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Antonio Giordano (Napoli, 11 ottobre 1962) è un accademico, oncologo, patologo, genetista e ricercatore italiano naturalizzato statunitense.
Biografia
Antonio Giordano, è figlio di Giovan Giacomo Giordano (originario di Corbara), oncologo e anatomo-patologo e di Maria Teresa Sgambati. Si è laureato con il massimo dei voti in Medicina a Napoli nel 1986. Ha conseguito la specializzazione in Anatomia ed Istologia Patologica all'Università degli Studi di Trieste. Successivamente si è trasferito per un dottorato di ricerca negli Stati Uniti, dove è stato allievo del premio Nobel James Dewey Watson al Cold Spring Harbor Laboratory. In quegli anni scoprì il collegamento diretto tra la regolazione del ciclo cellulare e lo sviluppo del cancro. Più specificamente dimostrò che, affinché le cellule normali si trasformino in neoplastiche, gli oncogeni devono interagire direttamente con le cicline, determinando una deregolazione del ciclo cellulare e, quindi, l'insorgenza del fenotipo neoplastico. Nel 1992, si trasferì a Philadelphia dove ebbe l'incarico di Assistant Professor presso la Temple University, prima ed alla Thomas Jefferson University poi. Attualmente riveste l'incarico di direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine e del Center for Biotechnology nel College of Science and Technology presso la Temple University. Nel luglio del 2009 è risultato terzo come numero di pubblicazioni nella lista Laboratory Heads by Number of Publications secondo il Cell Cycle registry.
Carriera di professore universitario
Nel 1 gennaio 2004, Giordano diventa professore ordinario per chiara fama nel settore scientifico-disciplinare di Anatomia e Istologia Patologica del Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Neuroscienze presso il Laboratorio di Tecnologie Biomediche ed Oncologia Sperimentale dell'Università di Siena. Dal giugno 2006 è presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Onlus Human Health Foundantion Onlus ed è presidente del comitato scientifico del CROM (Centro Ricerche Oncologiche di Mercogliano-AV). Diverse, inoltre le collaborazioni con Atenei Italiani, quali le Università di Roma, Napoli, Palermo, Messina, Sassari e L'Aquila.
Principali scoperte
Nel 1993, Antonio Giordano individuò e clonò un nuovo gene oncosoppressore, l'RB2/p130, che ha funzione di primaria importanza nel ciclo cellulare controllando la corretta replicazione del Dna e prevenendo, essenzialmente, l'insorgenza del cancro. Le alterazioni, a livello di questi geni oncosoppressori, cioè una loro non-espressione o un cattivo funzionamento, lasciano via libera alle cellule neoplastiche di moltiplicarsi in modo incontrollato. Nell'anno 2000, è stato portato a termine uno studio di grande impatto scientifico internazionale sul carcinoma polmonare. La novità assoluta consiste nel primo esempio di impostazione di un modello di terapia genica che viene sperimentato in vivo sull'animale cavia (topo) in cui era stato indotto un tumore polmonare. Utilizzando il gene RB2/p130 funzionalmente attivo e, come vettore, un retrovirus, si è dimostrato come la crescita tumorale si riduca in maniera drastica dopo una singola iniezione di RB2/p130. Nell'anno 2001, un altro studio ha preso in esame un tema di grande rilevanza ed attualità scientifica. I risultati di questo studio hanno aperto le porte ad una chiave di interpretazione molto suggestiva della patogenesi tumorale. Gli esperimenti effettuati sempre sull'animale (topo) dimostrano, infatti, come l'RB2/p130 possa funzionare anche come inibitore dell'angiogenesi (la neoformazione di vasi che nutrendo il tumore, è alla base della crescita neoplastica). Oltre a RB2/p130, Giordano ha scoperto due importanti "guardiani" del genoma umano CDK9 e CDK10. I risultati ottenuti da Giordano con questi studi hanno avuto una vasta eco sulla stampa internazionale, in quanto aprono importanti prospettive nel campo della cura dei tumori, lasciano intravedere possibilità applicative del tutto nuove rispetto ai tradizionali trattamenti chirurgici e che mio-terapici. Nel 2004 Giordano scopre l'NSPs (Novel Structure Proteins), una nuova struttura di proteine con un potenziale ruolo nelle dinamiche del nucleo durante la divisione cellulare. Una proteina in particolare (Isoform NSP5a3a) è altamente espressa nelle linee cellulari di alcuni tumori e potrebbe risultare un marker tumorale molto utile. Diviene direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia, presidente del Comitato Scientifico della Human Health Foundation Onlus. Tra le sue molteplici attività di ricerca vi è quella volta all'attivismo nell'ambito della denuncia dei fattori ambientali causa di un incremento delle patologie tumorali. L'impegno di Giordano trova origine in numerosi lavori scientifici. È stato allievo del premio Nobel James Dewey Watson[1], ha scoperto alcuni fattori chiave nella regolazione del ciclo cellulare, dei meccanismi legati all'insorgenza dei tumori e ha legato la sua carriera di ricercatore a quella di divulgatore scientifico, impegnandosi soprattutto nel rendere noti il collegamento tra l'ambiente inquinato dai rifiuti tossici e l'aumento dei rischi di insorgenza delle patologie tumorali per la popolazione della Regione Campania. Nel corso della sua carriera, si è distinto per aver isolato il gene oncosoppressore, l'RB2/p130[2][3][4], dimostrando successivamente come lo stesso gene, introdotto attraverso un retrovirus in alcuni modelli animali, sia in grado di ridurre la crescita dei tumori.[5]
Pubblicazioni
Pubblicazioni scientifiche
Giordano è autore di oltre 400 pubblicazioni su peer-reviewed journals, e detiene numerosi brevetti internazionali relativi alla scoperta di nuovi geni e a nuovi metodi per la diagnosi e la terapia dei tumori.
Pubblicazioni divulgative
- Campania, terra dei veleni, Giulio Tarro (coautore), Napoli, Denaro Libri, 2011, ISBN 978-88-7444-067-2. - libro bianco
- Monnezza di Stato. Le terre dei fuochi nell'Italia dei veleni, Paolo Chiariello (coautore), Bologna, Minerva Edizioni, 2015, ISBN 978-88-7381-750-5. - libro inchiesta
Campania, terra dei veleni
Nel 2011, pubblica Campania, terra di veleni (edito da Denaro Libri), scritto con Giulio Tarro, una raccolta di articoli, documenti, riflessioni, statistiche, nella quale si affrontano le tematiche legate alla salute in Campania, soffermandosi tra l'altro su indagini epidemiologiche che mostrano quanto il territorio sia stato danneggiato dalla presenza di rifiuti tossici.
Monnezza di Stato
Nel 2015, insieme al giornalista di Sky, Paolo Chiariello, pubblica il libro inchiesta Monnezza di Stato. Quella dei rifiuti è una questione che diversi fattori tecnici, tecnologici ma anche sociali e culturali contribuiscono a rendere complessa, mentre la concentrazione della produzione di rifiuti nelle grandi città le conferisce principalmente una dimensione urbana e metropolitana. In Campania il problema dei rifiuti è strettamente connesso alla presenza, ormai consolidata, delle organizzazioni criminali che hanno smaltito rifiuti industriali e pericolosi nell’area nota come Terra dei Fuochi, definizione dei media dovuta ai cumuli di rifiuti che sono frequentemente messi a fuoco.[6] Un'altra tecnica molto redditizia consiste nelle fuoriuscite bianche. I rifiuti tossici, in particolare quelli fangosi e liquidi, vengono trasferiti negli impianti di compostaggio e mescolati con il compost. Nella miscela ottenuta non ci sono tracce di rifiuti tossici e viene venduto come fertilizzante per l’agricoltura. Negli ultimi anni, grazie alle dichiarazioni degli informatori, è stato scoperto che la Camorra smaltiva i rifiuti tossici attraverso il cosiddetto tombamento, cioè la sepoltura in cemento armato utilizzata per costruire edifici pubblici, strade e fondazioni di edifici.[7]
Onorificenze
Note
- ^ http://www.ciim.us/events/event_speaker.cfm?id=1014
- ^ (EN) X. Mayol, X. Grana, Alfonso Baldi, N. Sang, Q. Hu e Antonio Giordano, Cloning of a new member of the retinoblastoma gene family (pRb2) which binds to the E1A transforming ___domain (abstract), in Oncogene, vol. 8, n. 9, Settembre 1993, PMID 8361765. URL consultato il 29 giugno 2018.
- ^ (EN) Alfonso Baldi, V. Boccia, P.P. Claudio, A. De Luca e Antonio Giordano, Genomic structure of the human retinoblastoma-related Rb2/p130 gene (abstract), in Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America, vol. 93, n. 10, 14 maggio 1996, PMID 8643454.
- ^ (EN) R.S. Yeung, D.W. Bell, J.R. Testa, X. Mayol, Alfonso Baldi, X. Graña, K. Klinga-Levan, A.G. Knudson e Antonio Giordano, The retinoblastoma-related gene, RB2, maps to human chromosome 16q12 and rat chromosome 19 (abstract), in Oncogene, vol. 8, n. 12, Dicembre 1993, PMID 8247552. URL consultato il 29 giugno 2018.
- ^ (EN) Pier Paolo Claudio, Candace M. Howard, Alfonso Baldi, Antonio De Luca, Yan Fu, Gianluigi Condorelli, Yi Sun, Nancy Colburn, Bruno Calabretta e Antonio Giordano, p130/pRb2 has growth suppressive properties similar to yet distinctive from those of retinoblastoma family members pRb and p107, in Cancer Research, vol. 54, 1994. URL consultato il 29 giugno 2018.
- ^ (EN) A. Sgobbo, Recycling, waste management and urban vegetable gardens, in C.A. Brebbia e H. Itoh (a cura di), Waste Management and the Environment VIII, vol. 202, WIT Press, 2016, pp. 61-62, 70, ISBN 9781784660871. URL consultato il 29 giugno 2018. Ospitato su Google Libri.«That of waste is a question which several technical, technological but also social and cultural factors contribute to make complex, while the concentration of waste production in big cities mainly gives it an urban and metropolitan dimension. In Campania the problem of waste is strictly connected with the precense of well-established criminal organizations that have disposed industrial and dangerous waste in the area known as Terra dei Fuochi (Land of Fires), a media designation due to the heaps of waste that are frequently set to fire.»
- ^ (EN) Pasquale Peluso, Organized Crime and Illegal Waste Disposal in Campania, in Toine Spapens, Rob White e Wim Huisman (a cura di), Environmental Crime in Transnational Context: Global Issues in Green Enforcement and Criminology, Routledge, 2016, pp. 274, 282, ISBN 9781317142270. URL consultato il 29 giugno 2018. Ospitato su Google Libri.«Another very profitable technique consists of the white spills. The toxic wastes, especially the muddy and liquid ones, are transferred to composting plants and are mixed in with compost. In the mixture obtained there are no traces of toxic waste and it is sold as a fertilizer for agricolture. In the last few years, thanks to statements of informers, it has been discovered that the Camorra disposed of toxic waste through the so-called tombamento, that is, the entombment in reinforced concrete used to build public buildings, roads and foundations of buildings (Giordano and Chiariello, 2015)»
- ^ Croce al Merito Melitense: SMOM, Riccardo Mastrangeli conferisce onorificenza al prof. Antonio Giordano
Voci correlate