L'Ice Bucket Challenge è una campagna virale lanciata dalla ALS Association con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e di stimolare le donazioni per la ricerca. Il fenomeno si è diffuso in modo virale sui social media nell'estate del 2014.

Una persona nominata viene filmata mentre si versa o gli viene versato un secchio d'acqua sulla testa. Il "docciato", subito dopo invita, nominandole, altre persone per fare lo stesso. I partecipanti designati hanno 24 ore per rispondere alla nomination e fare una donazione alle Associazioni di malati di SLA e loro familiari per sostenere la ricerca.

Secondo dati diffusi dall'associazione ad un anno dal lancio della sfida sono stati raccolti 115 milioni di dollari, su 220 milioni totali donati.

Origini

L'origine più comunemente accettata dell'Ice Bucket Challenge la riconduce a Pete Frates (a cui è stata diagnosticata la SLA nel marzo 2012). Anche a Pat Quinn, un amico di Frates a cui la SLA è stata diagnosticata nel 2013, viene generalmente dato il merito di aver creato la sfida.[1]

Inizialmente il tuffo nell'acqua fredda o la secchiata d'acqua non riguardavano soltanto la SLA, ma venivano fatti anche a sostegno della ricerca sul cancro o di altre iniziative benefiche nel circuito del golf.[senza fonte]

L'Ice Bucket Challenge è stato utilizzato per la prima volta con riferimento alla SLA il 15 luglio 2014 da Jeanette Senerchia di Pelham, New York, il cui marito Anthony è stato malato di SLA per 11 anni.[senza fonte]

Dopo la ripresa di alcuni Ice Bucket Challenge anche in diretta televisiva, Pete Frates ha iniziato la pubblicazione della sfida su Twitter.[senza fonte]

Dagli Stati Uniti l'Ice Bucket Challenge si è diffuso viralmente coinvolgendo personalità note a livello planetario del mondo dello sport, dello spettacolo, della politica e dell'economia.[senza fonte]

In Italia

In Italia l'Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Onlus (AISLA) ha rilanciato l'Ice Bucket Challenge nel mese di agosto 2014, con il suo presidente Massimo Mauro che si è direttamente sottoposto alla secchiata gelata.[senza fonte] Da quel momento in pochissimi giorni decine di migliaia di persone comuni e di VIP hanno raccolto l'appello di AISLA e fatto altrettanto.[senza fonte]

Impatto

Negli Stati Uniti le persone hanno condiviso 1,2 milioni di video su Facebook e l'Ice Bucket Challenge è stato citato 2,2 milioni di volte su Twitter e altrettante volte su Instagram

Impatto in Italia

Il fenomeno si è diffuso anche in Italia. In poco più di un mese, al 24 settembre 2014 AISLA ha così raccolto quasi 2,4 milioni di euro per la lotta alla SLA da 51.461 donatori, vedendo moltiplicarsi i contatti al proprio sito internet e ai propri social network.[2]

Note

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