il rivale di Joaz Ervis Carcolo è descritto come avere molte mogli, ed è ragionevole supporre che anche Joaz possa avere più di una consorte.

Ervis Carcolo

Ervis Carcolo è signore di quella che viene ironicamente chiamata Valle Beata. Anche i suoi antenati erano famosi combattenti. Tuttavia, egli è ossessionato dall'idea di riacquistare la gloria di cui Valle Beata godeva prima della prima invasione dei "greph". Egli è concentrato interamente nell'allevamento di draghi migliori e piùnumerosi a scapito del benessere del suo popolo. Joaz Banbeck sottolinea che la maggior parte della sua gente vive in baracche invece che nelle grotte, lasciandola facile preda dei "greph". Carcolo lo considera debole e affettato. Il suo unico motivo per parlare con Joaz è quello di invitarlo a complottare contro i Sacerdoti.

Carcolo is probably older than Joaz, since he fought in battle against Joaz's great-uncle when Joaz himself was just a sickly child. At that time Carcolo was gored by a horned Dragon but managed to retreat. Since that time there has been an uneasy peace between the two communities.

Bast Givven

Bast Givven is Carcolo's Head Dragon Master, military adviser and to some extent, his conscience. When Carcolo plots attacks on Banbeck Vale it is Givven who points out the poor quality of their forces, particularly their lack of large Dragons. Givven has a deep understanding of tactics and knows the limitations of men and Dragons in the peculiar conditions of Aerlith. After Carcolo is executed, Joaz makes Givven lord of Happy Valley, or at least what is left of it.

Dae Alvonso

Dae Alvonso è un mercante itinerante e un trafficante in uova di drago, bambini, pettegolezzi e di quasiasi altra cosa da cui trarre profitto. Viene usato sia da Joaz Banbeck sia da Ervis Carcolo per inviarsi messaggi l'un l'altro.

Phade

Phade is a "minstrel-maiden" in the service of Joaz Banbeck. She is trained to entertain and please men, though the exact nature of her services is not described. She is the one who discovers the sacerdote in Joaz's study at the beginning of the story. Her impressions of Joaz, particularly her inability to understand his personality to apply her training to him, serve to introduce him before he first appears in the story. Thereafter she is an interlocutor character to whom Joaz explains elements of the plot.

The Sacerdotes

The sacerdotes are ascetics who walk naked in all weathers and are devoted to truth and knowledge. Their only attire is a golden torc around the neck and their long hair. They live in caves somewhere around Banbeck Vale and possibly in other locations. Only male sacerdotes are seen outside the caves, although Joaz sees females when he sneaks into the sacerdote cave. Like the men they are thin with clear pale skin, long hair and no clothes. The most important thing in a sacerdote's life is the tand, a construction of twisted wire created by each individual based on study of the original tand. The tand reflects the individual's personality and philosophy. It is judged by the senior sacerdotes, and based on their assessment the individual can enjoy promotion within the community, or even be expelled.

One feature of the sacerdote creed is that they must answer any question put to them, and answer truthfully. On the other hand, they are skilled at giving answers that avoid giving away their secrets, or affecting the conduct of others. Some answers can be accurate but useless. For instance, when dealing with a human emissary from the grephs, Kergan Banbeck asks a sacerdote how he can persuade the emissary to do as he wishes. The sacerdote suggests erasing his memory and rewriting it, clearly an impossible task.

The sacerdotes have no names. Their leader is called "The Demie". Two sacerdotes and the Demie feature in the plot. One is the sacerdote who invades Joaz Banbeck's personal chambers. He is discovered by Phade but escapes via a secret passage. Joaz discovers the passage and sets a trap which the sacerdote later springs. Joaz detains him and asks him questions about his reason for being there. The sacerdote is evasive but admits that his mission is to learn about Joaz, and implies that he is in line to become the Demie. After lengthy questioning, he enters a deathlike state, whereupon Joaz uses his hair to fashion a wig and, taking the torc he wears, enters the secret passage himself disguised as a sacerdote. The sacerdote himself revives just as Joaz returns from his expedition.

Another sacerdote appeared, years before, as Kergan Banbeck, having captured twenty-three grephs, negotiated with a human servant of the grephs. The emissary speaks and thinks in a way that Kergan cannot handle. To the emissary, reality is a predestined sequence of events that does not include the holding of grephs as hostages. The only way of preserving reality is for the hostages to be released. The sacerdote understands this, but cannot or will not make any suggestion that gets Kergan what he wants.

The grephs

As the captive grephs are led away by Kergan Banbeck, we gain some insight into their thought processes. They think of themselves as "The Revered". Their entire philosophy is predicated on a series of predestined events described in a way similar to the mathematics of meccanica quantistica. Some events and outcomes – such as being captured – are forbidden for the Revered. They are therefore forced to conclude that they are not Revered and must be some other kind of creature altogether.

The grephs are described as "standing on two legs, with two versatile members at mid-body, a pair of multi-articulated brachs at the neck", indicating that they have six limbs. As they provided the original breeding stock for the Dragons, they are also called Basics.

The Dragons

After many years of breeding by the humans, thanks to their providing eggs almost every year, the Dragons are changed into semi-intelligent beasts that can be trained to use weapons and respond to voice commands using "dragon talk", a code that is different for each dragon army. Their scaly skin resists bullets and blades, except in certain vulnerable locations.

Breeds include:

  • Termagants - these are closest to the Basics in size. They are tough, reproduce quickly, and can be trained to use pistol, sword and mazza.

They are usually the biggest component of a Dragon army. The color of their scales is rusty-red.[3]

  • Murderers - these come in two varieties, known as Striding and Long-horned. They are not described in detail, except to note that the Long-horned variety has a horn growing from the midsection, although another part of the story implies that there are horns on the head as well.

Murderers seem to be used as shock troops. The color of their scales is brown.

  • Fiends - these are squat, powerful beasts that can fight with sword and mace, but also have a heavy spiked ball at the end of a tail.

This can be swung from side to side. It is particularly effective against Juggers if the Fiend can employ it between the Jugger's legs. The color of their scales is black-green.

  • Blue Horrors - these are agile beasts equipped with pincers enabling them to dismember an opponent. The color of their scales is toxic-blue.
  • Juggers - these are much larger than all the other Dragon breeds. They can use large hand weapons, but they are slow and ponderous. They are also hard to breed, so an army will have relatively few Juggers. However they can be extremely effective in the right situation, being able to pick up opponents and tear them apart. The color of their scales is grey.
  • Spiders - these are bred to be large and fast enough to carry a human rider. The name implies that they use all available limbs for running. A high status individual such as Ervis Carcolo rides a beast that has been heavily decorated and is well-disciplined.

Servants of the grephs

The grephs use the humans they harvest from different planets in the same way as the humans on Aerlith use the Dragons. Since humans breed more slowly than grephs, they are less diverse than the Dragons.

In the story, the humans encounter the following types:

  • Heavy Troopers. Short and squat, these are the infantry soldiers of the grephs. They use various weapons, ranging from "blasters" to swords, and are equipped with body armor. One Heavy Trooper is typically able to defeat a single Termagant in hand-to-hand combat.
  • Weaponeers. These are similar to the men of Aerlith. They are in charge of advanced weapons, as their name implies. They are also used as go-betweens in negotiations.
  • Giants. Described as "twice the size of a man", they have body armor and can carry large "energy projectors". However they are no match for the Juggers in hand-to-hand combat.
  • Trackers. Bred for a highly developed sense of smell, they are used to find opponents who are hiding. They have enlarged noses and weak or nonexistent chins. They are agile and can climb quickly.
  • Mounts. These are humans bred to run on all fours and carry a greph on their backs.
  • Matrons. These are seen in the dormitories where the humans captured by the grephs are kept.
  • Mechanics. Described as small and sharp-featured, these are the maintenance crews on the greph ships.

Collegamenti con altre opere dell'autore

RAH

I problemi tecnici potevano essere risolti con il denaro e il talento. Per risolvere i più difficili problemi finanziari Harriman sfrutta rivalità commerciali e politiche. Per esempio fa credere all'azienda Moka-Coka, che il produttore rivale di soft-drink 6+ prevede di trasformare la Luna in un enorme cartellone pubblicitario, utilizzando un razzo per spargere polvere nera sulla superficie creando disegni. Ad un socio anti-comunista suggerisce che i russi possano stampare la falce e martello su tutta la faccia della Luna, se l'avessero raggiunta per primi. Offre la Luna ad una rete televisiva come un affidabile e incensurabile stazione di trasmissione.


Temi

I temi principali del romanzo sono la reincarnazione, l'immortalità dell'anima e la telepatia.


Nella parte finale del romanzo il figlio di Hamiton Felix percepisce che la sua sorella minore è la reincarnazione di un'anziana membro del governo, una saggia che ha previsto la propria morte e ha fatto in modo che avvenisse poco prima della nascita della bambina. Questo funzionario ha campreso che l'anima si reincarna ed ha preparato la propria morte e reincarnazione intervenendo nell'ingegneria genetica dei due figli di Felix.

Critica

Secondo Alexei Panshin è una storia breve e semplice con una bella sorpresa finale, probabilmente facile da vendere e da far ristampare, ma anche superficiale e facile da dimenticare[4].

RAH

Floyd C. Gale ha scritto che il libro "è forse il più sfacciato juvenile della lunga lista di Heinlein ... Ottimo per i bambini, rischioso per gli adulti che non si riconoscono facilmente negli eroi adolescenti".[5]


Secondo Alexei Panshin il romanzo è buono, impressionante per la verosimiglianza e il contenuto tecnico; d'altra parte, soprattutto verso la fine, la narrazione diventa superficiale e sbrigativa e alcuni aspetti, come il rapporto di Bill con Gretchen, rimangono irrisolti[4].


Groff Conklin ha recensito il romanzo favorevolmente, definendolo "una raffigurazione del possibile magnificamente realistica e vivida"[6]. Boucher e McComas lo hanno posto tra i migliori romanzi di fantascienza del 1951, definendolo come "più maturo della maggior parte della fantascienza 'adulta'"[7].

P. Schuyler Miller elogiato il romanzo perché "messo insieme in modo molto omogeneo e logico", anche se ha notato che manca il livello di "elaborazione dei dettagli dello sfondo" che si aspettava da Heinlein[8].

Damon Knight ha trovato il romanzo "una tipica storia di Heinlein ... tipicamente brillante, accurata e leggibile"[9]. P. Schuyler Miller ha raccomandato il romanzo senza riserve, affermando che la "minuta attenzione al dettaglio" di Heinlein "non è mai stata mostrata in modo più affascinante"[10].


Passando in rassegna i romanzi per ragazzi di Heinlein, Jack Williamson ha osservato che Guerra nell'infinito ha "spostato la serie ancora più lontano dalle sue origini giovanili verso problematiche adulte". Pur definendo la trama "space opera piuttosto tradizionale ", ha elogiato il romanzo per i personaggi "abilmente disegnati", l'ambientazione "ben immaginata" e la "storia raccontata con gusto". Williamson ha anche osservato che Heinlein ha incluso nel romanzo "una dichiarazione forte circa la sua insoddisfazione per 'l'imperativo storico' che porta alla perdita della libertà individuale come conseguenza dello sviluppo delle organizzazioni governative".[11]

Opere derivate

Influenze

Di tanto in tanto, quasi tutti coloro che leggono la fantascienza si ritrovano qualcuno che non lo fa che chiede loro di consigliare una storia in modo che essi "possono scoprire di cosa tratta tutta questa roba di fantascienza". Da un lato, si può con orgoglio consegnare una storia che è del tutto incomprensibile a chi non parla il linguaggio, e d'altra parte, si può essere troppo prudenti e consegnare qualcosa che sembra abbastanza come le storie che lui è solito leggere - Come è bello ritornare, per esempio - che il nuovo lettore non può vedere alcuna differenza.

La mia idea di ciò che fa valere la pena di leggere la fantascienza è che prepara le persone ad accettare il cambiamento, a pensare in termini di cambiamento naturale e inevitabile e che ci permette di guardare le cose familiari da nuovi punti di vista. La mia scelta di una storia di fantascienza da consigliare a un non-lettore sarebbe una che combina le virtù uniche di fantascienza una trama con comprensibile, attraente e divertente. Io do loro l'ultimo romanzo di Robert Heinlein per Scribner: La tuta spaziale.

l romanzo inizia abbastanza dolcemente per chiunque non conosce con la fantascienza: c'è un diciottenne ragazzo che vuole andare sulla Luna, e che allo scopo di arrivare partecipa a un concorso di slogan sul sapone con un viaggio verso la Luna come primo premio . Ciò che vince è una tuta spaziale dismessa. Che non è proprio quello che voleva, ma trascorre l'estate mettendola in condizione di funzionare nel suo tempo libero. Heinlein ti dice come lo fa e nel processo si impara cosa sono le tute spaziali - - le descrizioni di tute spaziali in Rocket Ship Galileo o di qualsiasi altra storia sembra elementare - ed è tutto interessante, tutto pertinente.

la più grande debolezza di Heinlein probabilmente è stata la costruzione delle sue storie. I suoi primisimi racconti sono stati mal progettati - critica strana da fare a un ingegnere - e anche in Cittadino della galassia si ha un esempio di una storia le cui parti si agganciano a stretto contatto. D'altra parte, La tuta spaziale è messa insieme incredibilmente bene. È pura magia.

Quando avete accettato la tuta spaziale, la storia si apre un po': ti porta sulla Luna. Quando avete accettato la Luna - e Heinlein rende dolorosamente reale la Luna è il suo vecchio suolo calpestat - La storia si apre di nuovo. E poi ancora. Innanzitutto la Luna, quindi Plutone, quindi un pianeta della stella Vega, quindi la Nube Minore di Magellano. Ogni nuovo posto nasce dall'ultimo, ogni cosa nuova implicita in quello che è accaduto prima. Poi la storia si richiude e torna al punto di partenza, a casa.

La differenza tra questo e Cittadino della galassia è che Thorby diventa parte di ogni nuova cultura così che è uno strazio lasciarle prima tutte le possibilità siano esplorate; le radici di La tuta spaziale restano sulla Terra. Il viaggio dimostra semplicemente che il mondo è più grande di quello che una volta sembrava essere. Se si desidera, si può prendere come guida per l'accettazione di tutto l'universo.

È divertente da leggere. I tre personaggi principali sono tutte belli: Kip Russell, il ragazzo con la tuta spaziale; Peewee, un esasperante bambina di undici anni che è più intelligente di chiunque; e Mamma Cosa, un alieno piccolo, peloso, caldo e protettivo, come il non plus ultra delle coperte di Linus, ma che è molto più di questo.

Come ciliegina sulla torta, la storia ripropone una serie di cliché fantascientifici rivisti in un modo o nell'altro, come a mostrare che in essi c'è ancora un sacco di delizioso materiale: dischi volanti, mostri con gli mostri occhi da insetto, il Consiglio Galattico in cui i terrestri sono giudicati - e ha un bel vecchio tempo nel processo. Mi piace guardare alla storia come il non plus ultra delle fiabe: Il cavaliere errante corse avanti per salvare la bella fanciulla dal campione drago di tutti i tempi - e quindi che importa se la fanciulla ha solo undici anni?

La storia è un intrattenimento, ma non un mero intrattenimento. Ha qualcosa da dire circa il valore di cervelli, la perseveranza e il coraggio. Non sono tenuto conferenze su - sono dimostrate e presente implicitamente. Sono lì se si guarda. La storia è a più livelli abbastanza per essere goduto da quasi chiunque, e sopporta la rilettura.

Solo un misantropo potrebbe non gradire La tuta spaziale. Essa segna una buona fine al periodo più produttivo di Heinlein.

Adattamenti

Dettagli scientifici

Note

  1. ^ Vance, Il Faleno lunarePrefazione, p. 337 Errore nelle note: Parametro "vance" non valido nel tag <ref>. I parametri supportati sono: dir, follow, group, name.
  2. ^ [Catalogo Vegetti Catalogo Vegetti].
  3. ^ Colors of all Dragon breeds, p92-3.
  4. ^ a b Panshin
  5. ^ (EN) Floyd C. Gale, Galaxy's 5 Star Star Shelf, in Galaxy Science Fiction, agosto 1959, p. 140. URL consultato il 22 maggio 2016.
  6. ^ (EN) Groff Conklin, Galaxy's 5 Star Star Shelf, in Galaxy Science Fiction, febbraio 1952, p. 85.
  7. ^ (EN) Anthony Bouche e J. Francis McComas, Recommended Reading, in The Magazine of Fantasy & Science Fiction, aprile 1952, p. 84.
  8. ^ (EN) P. Schuyler Miller, The Reference Library, in Astounding Science Fiction, marzo 1952, pp. 157-58.
  9. ^ (EN) Damon Knight, The Dissecting Table, in Worlds Beyond, febbraio 1951, p. 93.
  10. ^ (EN) P. Schuyler Miller, Book Reviews, in Astounding Science Fiction, aprile 1951, p. 136.
  11. ^ (EN) Jack Williamson, Youth Against Space, in Algol, n. 17, 1977, pp. 11-12.

Voci correlate

Bibliografia

  • Jack Vance, Il Faleno lunare, in L'opera dello spazio, collana Millemondi, n. 37, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2003, pp. 337 - 375, ISSN 1123-0762 (WC · ACNP).

Edizioni

Fonti critiche

  • Sam Moskowitz, Robert A. Heinlein, in Starman Jones (appendice), collana Cosmo Oro, n. 103, Editrice Nord, luglio 1989 [1967], pp. 305-317, ISBN 88 429 04007.

Collegamenti esterni

RAH

  • Bibliografia, su Robert A. Heinlein, Luomo che vendette la Luna.
  • (EN) James Gifford, The Published RAH, su site: RAH, nitrosyncretic.com, 2004. URL consultato il 27 dicembre 2015.


L'Ammasso di Alastor è un immaginario ammasso stellare globulare dove lo scittore statunitense Jack Vance ha ambientato tre dei suoi romanzi: Trullion: Alastor 2262, Marune: Alastor 933 e Wyst: Alastor 1716, ognuno intitolato con il nome di un mondo dell'Ammasso. Vance aveva programmato un quarto romanzo Pharism: Alastor 458, ma non lo ha mai scritto[1].

L'Ammasso di Alastor è parte del Gaean Reach, la grande regione dello spazio immaginata da Vance.

Vance lo descrive come:

(inglese)
«a whorl of thirty thousand live stars in an irregular volume twenty to thirty light-years in diameter,»
(italiano)
«una spirale di trentamila stelle vivissime, in un volume irregolare dal diametro di venti-trenta anni luce.»

Tremila sistemi solari nell'Ammasso sono abitati da cinque trilioni di esseri umani aventi "ben poco in comune, tranne la mancanza di uniformità[3]".

Governo

L'Ammasso è governato dal Connatic, Oman Ursht, "sedicesimo della dinastia Idite[3] (o Idita[4])"; il suo stile di governo è il laissez-faire, infatti in molti casi sceglie di tenersi in disparte, uno dei suoi motti preferiti è "Nel dubbio astieniti[4]".

Lusz, lo straordinario palazzo del Connatic, sul pianeta Numenes,[3] si leva

(inglese)
«ten thousand feet above the sea on five great pylons»
(italiano)
«a tremila metri d'altezza sopra il mare, su cinque grandi piloni»

comprende uffici governativi, sale cerimoniali e il Cerchio dei Mondi: con una sala informatica per ogni pianeta abitato dell'Ammasso[4].

La sua organizzazione militare è il Whelm[4], così chiamata perché impiega una forza armata travolgente per ottenere la vittoria.

Alla maniera di Harun al-Rashid di Le mille e una notte, in Connatic vagabonda in mezzo al suo popolo in incognito, agendo spesso sotto pseudonimo nella veste di un funzionario del proprio governo.

Il suo personaggio funge da deus ex machina, collegando la serie di romanzi tra loro.

Note

  1. ^ Foreverness, The Jack Vance Archive, su integralarchive.org. URL consultato il 6 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 febbraio 2012).
  2. ^ a b Vance 2011, Trullion: Alastor 2262
  3. ^ a b c Vance 1979, Marune: Alastor 933Premessa
  4. ^ a b c d Vance 1976, Trullion: Alastor 2262Prologo

Bibliografia

  • Jack Vance, Alastor 2262 [Trullion: Alastor 2262], collana Fantacollana, traduzione di Roberta Rambelli, n. 14, Milano, Editrice Nord, 1976.
  • Jack Vance, Wyst: Alastor 1716, collana Cosmo collana di fantascienza, traduzione di Rita Botter Pierangeli, n. 109, Milano, Editrice Nord, marzo 1981, 250.
  • (EN) Jack Vance, Trullion: Alastor 2262, Hachette UK, 29 settembre 2011, ISBN 0575109769.
  • (EN) Jack Vance, Marune: Alastor 933, Hachette UK, 29 settembre 2011, ISBN 0575109777.

Collegamenti esterni


Trama

Si tratta delle memorie di Maureen Johnson Smith Long, madre, amante e moglie di Lazarus Long, scritte mentre è carcere in compagnia di Pixel, il micio già apparso ne Il gatto che attraversa i muri.


Le avventure di Maureen sono una serie di incontri sessuali, a cominciare dall'adolescenza quando, subito dopo il suo primo rapporto sessuale viene visitata dal padre, che è un medico e si ritrova a desiderarlo sessualmente. La sua storia comprende quindi vari ragazzi, suo marito, ministri, mariti di altre donne, fidanzati, sessioni di oscillazione, e l'adulto Lazarus Long/Theodore Bronson. Inoltre, lei continua una continua ricerca di suo padre sessualmente, incoraggia il marito ad avere rapporti sessuali con le loro figlie e lo accompagna quando lo fa; ma vieta un figlio e la figlia di lei di continuare un rapporto incestuoso, soprattutto per la riluttanza della sorella di condividere il fratello con altre donne[1].

Tutti ciò nel quadro di una lezione di storia su un XX secolo alternativo con una serie di commenti sociale e filosofici.


Personaggi

  • Ira Johnson, 2/8/1852 + signora Pfeiffer
  • Edward, 1876
  • Audrey Adele Johnson, 1878
  • Agnes, 1880
  • Tom, 1881
  • Frank, 1884
  • Beth, 1892
  • Lucille, 1894
  • George, 1897
- Jubal Harshaw (comarito)
-Nelson (cugino) + Betty Lou
  • Nancy 1899 + Jonathan (figlio di Eleanor)
  • Carol
  • Brian Junior
  • George Edward
  • Marie
  • Woodrow + Heather
  • Richard, 1914 + Marian
  • Ethel
  • Theodore Ira, 1919
  • Margaret, 1922
  • Arthur Roy, 1924
  • Alice Virginia, 1927
  • Doris Jean, 1930
  • Patrick Henry
  • Susan
  • Donald, 1938
  • Priscilla, 1940

??Eleanor + Justin

  • Ruth

Note

Nehemiah Scudder
UniversoStoria futura
Lingua orig.Inglese
AutoreRobert A. Heinlein
Caratteristiche immaginarie
EpitetoPrimo Profeta
Specieumana
SessoMaschio
Etniacaucasico
Professionepredicatore, Presidente degli Stati Uniti, dittatore

Nehemiah Scudder è un personaggio immaginario citato in alcune delle opere di Robert A. Heinlein.

È un predicatore di campagna che viene eletto Presidente nel 2012; non si terranno elezioni nel 2016 o in seguito poiché egli instaurerà una dittatura teocratica che governerà gli Stati Uniti per diverse generazioni, per questo verrà ricordato come il Primo profeta.

Uno Scudder agli inizi della carriera è citato di sfuggita nel romanzo breve Logica dell'impero.

Heinlein aveva intenzione di scrivere una storia incentrata sull'ascesa di Scudder, intitolata The Sound of His Wings che, secondo la timeline[1] della Storia futura, avrebbe seguito direttamente Logica dell'impero ma, come aveva previsto nella postfazione dell'antologia Rivolta 2100: "probabilmente non scriverò mai la storia di Nehemiah Scudder, mi è troppo antipatico", non lo fece mai lasciando così una grande lacuna nella Storia futura, che riprende con il rovesciamento della teocrazia nel romanzo breve Rivolta 2100, dove il Primo profeta è ricordato come fondatore del regime.

Anche una storia chiamata The Stone Pillow, che avrebbe raccontato del primo, fallimentare movimento di resistenza alla Teocrazia, non è mai stata scritta, Heinlein ha commentato che c'è "troppa tragedia nella vita reale".


Questi racconti avrebbero dovuto essere punti chiave del ciclo della Future History, per cui Heinlein descrisse a grandi linee Nehemiah Scudder, in modo da facilitare la visualizzazione del suo regno: una combinazione di Giovanni Calvino, Girolamo Savonarola, Joseph Franklin Rutherford e Huey Long. La sua ascesa al potere iniziò quando un'appartenente al suo gregge, la vedova di un milionario che aveva disapprovato la predicazione di Scudder, morì e lasciò al predicatore danaro sufficiente a creare una rete televisiva. Scudder si associò successivamente con un ex senatore degli Stati Uniti e assunse un pubblicitario. Presto divenne famoso tra i lavoratori vincolati su Venere, quando questi ultimi cominciarono a vederlo come una figura messianica. Scudder disponeva anche di un apparato paramilitare: una ricreazione del Ku Klux Klan sotto altro nome. "Si versò sangue nei seggi elettorali e nelle strade, ma Scudder vinse le elezioni. Quelle successive non si svolsero mai". Nonostante questo periodo fosse parte integrante della diaspora umana che sarebbe seguita diversi secoli dopo, Heinlein dichiarò che non aveva mai potuto scrivere questi racconti perché in essi Scudder figurava in modo cospicuo; e lo scrittore "lo detestava troppo radicalmente".

Scudder è citato anche nell'ultimo romanzo di Heinlein Oltre il tramonto.

entrambi appartenenti al ciclo della Storia futura.

A noi vivi

La versione del 1940 di If This Goes On— è stata ritenuta il primo romanzo di Heinlein[2] fino al 2003, quando venne scoperta l'opera inedita A noi vivi.[3] Tuttavia, in questo romanzo Scudder, anche se arriva vicinissimo a prendere il potere, viene fermato all'ultimo momento dalla mobilitazione dei libertaristi.

Secondo Ward Carson: "In A noi vivi, la colonizzazione dello spazio aspetta fino alla fine del ventunesimo secolo e Scudder è sconfitto; nella Storia futura ciò accade un secolo prima e Scudder prende il sopravvento negli Stati Uniti. Heinlein non ha fatto un'osservazione esplicita su questo, ma una nesso causale può essere trovato: nella Storia futura gli audaci, individualisti americani emigrarono nello spazio alla fine del XX secolo e quindi non erano presenti in America per impedire che cadesse nelle mani del fanatico".[4]

Nehemiah Scudder appare già nel primissimo romanzo di Heinlein A noi vivi (scritto tra il 1938 e il 1939, ma pubblicato solo postumo nel 2003). L'inizio della carriera di Scudder per come viene descritto in quel libro è virtualmente identico a quanto sopra riportato, ma con una differenza cruciale; nella prima versione Scudder viene fermato all'ultimo momento da una contro-mobilitazione dei libertarianisti, e nonostante l'intimidazione degli elettori Scudder riesce ad assicurarsi solamente il Tennessee e l'Alabama. In effetti, il regime Libertarianista che raggiunge il suo pieno sviluppo nel 2086 in quel libro nacque in diretta reazione al tentativo da parte di Scudder di imporre costumi puritani sull'intera società americana.

Note

  1. ^ [Timeline Timeline].
  2. ^ Patterson
  3. ^ [Rule Rule].
  4. ^ Carson

Bibliografia

  • Ward G. Carson, The Formative Years of Science Fiction, in Ed Woods (a cura di), Round Table on Speculative Literature, Londra, 2008.

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Il romanzo breve è una narrazione in prosa di contenuto fantastico o realistico, generalmente lunga tra le 20.000 e le 40.000 parole, quindi più breve di un romanzo che supera le 40.000 parole ma di maggiore ampiezza rispetto alla racconto breve (1.000-7.500 parole) o al racconto (7.500-20.000 parole).

A differenza dei romanzi, di solito non è diviso in capitoli ma le sezioni sono divise da spazi bianchi, è spesso pensato per essere letto in una sola seduta, come i racconti. They maintain, therefore, a single effect.[1] Warren Cariou wrote:

The novella is generally not as formally experimental as the long story and the novel can be, and it usually lacks the subplots, the multiple points of view, and the generic adaptability that are common in the novel. It is most often concerned with personal and emotional development rather than with the larger social sphere. The novella generally retains something of the unity of impression that is a hallmark of the short story, but it also contains more highly developed characterization and more luxuriant description.[2]

Il romanzo breve generalmente non è così formalmente sperimentale come possonoò essere il racconto e il romanzo, e di solito mancano le sottotrame, i molteplici punti di vista, e la generica adattabilità che sono comuni nel romanzo. Si occupa più spesso di sviluppo personale ed emotivo, piuttosto che della più ampia sfera sociale. Il racconto breve mantiene generalmente qualcosa dell'unità del impressione che è una caratteristica del racconto, ma contiene anche caratterizzazione più evoluta e la descrizione più rigogliosa.[3]

Note

  1. ^ Jesse Lee Kercheval, Short shorts, novellas, novel-in-stories, in Building Fiction, Cincinnati, Ohio, Story Press, 1997, ISBN 1-884910-28-9.
  2. ^ Encyclopedia of literature in Canada. Edited by William H. New. University of Toronto, 2000. Page 835.
  3. ^ Encyclopedia of literature in Canada. Edited by William H. New. University of Toronto, 2000. Page 835.

Bibliografia