Il monte Fasce è, con i suoi 846 mt. di altitudine, una tra le maggiori alture della città di Genova.

Monte Fasce
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Liguria
Provincia  Genova
Altezza846 m s.l.m.
CatenaAppennino ligure
Coordinate44°24′17″N 9°01′48″E
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Monte Fasce
Monte Fasce

( Per la precisione nel Comune di Genova le due vette più alte sono rispettivamente la Punta Martin (m.1001) e il Monte Penello (m.995)).

Posizionato verso il levante cittadino, è sede di numerosi ripetitori televisivi. Si affaccia direttamente sui sobborghi marinari di Quarto dei Mille e Quinto al mare da cui dista in linea d'aria poche centinaia di metri.

Tradizionalmente luogo per gite fuori porta dei genovesi, da questa altura si gode da esso un panorama pressoché totale della città.

Una rotabile unisce la vetta della montagna al contiguo comune di Avegno, sopra Recco.

Vegetazione

Il monte si presenta attualmente spoglio sul versante a sud, con tracce di fasce antiche, quasi completamente cancellate dopo un lungo abbandono. Esiste un'ipotesi, peraltro non verificata, che il monte fosse ancora ricoperto da boschi nel secolo XV.

Sul versante meridionale nelle parti inferiori (zone dei colli a bassa quota) restano alcune parti a oliveto (inselvatichito per lo più), castagni, querce, e residui di fasce coltivate (la tipica sistemazione dei pendii liguri con terrazze in pietrame a secco sulle quali realizzare le coltivazioni, oggi quasi tutte abbandonate).

La vegetazione riprende più fitta sui versanti settentrionali, che rimanendo in ombra erano a suo tempo coltivati a oliveto. La vegetazione consiste in Castagni, Querce.

Orografia

Il versante meridionale

Il Monte prospetta quasi direttamente sul mare a Sud, abbassandosi sulla costa tramite una serie di pendici o crinali minori, cioè: il Monte Moro sopra Nervi e Quinto; i colli dal tipico profilo a "schiena d'asino" degli Ometti e dei Pianetti (Pianelletti o Costa d'Orecchia) sopra Quarto, il rilievo che scende dal Monte del Liberale e si abbassa ancora con la collina di Apparizione o Monte Carrupola sopra Sturla e Quarto.

Il versante settentrionale

A Nord, nelle valli in ombra restano parti boscose; si stacca quasi alla sua stessa quota (di poco superiore agli 800 m. s.l.m. il Monte Bastia, il cui crinale prosegue con il Monte Riega; questa linea di cresta separa le valli del torrente Sturla a Nord Ovest da quella di Viganego a Nord Est.

I costoni del Monte Fasce che degradano verso la valle dello Sturla, coperti da un manto boschivo, si abbassano ripidamente verso San Desiderio e Bavari, racchiudendo il piccolo abitato di Pomà. Alcuni percorsi o sentieri solo pedonali, per lo più abbandonati, collegano la zona della strada del Monte Fasce (che va da Apparizione ad Uscio), con il sottostante abitato di Premanico, alle spalle del colle di Apparizione, sulla valle dello Sturla.

A causa della topografia che su questo versante crea molte aree di fondovalle (piccole vallette minori) scarsamente soleggiate, si ripete il toponimo Luega (luvega, area umida di fondovalle).

Cenni storici

Il Monte Fasce fu sede di alcuni scontri tra le truppe austriache che si allargavano sui monti nell'intento di riprendere Genova all'epoca della rivolta di Balilla. Altri piccoli combattimenti ebbero luogo all'epoca dell'assedio di Genova del 1800, quando il generale Massena era assediato nella città, circondato dalle truppe dell'alleanza antinapoleonica. Di questi eventi resta il nome per il retrostante Monte Bastia, subito a Nord del Monte Fasce e ad esso collegato, dove si intende per bastia un fortino di costruzione provvisoria, realizzato con trincee e avvallamenti di protezione in terra e fascine.

Attorno al 1821, nei primi anni del dominio sabaudo su Genova, il colonnello Giulio D'Andreis, cui si devono le architetture di miglioria delle fortificazioni genovesi nel primo Ottocento, progettò sui crinali che andavano dal Monte Moro al Monte Fasce e da qui per i monti Bastia e Riega, una serie di torrette fortino simili a quella costruita a monte del Forte di Quezzi. La linea fortificata, che avrebbe dovuto occupare tutti questi crinali con costruzioni a distanze costanti, non venne mai realizzata per gli alti costi necessari.

Una pendice del Monte Fasce, il monte del Liberale, deve il nome all'Osteria del Liberale,

Attorno all'anno 1900 sulla vetta del Monte Fasce venne posta la grande Croce in ferro.

Il Monte Moro, il cui rilievo si stacca a Sud Est dal Monte Fasce, divenne sede di una serie di fortini militari a cominciare dal tardo Ottocento. Per collegare questi alla città venne realizzata la strada militare che partendo dalla valle Sturla e passando per Apparizione, vi arrivava con un percorso di mezza costa a quota ribassata sul pendio meridionale del Monte Fasce. Tale strada, venuto meno l'uso militare, è rimasta come strada turistica del Monte Moro. All'epoca della seconda guerra mondiale venne costruita una serie di bunker e postazioni di cemento armato, che dalla parte del Monte Moro immediatamente sopra Quinto arrivavano alla vetta. Sul crinale che collega la vetta del Monte Moro al monte Fasce, su un picco venne realizzata una piazzola rotonda per la contraerea.

Sul fortino della vetta del Monte Moro venne aperta negli anni Sessanta una trattoria molto frequentata per le scampagnate domenicali ma attualmente dismessa. La vetta del Monte Moro nel secondo dopoguerra fu oggetto di uno dei rimboschimenti, con pini marittimi, purtroppo più volte danneggiati da incendi dolosi.

Sulla vetta del Monte del Liberale (o Monte Borriga) venne costruito un monastero ed una chiesa nel secondo dopoguerra, sempre attorno ai primi anni Sessanta. Il motivo era stato quello - secondo la credenza religiosa - di un'apparizione della Vergine al padre benedettino Bonaventura (Renato Raschi 1902-1987) nel 1962.

In seguito anche un altro veggente, però esterno alla Chiesa, raccolse, negli anni Ottanta e Novanta, alcuni gruppi di credenti in raduni nella zona presso l'osteria del Liberale, per ulteriori presunte apparizioni della Vergine.

A cominciare dagli anni Sessanta sulla cime del monte Fasce sono state installate numerose antenne di ripetitori radio, il cui continuo aumento di numero ha prodotto l'attuale affollamento ben visibile da ogni parte della città.

Corsi d'acqua

 
Il viadotto dell'autostrada sulla valletta del Rio Bagnara

Sul versante meridionale scendono, partendo da fonti situate sul Monte Fasce, alla quota tra i 500 e i 600 metri, i torrenti Priaruggia (tra Apparizione e il Liberale) e Castagna (tra il colle di Costa d'Orecchia e il colle Perasso o Stalletta), che sfociano a Quarto; Bagnara (tra il colle Perasso o Stalletta e il colle di San Pietro) e San Pietro (tra il colle degli Ometti e il Monte Moro), che sfociano a Quinto]].

Sul versante occidentale il torrente Nervi, la cui valle divide il Monte Fasce dai monti Giugo e Croce, e lo Sturla, la cui valle separa il monte Fasce dai crinali del Monte Ratti.

Percorsi

Da Apparizione, sfruttando approssimativamente un vecchio percorso, si è realizzata nei tardi anni Sessanta la strada provinciale 67 del Monte Fasce. Questa, che passando alle spalle della vetta del Monte Fasce, e da qui per la dorsale che separa la costa dalla Val Bisagno, arriva ad Uscio (in frazione Calcinara). A patrocinare il progetto di questa strada era stato soprattutto il senatore Paolo Emilio Taviani, la cui roccaforte elettorale era nella zona di Bavari.

Bibliografia

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