Impiego operativo

Gli Esordi

I primi aerei a reazione sovietici , lo Yak-15, Yak-17 e MiG-9, non avevano soddisfatto appieno le esigenze dell'Aviazione militare sovietica, la V-VS rimanendo a livello di prototipi o di produzione in piccola serie.

Nei primissimi anni del dopoguerra, la spina dorsale dell’aviazione militare sovietica era ancora costituita dalle ultime versioni degli aerei da combattimento a pistoni della seconda guerra mondiale come l’ultimo modello degli Yak-3 e Yak-9, il La-7 e le sue versioni postbelliche, La-9 e La-11 e pochi Bell P-63 Kingcobra. L’introduzione del MiG-15 nella VV-S fu quindi una vera rivoluzione tecnologica[1].

Si trattava di addestrare il personale navigante e tecnico alla nuova tecnologia dell'aviazione a reazione.

Pertanto all’OKB della Mikoyan Gurevich fu chiesto di accelerare lo sviluppo delle versione biposto da addestramento, MiG-15 UTI, mentre la V-VS avviò tutta una serie di iniziative volte a diffondere le nuove tecniche di pilotaggio, inviando presso i reparti d’impiego i piloti collaudatori del NII VVS (Nauchno-Issledovatel'skiy Institut Voyenno-Vozdooshnykh Seel) – l'istituto militare di studi aeronautici.

Apparso per la prima volta in pubblico in occasione della parata aerea sull’Aeroporto di Mosca-Tušino nel luglio 1948, il primo reparto operativo della V-VS destinato a ricevere i primi dieci esemplari del MiG-15 fu, il 22 febbraio 1949, il 324° Sveerskaya IAD del 29° GvIAP dislocato sulla base di Kubinka vicino Mosca, sotto la guida del colonnello Ivan Nikitovič Kožedub, asso degli assi dell'aviazione militare sovietica nella Seconda guerra mondiale[2]..

Con l’aumento della produzione, il Mig-15 divenne operativo non solo presso i reparti della V-VS ma iniziò ad essere distribuito anche fuori i confini dell’Unione Sovietica, presso i paesi del Patto di Varsavia, Polonia e Germania dell’Est. In quel periodo, fu addirittura creata una pattuglia acrobatica sulla base di Kubinka dotata di cinque MiG-15 Fagot B che ricevette il nome non ufficiale di Krasnaya pyatyorka(The Red Five in lingua inglese) [3]

Repubblica Popolare Cinese

Il battesimo del fuoco del MiG-15 avvenne in Cina, pilotato da piloti sovietici. Dopo la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese nel dicembre del 1949, l'URSS firmò il 13 febbraio 1950 con la neonata repubblica, un patto di amicizia , alleanza e mutuo soccorso che comprendeva anche una cooperazione militare.

In particolare, l'URSS s'impegnava ad aiutare la Repubblica Popolare Cinese nella creazione di una moderna forza aerea, utilizzando istruttori e personale tecnico della VV-S stanziato in territorio cinese. Inoltre, piloti sovietici avrebbero assicurato la difesa delle città e degli insediamenti industriali cinesi, fino a quando l'aviazione cinese non fosse stata in grado di provvedere autonomamente.

Fu data priorità alla difesa di Shanghai, uno dei maggiori centri industriali ed economici, direttamente minacciata dalle incursioni dell'aviazione della Cina nazionalista Zhonghua Minguo Kongjun o Republic of China Air Force (RoCAF) nel corso della cosiddetta Guerra civile cinese.

Nella primavera del 1950, tre MiG-15 Fagot A del 29°GvIAP furono dislocati sulla base di Dachang vicino Shangai. I velivoli erano dipinti con i colori del People Liberation Army Air Force (PLAAF) mentre i piloti indossavano le uniformi cinesi in quanto l'Unione Sovietica non era direttamente impegnata nel conflitto. Durante la permanenza dell'unità sovietica in Cina, i piloti del 29° GvIAD si assicurarono due abbattimenti il primo il 28 aprile 1950 con l'abbattimento da parte del maggiore Keleyinikov di un ricognitore Lockheed P-38 Lightning e nella notte del 12 maggio quando il capitano Schinkarenko distrusse un bombardiere Consolidated B-24 Liberator[4]

Guerra di Corea (1950–1953)

Le prime forniture di MiG-15 alle unità sovietiche e cino-coreane impegnate in Corea arrivarono nel novembre del 1950, ritardando la consegna di nuovi esemplari ai reparti delle aeronautiche del Patto di Varsavia.

La partecipazione di piloti sovietici di MiG-15 nella guerra di Corea può essere suddivisa in tre fasi. La prima dal novembre 1950 all'aprile 1951, la seconda dall'aprile 1951 al gennaio 1952, la terza e ultima fase dal gennaio 1952 alla fine delle ostilità, il 27 giugno del 1953.

Alla fine di novembre del 1950 fu costituita un'apposita unità il 64 IAK [N 1] con il compito di difendere i ponti e le centrali elettriche dislocate lungo il fiume Yalu e costituito da personale proveniente dai reparti della VV-S, del PVO e della Flotta Aerea del Pacifico. Delle unità costituenti il 64 IAK, due, la 28 IAD e la 151 GvIAD furono destinate inizialmente a compiti addestrativi per i piloti cinesi e coreani, mentre la sola 50 IAD fu destinata a compiti di difesa aerea.

Al fine di scongiurare un'escalation del conflitto, ai piloti sovietici e a quelli combattenti sotto l'egida dell'ONU furono imposte limitazioni operative. I piloti statunitensi e delle Nazioni Unite non dovevano oltrepassare il fiume Yalu, mentre ai piloti sovietici fu proibito di oltrepassare una una immaginaria linea tracciata tra Pyongyang e Wŏnsan.

L'area compresa tra questa linea e il fiume Yalu fu ben presto nota come Mig Alley[5].

Il primo scontro tra i MiG-15 e caccia statunitensi nei cieli coreani avvenne il 1 novembre 1950, quando un gruppo di MiG-15 Fagot A del 151 GvIAD e del 72 GvIAP intercettò un flight (sezione) di P-51D nei pressi del fiume Yalu. I piloti sovietici rivendicarono l'abbattimento di un P-51D[6].

Il primo scontro tra velivoli a reazione avvenne qualche giorno più tardi, l'8 novembre, e vide coinvolti sei MiG-15 e una sezione di Lockeed F-80 Shooting Star in volo di copertura ad un altitudine di 9 000 m.

Durante il combattimento, il Lt Russel J. Brown sfruttando la maggior velocità in picchiata dell'F-80 riuscì a colpire un MiG-15 che fu visto scendere in picchiata, lasciando dietro di sé un ampia scia di fumo. Il MiG-15 fu rivendicato come abbattuto, ma negli archivi sovietici non risultano perdite per il giorno dello scontro[7].

Il 10 novembre, sette MiG-15 Fagot A del 139 GvIAP e sei del 72 GvIAP intercettarono una formazione di venti Vought F4U-4 Corsair e Douglas AD-1 Skyraider dell'U.S. Navy, impegnati in un'azione di bombardamento contro il ponte sullo Yalu nei pressi della città di Sinŭiju. I MiG-15 furono subito ingaggiati dalla scorta assicurata da due sezioni di Grumman F9F-2 Panther. Secondo gli archivi sovietici, i piloti de MiG si accreditarono tre Panther[N 2] e uno Skyraider[N 3][N 4]. I sovietici però dovettero subire la morte del comandante della prima squadriglia, capitano Mikhail Grachyov, abbattuto dal Panther del VF-111 imbarcato sulla USS Philippine Sea, pilotato dal Lt. William T. Amen[8].

Alla sua apparizione, il MiG-15 si era rivelato chiaramente superiore ai velivoli che in quel momento erano a disposizione delle forze ONU, il cui parco velivoli era costituito da caccia-bombardieri ad elica della seconda guerra mondiale o da caccia a reazione con ala diritta.

La versione migliorata, il MiG-15bis Fagot B giunse in Corea quasi contemporaneamente alla versione base e il 50 IAD fu il primo reparto d'impiego. La prima uscita in combattimento della nuova versione avvenne il 30 novembre operando dalla base di Angshan.

Per riacquistare la superiorità aerea perduta, l'USAF si affidò al North American F-86A Sabre.

Il primo scontro tra MiG-15 e F-86A accadde il 17 dicembre 1950 con l'abbattimento del MiG-15 del maggiore Yakov Yefromeyenko del 50 IAD, rimasto ucciso nel combattimento, ad opera dell'F-86A pilotato dal Lt.Col. Bruce Hinton del 4th FIG 336th FIS. Quattro giorni dopo, il 21 dicembre, il capitano Ivan Yourkevich appartenente alla stessa unità, divenne il primo pilota di MiG-15 ad abbattere un F-86A[9].

Le fonti sovietiche e statunitensi divergono ampiamente sugli esiti dello scontro. I sovietici rivendicarono tre Sabre abbattuti con la perdita di due MiG, mentre secondo le fonti statunitensi quel giorno i MiG abbattuti sarebbero stati sei contro la perdita di un solo F-86. Sempre secondo tali fonti, l'abbattimento del primo F-86 Sabre, appartente al 4 FIG e pilotato dal Lt. Lawrence V. Bach, avvenne il 22 dicembre ad opera del capitano Nikolay Yeo Vorob'yov del 177 IAP[9].

L'apparizione nei cieli coreani dell'F-86A obbligò i comandi sovietici ad un aggiornamento delle tecniche addestrative ed operative ed alla rotazione di intere unità con altre di maggiore esperienza. Tra questi, 324 IAD, formato dal 176 GvIAP e dal 196 GvIAP, al comando dell'asso dell'aviazione sovietica col. Kozhedoob[9].

In questa fase del conflitto, i bombardieri pesanti statunitensi, capaci di infliggere pesanti perdite alle truppe cinesi e nord-coreane, furono l'obiettivo principale dei MiG-15.

Il maggior risultato ottenuto dall'azione dei MiG-15 in Corea fu la fine dei bombardamenti diurni delle superfortezze B-29. Il 30 ottobre 1951, in seguito conosciuto come Black Tuesday, avvenne lo scontro che cambiò radicalmente l'attività operativa dei Boeing B-29 del FEAF (Far East Air Force) in Corea[9].

Quel giorno una grande formazione di B-29 del 307th BG(H) decollati dalla base di Namsi diretti verso i ponti sullo Yalu con la scorta di circa duecento caccia furono intercettati da quarantaquattro MiG-15 appartenenti al 303 IAD e al 324 IAD con l'ordine di concentrare l'attenzione sopratutto sui bombardieri[9]. Secondo il magg. gen. G. A. Lobov i piloti sovietici abbatterono dodici B-29 e quattro F-84 con la perdita di un solo MiG. Molti bombardieri rientrarono alla base danneggiati e con feriti tra l'equipaggio. (to be continued)

Guerra Fredda

Negli anni cinquanta i MiG-15 dell'Unione Sovietica e del Patto di Varsavia furono coinvolti in numerosi "incidenti" con velivoli del mondo occidentale, intercettati per violazioni dello spazio aereo sovietico, interdetto ai voli civili o militari NATO e USAF, in una sorta di "guerra segreta" mai dichiarata.

La maggior parte degli incidenti in cui fu coinvolto il MiG-15 avvennero sopra la Russia orientale, densa di installazioni militari, oppure in prossimità del Mar Baltico, che costituivano entrambe aree geografiche messe particolarmente sotto osservazione dai ricognitori occidentali[10].

Il primo di questi incidenti avvene il il 26 dicembre 1950 sui cieli di Tjumen' nella Russia orientale, e portò all'abbattimento, ad opera di due MiG-15 Fagot A del 523° IAP pilotati dal capitano S.A. Bakhayev e del tenente N. Kotov, di un ricognitore RB-29 Superfortress[11].

Il 1952 vide un'intensificarsi delle missioni di ricognizione oltre la Cortina di ferro con più trentaquattro incursioni all'interno dello spazio aereo sovietico[12];

L'11 maggio 1952 due MiG-15 intercettarono un Martin PBM-5 Mariner della US Navy sopra il Mar del Giappone. L'idrovolante nonostante i ripetuti attacchi riportò solo lievi danni.

Il 16 giugno 1952 due MiG-15 Fagot appartenenti alla Flotta del Baltico attaccarono due Consolidated PBY Catalina della aeronautica svedese in missione di ricerca e soccorso di un C-47 scomparso il giorno 13. Uno dei due Catalina fu seriamente danneggiatoe e costretto ad un ammaraggio di fortuna vicino al cargo tedesco Münsterland che provvide a recuperare l'equipaggio [13];

Il 15 luglio 1952 un Martin RB-26 dell'USAF fu attaccato sopra il Mar Giallo. Sedici giorni dopo, sempre nella stessa zona, MiG-15 della Flotta del Pacifico attaccarono un PBM-5 statunitense[14].

Il 15 aprile del 1953 due Mig-15 della Flotta del Pacifico intecettarono un Boeing RB50 in missione di ricognizione nei pressi di Petropavlovsk-Kamčatskij, nella penisola della Kamčatka. Dopo il rifiuto dell'equipaggio statunitense di atterrare in territorio sovietico, il ricognitore fu abbattuto in prossimità del villaggio di Zhoopanovo, con la morte di tutti i membri dell'equipaggio, che fu considerato MIA (Missing in Action)[15];

il 7 novembre 1954 un RB-29 penetrato nello spazio aereo sovietico sopra il Mar del Giappone fu intercettato da due MiG-15 in corrispondenza dell'isola di Tanfil'eva. Dopo aver risposto al fuoco con le armi di bordo, l'RB-29 concluse la missione con un atterraggio di fortuna nell'isola di Hokkaidō[16];

Il 18 aprile 1955 il MiG-15 pilotato dal capitano Korotkov abbattè un ricognitore RB-47 Stratojet dell'USAF al largo dell'Isola di Bering;

Il 22 giugno del 1955 un Lockheed P2V Neptune fu attaccato e danneggiato MiG-15 sopra lo Stretto di Bering, costringendo l'equipaggio, seriamente ferito, ad un atterraggio di fortuna sull'isola di Isola di San Lorenzo, nel Mare di Bering

Un altro episodio che coinvolse velivoli della marina statunitense accadde nel luglio del 1956, quando una formazione di MiG-15 del 7° IAD, unità appartente alla Flotta del Pacifico, attaccò un Lockheed P2V Neptune in prossimità di Nachodka poco distante da Vladivostok uccidendo un membro dell'equipaggio. Costretto ad un ammaraggio di fortuna nel Mar del Giappone, i membri dell'equipaggio superstiti furono tratti in salvo da unità di soccorso della US Navy;

Episodi analoghi si verificarono anche in Europa.

Il 29 aprile 1952 un MiG-15 appartenente al 73° GvIAP di base a Köthen nella Germania dell'Est, attaccò un Douglas DC-4 dell'Air France (codice F-BELI) lungo il corridoio aereo per Berlino. L'aereo atterrò all'aeroporto di Berlino-Tempelhof con ottantanove fori nella parte posteriore della fusoliera e tre feriti. L'avvenimento causò la chiusura temporanea dei voli verso Berlino Ovest[17];

Il 10 marzo 1953, sopra il villaggio di Merklín si svolse un combattimento aereo tra due MiG-15 cecoslovacchi del 5.SLP (5º reggimento caccia) pilotati da Jaroslav Šrámek e Milan Forst e due F-84E del 53rd Fighter Bomber Squadron decollati dalla base aerea di Bitburg nella Germania occidentale e penetrati per 35 km all'interno dello spazio aereo cecoslovacco. Durante l'azione, Šrámek abbattè il velivolo pilotato dal tenente Warren G.Brown che riuscì a eiettarsi fuori prima che l'F-84 si schiantasse al suolo[18];

Il 12 marzo 1953, un Avro 694 Lincoln (RF531 “C”) del Central Gunnery School della RAF in volo di addestramento verso Berlino, fu abbattuto 32 km a NE di Lüneburg, in Germania da un MiG-15 sovietico, con la morte dei sette membri dell'equipaggio[19];

Un MiG-15 bulgaro fu protagonista di un tragico incidente nella notte del 27 luglio 1955 quando due caccia della sezione di pronto intervento dell'aeronautica militare bulgara intercettarono un velivolo che si rivelò essere un Lockheed L-049 Constellation, (codice 4X-AKC) operato dalla El Al la compagnia di bandiera israeliana, in voli di linea. Il velivolo, il cui volo (Vienna - Tel Aviv via Instanbul) era stato regolarmente schedulato (Volo El Al 402) ma che forse a causa del maltempo aveva deviato dal corridoio prestabilito, fu abbattuto nei pressi della cittadinia di Petrič, in Bulgaria, causando la morte di tutti cinquantotto passeggeri a bordo[20];

Non mancarono episodi che video lo svogersi di brevi scontri tra caccia sovietici e statunitensi, come quello che avvenne il 18 novembre del 1952 al largo di Vladivostok tra quattro MiG-15 del 781° IAP e un egual numero di Grumman F9F Panther del VF-781 The Peacemaker imbarcato sulla portaerei USS Oriskany. Nel breve combattimento aereo, due Mig furono abbattuti [21]. Il pilota del terzo Mig-15, maggiore Pakhomkin, anche se mortalmente ferito, riuscì ad effettuare un atterraggio di fortuna sulla costa. Gli abbattimenti furono attribuiti al tenenti D. Middleton e E.R. Williams. Uno dei Panther rimase danneggiato. L'incidente, avvenuto a sole 50 miglia (80 km) dal porto russo di Vladivostok fu sempre ufficialmente negato sia da parte statunitense che sovietica e fu rivelato solo nel 1961[22]

Crisi dello stretto di Taiwan

L'operaziome più importante che vide i MiG-15 della PLAAF in azione dopo la guerra di Corea, furono gli scontri conseguenti la cosidetta Crisi dello stretto di Formosa del 1958, in particolare nel corso della contesa per l'isola di Quemoy (Kinmen) e le isole Matsu. Nel corso del conflitto i MiG-15 abbatterono o danneggiarono quarantadue aerei della ROCAF[23] con la perdite di quindici velivoli da parte cinese. Nel corso dei combattimenti aerei furono utilizzati per la prima volta dagli F-86F della ROCAF, i missilia aria-aria a guida infrarossa Sidewinder. Fu un F-86F della Cina Nazionalista a ottenere in combattimento il primo abbattimento assoluto con il nuovo missile. In seguito i MiG-15 della PLAAF furono utlizzati per voli di ricognizione suTaiwan oppure come caccia bombardieri come per esempio durante l'insurrezione tibetana del 1959-1960 o nel corso dell'occupazione delle isole Paracelso nel 1974.

Medio Oriente

I MiG-15 forniti all'aeronautica militare egiziana El Qūwāt El Gawīyä El Maṣrīya furono impegnati per la prima volta in azione durante la crisi di Suez tra il 26 ottobre e il 7 novembre del 1956, nel corso del conflitto conseguente al tentativo anglo-francese, con il supporto israeliano, d'invasione della zona del canale di Suez, conosciuta come Operation Musketeer.

All'epoca l'aeronautica militare egiziana disponeva di circa 160 velivoli di vario tipo principalmente di produzione anglosassone (de Havilland DH.100 Vampire e Gloster Meteor), di cui solo sessantanove operativi. A questi si aggiungevano circa centoventi MiG-15 Fagot B di costruzione cecoslovacca sbarcati nel porto di Alessandria nel 1955. Di questi solo sessanta erano operativi nel marzo del 1956 [24].

Il primo scontro che vide impegnati i MiG-15 egiziani avvenne il 30 ottobre, con l'intercettazione ed il danneggiamento di un English Electric Camberra PR.7 della RAF.

Lo stesso giorno, due MiG-15 assicurarono la copertura a quattro caccia-bombardieri De Havilland Vampire della EAF che bombardavano le posizioni della 202^ divisione Aerotrasportata israeliana, attestata vicino il passo di Mitla, nel Sinai. Nel pomeriggio l'attacco fu ripetuto, stavolta da due caccia-bombardieri Gloster Meteor con la scorta di sei MiG-15. La formazione egiziana fu intercettata da sei Dassault Mystère IV delle forze aeree israeliane (Heyl Ha'Avir, Israeli Air Force, IAF). Nello scontro che ne seguì, gli egiziani persero due MiG, mentre gli israeliani lamentarono la perdita di un Mystere[25].

Nella notte del primo novembre 1956, Francia e Gran Bretagna lanciarono l'Operazione Moschettiere facendola precedere da un bombardamento ad opera di unità della RAF e della Royal Navy contro le basi dell'aeronautica egiziana nell'area del canale di Suez. in previsione dell'attacco, la maggior parte delle basi erano state liberate e i velivoli dispersi su basi in Siria e in Arabia Saudita.

Nei successivi cinque giorni, con la perdita della superiorità aerea da parte egiziana, i MiG-15 furono impegnati sporadicamente, in azioni d'intercettazione dei bombardieri Canberra della RAF o di supporto a terra.

Con la fine delle operazioni, le perdite per l'aviazione egiziana ammontavano a quattro (otto secondo altre fonti) MiG-15 distrutti in combattimento con l'aviazione israeliana più altri otto distrutti a terra. Da parte egiziana furono accreditati ai MiG l'abbattimento di due caccia israeliani, il danneggiamento di altri due e la distruzione di un ulteriore velivolo al suolo.

Sei anni dopo nel 1962, i MiG-15 egiziani furono impiegati per attacchi al suolo durante la guerra civile yemenita, mentre nel corso della Guerra dei sei giorni(5-11 giugno 1967) i MiG-15 furono gli unici caccia bombardieri impiegati dalle aviazioni egiziane e siriane, anche se maggior parte furono distrutti al suolo dall'aviazione israeliana.

  1. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 The Soviet's Union Long-lived Korean War Fighter,2001, pag 53
  2. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 The Soviet's Union Long-lived Korean War Fighter,2001, pag 54
  3. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 The Soviet's Union Long-lived Korean War Fighter,2001, pag 56
  4. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 The Soviet's Union Long-lived Korean War Fighter,2001, pag 57
  5. ^ Gordon e Davison, 1996, p. 83
  6. ^ Gordon e Davison, 1996, p. 84
  7. ^ Gordon e Davison, 1996, p. 85
  8. ^ Krylov e Tepsurkaev, 2008, p. 17.
  9. ^ a b c d e Gordon e Davison, 1996, p. 87.
  10. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 The Soviet's Union Long-lived Korean War Fighter,2001, pag 75
  11. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 Fagot, 1996, pag 96
  12. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 The Soviet's Union Long-lived Korean War Fighter,2001, pag 75
  13. ^ https://aviation-safety.net/database/record.php?id=19520616-1
  14. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 Fagot, 1996, pag 96
  15. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 Fagot, 1996, pag 96
  16. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 Fagot, 1996, pag 96
  17. ^ https://aviation-safety.net/database/record.php?id=19520429-0
  18. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 Fagot, 1996, pag 97
  19. ^ https://weaponsandwarfare.com/2016/01/14/raf-lincoln-shot-down-by-soviet-mig-15/
  20. ^ https://aviation-safety.net/database/record.php?id=19550727-0
  21. ^ piloti Belykov e Vandalov
  22. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 The Soviet's Union Long-lived Korean War Fighter,2001, pag 76
  23. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 The Soviet's Union Long-lived Korean War Fighter,2001, pag 76
  24. ^ pag 54, Mikoyan Gurevich MiG-15 Fagot, 1996.
  25. ^ Mikoyan Gurevich MiG-15 The Soviet's Union Long-lived Korean War Fighter,2001, pag 78


Errore nelle note: Sono presenti dei marcatori <ref> per un gruppo chiamato "N" ma non è stato trovato alcun marcatore <references group="N"/> corrispondente