Polonia

stato dell'Europa centro-orientale, membro dell'Unione europea

La Polonia (in polacco: Polska) è uno stato dell'Europa centrale, conta 38.626.349 abitanti e una superficie di 312.685 km², la capitale è Varsavia.

Polonia
Polonia - Localizzazione
Polonia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoPolonia
Nome ufficialeRzeczpospolita Polska
Lingue ufficialipolacco
Capitale Varsavia
Politica
Forma di governoRepubblica parlamentare
PresidenteLech Kaczyński
Primo MinistroJarosław Kaczyński
Indipendenza11 novembre 1918
Ingresso nell'ONU24 ottobre 1945 3
Ingresso nell'UE1° maggio 2004
Superficie
Totale312.685 km² (68º)
% delle acque2,6%
Popolazione
Totale38.626.349 ab. (2004) (30º)
Densità123,5 ab./km²
Nome degli abitantipolacchi
Geografia
ContinenteEuropa
Fuso orarioUTC +1
Economia
ValutaZłoty
PIL (nominale)495,885 milioni di $ (2005) (24º)
PIL pro capite (nominale)12,994 $ (2005) (51º)
ISU (2004)0,862 (alto) (37º)
Consumo energetico0,35 kWh/ab. anno
Varie
Codici ISO 3166PL, POL, 616
TLD.pl
Prefisso tel.+48
Sigla autom.PL
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleMazurek Dąbrowskiego
Festa nazionale3 maggio e 11 novembre
Polonia - Mappa
Polonia - Mappa
1 Vedi anche Motti non ufficiali della Polonia.
2 Bielorusso, Casciubo, Tedesco e Ucraino sono parlati in cinque voivodati. Non sono, comunque, considerati lingue ufficiali.
3 è uno dei 51 Stati membri che nel 1945 diedero vita all’ONU.

Confina a ovest con la Germania, a sud con le repubbliche Ceca e Slovacca, a est con l'Ucraina e la Bielorussia, a nordest con la Lituania e l'enclave russa di Kaliningrad e a nord con il Mar Baltico.

La Polonia è una repubblica parlamentare, l'attuale presidente della repubblica è Lech Kaczyński, il primo ministro è Jarosław Kaczyński.

Lo stato polacco ha una storia lunga più di un millennio; nel XVI secolo, sotto la dinastia Jagellone, era uno dei più ricchi e potenti paesi d'Europa. Il 3 maggio 1791, la Confederazione Polacco-Lituana definì la Costituzione Polacca di Maggio, la prima costituzione scritta d'Europa. Poco dopo, la Polonia cessò di esistere per 123 anni, in quanto spartita tra Russia, Austria e Prussia. L'indipendenza venne riguadagnata nel 1918, in seguito alla Prima Guerra Mondiale, come Seconda Repubblica Polacca. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, divenne uno stato satellite dell'Unione Sovietica, conosciuto come Repubblica Popolare Polacca. Nel 1989, le prime elezioni parzialmente libere dopo la Seconda Guerra Mondiale, si conclusero con il movimento per la libertà che vinse contro il partito comunista. Nel 1999 la Polonia è stata ammessa alla NATO, e nel 2004 è diventata membro dell'Unione Europea.


Storia

 
Castello di Będzin
 
Polonia 992-1025
 
La Confederazione Polacco-Lituana al suo apice
 
Palazzo di Wilanów

L'antico regno polacco, cominciò a prendere una forma unitaria nella metà del X secolo, sotto la dinastia dei Piast. Nel XII secolo, la Polonia si frammentò in molti piccoli stati, che nel 1241 vennero depredati dalle armate Mongole dell'Orda d'Oro. Sotto la dinastia Jagellone, venne accordata un'alleanza con la vicina Lituania, e l'epoca d'oro arrivò nel XV secolo con l'unione tra i due stati (Unione di Lublino), nella Confederazione Polacco-Lituana. I sudditi polacchi godevano di grandi libertà e un sistema parlamentare, anche se i benefici di quest'ultimo erano limitati alla szlachta (nobiltà). Da quel tempo i polacchi si sono dati il nome di Nazione della gente libera.

Nella metà del '600, una ribellione di cosacchi condotta da Bohdan Chmielnicki diede inizio all'epoca turbolenta del Potop (Diluvio). Vi furono numerose guerre contro l'impero ottomano, la Russia, la Svezia, la Transilvania e la Prussia-Brandeburgo che finirono nel 1699. Nei successivi 80 anni, lo svanire del potere centrale ed il raggiungimento di un punto morto nelle istituzioni indebolirono la nazione, portando alla sottomissione da parte della Russia. L'Illuminismo in Polonia fermentò un crescente movimento nazionale per restaurare lo stato, il cui risultato fu la prima costituzione scritta di Europa, nel 1791, la Costituzione Polacca di Maggio (festeggiata ancora oggi il 3 maggio). Il processo di riforme causò un intervento esterno e una serie di spartizioni della Polonia fra i tre imperi di Austria, Russia e Prussia nel 1772, 1793 e 1795; al termine, la Polonia venne completamente cancellata dalle carte geografiche. I polacchi risentirono la mancanza di libertà e più volte si ribellarono contro gli oppressori (vedi Elenco delle ribellioni polacche).

Napoleone creò uno stato dipendente dalla Francia in territorio polacco, il Granducato di Varsavia, governato da Federico Augusto I di Sassonia. Dopo le guerre napoleoniche, una ricostituzione dello stato polacco, il Regno di Polonia conosciuto come "Polonia del Congresso", governato dallo zar russo, possedeva una costituzione liberale. Tuttavia gli tsar Russi ridussero presto le libertà della Polonia, finché la Russia annesse di fatto il paese. Più tardi, nel XIX secolo, la Galizia governata dall'Austria divenne l'oasi polacca di libertà. Durante la Prima guerra mondiale tutti gli alleati concordarono nella ricostituzione della Polonia come stato cuscinetto tra Germania e Unione Sovietica ed il presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson la proclamò nel punto 13 dei suoi quattordici punti.

Poco dopo la capitolazione della Germania nel novembre 1918, la Polonia riguadagnò l'indipendenza come Seconda Repubblica Polacca. Ad oriente però la tensione crebbe nei confronti della Russia, allora alle prese con una guerra civile. Dopo qualche tentativo diplomatico, i polacchi ruppero gli indugi, attaccando le truppe russe a Zitomir sulla strada per Kiev che sarà presa il 6 maggio. Lo scenario cambiò nel giro di un altro mese con la controffensiva sovietica; a metà di questa gli inglesi si offrirono di mediare le trattative, ma a questo punto fu la Russia Bolscevica a rifiutare e voler continuare l'offensiva che la porterà fino alle porte di Varsavia. La Polonia cambiò le sorti della guerra ancora una volta con una delle battaglie più decisive della storia, definita dai giornali dell'epoca, "il miracolo della Vistola". Nel contrattacco che ne seguì, la Polonia occupò buona parte della Bielorussia, il territorio di Vilna, e la parte più occidentale dell'Ucraina.

La Russia bolscevica, ancora alle prese con la propria guerra civile e con disordini interni, desistette dalla lotta, e col Trattato di Riga del 1921 riconobbe le conquiste polacche in Bielorussia e in Ucraina, fissando il confine russo-polacco circa 250 km. più a est della linea proposta da Lord Curzon. Il territorio di Vilna, rivendicato dalla Lituania con l'assenso dei russi, fu poi annesso alla Polonia nel 1922, tramite plebiscito. Tali confini restarono sostanzialmente invariati fino al settembre del 1939, tranne l'acquisizione di Cieszyn/Teschen a spese della Cecoslovacchia.

 
La Polonia tra il 1921 e il 1939

La seconda repubblica polacca durò fino agli inizi della seconda guerra mondiale nel 1939, quando Germania e Unione Sovietica si divisero il territorio polacco tra di loro. La Polonia era completamente impreparata di fronte alla velocità e la ferocia degli attacchi, per via del fallimento nella modernizzazione dell'esercito. Tutto il paese soffrì gravemente durante il periodo dell'occupazione, (vedi Governatorato Generale), anche perché tra tutte le nazioni coinvolte nella guerra, la Polonia perse la percentuale maggiore di cittadini: più di 6 milioni morirono, metà dei quali ebrei polacchi. Dopo la guerra, le frontiere della Polonia vennero spinte ad Ovest; il confine est alla linea Curzon e il confine ovest alla linea Oder-Neisse. Dopo lo spostamento la Polonia perse 76.000 km², il 20% del suo territorio d'anteguerra. Lo spostamento delle frontiere causò anche la migrazione di milioni di persone, polacchi, tedeschi, Ucraini ed Ebrei. Finalmente la Polonia divenne, per la prima volta nella storia un paese etnicamente unito.

La vittoria dell'Unione sovietica portò un governo comunista in Polonia, come del resto in molti paesi del Blocco sovietico. Nel 1948 una svolta verso lo Stalinismo portò un altro periodo di governo totalitario. La Repubblica Popolare di Polonia, venne ufficialmente proclamata nel 1952. Nel 1956 dopo una rivolta il regime divenne più liberale, liberando molte persone dalle prigioni ed espandendo un po' le libertà personali. Gli scioperi dei lavoratori nel 1980 portarono alla formazione di un sindacato indipendente, "Solidarność", che con il tempo divenne una forza politica. Erose il dominio del partito comunista; nel 1989 vinse le elezioni parlamentari (vedi Rivoluzioni del 1989) e Lech Wałęsa divenne presidente.

Un programma di terapia shock nei primi anni 1990 permise alla nazione di trasformare la sua economia in una delle più robuste (secondo i criteri dell'economia neoliberale) dell'Europa centrale. Vennero riconosciuti diversi diritti umani, tra cui la libertà di parola e la democrazia. La Polonia fu il primo tra i paesi post-comunisti a riguadagnare sul PIL.

Organizzazioni internazionali
Membro ONU dal: 24 ottobre, 1945
Membro NATO dal: 1999
Membro UE dal: 1 maggio, 2004

La Polonia entrò nella NATO il 12 marzo 1999. A seguito di una campagna governativa a favore dell'entrata nell'Unione Europea, gli elettori polacchi votarono a favore dell'integrazione nel referendum di giugno 2003. La Polonia ha aderito ufficialmente all'Unione Europea il 1 maggio 2004. Nell'ottobre 2005 si sono svolte le elezioni presidenziali che hanno portato all'elezione di Lech Kaczyński.

La bandiera:il vessillo nazionale della Polonia è una delle bandiere europee più semplici: una banda superiore bianca, e una inferiore rossa, di uguale larghezza. La bandiera polacca è stata conservata nelle sue forme originarie per tutto il periodo del governo comunista, a differenza di quelle di quasi tutti gli altri Stati sottomessi al "protettorato" sovietico. Questa bandiera, con i colori rovesciati (rosso in alto), diventa il vessillo del Principato di Monaco e dell' Indonesia.

Politica

 
Sala del Sejm

La repubblica polacca è una democrazia parlamentare, la sua costituzione corrente è datata 1997. Il parlamento è formato da due camere (Sejm e Senat) e ha il potere legislativo. I partiti rappresentati in parlamento formano una coalizione di governo da un lato e l'opposizione dall'altro.

Il potere esecutivo viene esercitato da un Presidente dei ministri e un Consiglio dei Ministri, che vengono nominati dal Capo di Stato e che condividono con questo alcune competenze (difesa nazionale, politica estera).

Il Presidente della Repubblica viene eletto a suffragio diretto, al pari della camere del Sejm e del Senato, a cui compete la funzione legislativa e il controllo politico sul governo. Il presidente attuale è Lech Kaczyński. La struttura del governo è centrata sul Consiglio dei Ministri, guidato dal Primo Ministro. Il presidente nomina il segretario conformemente alle proposte del Primo Ministro, solitamente dalla maggioranza nel Sejm. I votanti polacchi, eleggono un parlamento di due camere (Assemblea Nazionale, o Zgromadzenie Narodowe), consistente in 460 membri della camera bassa, il Sejm, e 100 membri del Senato (Senat). Con l'eccezione dei gruppi di minoranze etniche, solo i partiti politici che hanno ricevuto almeno il 5% dei voti possono entrare nel Sejm. La branca giudiziaria ha un ruolo minore nel prendere le decisioni. Le maggiori istituzioni sono la Corte Suprema (Sąd Najwyższy, giudici nominati dal presidente della repubblica sotto raccomandazione del Concilio Nazionale della Giustizia per un periodo indefinito), e il Tribunale Costituzionale (Trybunał Konstytucyjny, giudici scelti dal Sejm con nove anni di carica). Il Sejm (sotto approvazione del Senato), nomina il Difensore Civico o il Commissario per la Protezione dei Diritti Civili (Rzecznik Praw Obywatelskich), per una carica di cinque anni. Il Difensore Civico ha il dovere di vigilare l'osservanza e la realizzazione dei diritti e delle libertà dei cittadini, la legge e i principi della vita e della giustizia sociale.

Divisioni amministrative

 
Divisioni amministrative della Polonia
  Lo stesso argomento in dettaglio: Voivodati della Polonia.

Dal 1 gennaio 1999, la Polonia è suddivisa in 16 voivodati. Ogni voivodato (Województwa, singolare - Województwo) ha un proprio organo parlamentare, un rappresentante ("maresciallo") e un presidente di ministri:

Geografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Polonia.
 
Topografia

La Polonia è uno stato dell'Europa centrale situato ad est della Germania. In generale, è un Paese che consiste in una pianura estesissima che si estende dal Mar Baltico a nord fino al Monti Carpazi nel sud. All'interno della pianura, le variazioni della composizione della terra si estendono generalmente in fasce orizzontali, che corrono da est verso ovest.

La costa del Mar Baltico manca di porti naturali, eccetto che per quelli di Danzica e di Stettino nel nord-est. La regione a nord-est del Paese, chiamato il Distretto dei Laghi, è scarsamente popolato e manca di risorse per l'agricoltura e l'industria. A sud ed a ovest del Distretto dei Laghi si estende una vasta regione pianeggiante che corre fino ai Sudeti (a sud-ovest) al confine con la Repubblica Ceca e la Slovacchia e fino al Carpazi al confine con la Repubblica Ceca, la Slovacchia e l'Ucraina (a sud-est).

Il Paese si estende per 649 km da nord a sud e per 689 km da est a ovest. L'area totale della Polonia è di 312.683 km², incluse le acque che giacciono all'interno della nazione, che coprono un'area di poco minore a quella del Nuovo Messico. I paesi confinanti sono la Germania ad ovest, la Repubblica Ceca e la Slovacchia a sud, l'Ucraina e la Bielorussia a est, la Lituania e la provincia (exclave) russa di Kaliningrad a nord-est.

Città

File:Polska2005 026.jpg
Varsavia
 
Łódź
File:Wawel.jpg.jpeg
Cracovia
 
Breslavia
 
Poznań
 
Danzica
 
Stettino
 
Bydgoszcz
 
Lublino
 
Katowice
 
Toruń
 
Zamość
città persone (2006) voivodati
1   Warszawa (Varsavia) 1 697 596 Voivodato di Masovia
2   Łódź 767 628 Voivodato di Łódź
3   Kraków (Cracovia) 756 629 Voivodato della Piccola Polonia
4   Wrocław (Breslavia) 635 932 Voivodato della Bassa Slesia
5   Poznań (Posnania) 567 882 Voivodato della Grande Polonia
6   Gdańsk (Danzica) 458 053 Voivodato di Pomerania
7   Szczecin (Stettino) 411 119 Voivodato della Pomerania Occidentale
8   Bydgoszcz 366 074 Voivodato di Cuiavia-Pomerania
9   Lublin (Lublino) 354 967 Voivodato di Lublino
10   Katowice 317 220 Voivodato della Slesia
11   Białystok 294 864 Voivodato di Podlachia
12   Gdynia 252 791 Voivodato di Pomerania
13   Częstochowa 246 890 Voivodato della Slesia
14   Radom 227 018 Voivodato di Masovia
15   Sosnowiec 226 034 Voivodato della Slesia
16   Kielce 208 193 Voivodato di Santacroce
17   Toruń 208 007 Voivodato di Cuiavia-Pomerania
18   Gliwice 199 451 Voivodato della Slesia
19   Zabrze 191 247 Voivodato della Slesia
20   Bytom 187 943 Voivodato della Slesia
21   Bielsko-Biała 176 987 Voivodato della Slesia
22   Olsztyn 176 864 Voivodato di Varmia-Masuria
23   Rzeszów 163 069 Voivodato dei Precarpazi
24   Ruda Śląska 146 582 Voivodato della Slesia
25   Rybnik 141 580 Voivodato della Slesia
26   Tychy 131 153 Voivodato della Slesia
27   Dąbrowa Górnicza 130 128 Voivodato della Slesia
28   Opole 128 268 Voivodato di Opole
29   Płock 127 461 Voivodato di Masovia
30   Elbląg 127 275 Voivodato di Varmia-Masuria
31   Wałbrzych 126 465 Voivodato della Bassa Slesia
32   Gorzów Wielkopolski 125 416 Voivodato di Lebus
33   Włocławek 119 939 Voivodato di Cuiavia-Pomerania
34   Zielona Góra 118 221 Voivodato di Lebus
35   Tarnów 117 560 Voivodato della Piccola Polonia
36   Chorzów 114 686 Voivodato della Slesia
37   Kalisz 108 841 Voivodato della Grande Polonia
38   Koszalin 107 887 Voivodato della Pomerania Occidentale
39   Legnica 105 750 Voivodato della Bassa Slesia

Economia

File:Warsaw8cr.jpg
Varsavia finanza centro
 
Container terminal del porto di Gdańsk

Da quando è tornata la democrazia, la Polonia ha perseguito fedelmente una politica di liberalizzazione dell'economia, e oggi risalta come uno dei più fortunati esempi di transizione dal comunismo ad un'economia di mercato.

La privatizzazione di piccole e medie compagnie statali e la presenza di una legge liberale nell'istituire nuove ditte ha permesso il rapido sviluppo di un aggressivo settore privato, ma senza alcuno sviluppo delle organizzazioni per i diritti dei consumatori. La ristrutturazione e la privatizzazione di settori importanti come carbone, acciaio, ferrovie ed energie, è cominciata. Le più grandi privatizzazioni fino ad ora sono state la vendita di Telekomunikacja Polska, la telecom nazionale, alla France Telecom (2000); e un'emissione del 30% delle azioni della più grande banca polacca, PKO BP, nel mercato polacco (2004).

La Polonia ha un ampio settore agricolo di fattorie private, ed è il principale produttore di cibo nell'Unione Europea. Riforme strutturali negli ambiti della salute, educazione, pensioni e amministrazione di stato sono sfociate in una pressione fiscale sopra le aspettative. Varsavia guida le regioni dell'Europa centrale negli investimenti stranieri e ha bisogno di un continuo afflusso. Il PIL è cresciuto molto tra il 1993 e il 2000, mentre c'è stato un rallentamento tra 2001 e 2002. Il prospetto di una maggiore integrazione con l'Unione Europea ha poi rimesso l'economia in pista, con una crescita annuale del 3.7% nel 2003, in crescita rispetto all'1.4% del 2002. Nel 2004 la crescita ha superato il 5%.




Tassi di crescita annuale per i seguenti trimestri:

  • Q1 2003 - 2.2 %
  • Q2 2003 - 3.8 %
  • Q3 2003 - 3.9 %
  • Q4 2003 - 4.7 %
  • Q1 2004 - 6.9 %
  • Q2 2004 - 6.1 %
  • Q3 2004 - 4.8 %
  • Q4 2004 - 3.9 %
 
Złoty, la moneta polacca.

Sebbene l'economia polacca attualmente stia attraversando una fase di boom economico, ci sono molti dubbi sul futuro. Il compito più notevole all'orizzonte è la preparazione dell'economia (tra le continue e profonde riforme strutturali), all'accesso della Polonia nei restrittivi criteri per poter adottare la moneta unica europea. Ci sono molte opinioni riguardo a quando la Polonia sarà pronta per entrare nella zona euro, comunque nella migliore delle ipotesi questo dovrebbe avvenire tra il 2009 e il 2013. Attualmente, la valuta polacca è lo Złoty, che ha un cambio pari a circa 4 zł/euro.



Trasporti

  Lo stesso argomento in dettaglio: Strade e autostrade in Polonia.
 
Aeroporto di Posnania

Per gli standard dell'Europa Occidentale, la Polonia ha un'infrastruttura relativamente povera di strade, autostrade, idrovie e ferrovie. La lunghezza totale delle ferrovie in Polonia è di 23.420 km. La lunghezza totale delle strade è di 364.657 km. C'è un totale di 9.283.000 automobilisti patentati in Polonia e 1.762.000 camionisti.

La Polonia ha 8 aeroporti principali, in un totale di 122 aeroporti e campi di aviazione, e 3 eliporti. La lunghezza totale dei fiumi e canali navigabili è di 3.812 km. La flotta mercantile della Polonia consiste di 114 navi, in addizione a 100 navi registrate fuori dal paese. I principali porti sono a Danzica, Gdynia, Kołobrzeg, Stettino, Świnoujście, Ustka, Varsavia e Breslavia.

Telecomunicazioni

In Polonia, le azioni del settore delle telecomunicazioni nella produzione del PIL, era del 4.4% nel 2000, in crescita rispetto al 2.5% del 1996. Ciò nonostante, a dispetto delle grandi spese per l'infrastruttura del settore (la copertura è cresciuta da 78 utenti per 1000 abitanti nel 1989 ai 282 del 2000), il settore è ancora sottosviluppato. La densità delle stazioni televisive varia da regione a regione, con molti buchi nelle zone rurali. I principali gestori di telefonia fissa in Polonia sono: Telekomunikacja Polska e Netia. I gestori di telefonia mobile sono: Era, Orange, Plus, Heyah, Sami Swoi, Pop, Play.

Demografia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Polacchi.
Demografia della Polonia
anno persone anno persone
1846 11 107 000 1960 29 776 000
1911 22 110 000 1970 32 642 000
1921 27 177 000 1978 35 061 000
1931 32 107 000 1988 37 879 000
1938 34 849 000 1990 38 183 000
1946 23 930 000 1995 38 610 000
1950 25 008 000 2000 38 654 000
2005 38 190 608
 
Demografia della Polonia 1961-2003
Demografia della Polonia 1961-2003


Nella sua storia la Polonia ha ospitato molte lingue, culture e religioni. Comunque, il risultato della Seconda Guerra Mondiale, e la seguente migrazione ad ovest nell'area fra la Linea Curzon e la Linea Oder-Neisse, ha dato alla Polonia una certa omogeneità. 36.983.700 persone, il 96.74%, oggi si considerano polacchi; 471.500 (1.25%) hanno dichiarato un'altra nazionalità; 774.900 (2.03%) non hanno dichiarato alcuna nazionalità. Le minoranze etniche ufficialmente riconosciute includono: Tedeschi, Ucraini, Lituani, Ebrei e Bielorussi. La lingua polacca, del ceppo delle lingue slave, è quella ufficiale, ma nel Voivodato di Pomerania oltre 50.000 persone parlano una lingua slava affine ma diversa dal polacco, il casciubo.

 
Santuario di Częstochowa

Religione

I polacchi sono per la maggior parte cattolici (vedi articolo Chiesa cattolica polacca) e il 75% è praticante. Il resto della popolazione consiste in minoranze ortodosse (500.000 persone) e protestanti (circa 100.000 appartenenti alle chiese protestanti tradizionali e 127.000 Testimoni di Geova). Ridotta invece ai minimi termini la storica comunità ebraica (circa 3 milioni di persone nel 1939) a causa della Shoah e della successiva emigrazione in Israele dei superstiti. In Polonia esiste anche una piccola minoranza neopagana (approssimativamente poche migliaia di persone), attiva dall'inizio del XIX secolo. Attualmente esistono due istituzioni principali che amministrano il Neopaganesimo slavo (religione neopagana ispirata all'antica spiritualità slava), ovvero la Chiesa nativa polacca e la Chiesa slava polacca.

Cultura

Secondo Reporter Senza Frontiere, la libertà di stampa della Polonia nel 2004 era al 32° posto su 164 paesi. La cultura polacca è immensa, una di queste è la musica che è molto amata, anche quella estera. Infatti è normale trovare canzoni in una lingua che non sia inglese (come russo, rumeno...). Di cantanti polacchi sono invece famosi i Sistars, i Goya, Kayah, Kasia Kowalska, Krzysztof Krawczyk e molti altri.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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