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Archivio di Stato di Sondrio | |
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Ubicazione | |
Stato | ![]() |
Regione | Lombardia |
Città | Sondrio |
Indirizzo | Via Dante – Via Perego, 23100 Sondrio |
Dati generali | |
Nome istituzione | Archivio di Stato di Sondrio |
Tipologia giuridica conservatore | pubblico |
Tipologia funzionale | archivio di stato |
Sito web ufficiale | |
L'Archivio di Stato di Sondrio venne istituito nel 1946 come sezione d’Archivio e successivamente trasformato in Archivio di Stato nel 1963. Si articola in archivi prodotti dalle Istituzioni politiche, amministrative e giudiziarie della Provincia dalla sua istituzione alla seconda metà de XX secolo e da documenti depositati o donati da privati.
La sede
Attualmente l'Archivio di Stato di Sondrio è ospitato in due edifici collegati da un passante aereo.
Il primo, sito sul Lungo Mallero Cadorna, venne ristrutturato dopo la piena del torrente Mallero nel 1927, che distrusse gli affreschi ottocenteschi del pittore talamonese Giovanni Gavazzeni. Recentemente gli esterni sono stati interamente ristrutturati.
Il secondo, Palazzo Martinengo, fu costruito nel secolo XVI per volere del conte bresciano Ulisse Martinengo, rifugiatosi in Valtellina nel periodo della Controriforma. Al terzo piano sono ospitati la sala studio dell'Archivio di Stato e la biblioteca dell'Istituto.
Patrimonio
Il patrimonio documentario conservato nell'Archivio di Stato di Sondrio occupa circa tremila metri lineari di scaffalature per un totale di oltre 25282 fra registri, fascicoli e volumi, 10097 fogli di mappa, 103 mappe in rotolo e oltre 200 pergamene[1].
L'Archivio non conserva fondi organici prodotti dalle magistrature degli antichi regimi e del periodo napoleonico poiché gli archivi di questi enti sono andati in parte distrutti, in parte si sono confusi con quelli di altri enti (ad esempio l'Archivio Storico del Comune di Sondrio) e in parte sono confluiti in raccolte private, come i manoscritti della Biblioteca Pio Rajna e il fondo Romegialli. Una parte consistente documentazione del secoli XVI e XVII, relativa al periodo grigione e proveniente da archivi di Valle e di Terziere, si trova nei fondi manoscritti della Biblioteca .
I principali fondi sono suddivisibili in diverse sezioni:
- Amministrativa: comprendente gli atti della Prefettura di Sondrio (dal 1856-1963), delle Preture (1809-1948), amministrazione finanziaria (libri d'estimo, volture, catasti secoli XVI-XX secolo ...), atti del Distretto militare di Sondrio divisi in ruoli matricolari (1859-1929) e Ufficio di leva.
- Giudiziaria: annovera atti relativi alla Corte d'assise di Sondrio e al Tribunale di Sondrio (XIX-XX secolo)
- Archivio notarile: raccoglie imbreviature per un complesso di 10729 volumi (1321-1886), registri e rubriche 74 (1807-1876). Costituisce la parte più pregevole dell'Archivio ed è composto dai protocolli e dagli atti dei notai che rogavano in Valtellina, Valchiavenna e nel Bormiese, pervenuti dall'archivio notarile del Dipartimento dell'Adda istituito nel 1807.
- Raccolta di pergamene dell'archivio notarile: raccoglie 918 pergamene (XI-XVII secolo) progressivamente riunite, a modo di collezione diplomatica.
- Enti e corporazioni religiose: si conservano solo pochi atti (26 pergamene datate 1485-1671 e documenti cartacei) del Santuario della Madonna di Tirano.
- Archivi di famiglie e di persone: sezione particolarmente ricca, conserva documenti delle famiglie valtellinesi più illustri (XIII-XX secolo) come, ad esempio, la famiglia Delfini (1702-1802), i Donegani di Monte Stelvio (1773-1910), i Ninatti di Villa di Tirano (1683-1919), l'archivio Visconti Venosta (1266-1890), le carte di Angeloantonio Bianchi (1939-1947) relative al secondo conflitto mondiale e alla lotta partigiana.
- Manoscritti della Biblioteca Civica Pio Rajna di Sondrio insieme con gli archivi delle famiglie Falcinelli di Madesimo (1660-1840), Lucini-Juvalta (1763-1869), Merizzi Parravicini (1727-1794), Pollavini (1790-1806) e i fondi Emilio Quadrio (1385-1899) e Romegialli (XV secolo-1884).
Mirabilia
Il documento più antico conservato nel fondo notarile è un istrumento di donazione più dote rogato nel 1254 dal notaio Giovanni de Cerveno.[2]
Tra le pergamene di Grosotto, acquistate dal Ministero dell'Interno nel 1958, si trova un curioso documento: è il cosiddetto "Trattatello sulle vacche", probabilmente della prima metà dell'Ottocento. È scritto sul verso di una pergamena del secolo XVI e rappresenta un interessante fonte sulla storia della zootecnia del secolo XIX. Nella breve premessa si legge: "Il pregio delle razze e la bellezza delle forme sono generalmente indizi di buona qualità delle vacche..."
Tra le scritture di reimpiego si distingue un pregevole processionale del secolo XIV. I bifoli costituirono la coperta di un protocollo notarile datato 1641 di Francesco Quadrio de Maria di Ponte in Valtellina, attivo dal 1632 al 1676.[3]
Voci correlate
Note
- ^ Patrimonio documentario, su www.archiviodistatosondrio.beniculturali.it, 9 luglio 2017. URL consultato il 13 febbraio 2018.
- ^ Dotis et Pactum de non petendo seu de non acquirendo (1254), su archivi-sias.it.
- ^ Processionale - sec. XIV, su archivi-sias.it.
Bibliografia
- P. Giannone, I fondi documentari dell’Archivio di Stato di Sondrio in “Bollettino della Società storica valtellinese”, IX (1955), pp. 143 – 145
- G.P. Scarlata, L’Archivio di Stato di Sondrio ed altre fonti storiche della provincia, Sondrio, 1968
- Guida generale degli Archivi di Stato italiani, Ministero dei beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, Roma, 1994, vol. IV, pp. 245 - 262 (versione on line: http://www.maas.ccr.it/h3/h3.exe/aguida/findex_guida).
- Archivio di Stato di Sondrio, a cura di Pierluigi Piano - Collana Archivi Italiani, Roma, Direzione Generale per gli Archivi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (2010)
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- http://www.archiviodistatosondrio.beniculturali.it/index.php?it/142/presentazione
- http://www.archivi-sias.it/Consulta_inventari_albero.asp?InventariRootNode=999000000&InventariOpenedChild=&Child=999000000&InventariAnchor=Inventari999000000
- http://www.san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-soggetto-conservatore?codiSan=san.cat.sogC.4865&id=4865
- http://www.adfontes.it/index.html