Un reietto delle isole
Un reietto delle isole (An Outcast of the Islands) è il secondo romanzo di Joseph Conrad pubblicato nel 1896 e ispirato alle esperienze di Conrad a bordo della nave a vapore Vidar. Il romanzo è composto da 5 parti per un totale di 26 capitoli e fa parte della cosiddetta Trilogia del capitano Lingard, poichè il personaggio (ispirato a un certo William Lingard realmente esistito), compare anche nei romanzi La follia di Almayer (1895) e Il salvataggio (1920) [1]. Unitamente a Lord Jim i romanzi fanno parte dei cosiddetti Romanzi della Malesia.
| Un reietto delle isole | |
|---|---|
| Titolo originale | An Outcast of the Islands |
| Autore | Joseph Conrad |
| 1ª ed. originale | 1896 |
| 1ª ed. italiana | 1932 |
| Genere | romanzo |
| Lingua originale | inglese |
Trama
Peter Willems è un trentenne di origini olandesi, intelligente, abile e spregiudicato nei commerci ma nello stesso tempo profondamente sciocco, immorale ed egotista. Egli è l’uomo di fiducia di Hudig, della ditta commerciale Hudig e C. di Macassar.
Il giovane era figlio di una povera e numerosa famiglia di Amsterdam. Imbarcatosi ancora ragazzo come mozzo sulla nave olandese Kosmopoliet IV, aveva subito ben capito che la vita dura e severa del mare non era confacente al suo carattere ed alle sue aspirazioni e, in uno dei tanti viaggi, aveva disertato abbandonando il bastimento nella rada di Samarang.
Per sua fortuna egli si imbattè nel capitano Tom Lingard (il Rajah Laut) il quale, preso a ben volere il giovane, lo imbarcò con sé sul Flash, il suo brigantino, con cui effettuava vari commerci, come contabile e scrivano, date le sue doti di bella scrittura.
Vari anni dopo il giovane fu notato da Hudig e, in virtù delle sue buone qualità, dietro assenso di Lingard, fu assunto nella ditta. Willems godeva così di una posizione invidiabile, sposò solo per compiacere Hudig, Joanna, una meticcia da cui ebbe un figlio e Hudig stesso diede alla coppia un grazioso bungalow in cui abitare.
Willems si compiaceva della sua posizione e della superiorità della sua razza di bianco, disprezzando gli indigeni locali, esseri sudici e dissoluti, il cui inutile, prosaico destino sembrava fosse stato scritto fin già dalla loro nascita, ma soprattutto sottoponeva la moglie, il cognato Leonard e la famiglia tutta a continue vessazioni e umiliazioni.
Tutto sembrava filare liscio come l’olio, fino a quando egli non commise il grave errore di appropiarsi (seppure temporaneamente s’intende!), di una somma di denaro del principale per onorare un debito di gioco, si dilettava infatti tutte le sere al biliardo e al poker nel locale Hotel della Sonda.
Licenziato in tronco da Hudig, che aveva scoperto l’ammanco grazie al suo cassiere, il Signor Vinck, il castello di carta su cui Willems aveva costruito la sua esistenza crollò di colpo, la moglie e la famiglia di lei, stanchi dei suoi continui soprusi, lo cacciarono di casa ed egli iniziò a vagare per Macassar senza meta né progetti futuri, con l’unica prospettiva del suicidio.
Di nuovo fu il capitano Lingard, saputo dell’accaduto e sentendosi in un certo qual modo responsabile del destino del giovane, a correre in aiuto del "reietto" (non tutto era perduto, aveva commesso, sì, uno sbaglio ma si poteva rimediare), svelandogli inoltre che egli era stato "raggirato"; Joanna non era altro che la figlia di un rapporto illecito di Hudig, il quale aveva ordito tutta una serie di inganni per "sistemarla" con Willems, salvando così onore e faccia.
Dietro consiglio di Lingard, di attendere cioé qualche tempo e poi sistemare la faccenda (Joanna la moglie si era nel frattempo pentita e bramava che il marito tornasse da lei), il giovane Willems si imbarcò sul Flash per raggiungere Sambir (un avamposto nell'Indonesia) e coadiuvare Almayer, l’uomo di Lingard che in quel luogo si occupava dei commerci. Willems fu quindi messo al corrente del "segreto di Lingard", un braccio del fiume con un'entrata sconosciuta che celava le ricche zone in cui il capitano estraeva ingenti quantità di guttaperca, zona affannosamente ricercata dagli arabi della zona. Lingard sarebbe poi ripartito per affari, tornando a Sambir dopo alcuni mesi.
Tra Willems e Almayer si instaurò subito diffidenza e rivalità e Willems, non avendo granché da fare, iniziò a gironzolare e bighellonare tra i canali e la vegetazione del luogo, fu così che si imbatté nella giovane e bellissima Aissa, la figlia di Omar el Bodavi, un predone arabo, ex condottiero dei pirati del Brunei, ormai vecchio e cieco.
Trai due scoppia la scintilla e Willems, nonostante le sue ripugnanze verso quei "selvaggi", diviene completamente succube della ragazza, perdendo completamente la ragione. Di ciò ne approfitta l'astuto Babalatchi, il consigliere fidato di Lakamba, un vecchio avventuriero malese Rajah di Sambir e, tramando alle spalle di Willems, allettato da facili guadagni, riesce a far indicare da questo all'arabo Syed Abdulla bin Selim il segreto di Lingard.
Abdulla risale quindi il fiume con il suo brigantino armato Lord of Isles, piazzandosi con i suoi cannoni di fronte alla casa di Almayer e a quella del vecchio e ormai inoffensivo Rajah Palatolo.
Finalmente torna il capitano Lingard, che viene messo al corrente da Almayer del tradimento di Willems e del suo infatuamento verso Aissa.
Personaggi
- Narratore onnisciente
- Peter Willems
- Joanna, la moglie meticcia di Willems
- Leonard da Souza, il cognato di Willems
- Capitano Tom Lingard, soprannominato il "Rajah Laut" (Re del mare)
- Hudig, proprietario della "Hudig e C."
- Signor Vinck, il cassiere di Hudig
- Aissa, la figlia del predone arabo Omar el Bodavi
- Lakamba, il Rajah di Sambir
- Babalatchi, il consigliere di Lakamba
- Syed Abdulla bin Selim, il predone arabo, capitano del brigantino armato "Lord of Isles"
Edizioni italiane
- Un reietto delle isole (2 voll.), traduzione di e prefazione di G. D'Arese [pseudonimo di Marina M. Cremonesi], Collana Occidente, Torino, Slavia, 1932.
- Un reietto delle isole, traduzione di G. D'Arese, introduzione di Adelia Noferi, Collana Opere di Joseph Conrad n.II, Milano, Bompiani, 1952.
- Un reietto delle isole, trad. di Ivo Brunetti e Ugo Mursia, in Romanzi della Malesia, a cura di Ugo Mursia, introduzione di Elio Chinol, Mursia, Milano, 1968
- Un reietto delle isole, trad. di Ivo Brunetti e Ugo Mursia, presentazione di Mario Curreli, Mursia, Milano, 1979
- Un reietto delle isole, traduzione di Richard Ambrosini, introduzione di Francesco Binni, Collana i grandi libri, Milano, Garzanti, 1994-2010, ISBN 978-88-11-36527-3.
- Romanzi della Malesia: La follia di Almayer; Il reietto delle isole; La linea d'ombra, traduzione di Maria Teresa Mariani e Dunja Badnjevic Orazi, introduzione di Bruno Traversetti, Collana Grandi tascabili economici, Roma, Newton Compton, 1995.
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