Utente:Rodolfo Baraldini/Sandbox2
voci in corso di redazione peeling chimico - asma da temporale
| Peeling chimico Procedura dermatologica | |
|---|---|
| Classificazione e risorse esterne | |
| ICD-9 | 86.24 |
| MeSH | D002615 |
| Sinonimi | |
| chemo-esfoliazione | |
Il peeling chimico (dall'inglese to peel, "spellare", "sbucciare") è una tecnica clinico-estetica che consiste nell'applicazione di uno o più agenti caustici sulla cute per un periodo sufficiente ad interagire con strati cellulari sempre più profondi dell'epidermide e successivamente del derma, provocando un danneggiamento selettivo e prevedibile della pelle.[1][2] Può semplicemente accelerare i processi naturali di desquamazione, ma può anche necrotizzare l'epidermide e una proporzione più o meno profonda del derma, essenzialmente mediante coagulazione proteica o lisi.[3] In funzione delle sostanze utilizzate, della procedura di applicazione e degli strati cutanei raggiunti, qualsiasi peeling chimico può, in misura maggiore o minore, modulare i processi rigenerativi e riparativi della cute.[3] Il peeling chimico, quando produce una esfoliazione solo degli strati più esterni, può essere eseguito anche come trattamento cosmetico e procedura non ambulatoriale.
Cenni storici
Nella seconda metà del 19° secolo vari dermatologi, tra cui il più famoso fu il viennese Ferdinand von Hebra, hanno pubblicato relazioni su trattamenti basati su agenti caustici ed esfolianti, in particolare fenolo e olio di crotontiglio, ma anche acido cloridrico, nitrico e solforico.[4] Il primo impiego di un peeling chimico, con un danno controllato a scopo terapeutico, si deve al dermatologo tedesco P. G. Unna che nel 1882 descrisse le proprietà esfolianti dell’acido salicilico, dell’acido tricloracetico e del fenolo.[5][6] Per quasi un secolo per il peeling chimico sono state adottate prevalentemente soluzioni o miscele basate su fenolo e acido tricloroacetico e solo nel 1975 Ruey J. Yu e Eugene J. Van Scott depositarono le prime domande di brevetto per l'utilizzo di alfa-idrossiacidi ed alfa-ketoacidi che producevano una esfoliazione più controllata e potevano essere inseriti anche in formulazioni cosmetiche.[7][8]
Classificazione
A seconda della profondità della loro azione i peeling chimici si possono suddividere in:
- molto superficiali (assottigliamento o rimozione dello strato corneo)
- superficiali (necrosi di una parte o di tutta l'epidermide fino allo strato basale)
- medi (necrosi dell'epidermide e di una parte o di tutto il derma papillare)
- profondi (necrosi dell'epidermide fino al derma reticolare)
Il peeling chimico molto superficiale normalmente non rientra tra le procedure dermatologiche ambulatoriali, potendosi eseguire anche con prodotti cosmetici.
Agenti chimici utilizzati
Quelli maggiormente utilizzati sono:
- acido glicolico
- acido tricloroacetico
- acido salicilico
- tretinoina
- acido mandelico
- acido piruvico
- fenolo
- acido lattobionico
- resorcinolo
e loro miscele o combinazioni. Di alcuni di questi è permesso l'utilizzo nei prodotti cosmetici.[9]
Effetti
A livello dell'epidermide il peeling, diminuendo le coesione o lisando i cheratinociti:
- rimuove lo strato corneo della cute e il tappo cheratinico dei comedoni
- aumenta il turnover cellulare con relativa esfoliazione
- inibisce l'attività delle ghiandole sebacee
- in base alla profondità di penetrazione, la sostanza chimica adoperata può coagulare la struttura proteica delle cellule (frosting)
A livello del derma il peeling:
- esercita un effetto irritante con conseguente eritema ed edema
- stimola i fibroblasti a produrre glucosamminoglicani, glicoproteine, elastina e nuovo collagene, con conseguente ristrutturazione della matrice del derma.
Gli effetti del peeling chimico si possono considerare come una combinazione di un effetto distruttivo, che va dalla desquamazione alla denaturazione o liquefazione e necrosi dei tessuti con cui viene a contatto, ed un effetto stimolante sui meccanismi fisiologici di rigenerazione e riparazione cutanei. La concentrazione del agente caustico applicato sulla pelle deve essere sufficientemente alta perché questo possa agire prima di essere neutralizzato dalla pelle stessa. La desquamazione degli strati più superficiali si ipotizza sia dipendente dall’indebolimento delle giunzioni che legano tra loro le cellule. Si ipotizza un specifica interposizione nei desmosomi che spiegherebbe la desquamazione prodotta da una qualunque sostanza in grado di cedere protoni ( acido ). È possibile anche l’acidificazione intracellulare grazie alla attivazione di alcuni canali TRPV3. Questo modello spiegherebbe alcuni degli effetti del peeling chimico sia in termini di morte cellulare sia in termini di modulazione e segnale verso la produzione di nuovo collagene e glucosamminoglicani o di degradazione delle MMP.[10]
Modificazioni istologiche
Istologicamente, gli effetti di peeling chimici medi o profondi innescano un processo di guarigione della pelle che segue una precisa sequenza di diverse fasi.
- Stadio dell’infiammazione e della coagulazione
- Stadio della riepitelizzazione
- Stadio del tessuto di granulazione
- Stadio della neoangiogenesi
- Stadio del rimodellamento del collagene
Il processo inizia quasi immediatamente: i neutrofili entrano nella zona trattata non appena è stato applicato l'agente esfoliante e vi restano per 3-5 giorni. I macrofagi si presentano dal 3° al 10° giorno e linfociti dal 6° o 7° giorno. La riepitelizzazione inizia solo 24 ore dopo il peeling e si manifesta per la prima volta come una migrazione centripeta dei cheratinociti, seguita da rapida proliferazione cellulare. Dopo la fase di riepitelizzazione, viene rigenerato il collagene dermico per un periodo da 2 a 3 mesi.[3][11][12]
Indicazioni
La procedura è indicata per il trattamento di [13] [14][1][15][16][17][18]:
- discromie,
- melasma,
- ittiosi lamellare,
- rughe e segni dell'invecchiamento,
- pelli acneiche,
- iperplasia sebacea,
- cicatrici superficiali.
Controindicazioni
Controindicazioni relative a tutti i tipi di peeling chimico[1][3]:
- herpes simplex in fase attiva, in area o aree da trattare;
- pregressi interventi chirurgici interessanti il viso o aree facciali, caratterizzati da tecniche di scollamento (lifting, blefaroplastica, liposuzione, ecc);
- pregressa radioterapia, limitante la riepitelizzazione a partenza annessiale;
- recente trattamento sistemico con isotretinoina;
- diatesi fibroblastica;
- terapie in atto, controindicate per supposti rallentamenti e/o ritardi della fase riparativa;
- malattie autoimmunitarie;
- ipersensibilità o allergia all'agente esfoliante (es. salicilati).
Controindicazioni relative a peeling medi o profondi:
- pelli scure (Fitzpatck IV e V) per il rischio iperpigmentazione
Controindicazioni relative a peeling con fenolo:
- anamnesi positiva per cardio e/o nefro-epatopatie.
Complicanze
Modalità di esecuzione
Note
- ^ a b c Giovanni Labrini, Giuseppe Guerriero e Francesco Luigi Landi, Peeling chimici: linee guida, in Pratica Medica & Aspetti Legali, vol. 2, n. 2, 15 maggio 2008, pp. 65–72, DOI:10.7175/pmeal.v2i2.387. URL consultato il 12 febbraio 2018.
- ^ Tosti, A. (Antonella), Grimes, Pearl E. e De Padova, Maria Pia., Color atlas of chemical peels, 2nd ed, Springer, 2012, ISBN 978-3-642-20269-8, OCLC 772633381.
- ^ a b c d Deprez, Philippe., Textbook of chemical peels : superficial, medium, and deep peels in cosmetic practice, Informa Healthcare, 2007, ISBN 978-1-84184-495-4, OCLC 63186713.
- ^ Harold J. Brody, Gary D. Monheit e Sorrel S. Resnik, A History of Chemical Peeling, in Dermatologic Surgery, vol. 26, n. 5, pp. 405–409, DOI:10.1046/j.1524-4725.2000.00505.x. URL consultato il 13 febbraio 2018.
- ^ Nanma Nikalji, Kiran Godse e Jagdish Sakhiya, Complications of Medium Depth and Deep Chemical Peels, in Journal of Cutaneous and Aesthetic Surgery, vol. 5, n. 4, 2012, pp. 254–260, DOI:10.4103/0974-2077.104913. URL consultato il 12 febbraio 2018.
- ^ Scuderi, Nicolò, e Toth, Bryant A.,, International textbook of aesthetic surgery, pp. 841-853, ISBN 9783662465998, OCLC 950884500.
- ^ Ruey J. Yu e Eugene J. Van Scott, Alpha hydroxyacids, alpha ketoacids and their use in treating skin conditions, US4363815 A, Dec 14, 1982. URL consultato il 13 febbraio 2018.
- ^ (EN) Tc Fischer, E Perosino e F Poli, Chemical peels in aesthetic dermatology: an update 2009, in Journal of the European Academy of Dermatology and Venereology, vol. 24, n. 3, 1º marzo 2010, pp. 281–292, DOI:10.1111/j.1468-3083.2009.03409.x. URL consultato il 13 febbraio 2018.
- ^ (EN) CONSUMER SAFETY OF ALPHA-HYDROXY ACIDS, su ec.europa.eu, Public Health - European Commission. URL consultato il 12 febbraio 2018.
- ^ (EN) Xu Cao, Fan Yang e Jie Zheng, Intracellular Proton-mediated Activation of TRPV3 Channels Accounts for the Exfoliation Effect of α-Hydroxyl Acids on Keratinocytes, in Journal of Biological Chemistry, vol. 287, n. 31, 27 luglio 2012, pp. 25905–25916, DOI:10.1074/jbc.M112.364869. URL consultato il 14 febbraio 2018.
- ^ S. Imayama, S. Ueda e M. Isoda, Histologic changes in the skin of hairless mice following peeling with salicylic acid, in Archives of Dermatology, vol. 136, n. 11, November 2000, pp. 1390–1395. URL consultato il 14 febbraio 2018.
- ^ Bruce R Nelson, Darrell J Fader e Montgomery Gillard, Pilot histologic and ultrastructural study of the effects of medium-depth chemical facial peels on dermal collagen in patients with actinically damaged skin, in Journal of the American Academy of Dermatology, vol. 32, n. 3, pp. 472–478, DOI:10.1016/0190-9622(95)90072-1. URL consultato il 14 febbraio 2018.
- ^ (EN) Committee for Guidelines of Care for Chemical Peeling, Guidelines for chemical peeling in Japan (3rd edition), in The Journal of Dermatology, vol. 39, n. 4, 1º aprile 2012, pp. 321–325, DOI:10.1111/j.1346-8138.2011.01362.x. URL consultato il 12 febbraio 2018.
- ^ (EN) Niti Khunger, Standard guidelines of care for chemical peels, in Indian Journal of Dermatology, Venereology, and Leprology, vol. 74, n. 7, 1º gennaio 2008. URL consultato il 12 febbraio 2018.
- ^ (EN) Guidelines/Outcomes Committee, Guidelines/Outcomes Committee e Lynn A Drake, Guidelines of care for chemical peeling, in Journal of the American Academy of Dermatology, vol. 33, n. 3, 1º settembre 1995, pp. 497–503. URL consultato il 2018-02-120.1016/0190-9622(95)91396-3.
- ^ Chemical peels | American Academy of Dermatology, su www.aad.org. URL consultato il 13 febbraio 2018.
- ^ (EN) Chemical peel - About - Mayo Clinic, su www.mayoclinic.org. URL consultato il 13 febbraio 2018.
- ^ (EN) Chemical peels | DermNet New Zealand, su www.dermnetnz.org. URL consultato il 13 febbraio 2018.