Hector Barbossa
Hector Barbossa, meglio noto come Capitan Barbossa, è un personaggio immaginario della saga cinematografica Pirati dei Caraibi interpretato dall'attore Geoffrey Rush[1]. È uno dei personaggi principali della saga e compare in tutti gli episodi (sebbene nel secondo film la sua presenza si riduca ad un breve cameo nella scena finale della pellicola).
| Hector Barbossa | |
|---|---|
| Universo | Pirati dei Caraibi |
| Lingua orig. | Inglese |
| Autori | |
| Studio | The Walt Disney Company |
| 1ª app. in | La maledizione della prima luna |
| Ultima app. in | Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar |
| Interpretato da | Geoffrey Rush |
| Voce orig. | Brian George (Kingdom Hearts II) |
| Voce italiana | Pietro Ubaldi |
| Caratteristiche immaginarie | |
| Professione |
|
| Poteri | Immortalità (solo ne La maledizione della prima luna) |
Rappresenta il lato oscuro di Jack Sparrow[2], del quale è il principale antagonista nel primo film, La maledizione della prima luna; nei seguenti episodi, assume un ruolo meno definito, presentandosi occasionalmente come alleato ma pur sempre rivale per Jack, indossando dunque le vesti di un antieroe.
IGN ha classificato Barbossa al 13º posto nella classifica dei migliori 15 cattivi delle opere di fantasia[3].
Caratteristiche
Aspetto e nome
Hector Barbossa ha i capelli castani, con il tempo diventati di colore grigio scuro, lunghi fino alle spalle e parzialmente sciolti; dietro ha una sottile treccia che finisce sotto una bandana color verde scuro. Il suo viso è cosparso da lentiggini e rughe, mentre sullo zigomo destro ha una profonda cicatrice, ottenuta durante un combattimento. Ha gli occhi azzurri, ingialliti col tempo, i denti marci e le unghie annerite, proprio come un vero pirata. Porta una barba ispida bionda/castana che cade fino alla base del collo. Il suo braccio destro reca un tatuaggio raffigurante la costellazione Carina, cosa che doveva fungere da unico ricordo di sua figlia dopo che decise di abbandonarla in un orfanotrofio. Dal quarto episodio, dopo essersi amputato la gamba destra per sfuggire alla cattura di Barbanera, si è messo una gamba di legno al cui interno Barbossa tiene del rum. Indossa sempre gli stessi vestiti: un cappello nero a cui sono attaccate delle piume di struzzo blu al quale tiene molto, un grande anello raffigurante una testa di leone e un cappotto nero con bottoni, fabbricato con l'argento degli Inca.[4] La sua pistola, invece, apparteneva ad un pirata spagnolo che ha ucciso in duello[4]. Mentre nel quarto film, nel quale lavora per Re Giorgio II, Hector indossa la divisa della marina inglese, nel quinto capitolo, essendo diventato un pirata molto agiato, Barbossa, per fare sfoggio del suo potere e della sua ricchezza, sostituisce i suoi abiti originali con una sfarzosa parrucca, un nuovo cappello e un cappotto lussuoso. Inoltre, al posto della sua vecchia gamba di legno, ne acquista una d'oro. Il suo simbolo, infine, è il Jolly Roger, spesso raffigurato sulla bandiera della sua nave.
Alcune di queste informazioni sono rivelate in Pirates of the Caribbean: The Visual Guide.[4]
Il nome Hector non viene mai pronunciato nei primi due film (infatti viene chiamato per nome per la prima volta da Jack Sparrow nello Scrigno di Davy Jones solamente nel terzo film Ai confini del mondo) ma viene rivelato nella sezione dei contenuti speciali dell'edizione in DVD all'interno della quale gli autori spiegano che il cognome sia derivato dal pirata Barbarossa; inoltre, il cognome Barbossa in italiano rispecchia alla perfezione la natura della maledizione di cui è schiavo nel primo film. Gli sceneggiatori Terry Rossio e Ted Elliott hanno rivelato che Johnny Depp, attore che interpreta Jack Sparrow, è stato di grande aiuto per l'ideazione del personaggio di Hector.[5]
Personalità
Barbossa è una sorta di eterno amico-rivale di Jack Sparrow, nonostante nel primo film rappresentasse il suo acerrimo nemico, ed è il pirata nobile del Mar Caspio. Confidente, persuasivo, astuto e spietato, Hector Barbossa combina l'esperienza con l'audacia. Nonostante sia cupo e ruvido, ha un talento per l'umorismo asciutto. È temerario e non ha paura di affrontare alcun tipo pericolo, ma è soprattutto molto sveglio e intelligente; quando si tratta di dare consigli, i suoi sono sempre tra i più saggi. Ha anche una particolare eloquenza con cui spesso inganna le persone per raggiungere i suoi scopi. Al suo peggio sa essere crudele, scaltro, manipolatore e sanguinario, può essere spietato e spesso stipula accordi a suo favore; tuttavia, dichiara di avere una natura misericordiosa ed il senso del fair play, anche se questo è forse solo un esempio del suo morboso senso dell'umorismo. Condottiero temutissimo e maestro nella strategia navale, Barbossa sa prevedere con facilità le mosse dei suoi avversari e, grazie a questa abilità, durante gli scontri mantiene sempre una calma assoluta che infonde molta sicurezza ai suoi alleati. Durante le battaglie Barbossa preferisce stare nelle retrovie: il suo stile di combattimento è difensivo, teso a mettere il nemico in difficoltà, terrorizzarlo e costringerlo alla resa. Quando viene spinto al duello, però, è un avversario letale, tanto che nel corso degli anni Barbossa si è guadagnato la fama di spadaccino più temuto nei Caraibi. Padrone del proprio fato, Hector è un pirata che non conosce compromessi e vede se stesso come uomo d'onore, nonostante la sua vocazione. Il suo pezzo da otto è un occhio di legno custodito da un membro della ciurma, Ragetti. La sua scimmietta di nome Jack, che lo accompagna sempre, tenta invano di restituirgli l'occhio rubandolo a Ragetti. Proprio come Jack Sparrow, Barbossa tiene molto alla Perla Nera e fa di tutto pur di sottrarla al rivale. L'attaccamento alla Perla è molto sottolineato nel quarto film, dove Barbossa è pronto a tutto pur di uccidere il terribile pirata Barbanera, colpevole di avergli sottratto la nave (e la gamba). Infatti, quando si ritroverà contro il pirata, Barbossa lo infilzerà con la sua spada alle spalle, cosa impensabile per un autoproclamato uomo d'onore, dedicando la vendetta alla nave ormai perduta. Dopo aver vendicato la Perla, Barbossa reclama la spada, la ciurma e la nave di Barbanera, la Queen Anne's Revenge, come pagamento per la sua gamba perduta. Il suo nuovo equipaggio lo accetta come capitano e, dopo esser tornato un pirata lasciando le vesti di corsaro inglese, Barbossa si avvia con la sua nuova e festante ciurma, che dimostra di apprezzarlo molto più rispetto allo spietato tiranno Barbanera, verso Tortuga. Inoltre, possedendo ora la spada di Barbanera, acquisisce tutti i suoi poteri straordinari, divenendo uno dei pirati più potenti e temuti nei Caraibi. Come quasi ogni pirata, inoltre, Barbossa ha una cattiva igiene personale e un'insaziabile sete di rum. È anche molto ghiotto di mele verdi, frutto che gli ricorda la sua infanzia trascorsa nelle campagne circostanti la città di Bristol[6].
Nel corso della saga il personaggio di Hector subisce diverse modifiche[7]. Mentre nel primo film rappresenta l'antagonista principale della storia, uno spietato pirata che sta disperatamente cercando di liberarsi della maledizione di cui è schiavo, nel terzo film, dopo essere stato resuscitato grazie ai poteri soprannaturali della sacerdotessa voodoo Tia Dalma, diventa una sorta di politico che, una volta riunito il Consiglio della Fratellanza, cerca di mettere d'accordo i nove Pirati Nobili sulla soluzione migliore per affrontare in modo vincente il nemico comune: Beckett. Nel quarto film, Barbossa diventa un corsaro della marina inglese al servizio di Re Giorgio II che, sotto la protezione della corona, vuole solo vendicarsi di Barbanera. Nel quinto film della saga, infine, Hector è diventato un pirata molto ricco e potente che si ritrova al comando di una flotta composta da oltre dieci navi e che è disposto a tutto pur di salvare i propri affari, anche di collaborare con Salazar. Tuttavia, alla fine del film, Hector, nell'atto eroico di salvare, a costo della propria vita, la figlia, che dopo la morte della moglie aveva abbandonato in un orfanotrofio, si dimostra essere una persona molto affettuosa, premurosa e sentimentale.
Biografia del personaggio
Passato
Poco si sa della gioventù di Hector Barbossa, come del resto di quella di ogni altro personaggio della saga. Geoffrey Rush, attore che interpreta il personaggio, tuttavia, ha provato ad immaginare il suo passato.
Barbossa nacque nel 1682 in Inghilterra, a Bristol[6], e trascorse la sua infanzia in una famiglia estremamente povera ma di nobili origini sotto la tutela di un padre violento. Così, all'età di 13 anni, Hector scappò di casa per farsi una vita propria. Affascinato dal mare, decise di diventare marinaio e cominciò a studiare i comportamenti degli ufficiali. Inizialmente Barbossa era un uomo retto e onesto ma, in seguito, rendendosi conto che avrebbe potuto vivere molto meglio da fuorilegge, decise di darsi alla pirateria. Il suo cognome fa presumere che avesse origine spagnola o portoghese mentre il suo nome potrebbe far pensare ad origini greche.
Pirates of the Caribbean: The Price of Freedom
Una volta abbandonatosi alla vita da fuorilegge, Barbossa lavorò sulla Nemesis come quartiermastro per il capitano James Sterling, uno dei più famigerati pirati nel Mar dei Caraibi. In seguito diventò il capitano di una piccola nave chiamata Cobra. Dopo aver saccheggiato un brigantino francese carico d'avorio, la nave di Barbossa fu attaccata e affondata da un altro vascello pirata, nelle acque a nord delle Bermuda. In quest'occasione Barbossa rischiò di disperdersi in mare ma fortunatamente fu salvato da due membri della sua ciurma, Pintel e Ragetti. Due mesi dopo Barbossa e i suoi uomini furono portati da Don Rafael (all'epoca, il pirata nobile del Mar dei Caraibi) alla Baia dei Relitti, dove conobbe per la prima volta Jack Sparrow, il quale, qualche tempo dopo, scoprì quale nave aveva affondato il Cobra: si trattava del Koldunya, la nave di Boris Palachnik, il pirata nobile del Mar Caspio e vecchio amico di Barbossa. Così, su volere di Edward Teague, il quale riteneva che l'accaduto non rispettasse il Codice dei Pirati, si riunì alla Baia dei Relitti il Consiglio della Fratellanza, al quale fu convocato anche Davy Jones, capitano dell'Olandese Volante e signore del mare, che confermò la colpevolezza di Boris. Questo fu dunque catturato ma, quando Barbossa andò a fargli visita in prigione, Boris, sapendo che sarebbe stato condannato all'impiccaggione, decise, per scusarsi, di cedergli il titolo di pirata nobile del Mar Caspio e il suo pezzo da otto. Tuttavia a quel tempo, non conoscendo il significato dei nove pezzi da otto, Barbossa decise di consegnarlo ad uno dei suoi subordinati, Ragetti.
Queste informazioni vengono rivelate nel romanzo Pirates of the Caribbean: The Price of Freedom della scrittrice statunitense Ann Carol Crispin.
Pirates of the Caribbean: Legends of the Brethren Court
In un periodo precedente a quello in cui si svolge La maledizione della prima luna, Barbossa era primo ufficiale a bordo della nave pirata Perla Nera comandata da Jack Sparrow e diretta verso l'Isla de Muerta per trovare il tesoro azteco di Hernán Cortés. Durante il terzo giorno di navigazione, dopo essersi fatto dire da Jack dove questa si trovasse, si ammutinò con il resto della ciurma, diventando capitano della nave. Dopo aver abbandonato Sparrow su un'isola deserta, si impadronì del tesoro azteco su cui però gravava una maledizione a causa della quale lui e la sua ciurma furono condannati a un'esistenza da non-morti. Per tale maledizione, alla luce della luna apparivano come scheletri vivi ricoperti da carne fantasma, condannati a provare diversi desideri fisici, come la fame e la sete, senza tuttavia poterli soddisfare in alcun modo. Dopo aver speso tutto il tesoro dedicarono circa 10 anni a recupeare ogni singolo pezzo e a restituirlo con il proprio sangue per poter rompere la maledizione. La ricerca fu complicata dal fatto che, dopo aver trovato il tesoro, un membro della ciurma, Sputafuoco Bill Turner, essendo rimasto fedele a Jack, fu, per ordine di Barbossa, legato ad un cannone e gettato in mare. Tuttavia, sapendo che questo sarebbe stato il suo destino, Sputafuoco aveva spedito preventivamente il medaglione a suo figlio, a cui venne successivamente sottratto dalla giovane Elizabeth Swann, che credeva che tale oggetto potesse essere la prova di appartenenza del ragazzo alla pirateria.
Queste informazioni vengono rivelate nella raccolta di romanzi Pirates of the Caribbean: Legends of the Brethren Court pubblicata da Rob Kidd.
La maledizione della prima luna
Nel primo film, Barbossa è ancora il capitano della Perla Nera, la nave che Jack Sparrow intende recuperare. È accompagnato da una scimmia, anch'essa non-morta come il resto dell'equipaggio, che ha battezzato "Jack" in spregio del suo ex-capitano. All'inizio della storia, Barbossa saccheggia la città di Port Royal per recuperare l'ultimo medaglione d'oro del tesoro maledetto di Cortés. Rapisce così Elizabeth Swann, figlia del governatore della città, poiché quest'ultima possiede il pezzo d'oro da loro ricercato utile per spezzare la maledizione che li affligge. Perciò la ragazza chiede il "Parlay" e, nel panico, si presenta come Elizabeth Turner. Barbossa, convinto che sia la figlia di Sputafuoco Bill Turner, si rifiuta di lasciarla andare e la porta all'interno della grotta dell'Isla de Muerta per poterle prelevare del sangue e spezzare finalmente la maledizione. Tuttavia ben presto i pirati si rendono conto che la ragazza non ha il sangue di Turner e iniziano a litigare. Nel frattempo, anche Jack Sparrow, alleatosi con il giovane Will Turner per salvare la fanciulla, arriva sull'isola e, approfittando della confusione generale, salva la ragazza insieme al medaglione. Barbossa tuttavia cattura Jack e, scioccato di rivederlo dopo così tanti anni ancora vivo, ordina alla ciurma di ucciderlo. Ciò nonostante Sparrow propone a Barbossa un accordo secondo il quale, se l'avesse risparmiato, Jack l'avrebbe condotto dall'unico discendente di Sputafuoco. Barbossa accetta e, dopo aver distrutto in una violenta battaglia navale il vascello su cui si erano rifugiati Will ed Elizabeth, il giovane fabbro stringe un ingenuo patto con Barbossa, confessando di essere lui l'unico erede di Sputafuoco, allo scopo di garantire la libertà della fanciulla. Questa viene quindi rilasciata insieme a Jack sulla stessa isola dove già una volta Barbossa aveva abbandonato il rivale. Tuttavia Jack, dopo essere fuggito anche questa volta dall'isola deserta, raggira Barbossa con un sofisticato piano, ragione per cui tra i due nasce un duello all'ultimo sangue destinato a durare fino a quando Will, dopo aver recuperato il medaglione, spezza la maledizione e Barbossa, essendo stato colpito da un colpo di pistola poco prima, cade a terra, finalmente ucciso dal rivale.
La maledizione del forziere fantasma
Nel secondo film, Barbossa appare in un cameo nella scena finale della pellicola dopo essere stato resuscitato da Tia Dalma per comandare la spedizione ai confini del mondo che partirà alla ricerca di Sparrow, inghiottito nel frattempo dal mostruoso Kraken di Davy Jones.
Ai confini del mondo
Nel terzo film, l'ex nemico Barbossa si reca a Singapore accompagnato dalla vecchia ciurma di Jack e i pirati Will Turner, Elizabeth Swann e Joshamee Gibbs, nella speranza di ottenere una nave, un equipaggio e le carte nautiche di Sao Feng, il famigerato pirata nobile del Mar Cinese Orientale. Tuttavia, nel corso delle trattative, irrompe la Compagnia inglese delle Indie Orientali, ragione per cui nasce un acceso scontro fra la fazione dei pirati e quella dei soldati britannici. Grazie a Will, che, servendosi delle minacce, riesce a stringere un patto con Sao Feng, Hector ottiene finalmente ciò che desiderava: una nave, una ciurma e le carte. Ora Barbossa è a capo della spedizione ai confini del mondo per salvare il capitano Jack Sparrow dallo Scrigno di Davy Jones insieme alla nave che aveva sempre considerato di sua proprietà: la Perla Nera. Barbossa intende riunire tutti i membri del Consiglio della Fratellanza, tra cui Jack, per liberare Calypso, un'antica dea del mare rinchiusa in un corpo umano anni or sono, e quindi combattere contro la ciurma di Davy Jones e la flotta di Lord Cutler Beckett, il quale, nel frattempo, essendosi impadronito del cuore del capitano dell'Olandese Volante, ha acquisito il potere sui mari, mettendo a rischio il futuro della pirateria. Durante la battaglia, Barbossa celebra il matrimonio di Will ed Elizabeth. Alla fine del terzo episodio si ripete un fatto ormai noto a tutti: Barbossa abbandona Jack in un porto partendo con la Perla Nera alla volta della Fonte dell'eterna giovinezza situata al largo di Cuba ma, poco dopo, scoprirà suo malgrado che Jack Sparrow gli ha sottratto la mappa. Quest'ultimo, anzi, sembra già aver trovato la rotta giusta senza Barbossa.
Oltre i confini del mare
Nel quarto film, Barbossa ha perso la Perla Nera e una gamba durante un'agghiacciante battaglia navale. Col tempo, avendo perso stima e prestigio tra i pirati, Hector collabora con i britannici e ottiene il perdono del re, divenendo così corsaro al servizio della Corona inglese. Da Re Giorgio II viene incaricato di guidare una spedizione per giungere alla Fonte della giovinezza prima dei rivali spagnoli; per riuscirvi si serve delle istruzioni di Joshamee Gibbs. Barbossa pertanto si mette sulle tracce dello spietato pirata Barbanera che, ricattando Jack Sparrow, si sta recando nel medesimo luogo. Tuttavia Barbossa non sta cercando la Fonte; in un momento in cui le strade sua e di Jack si rincrociano, egli spiega all'eterno rivale-amico che è stato proprio Barbanera a "catturare" la Perla Nera e ad uccidere tutta la sua ciurma mediante un maleficio, per liberarsi del quale Barbossa stesso è stato costretto ad amputarsi la gamba destra. Il suo vero scopo è quindi vendicarsi di Barbanera. Jack decide di aiutare Barbossa e lo conduce in segreto fino alla Fonte, dove ha portato anche Barbanera e la sua ciurma. Ne nasce uno scontro tra la ciurma di pirati e i soldati britannici e, in particolare, tra Barbanera e Barbossa; questi, seppur debilitato per via della gamba di legno, riesce infine a colpire a morte Barbanera (distratto dai sopraggiunti soldati spagnoli) con la sua spada avvelenata. Vendicatosi dell'umiliazione subita perdendo la Perla e una gamba, Barbossa si appropria della ciurma, della nave, la Queen Anne's Revenge, e della spada (che ha il potere di controllare la nave) di Barbanera e abbandona le vesti di corsaro per riprendere quelle di pirata, dando come primo ordine quello di dirigersi a Tortuga.
La vendetta di Salazar
Nel quinto film, Barbossa è diventato un pirata molto ricco e potente che si ritrova a controllare una flotta composta da dieci navi, ottenuta grazie alla spada magica di cui era venuto in possesso dopo la sconfitta di Barbanera. Quando il terrificante capitano Armando Salazar riesce a fuggire dal Triangolo del Diavolo, tuttavia, attacca e affonda alcune delle navi di Barbossa, il quale, per evitare che i suoi affari vadano in rovina, decide di imbarcarsi sulla sua nave ammiraglia, la Queen Anne's Revenge, per incontrarlo di persona e proporgli un accordo: Barbossa l'avrebbe condotto da Jack Sparrow e Salazar, in cambio, avrebbe risparmiato la sua flotta. Tuttavia, quando si ricongiunge con Jack decide di schierarsi dalla sua parte per sconfiggere una volta per tutte lo spietato e vendicativo capitano spagnolo. Dunque, utilizzando la spada di Barbanera, libera finalmente la Perla Nera, intrappolata ormai da cinque anni nella bottiglia, della quale diventa nuovamente il capitano, legando Sparrow all'albero maestro. A bordo della nave si ricongiunge con sua figlia, Carina Smyth, senza però rivelarle momentaneamente la sua vera identità. Partecipa all'operazione di salvataggio di Jack, Henry e Carina dal fondo dell'oceano, luogo in cui era ubicato il leggendario Tridente di Poseidone, e, per evitare che Salazar faccia precipitare sua figlia dall'ancora alla quale sono appesi, Hector si sacrifica lanciandosi sul terribile nemico, ormai tornato umano, facendolo cadere nelle profondità dell'oceano e salvando così il suo unico "tesoro".
Hector e Carina
Nel quinto film viene rivelato che Hector Barbossa aveva avuto in passato una relazione con una donna chiamata Margaret Smyth dalla quale ebbe una figlia, Carina. Una volta morta la moglie, Hector, non volendo prendersi cura della figlia da solo, decise di abbandonarla in un orfanotrofio lasciandole il diario di Galileo Galilei, oggetto che aveva rubato da una nave italica, credendo che con il rubino presente sulla copertina avrebbe potuto costruirsi una vita dignitosa. Tuttavia Carina interpretò quei segnali come la volontà del padre, che credeva fosse defunto, di continuare gli studi nell'astronomia e di trovare, traducendo le nozioni contenute nel diario, il leggendario Tridente di Poseidone. Nel momento in cui Barbossa, spinto dalla necessità di sconfiggere Salazar e di ristabilire il proprio predominio sui mari, si mette alla ricerca del Tridente e incontra sulla propria strada la figlia (che riconosce per via del diario che porta con sè), decide di nascondere la propria identità per non rovinarle l'immagine che aveva di suo padre. Le permette di guidare la Perla Nera per trovare la locazione del tesoro e la tratta sempre in modo molto educato, proprio come farebbe un buon padre. Durante la fuga dalla Tomba di Poseidone (il luogo in cui era ubicato il Tridente), Carina nota un tatuaggio sul braccio di Barbossa, capendo finalmente che si trattatava di suo padre. Questo, poco prima di sacrificarsi, le dichiara il suo amore, ragione per cui, dopo la sua morte, Carina decide di prendere il suo cognome.
Videogiochi
Pirati dei Caraibi: Guerra per mare
Hector Barbossa è anche antagonista/protagonista nel gioco LEGO Pirati dei Caraibi in cui si può giocare in tutti e quattro gli episodi della saga.
Capitan Hector Barbossa appare anche nel videogioco Kingdom Hearts II, assieme al suo mondo (Port Royal) e ad altri personaggi presenti ne La maledizione della prima luna. Il pirata si allea con Pietro Gambadilegno, il quale lo avvisa che ben presto sarebbero arrivati Sora, Paperino e Pippo con il compito di chiudere la Serratura del suo mondo. Il trio si allea con Jack Sparrow e Will Turner contro Hector per poter salvare Elizabeth Swann. Dopo vari inseguimenti, affrontano Barbossa che, su consiglio di Pietro, chiede di farsi aiutare da un Heartless (Illuminatore). Tuttavia, dopo un lungo scontro, Barbossa viene definitivamente sconfitto.
Note
- ^ Pirati dei Caraibi 4: Geoffrey Rush nel cast, su badtaste.it, Bad Taste, 24 settembre 2009. URL consultato il 24 settembre 2009.
- ^ La maledizione della prima luna Contenuti speciali - Commento audio: Gli sceneggiatori Stuart Beattie, Terry Rossio, Ted Elliott e Jay Wolbert
- ^ Orlando Parfitt, Top 15 Fantasy Villains, su IGN, 12 novembre 2009. URL consultato il 2 febbraio 2011.
- ^ a b c http://www.pirates-shipwrecks-treasure-diving.com/dead-mans-chest.html
- ^ Scott Holleran, Interview: Ted Elliott & Terry Rossio on 'At World's End', Box Office Mojo, 31 maggio 2003. URL consultato il 6 giugno 2007.
- ^ a b Geoffrey Rush interview; https://www.youtube.com/watch?v=LeURAR-ZMiE
- ^ Geoffrey Rush interview (Pirates Of The Caribbean - Dead Men Tell No Tales) European Premiere - https://www.youtube.com/watch?v=Q33Mu8f5Iv8
Filmografia
- La maledizione della prima luna, regia di Gore Verbinski (2003)
- Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma, regia di Gore Verbinski (2006)
- Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo, regia di Gore Verbinski (2007)
- Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare, regia di Rob Marshall (2011)
- Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar, regia di Joachim Rønning e Espen Sandberg (2017)