Nazionale maschile di calcio del Giappone
La nazionale di calcio del Giappone (サッカー日本代表?, Sakkā Nippon Daihyō) è la compagine rappresentativa del Giappone ed è posta sotto l'egida della Federazione calcistica giapponese.
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|---|---|
| Uniformi di gara | |
| Sport |  Calcio | 
| Confederazione | AFC | 
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| Ranking FIFA | 55º (16 agosto 2018)[1] | 
| Sponsor tecnico | Adidas | 
| Esordio internazionale | |
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È la nazionale di calcio più titolata della Asian Football Confederation. Ha vinto 4 Coppe d'Asia (1992, 2000, 2004 e 2011), un record, e vanta un secondo posto nella Confederations Cup 2001. Dal 1998 si è sempre qualificata per la fase finale del campionato mondiale di calcio, superando la prima fase in tre occasioni (nel 2002 come paese ospitante, nel 2010 e nel 2018). È l'unica nazionale non americana ad aver partecipato alla Copa América, cui è stata invitata a partecipare nel 1999 e nel 2011 (da quest'ultima edizione si ritirò a causa del terremoto e maremoto del Tōhoku).
Dopo essere stato eclissato per anni da sumo, wrestling e baseball, il calcio giapponese e la rispettiva nazionale hanno acquisito una certa popolarità, specialmente dopo il lancio della J League nel 1992. La nazionale nipponica è chiamata in giapponese Sakkā Nippon Daihyō (サッカー日本代表?) o, più brevemente, Nippon Daihyō (日本代表?) o Daihyō (代表?).
Nella classifica mondiale della FIFA, istituita nell'agosto 1993, il Giappone ha ottenuto quale miglior piazzamento il 20º posto nel dicembre 1998, mentre il peggiore piazzamento è il 61º posto del giugno 2018. Occupa attualmente il 55º posto della graduatoria.[1]
Storia
Prima degli anni novanta, complice il poco seguito popolare, il Giappone condusse una lunga esperienza calcistica di basso profilo, vedendo la fase finale del campionato del mondo come un miraggio.
L'ascesa del calcio negli anni Novanta
Nel 1992 i nipponici riescono a vincere la loro prima Coppa d'Asia, battendo in finale l'Arabia Saudita l'8 novembre 1992 con un gol di Takuya Takagi. Nel 1994 il Giappone partecipa al girone di qualificazione per il Mondiale di USA '94, ma non centra l'obiettivo. La sfida decisiva per la qualificazione, contro l'Iraq nel 1994, è nota con il nome di Agonia di Doha: i nipponici, costretti a vincere, falliscono nell'impresa e non riescono a qualificarsi. L'evento genera molta tristezza nel paese, che grazie alla J. League si è sempre più appassionato al calcio. Dopo i Mondiali del 1994 il Giappone disputa, in qualità di campione d'Asia, la Confederations Cup del '95, ma non accede alla fase finale, realizzando un solo punto in tre partite. Nella Coppa d'Asia successiva, i giapponesi accedono alla fase finale, ma escono ai quarti contro il Kuwait, perdendo 2-0.
L'esordio mondiale nel 1998
La prima presenza del Giappone al Campionato del mondo fu nell'edizione del 1998, dove fu eliminato al primo turno perdendo tutte le partite: 1-0 contro Argentina e Croazia e 2-1 contro la già eliminata Giamaica.
Prima nazionale non americana ad essere invitata alla Copa América, nell'edizione del 1999 organizzata dal Paraguay, il Giappone esce al primo turno, classificandosi ultimo nel girone con i padroni di casa del Paraguay, il Perù, e la Bolivia.
Il secondo successo continentale
Nel 2000 sale per la seconda volta sul podio dei vincitori. Dopo aver passato la fase a gironi, nei quarti di finale elimina l'Iraq con un pesante 4-1. In semifinale batte la Cina 3-2, ed infine sconfigge in finale l'Arabia Saudita 1-0 con rete di Mochizuki, alzando così al cielo la sua seconda Coppa d'Asia.
Il buon momento continua con una gran prestazione in Confederations Cup:nel girone, vengono battuti il Canada e il Camerun, mentre un prestigioso 0-0 con il Brasile garantisce agli asiatici il primo posto in classifica. In semifinale è battuta l'Australia per 1-0, mentre cedono in finale alla Francia campione del mondo.
I Mondiali di Giappone e Corea del Sud
Due anni dopo ospita con la Corea del Sud il Mondiale del 2002, qualificandosi d'ufficio. Dopo il 2-2 contro il Belgio nella partita d'esordio, la squadra giapponese riesce a passare al turno successivo vincendo 1-0 contro la Russia e 2-0 contro la Tunisia. Tuttavia agli ottavi vengono fermati dalla rivelazione Turchia, che sarebbe poi arrivata terza, per 1-0.
Anche nel 2003, il Giappone è invitato alla Confederations Cup, sempre in virtù del fatto che è la squadra campione d'Asia in carica. Ma la nazionale giapponese non riesce a ripetere la buona prestazione di due anni prima: dopo il perentorio 3-0 alla Nuova Zelanda, infatti, perde 2-1 con la Francia e 1-0 con la Colombia, non avendo così accesso alla fase finale.
Terza Coppa d'Asia e Mondiali 2006
Dopo il Mondiale casalingo, il Giappone ottiene nel 2004 la sua terza Coppa d'Asia, seconda consecutiva, battendo ai quarti la Giordania ai calci di rigore, in semifinale il Bahrain per 4-3 ai supplementari, ed in finale la Cina con un 3-1. Anche l'edizione 2005 della Confederations Cup è da dimenticare per i Blue Samurai: la sconfitta con il Messico nella prima giornata rende inutili la vittoria sulla Grecia Campione d'Europa e il pareggio ottenuto quasi allo scadere contro il Brasile (poi vincitore del torneo), eliminando il Giappone per differenza reti.
L'8 giugno 2005 il Giappone si qualifica per la sua terza volta ai Mondiali battendo la Corea del Nord 2-0 a Bangkok (campo neutro). A Germania 2006 arriva quarta nel gruppo F, comprendente anche Australia, Brasile e Croazia: sconfitta per 3-1 nella prima partita contro l'Australia, pareggio 0-0 contro la Croazia e tracollo finale contro il Brasile, che vince 4-1 nonostante l'iniziale vantaggio nipponico.
Risultati altalenanti
Il ciclo di vittorie continentali si interrompe nel 2007, quando il Giappone, dopo aver perso la semifinale con l'Arabia Saudita e la finale per il 3º posto con la Corea del Sud, si classifica quarto.
Ai Giochi olimpici di Pechino 2008 la squadra viene eliminata al primo turno: i nipponici patiscono 3 sconfitte in 3 partite contro Stati Uniti, Nigeria e Olanda, con un gol segnato e quattro subiti. In seguito al cambio di allenatore la Nazionale giapponese inizia il 2009 con delle amichevoli. Nei mesi successivi la Nazionale giapponese prevale sul Bahrain e in amichevole sul Cile, vincendo entrambe le partite. A giugno si qualifica ai Mondiali sudafricani, grazie ad un altro pareggio con gli australiani.
Nella fase finale del Mondiale 2010 il Giappone è inserito in un girone non facile con Paesi Bassi, Danimarca e Camerun. Ben disposto in campo dal rientrante CT Takeshi Okada, nella gara d'esordio ottiene una vittoria per 1-0 contro il Camerun, poi è sconfitto di misura per 0-1 dall'Olanda. Nello scontro decisivo per il passaggio del turno i nipponici battono per 3-1 la Danimarca e ottengono così il secondo posto del raggruppamento alle spalle dell'Olanda, qualificandosi per la fase ad eliminazione diretta. Agli ottavi sono sconfitti dal Paraguay per 5-3 ai rigori, dopo una partita combattuta terminata 0-0 ai tempi supplementari. Il Giappone ripete dunque il percorso di otto anni prima, nel Mondiale casalingo.
Il ritorno al predominio in Asia
Il 30 agosto 2010 è nominato CT l'italiano Alberto Zaccheroni. Nell'ottobre del 2010 il Giappone consegue una storica vittoria in amichevole contro l'Argentina, imponendosi per 1-0 grazie ad un gol di Shinji Okazaki[2].
Nel gennaio 2011 vince la Coppa d'Asia dopo un cammino autorevole. Pareggiata la partita d'esordio contro la Giordania, ha la meglio sulla Siria e travolge l'Arabia Saudita, accedendo ai quarti. Contro il Qatar padrone di casa rimonta lo svantaggio e si impone con il punteggio di 3-2. La semifinale contro la Corea del Sud è combattuta e si conclude sul 2-2. Ai rigori i giapponesi vanno a segno tre volte, mentre i sudcoreani falliscono tre tiri consecutivi dal dischetto. In finale, la squadra di Zaccheroni prevale per 1-0 sull'Australia con un gol segnato nei tempi supplementari, laureandosi per la quarta volta campione in questa competizione.
Dal 3 al 24 luglio 2011 il Giappone avrebbe dovuto partecipare, su invito della CONMEBOL, alla Coppa America[3]. In seguito al terremoto di Sendai dell'11 marzo 2011 e del conseguente disastro di Fukushima Dai-ichi, la Federazione calcistica giapponese aveva successivamente annunciato, il 4 aprile, il ritiro della nazionale dalla Coppa America, a causa del rinvio del campionato nazionale di calcio (la cui ripresa, a seguito della sospensione cagionata dal terremoto, è stata fissata per il 26 giugno), che avrebbe creato insormontabili problematiche di calendario con la competizione sudamericana[4]. Il 14 aprile, tuttavia, la federazione calcistica nipponica è tornata sulla propria decisione e ha confermato la partecipazione del Giappone alla Coppa America, con una selezione di calciatori militanti nei campionati europei, per ovviare ai problemi di concomitanza con il campionato nazionale[5]. Infine la Federazione calcistica del Giappone rinuncia definitivamente alla partecipazione alla Coppa America il 17 maggio, a causa della carenza di giocatori disponibili[6], lasciando il posto al Costa Rica.
Il 15 novembre il Giappone perde per 1-0 in trasferta contro la Corea del Nord (partita per la qualificazione ai mondiali del Brasile del 2014), dopo che erano rimasti imbattuti dall'ultima sconfitta (Olanda-Giappone 1-0 dei mondiali 2010); nonostante ciò il Giappone si qualifica matematicamente al turno successivo. Il 12 ottobre 2012 il Giappone sconfigge la Francia 1-0 per la prima volta nella storia, in un'amichevole disputata a Parigi.[7]
Confederations Cup 2013, Mondiale 2014 e Coppa d'Asia 2015
Il 4 giugno 2013 il Giappone si qualifica per il mondiale brasiliano del 2014. Nella partita decisiva contro l'Australia il gol che qualifica i nipponici è di Keisuke Honda su calcio di rigore al 91º minuto.
Nel giugno 2013 il Giappone prende parte alla Confederations Cup, in Brasile, dove è inserito nel gruppo A assieme ai padroni di casa verdeoro, all'Italia e al Messico. Perse la prima gara per 3-0 contro il Brasile. Nella seconda sfida si arrende all'Italia per 4-3 (dopo essere stato in vantaggio di due reti) e questo risultato sancì la sua eliminazione dal torneo. Nell'ultima gara perse per 1-2 contro il Messico, concludendo la manifestazione all'ultimo posto del girone.
Al mondiale del 2014 in Brasile il Giappone fu inserito nel gruppo C assieme alla Colombia, alla Grecia e alla Costa d'Avorio. I nipponici iniziarono il mondiale con una sconfitta contro la Costa d'Avorio (2-1). Pareggiarono 0-0 contro la Grecia dopo aver giocato quasi tutta la partita con un uomo in più. Contro la Colombia persero per 1-4 e chiusero dunque il girone all'ultimo posto, con un solo punto all'attivo. Dopo il mondiale il CT italiano Alberto Zaccheroni si dimise e al suo posto arrivò, nel luglio 2014, Javier Aguirre, che cambiò lo schema di gioco dal 4-2-3-1 al 4-3-3 e puntò su giocatori che avevano il posto da titolare nella J. League, lasciando fuori molti veterani.
Nella Coppa d'Asia 2015 giocata in Australia i giapponesi furono inseriti nel gruppo D con la Giordania, la Palestina e l'Iraq. Nella prima sfida i nipponici si imposero sulla Palestina per 4-0, per poi vincere anche le partite contro l'Iraq e la Giordania, concludendo il girone al primo posto con punteggio pieno. Ai quarti di finale il Giappone sfidò gli Emirati Arabi Uniti e, inaspettatamente, la nazionale di Javier Aguirre si arrese ai tiri di rigore, lasciando così agli Emirati Arabi Uniti la semifinale. Per i giapponesi fu la peggiore prestazione nella coppa da 19 anni a quella parte. L'allenatore Aguirre, accusato di corruzione per un episodio risalente alla stagione 2010-2011 quando allenava il Real Saragozza[8] fu esonerato e a sostituirlo fu, dal marzo 2015, Vahid Halilhodžić.
Mondiale 2018
Il 16 giugno 2015 iniziarono per la nazionale giapponese le partite di qualificazione nel girone E per il campionato del mondo 2018, fase che si concluse il 26 maggio 2016 e che i giapponesi superarono brillantemente, senza sconfitte nel girone contro Siria, Afghanistan, Singapore e Cambogia, con un bilancio di un pareggio e sette vittorie.
Il 1º settembre 2016, nel girone B di seconda fase, iniziarono le partite contro Arabia Saudita, Australia, Emirati Arabi Uniti, Iraq e Thailandia, in un girone che si rivelò molto competitivo. Il Giappone iniziò male questa fase, perdendo in casa (1-2) contro gli Emirati Arabi, ma poi ottenne cinque vittorie e due pareggi. Il 31 agosto 2017, sconfiggendo per 2-0 l'Australia, si qualificò per il suo sesto mondiale consecutivo, quello di Russia 2018. Ininfluente fu, ai fini della qualificazione, l'ultima partita persa 0-1 contro l'Arabia Saudita il 5 settembre 2017.
La nazionale giapponese si guadagnò così un posto nel girone H del mondiale di Russia, ma a due mesi dall'inizio della competizione il CT Halilhodžić fu esonerato per "problemi di comunicazione con i giocatori, che avevano perso la fiducia in lui"[9][10]. Lo rimpiazzò Akira Nishino, il direttore tecnico federale. Nel girone di prima fase del mondiale il Giappone ebbe come avversarie Colombia, Senegal e Polonia. Il 19 giugno, in superiorità numerica per quasi tutta la partita a causa dell'espulsione di un calciatore colombiano, vinse la prima partita contro la favorita Colombia per 2-1, grazie alle reti di Shinji Kagawa e Yūya Ōsako, guadagnando la sua prima vittoria contro una nazionale della CONMEBOL in gare ufficiali. Pareggiò poi contro il Senegal il 24 giugno (2-2) con le reti di Takashi Inui e Keisuke Honda e quattro giorni più tardi fu sconfitto dalla Polonia già eliminata (1-0). I giapponesi si ritrovarono a quel punto in una situazione di assoluta parità con i senegalesi: pari punti, pari differenza reti, pari gol segnati e pari nello scontro diretto. Per stabilire la seconda squadra del girone qualificata oltre alla Colombia si ricorse dunque al criterio del minor numero di cartellini gialli e rossi, criterio che premiò i giapponesi, che quindi si qualificarono per gli ottavi di finale[11]. Contro il favorito Belgio i giapponesi passarono in vantaggio di due gol nel secondo tempo (2-0), ma subirono poi la rimonta degli avversari, che segnarono il gol decisivo al 94º minuto di gioco, sconfiggendo così i nipponici ed eliminandoli dal mondiale.
Calcio e cultura di massa giapponese
L'emergere del Giappone nel calcio è in parte anche dovuto ai fumetti (sia manga sia anime) nei quali, negli ultimi anni ha fatto la sua comparsa il campo verde; e dagli anni ottanta ne sono comparsi molti. Probabilmente, il più noto al mondo è Holly e Benji, dove si racconta la storia di un bambino che vuole vincere il Mondiale con la maglia del Giappone.
Altro cartone famoso, almeno quanto Holly e Benji è Inazuma Eleven, a sua volta ispirato da un videogioco per Nintendo DS che vede le gesta di Mark Evans (Endo Mamoru nella serie giapponese) e della sua squadra, la Raimon Junior High. In questo manga/anime Endo vuole partecipare al football frontier ma molte insidie troverà nel suo percorso. Nella terza serie, Endo riesce ad arrivare in finale, affrontando nazioni del calibro dell'Inghilterra, Argentina, Italia e Brasile, trovandosi in finale contro una squadra di una nazione africana inventata, probabilmente ispirata al Congo. Da notare che il Giappone non è mai andato oltre agli ottavi di finale nella realtà. Nell'ultima serie uscita Endo diventerà un allenatore (della Raimon) e aiuterà i suoi ragazzi a distruggere il calcio corrotto.
Palmarès
- Coppa d'Asia: 4
Colori e simboli
Il colore della nazionale giapponese è l'azzurro: in particolare la divisa tradizionale casalinga è composta da una maglia azzurra, dei pantaloncini bianchi e dei calzettoni azzurri, mentre la tenuta da trasferta è l'esatto contrario. Nonostante i fornitori tecnici nell'arco degli anni, favoriti da un mercato di merchandising in Giappone piuttosto favorevole, si siano sbizzarriti nella composizione delle maglie, aggiungendo motivi ornamentali come delle fiamme sulle spalle nel 1998 (il completo portiere era verde con fiamme rosse e azzurre o nero con fiamme rosse e arancio) e nel 1996, le righe bianche e triangoli rossi nel 1993, 1994 e nel 1995 (il completo dei portieri invece era verde con le linee nere e i triangoli rossi o arancio e nero con disegni bizzarri), le curve rossobianche nel 1999 o delle curve bianche e celesti nel 2006 le tenute sono rimaste grosso modo sempre le stesse.
Lo stemma è giallo con una striscia rossa con le lettere JFA con sotto un yatagarasu (corvo a tre zampe) stilizzato nero che regge un pallone rosso. La divisa delle qualificazioni è blu con delle linee dorate che percorrono dal basso verso l'alto e risvolti oro, con i pantaloncini bianchi e calzettoni blu, la seconda maglia è il contrario ma senza le linee, i portieri indossano un completo nero anche in alternativa giallo o grigio con sempre le linee sulla maglia. La attuale invece è blu con un rettangolo rosso nel collo e disegni di penne. I fornitori ufficiali delle divise sono stati:
- Adidas (1980-1983, 1986), (1989, 1992, 1995, 1996) (1999-oggi);
- Puma (1993), (1985), (1996 per un breve periodo dopo sostituito da adidas);
- Asics (1984-1988), (1990, 1994, 1998).
Di recente il contratto con lo sponsor tecnico Adidas è stato rinnovato fino al 2022.[12]
Divise
Casa
Trasferta
Stadio
Lo stadio storico della nazionale giapponese è lo stadio nazionale nipponico, ovvero l'"Olimpico" di Tokyo, dove la squadra ha giocato quasi tutte le partite internazionali fino al 2002.
Dopo i mondiali co-ospitati con la Corea, i nuovi impianti costruiti o frutto di ristrutturazioni avveniristiche hanno cominciato a sostituire l'Olimpico, soprattutto l'assai più capiente International Stadium di Yokohama, divenuto l'impianto principale giapponese, o il Saitama Stadium.
Giocatori
Rosa attuale
Elenco dei convocati per le amichevoli contro Panama e l'Uruguay. Statistiche aggiornate all’11 settembre 2018.
| N. | Pos. | Giocatore | Data nascita (età) | Pres. | Reti | Squadra | ||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| 23 | P | Shūichi Gonda | 3 marzo 1989 (29 anni) | 3 | -4 | Sagan Tosu | ||
| 12 | P | Masaaki Higashiguchi | 12 maggio 1986 (32 anni) | 6 | -6 | Gamba Osaka | ||
| 1 | P | Daniel Schmidt | 3 febbraio 1992 (26 anni) | 0 | -0 | Vegalta Sendai | ||
| 20 | D | Tomoaki Makino | 11 maggio 1987 (31 anni) | 34 | 4 | Urawa Reds | ||
| D | Genta Miura | 1º marzo 1995 (23 anni) | 3 | 0 | Gamba Osaka | |||
| D | Sei Muroya | 5 aprile 1995 (23 anni) | 2 | 0 | FC Tokyo | |||
| 5 | D | Yūto Nagatomo | 12 settembre 1986 (31 anni) | 109 | 3 | Galatasaray | ||
| 19 | D | Hiroki Sakai | 12 aprile 1990 (28 anni) | 47 | 0 | Olympique Marsiglia | ||
| 4 | D | Shō Sasaki | 2 ottobre 1989 (28 anni) | 1 | 1 | Sanfrecce Hiroshima | ||
| D | Takehiro Tomiyasu | 5 novembre 1998 (19 anni) | 0 | 0 | Sint-Truiden | |||
| 22 | D | Maya Yoshida | 24 agosto 1988 (30 anni) | 86 | 10 | Southampton | ||
| C | Toshihiro Aoyama | 22 febbraio 1986 (32 anni) | 9 | 1 | Sanfrecce Hiroshima | |||
| C | Ritsu Dōan | 16 giugno 1998 (20 anni) | 1 | 0 | Groningen | |||
| 6 | C | Wataru Endō | 9 febbraio 1993 (25 anni) | 13 | 0 | Sint-Truiden | ||
| 8 | C | Genki Haraguchi | 9 maggio 1991 (27 anni) | 36 | 7 | Hannover 96 | ||
| C | Junya Itō | 9 marzo 1993 (25 anni) | 4 | 1 | Kashiwa Reysol | |||
| C | Takumi Minamino | 16 gennaio 1995 (23 anni) | 3 | 1 | Salisburgo | |||
| C | Kento Misao | 16 aprile 1996 (22 anni) | 4 | 0 | Kashima Antlers | |||
| 10 | C | Shōya Nakajima | 23 agosto 1994 (24 anni) | 3 | 1 | Portimonense | ||
| 7 | C | Gaku Shibasaki | 28 maggio 1992 (26 anni) | 22 | 3 | Getafe | ||
| A | Kengo Kawamata | 14 ottobre 1989 (28 anni) | 8 | 1 | Júbilo Iwata | |||
| A | Kōya Kitagawa | 26 luglio 1996 (22 anni) | 0 | 0 | Shimizu S-Pulse | |||
| 15 | A | Yūya Ōsako | 18 maggio 1990 (28 anni) | 33 | 8 | Werder Brema | ||
Record individuali
Tabella aggiornata al 2 luglio 2018.
- Il grassetto indica giocatori ancora in attività in Nazionale.
| Record presenze | Record reti | |||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Pos. | Giocatore | Periodo | Presenze | Reti | Pos. | Giocatore | Periodo | Reti | Presenze | Reti/pr. | ||
| 1 | Yasuhito Endō | 2002-2015 | 152 | 15 | 1 | Kunishige Kamamoto | 1964-1977 | 55 | 61 | 0,90 | ||
| 2 | Masami Ihara | 1988-1999 | 122 | 5 | 1 | Kazuyoshi Miura | 1990-2000 | 55 | 89 | 0,62 | ||
| 3 | Shinji Okazaki | 2008-oggi | 116 | 50 | 3 | Shinji Okazaki | 2008-oggi | 50 | 116 | 0,43 | ||
| 3 | Yoshikatsu Kawaguchi | 1997-2010 | 116 | 0 | 4 | Hiromi Hara | 1978-1988 | 37 | 75 | 0,49 | ||
| 5 | Makoto Hasebe | 2006-2018 | 114 | 2 | 4 | Keisuke Honda | 2008-2018 | 37 | 98 | 0,38 | ||
| 6 | Yūji Nakazawa | 1999-2010 | 110 | 17 | 6 | Shinji Kagawa | 2008-oggi | 31 | 95 | 0,33 | ||
| 7 | Yūto Nagatomo | 2008-oggi | 109 | 3 | 7 | Takuya Takagi | 1992-1997 | 27 | 44 | 0,61 | ||
| 8 | Shunsuke Nakamura | 2000-2010 | 98 | 24 | 8 | Kazushi Kimura | 1979-1986 | 26 | 54 | 0,48 | ||
| 8 | Keisuke Honda | 2008-2018 | 98 | 37 | 9 | Shunsuke Nakamura | 2000-2010 | 24 | 98 | 0,24 | ||
| 10 | Shinji Kagawa | 2008-oggi | 95 | 31 | 10 | Naohiro Takahara | 2000-2008 | 23 | 57 | 0,4 | ||
| # | Gicoatore | Mondiale | Presenze | 
|---|---|---|---|
| 1 | Masami Ihara | 1998 | 116 | 
| 2 | Masashi Nakayama | 2002 | 47 | 
| 3 | Tsuneyasu Miyamoto | 2006 | 69 | 
| 4 | Makoto Hasebe | 2010 | 31 | 
| 5 | Makoto Hasebe | 2014 | 78 | 
| 6 | Makoto Hasebe | 2018 | 110 | 
Tutte le rose
Template:Nazionale giapponese mondiali 1998 Template:Nazionale giapponese mondiali 2002 Template:Nazionale giapponese mondiali 2006 Template:Nazionale giapponese mondiali 2010 Template:Nazionale giapponese mondiali 2014 Template:Nazionale giapponese mondiali 2018
Template:Nazionale giapponese Coppa d'Asia 1988 Template:Nazionale giapponese Coppa d'Asia 1992 Template:Nazionale giapponese Coppa d'Asia 1996 Template:Nazionale giapponese Coppa d'Asia 2000 Template:Nazionale giapponese Coppa d'Asia 2004 Template:Nazionale giapponese Coppa d'Asia 2007 Template:Nazionale giapponese Coppa d'Asia 2011 Template:Nazionale giapponese Coppa d'Asia 2015
Template:Nazionale giapponese copa america 1999
Template:Nazionale giapponese confederations cup 1995 Template:Nazionale giapponese confederations cup 2001 Template:Nazionale giapponese confederations cup 2003 Template:Nazionale giapponese confederations cup 2005 Template:Nazionale giapponese confederations cup 2013
Template:Nazionale giapponese Olimpiadi 1936
NOTA: per le informazioni sulle rose successive al 1948 visionare la pagina della Nazionale olimpica.
Statistiche dettagliate sui tornei internazionali
Mondiali
| Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol | 
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1930 | Uruguay | Non iscritta | - | - | - | - | 
| 1934 | Italia | Non iscritta | - | - | - | - | 
| 1938 | Francia | Ritirata | - | - | - | - | 
| 1950 | Brasile | Non iscritta | - | - | - | - | 
| 1954 | Svizzera | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1958 | Svezia | Non iscritta | - | - | - | - | 
| 1962 | Cile | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1966 | Inghilterra | Non iscritta | - | - | - | - | 
| 1970 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1974 | Germania Ovest | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1978 | Argentina | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1982 | Spagna | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1986 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1990 | Italia | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1994 | Stati Uniti | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1998 | Francia | Primo turno | 0 | 0 | 3 | 1:4 | 
| 2002 | Giappone / Corea del Sud | Ottavi di finale | 2 | 1 | 1 | 5:3 | 
| 2006 | Germania | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 2:7 | 
| 2010 | Sudafrica | Ottavi di finale | 2 | 1 | 1 | 4:2 | 
| 2014 | Brasile | Primo turno | 0 | 1 | 2 | 2:6 | 
| 2018 | Russia | Ottavi di finale | 1 | 1 | 2 | 6:7 | 
| Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol | 
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1956 | Hong Kong | Non iscritta | - | - | - | - | 
| 1960 | Corea del Sud | Non iscritta | - | - | - | - | 
| 1964 | Israele | Non iscritta | - | - | - | - | 
| 1968 | Iran | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1972 | Thailandia | Non partecipante | - | - | - | - | 
| 1976 | Iran | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1980 | Kuwait | Non partecipante | - | - | - | - | 
| 1984 | Singapore | Non partecipante | - | - | - | - | 
| 1988 | Qatar | Primo turno | 0 | 1 | 3 | 0:6 | 
| 1992 | Giappone | Campione | 3 | 2 | 0 | 6:3 | 
| 1996 | Emirati Arabi Uniti | Quarti di finale | 3 | 0 | 1 | 7:3 | 
| 2000 | Libano | Campione | 5 | 1 | 0 | 21:6 | 
| 2004 | Cina | Campione | 4 | 2 | 0 | 13:6 | 
| 2007 | Indonesia/  Malaysia Thailandia/ Vietnam | Quarto posto | 2 | 3 | 1 | 11:7 | 
| 2011 | Qatar | Campione | 4 | 2 | 0 | 14:6 | 
| 2015 | Australia | Quarti di finale | 3 | 0 | 1 | 8:1 | 
| 2019 | Emirati Arabi Uniti | Qualificato | 0 | 0 | 0 | 0 | 
| Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Gol | 
|---|---|---|---|---|---|---|
| 1992 | Arabia Saudita | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1995 | Arabia Saudita | Primo turno | 0 | 0 | 2 | 1:8 | 
| 1997 | Arabia Saudita | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 1999 | Messico | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 2001 | Corea del Sud / Giappone | Secondo posto | 3 | 1 | 1 | 6:1 | 
| 2003 | Francia | Primo turno | 1 | 0 | 2 | 4:3 | 
| 2005 | Germania | Primo turno | 1 | 1 | 1 | 4:4 | 
| 2009 | Sudafrica | Non qualificata | - | - | - | - | 
| 2013 | Brasile | Primo turno | 0 | 0 | 3 | 4:9 | 
| 2017 | Russia | Non qualificata | - | - | - | - | 
| Anno | Luogo | Piazzamento | V | N | P | Reti | 
|---|---|---|---|---|---|---|
| 2019 | Brasile | Invitata | 0 | 0 | 0 | 0:0 | 
Note
- ^ a b Men's Ranking, su fifa.com.
- ^ La vittoria del Giappone sui temutissimi albiceleste, su notiziario.calciomercato.it, Calciomercato.it. URL consultato il 9 ottobre 2010.
- ^ (ES) Japan Invited To Copa America 2011 Along With Mexico, su Goal.com, 2 giugno 2009. URL consultato il 19 settembre 2009.
- ^ (ES) Japón no estará en la Copa América, su CONMEBOL, 4 aprile 2011. URL consultato il 15 aprile 2011.
- ^ (ES) Japón dio el sí a la Copa América, su CONMEBOL, 14 aprile 2011. URL consultato il 15 aprile 2011.
- ^ Copa America: pochi giocatori, il Giappone rinuncia, su Sky.it, 17 maggio 2011. URL consultato il 28 giugno 2011.
- ^ Giappone storico, Francia battuta 1-0, su La Gazzetta dello Sport, 13 ottobre 2012.
- ^ Javier Aguirre sacked as Japan coach due to ongoing anti-corruption probe, espn.com, 3 febbraio 2015
- ^ Japan fires Halilhodzic as coach; replaced by Akira Nishino, eu.usatoday.com, 9 aprile 2018.
- ^ Giappone, Akira Nishino è il nuovo ct, ansa.it, 9 aprile 2018.
- ^ Giappone avanti, Senegal fuori: decisivi i cartellini nel gruppo H, goal.com, 28 giugno 2018.
- ^ Giappone e adidas, ufficiale il rinnovo fino al 2022, su passionemaglie.it.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su nazionale di calcio del Giappone
Collegamenti esterni
- Squadre nazionali della Japan Football Association, su jfa.or.jp.
- (DE, EN, IT) Nazionale maschile di calcio del Giappone, su Transfermarkt.it, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- RSSSF archivio dei risultati della squadra nazionale, su rsssf.com.
- RSSSF archivio dei giocatori con più presenze e con più gol, su rsssf.com.
- Classifica FIFA di tutte squadre nazionali, su fifa.com.














