Antonio Pacinotti
Antonio Pacinotti (Pisa, 17 giugno 1841 – Pisa, 25 marzo 1912) è stato un patriota, senatore e scienziato italiano, a cui si deve l'invenzione della dinamo e del motore elettrico in corrente continua.
| Antonio Pacinotti | |
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| Senatore del Regno d'Italia | |
| Legislatura | XXII |
| Dati generali | |
| Firma | |
Biografia
Nato in seno al matrimonio tra Luigi Pacinotti, valente fisico ed accademico, e Caterina Catanti, primo di 11 fratelli, frequentò l'istituto arcivescovile Santa Caterina e nel 1859 prese parte alla seconda guerra di indipendenza come Sergente volontario a Goito, punto periferico della più grande Battaglia di Solferino e San Martino. Fu allievo di Carlo Matteucci e si laureò in matematica a Pisa con Riccardo Felici.
Pacinotti frequentò le scuole pisane con risultati brillanti, ed a soli 15 anni fu ammesso a frequentare il corso di matematica, pura ed applicata, all’Università.
Fu aiuto dell'astronomo Giovanni Battista Donati nel 1862, professore all'istituto tecnico di Bologna dal 1864, professore di fisica nell'Università di Cagliari nel 1873 e, infine, successe al padre nel 1881 nella cattedra di fisica tecnologica dell'Università di Pisa. Tra i suoi allievi vi fu Augusto Righi.
Durante il suo soggiorno a Cagliari conobbe, e sposò il 29 aprile 1882, la diciannovenne Maria Grazia Sequi Salazar, che precocemente morì a Pisa il 25 Febbraio dell'anno successivo.
Nel 1883 Pacinotti divenne socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei e, nel 1898, socio nazionale. Nel 1888 aderì alla Società dei XL, e nel 1905 fu nominato senatore del Regno d'Italia.
Studi scientifici ed invenzione della dinamo
Fu in seguito alle lezioni del Professor Riccardo Felici che Pacinotti sviluppò l’interesse per i fenomeni elettrici. Indirizzatosi così verso i problemi della fisica ed in particolare su quelli dell'elettrologia, si occupò delle tecniche per le misure delle correnti elettriche e si applicò in seguito allo studio volto a realizzare dei generatori dinamici di elettricità. Nel 1858, a soli 17 anni, scrisse un quaderno, intitolato Sogni, ove riportò molti degli appunti delle sue ricerche.
Nel 1858 la prima intuizione dell’anello (noto oggi come l’anello di Pacinotti) che diventerà la base per la realizzazione della dinamo, arrivando per primo a costruire il 10 Gennaio 1859 un generatore dinamo-elettrico di corrente continua sperimentale.[1]
Il primo esemplare di dispositivo elettrico fu realizzato presso il laboratorio di fisica del padre nel 1860 insieme all'assistente tecnico Poggiali, ed è ben considerato la prima macchina dinamica generatrice di elettricità (dinamo), un sistema alternativo alla produzione chimica allora ottenuta solo mediante Pile e Batterie.
Il dispositivo di Pacinotti rimase solo un prototipo di dinamo, poiché la versione brevettata è da attribuirsi a Zénobe-Théophile Gramme, che la mise a punto nel 1869, brevettandola poi nel 1871.
Esistono ancora ben tre Macchine Dinamo-elettriche costruite da Pacinotti: la prima si trova a Pisa presso il Museo degli Strumenti per il Calcolo, la seconda presso il Museo di Fisica di Cagliari, e una terza presso lo Science Museum di Londra.
Dalla Dinamo al Motore elettrico
Nel corso del 1869, il Pacinotti, sperimentando assiduamente, si rese subito conto che la macchina era reversibile; notò infatti che collegando una batteria piombo-acido al fine di ricaricarla, accadeva che rilasciando la manovella questa si metteva a ruotare in senso inverso; scoprì quindi che applicando una tensione elettrica al suo "anello" questi produceva una coppia meccanica determinando così la rotazione del rotore. L'anello è quindi capace di funzionare sia come dinamo che come motore elettrico (l'Anello di Pacinotti).[2]
Funzionamento dell'Anello
L'anello funziona come dinamo quando lo si fa ruotare mediante una manovella. In questa configurazione, nelle bobine dell’indotto si producono delle forze elettromotrici per variazione del flusso magnetico concatenato; tali forze elettromotrici sono pio riportate sui morsetti collegati alle spazzole, opportunamente posizionate rispetto allo statore. Un carico elettrico collegato al dispositivo è percorso da una corrente pulsante circolante sempre nello stesso verso (continua). L'anello funziona come motore, quando, applicando una tensione elettrica continua ai morsetti si induce una circolazione di corrente in ragione del circuito creato dal contatto dalle spazzole con l'avvolgimento di rotore, il quale genera così un campo magnetico che, interagendo con quello dato creato dalle bobine di statore, sviluppa una coppia motrice che determina la rotazione.
Paternità dell'invenzione
Pacinotti, mise a punto il suo dispositivo ad anello ma non si curò bene di brevettarlo. Nel 1861 è preso dagli studi che conclude laureandosi nel 1862; subito dopo è a Firenze per lavorare con l’astronomo Giovanni Battista Donati all’Istituto degli Studi Superiori.
Nel 1865 pubblica finalmente un articolo per la rivista Il Nuovo Cimento in cui descrive con dovizia di particolari il suo anello.
Nel tentativo di cedere il suo dispositivo di cui comincia ad intravedere uno sviluppo industriale si reca alle officine Fremont ed illustra al capofficina Zénobe-Théophile Gramme la sua macchina ai fini di una industrializzazione della stessa.
Sarà quest'ultimo nel 1871 a brevettare la dinamo. Pacinotti cade nello sconforto. Inutilmente pubblica una lettera di protesta sui Comptes Rendus, la rivista dell’Accademia francese delle Scienze. Nonostante tutto la scoperta purtroppo non gli sarà mai riconosciuta in Francia.[3]
La priorità dell’invenzione della Dinamo/Motore o meglio dell'anello gli venne riconosciuta però solo dopo la sua morte, all’Esposizione Universale di Chicago del 1933 e nel 1934 ad un Congresso degli Scienziati elettrotecnici, in occasione del 75° anniversario della sua ideazione.[4]
Onorificenze
A Pisa, un tratto del Lungarno, è a lui intitolato.
Onorificenze italiane
Onorificenze straniere
Citazioni
A Goito una targa ricorda il Sergente Volontario Antonio Pacinotti:
- SULLE RIVE DEL MINCIO
- AGLI ALBORI DEL NAZIONALE RISCATTO
- TRA LE ASPRE FATICHE DI GUERRA
- DURANTE LA CAMPAGNA DEL 1859
- IL SERGENTE VOLONTARIO
- ANTONIO PACINOTTI
- DIVINAVA L'ANELLO ELETTROMAGNETICO
- CHE TRASFORMANDO L'ENERGIA MECCANICA
- IN ENERGIA ELETTRICA
- A CORRENTE CONTINUA
- APPORTAVA PROGRESSO E CIVILTÀ
- NEL MONDO
- ______
- GOITO
- NEL CENTENARIO DI S. MARTINO E SOLFERINO
- PERCHÉ L'UMANITÀ SI RICORDI»
Ad Antonio Pacinotti sono intitolati i Licei Scientifici de La Spezia di Roma e di Cagliari. È intitolato anche un Istituto Superiore a Taranto. A lui sono anche dedicati un istituto tecnico industriale a Fondi, uno a Scafati e uno a Venezia sorto nel 1941, l'Istituto Tecnico Commerciale di Pisa, nonché l'istituto per geometri di Bologna, l'Istituto Professionale di Pontedera e quello di Pistoia.
Note
- ^ Cfr.: G. Marconi, L. Puccianti, G. Polvani. Antonio Pacinotti: la vita e l'opera, Nistri-Lischi, Pisa 1934 (raccolta degli scritti di A. Pacinotti)
- ^ Si veda: https://www.scienzainrete.it/italia150/antonio-pacinotti
- ^ L’ingente collezione di documenti, carte e strumenti, dei Pacinotti padre e figlio, accumulata negli ottanta anni nei quali ressero la cattedra alla Scuola di Ingegneria di Pisa, è stata catalogata e ordinata da Giovanni Polvani, Direttore dell’Istituto di Fisica dal 1927 nell’“Archivio Pacinotti” conservato oggi dalla fondazione Galileo Galilei (http://www.fondazionegalileogalilei.it/fondo_pacinotti/fondo_pacinotti.html).
- ^ Cfr.: Antonio Pacinotti - Associazione per l'insegnamento della Fisica - https://www.aif.it/fisico/biografia-antonio-pacinotti/
Bibliografia
- Antonio Pacinotti. La vita e l'opera - Editore Nistri-Lischi, Pisa 1933; EAN: 2560025014218
- Parte di questo testo proviene dalla relativa voce del progetto Mille anni di scienza in Italia, pubblicata sotto licenza Creative Commons CC-BY-3.0, opera del Museo Galileo - Istituto e Museo di Storia della Scienza (home page)
- Giorgio Batini, Album di Pisa, Firenze, La Nazione, 1972.
- Giovanni Giorgi, Antonio Pacinotti ed i suoi incontri con Gramme e Siemens. Le vere origini delle macchine dinamoelettriche, "L'energia elettrica", 21 (1944), n.5-6, p. 113-118
- Claudio Luperini, Tiziana Palladini, Ho costruito il seguente apparecchietto. Antonio Pacinotti, manoscritti e strumenti, Edizioni ETS, Pisa 2007.
- S. Bergia, G. Dragoni, G. Gottardi. Dizionario biografico degli scienziati e dei tecnici, Bologna, Zanichelli, 1999.
- AA.VV. Scienziati e tecnologi dalle origini al 1875, voll. I, II, III - Enciclopedia della Scienza e Tecnica (EST), Milano, Mondadori, 1975.
- AA.VV. Scienziati e tecnologi contemporanei, Vol. I, II, III - Enciclopedia della Scienza e Tecnica (EST), Milano, Mondadori, 1976.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Antonio Pacinotti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Antonio Pacinotti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antonio Pacinotti
Collegamenti esterni
- (EN) Antologia in inglese di Antonio Pacinotti, sul sito dell'Università di Pavia, su fisicavolta.unipv.it (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2012).
- La dinamo di Pacinotti custodita al Museo di Fisica dell'Università di Cagliari, su museodifisica.it.
- La prima macchina dinamo-motore di Antonio Pacinotti (PDF), su ipsiapacinotti.191.it. URL consultato il 22 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
- Il nuovo Cimento, Giornale di Fisica, Chimica e storia Naturale - XIX Pisa 1863 (archiviato dall'url originale).
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 40119496 · ISNI (EN) 0000 0000 6142 1248 · SBN CAGV017523 · BAV 495/198957 · LCCN (EN) no2008042564 · GND (DE) 116021543 · BNF (FR) cb16274343v (data) |
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