Monastero di Santa Chiara (Martinengo)
Il monastero di Santa Chiara è un ex monastero di monache clarisse che si trova a Martinengo sede di scuole e di associazioni culturali che conserva affreschi quattrocenteschi del Maestro di Martinengo.[1]
Monastero di Santa Chiara | |
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Stato | ![]() |
Regione | Lombardia |
Località | Martinengo |
Indirizzo | Via Incoronata 1/5 |
Coordinate | 45°34′08.92″N 9°46′00.45″E |
Religione | Cattolica |
Titolare | Santa Chiara |
Sito web | martinengo.org/punti-di-interesse/monastero-santa-chiara/ |
Storia
Nel 1471 Bartolomeo Colleoni, alla morte della moglie Tisbe Martinengo per esaudire a un suo voto, ottenne dal Papa Paolo II l'autorizzazione di costruire a Martinengo, un convento maschile e uno femminile, in località Cantone Spineto dove l'anno successivo acquistò terreni e fabbricati.
Quaranta giorni prima della sua morte, i due istituti erano sicuramente attivi perchè è del 18 settembre 1475 la concessione di grazie e indulgenze della bolla pontificia di Papa Sisto V ai monasteri, uno dedicato a Santa Chiara dell'Ordine delle Clarisse e dell'Incoronata dei frate francescani minori che erano edificati e attivi[2]
La costruzione del monastero era iniziata nel 1474, e fu occupata dalle Monache clarisse proveniente dal monastero delle Rosate solo nel 1479. La giurisdizione del convento passò al vescovo di Bergamo il 26 ottobre 1592. Il monastero fu soppresso nel 1810 da Napoleone venendo trasformato in collegio-convitto[3].
Durante il ventennio fascista gli ambienti subirono varie trasformazioni, fu distrutto un muro divisorio perchè vi fosse realizzato un salone-teatro distruggendo la chiesa. Questo non fu resto possibile ma i locali furono adibiti a scuola di ginnastica e palestra. Nel 1936 l'aula pubblica del convento e il cortile furono trasformati in sacrario dei caduti con la costruzione di cinque grandi archi nell'architettura fascista e ponendo il monumento scultoreo realizzato da Giuseppe Siccardi. I locali nel dopo guerra furono recupero del comune diventando sede di una scuola, di associazioni culturali e della biblioteca[4].
Descrizione
Il monastero aveva un grande chiostro con logge disposte su due livelli ad archi con pilastri di muratura. Questo fu ricostruito nel XVII secolo. Vi era anche un orto chiuso su tre lati da un alto muro in ciottolato, mentre sul quarto lato vi era una loggia con archi a tutto sesto e colonnine in arenaria. La chiesa del monastero aveva un campanile costruito insieme al monastero a cuspide conica copia di quello del monastero dell'Incoronata.
L'unica navata della chiesa si divide in due aule. Nella prima, quella dedicata ai fedeli è rivolta verso via Allegreni e vi è il Sacrario dei Caduti, mentre quella riservata alle monache, è accessibile da piazzetta Padre Orisio e vi è locato l'Archivio storico Comunale, dove sono conservati i documenti che vanno dal XIV al XIX secolo, Questa era l'antica chiesa del convento, dove da lato dei fedeli vi erano gli affreschi raffiguranti la vita della santa francescana mentre il lato destinato alle monache affreschi quattrocenteschi, forse i più antichi rinascimentali della Lombardia, attribuiti al Maestro di Martinengo.
Gli affreschi
Durante i restauri del 1975 furono rinvenuti gli affreschi riguardanti l'aula magna che con un fregio raffigurante motivi floreali e piccoli tondi faceva da contorno alla parete seguendo il tetto a capanna.
Nella antica cappella dell'ex monastero sono conservati affreschi quattrocenteschi eseguiti da quello che viene identifiato come il Maestro di Martinengo di ottima fattura, considerati tra i primi affreschi rinascimentali lombardi.
L'unica navata si presenta divisa in due aule, tipica conformazioni delle chiese del XV secolo. L'aula per i fedeli, e quella per le monache claustrali[5]. Gli affreschi sul lato dell'aula monastica sono disposti nella parte centrale su due registri, e tre sulla parte laterale anche se quella inferiore è resa dal tempo quasi illeggibile. Sull'ordine superiore vi sono le raffigurazione dell'Annunciazione, Crocefissione, e la discesa dalla croce. L'ordine intermedio presenta i dipinti ispitati al Mantegna con san Francesco stigmatizzato e san Gerolamo penitent. Questa parte mantiene i timbri cromatici originali.
Attribuiti al medesimo autore sono alcuni frammenti di pittura nell'aula pubblica. Sul lato dell'auta dei fedeli vi sono gli affreschi raffiguranti la vita di santa Chiara con l'episodio della Vestizione da parte di san Francesco, la santa in visita a papa Innocenzo IX e la rappresentazione dei suoi funerali. Vi è raffigurato anche un gruppo familiare nel quale furono identificati il condottiero Colleoni, la moglie e le sue figlie[6]. L'intensità espressiva rappresentata nei spigolosi e secchi lieneamenti dei personaggi così come nell'arico paesaggio, furono e sono di grande impatto emotivo all'osservatore.
Di Bartolomeo Manni datato 1698 è l'altare marmoreo, mentre la pala d'altare Immacolata in gloria con santi opera di Francesco Paglia fu rimossa nel 1936 per essere collocata nell'aula delle conferenze della biblioteca. Il locale presenta l'immagine di Cristo che regge un fante ferito in battaglia eseguito da Girolamo Poloni nativo di Martinengo. Gli affreschi furono restaurati nel 1963 da Giuseppe Arrigoni.
Note
- ^ bergamopost.it, Bergamo post, http://www.bergamopost.it/vivabergamo/castelli-della-bergamasca-da-vedere-un-tour-che-abbraccia-tutto-martinengo/ . URL consultato il 15 ottobre 2018.
- ^ Andreina Franco Loiri Locatelli, Come Colleoni s'ingraziò la chiesa, su bergamosera.com, Bergamo scomparsa, 22 luglio 2016. URL consultato il 12 ottobre 2018.
- ^ L'ex monastero di Santa Chiara, su biblioteca.comune.martinengo.bg.it, Comune di Martinengo-biblioteca. URL consultato il 12 ottobre 2018.
- ^ Monastero di Santa Chiara, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 15 ottobre 2018.
- ^ Cappella del monastero di santa Chiara, Lmbardia beni Culturali.
- ^ Martinengo da non perdere, su bergamopost.it, Lombardia Beni Culturali.
Bibliografia
- Gabriele Medolago, Guida ai Percorsi Colleoneschi nella Bergamasca, Terno d'Isola, 2010, p. 82-83.
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su martinengo.org.
- Monastero di Santa Chiara, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.