Corrado Guzzanti

comico, attore, regista e sceneggiatore italiano (1965-)

Corrado Guzzanti (Roma, 17 maggio 1965) è un comico, attore e sceneggiatore italiano.

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Corrado Guzzanti

Figlio del giornalista e senatore Paolo Guzzanti e fratello di Sabina e Caterina, Corrado Guzzanti è oggi uno dei più noti ed apprezzati autori satirici italiani.

Divenuto celebre nel 1992 grazie alle sue esilaranti comparsate nella trasmissione televisiva Avanzi, Guzzanti ha partecipato a quasi tutte le trasmissioni satiriche di Serena Dandini, con la quale ha creato negli ultimi quindici anni un forte feeling dentro e fuori dalle scene ed ha realizzato e prodotto show del calibro di Tunnel, Maddecheao', Pippo Chennedy Show, L'ottavo nano ed Il caso Scafroglia, quest'ultimo senza la Dandini ed insieme a Marco Marzocca.

I suoi personaggi possono essere divisi in due categorie principali; da un lato le creazioni originali, quali il regista Rokko Smitherson, l'istrionico e "coatto" adolescente Lorenzo, il santone Quelo, la procace conduttrice Vulvia ed il poeta Brunello Robertetti; dall'altro le imitazioni di personaggi reali, delle quali le più riuscite sono state quelle di Emilio Fede, Venditti, Prodi, Rutelli, Tremonti, Bertinotti e Funari.

La recente assenza dalla televisione gli ha permesso di realizzare nel 2006 un progetto a lungo coltivato: realizzare e presentare al pubblico il film Fascisti su Marte, pellicola contenente alcuni episodi dell'omonima saga trasmessi tra il 2002 e l'anno successivo insieme a Il caso Scafroglia.

Biografia

Gli esordi in teatro e sul piccolo schermo

Corrado Guzzanti nacque a Roma il 17 maggio 1965. Figlio del giornalista e poi senatore Paolo Guzzanti, dopo avere frequentato rispettivamente il Liceo Scientifico Nomentano e l'Università "La Sapienza", fece i suoi primi passi nel mondo del teatro e della televisione come autore dei testi della sorella Sabina, ai tempi della fortunata trasmissione di Rai Tre La TV delle ragazze (1988), condotta da Serena Dandini. L'esordio in qualità di attore teatrale avvenne l'anno successivo, quando ottenne una parte nello spettacolo Il fidanzato di bronzo, prodotto dalla Guzzanti e da David Riondino, mentre il debutto in televisione è datato 1990, all'interno della trasmissione Scusate l'interruzione.

1990 - 1993: Le prime creazioni satiriche ed il successo ad Avanzi

Alla fine del 1990, Corrado Guzzanti fu scritturato dalla Dandini per partecipare attivamente al suo nuovo show, Avanzi, programmato per l'inizio del 1991. Così, il giovane Corrado iniziò a dare vita ad alcuni dei personaggi che tanto seguito avrebbero ottenuto; arrivarono così le sue prime creazioni, come l'adolescente Lorenzo, ragazzo svogliato e dall'accento romanesco piuttosto marcato (in una parodia riuscittissima del tipico adolescente anni '90), ed il fantomatico regista e critico cinematografico Rokko Smitherson, abile a produrre nuove pellicole partendo da film molto noti e storpiandone il titolo, cambiandone inoltre la trama ed i personaggi. Pur partendo praticamente da zero, vista la sua pochissima esperienza sul piccolo schermo, Guzzanti riuscì tuttavia a guadagnare in breve l'affetto e l'attaccamento del pubblico. Nello stesso anno, insieme ad altri comici del gruppo (Masciarelli, Loche e Fassari) diede vita ad un progetto musicale, intitolato "Rokko e i suoi fratelli", che portò alla realizzazione dell'album Sopravvoliamo.

Nella seconda edizione del programma, trasmessa nella stagione 1991/1992, il comico romano presentò un'altra serie di personaggi, tra i quali si distinsero le imitazioni del conduttore Giovanni Minoli, del quale mise in evidenza soprattutto la ricerca spasmodica di fatti di sangue e di eventi tragici, e di Vittorio Sgarbi, del quale esagerava la spontaneità di fronte le telecamere e la sua già allora nota volgarità. Nel frattempo, approfittando della sempre più crescente popolarità, scrisse Il libro de Kipli, in cui non si limitò a raccogliere le battute delle sue più fortunate creazioni televisive, ma affrontò temi scottanti come l'immigrazione ed il razzismo, non soltanto con la consueta vena ironica, ma anche con un notevole spirito critico.

Nell'autunno del 1992, riprese a collaborare alla stesura dei testi della nuova edizione di Avanzi, sempre condotta da Serena Dandini, con la quale instaurò un rapporto di stima professionale e personale, a tal punto da creare un sodalizio destinato a durare moltissimi anni. Nel biennio 1992/1993 Guzzanti abbandonò alcuni dei suoi personaggi storici per dedicarsi soprattutto alle parodie di importanti personalità della politica nostrana - uscita malconcia dal caso Tangentopoli e da Mani Pulite - come Ugo Intini, del quale evidenziò, con la sua solita satira pungente, il coinvolgimento nei vari scandali ed il successivo ritorno all'attività pubblica nelle file dell'Ulivo. Non mancarono poi le nuove imitazioni, come quella del conduttore del TG5 Enrico Mentana, con la quale ironizzò profondamente sul carattere prettamente pubblicitario delle neonate reti di Mediaset.

Successivamente, tra i mesi di maggio e giugno, Serena Dandini e Guzzanti realizzarono un altro programma, Maddecheao': come secernere agli esami. Nata come "costola" di Avanzi, la rubrica, nella quale la conduttrice romana, che interpretava il ruolo di insegnante, ironizzava con Lorenzo sull'imminente esame di maturità di quest'ultimo, fu tramutata così in un vero e proprio show, dove i due protagonisti cercavano di esorcizzare le paure ed i patemi delle centinaia di migliaia di studenti italiani che si apprestavano ad affrontare la delicata prova.

1994 - 1996: Il debutto sul grande schermo e la riconferma a Tunnel

All'inizio del 1994, Guzzanti fece il suo esordio sul grande schermo recitando una parte importante all'interno del settimo dei dieci episodi di DeGenerazione, pellicola da considerare un esperimento del cinema thriller-horror. Nello stesso anno, rientrò nel cast di Tunnel, il nuovo programma televisivo della Dandini che si distinse dai precedenti per l'alternarsi delle esibizioni di comici con quelle di importanti nomi del panorama musicale italiano e non. In questo nuovo show il comico non si limitò a riproporre le vecchie imitazioni (Emilio Fede, Ugo Intini e Lorenzo), offrendo ai telespettatori delle notevoli riflessioni sullo stato della politica italiana e sull'imminente entrata in politica dell'imprenditore Silvio Berlusconi. Sicuramente, tra le sue nuove proposte, la più originale fu la parodia di Roberto Baggio, in quel periodo protagonista di uno spot per una celebre compagnia petrolifera, l'Ip, ma da segnalare sono anche le imitazioni di Giampiero Mughini ed Umberto Bossi, quest'ultimo dipinto come un personaggio rivoluzionario e blasfemo. Nei due anni successivi Guzzanti prese parte ad alcune fortunate tournèe teatrali, durante le quali mise in mostra gli aspetti più riservati e nascosti del suo talento comico ed artistico, che trovava e trova tuttora nel palcoscenico teatrale la dimensione a lui più confacente.

1997 - 2000: Il Pippo Chennedy Show ed il successo di Quelo

Nel 1997 il gruppo storico di Avanzi e Tunnel, privo per la prima volta dei Broncoviz e di componenti storici come Pierfrancesco Loche e Masciarelli, ma arricchito di nuovi promettenti autori (Neri Marcorè, Ficarra e Picone e Marco Marzocca, dopo tre anni di assenza si presentò nuovamente in televisione con una nuova trasmissione, il Pippo Chennedy Show. Trasmesso in prima serata su Rai Due, il programma si basava ancora una volta sulle gag dei fratelli Guzzanti, con Corrado grande protagonista. Infatti, il comico romano presentò un cospicuo numero di nuove imitazioni e personaggi, come il presentatore Pippo Chennedy, Gianfranco Funari, del quale mise in evidenza la sua volgare e "sfiziosa" parlata, Romano Prodi, in una parodia ancora oggi attualissima, Walter Veltroni e Fausto Bertinotti (questi ultimi nell'ambito dei numerosi contrasti dentro la coalizione di governo del Centro-sinistra). Ma senza dubbio la macchietta più famosa che Guzzanti inaugurò nella trasmissione fu Quelo, parodia dei santoni sempre più presenti nei salotti televisivi e tuttora la sua macchietta più ricordata e famosa.

  Lo stesso argomento in dettaglio: Corrado Guzzanti § Quelo.

Sull'onda del successo della trasmissione, nello stesso anno Corrado Guzzanti pubblicò La seconda che hai detto, nella quale raccolse le battute più ricorrenti e famose del personaggio già citato; nel 1998, invece, fu pubblicato Big Book, comprendente i suoi due primi lavori e successivamente arricchito di alcune "chicche" (Pinocchio su Marte nella nuova edizione del 2004). Nel frattempo, preparò uno spettacolo teatrale con l'amico Marzocca, intitolato Millenovecentonovantadieci, dove non si ridusse a riproporre le sue esilaranti creazioni, ma fu abile ad incantare il pubblico elencando i tic e le manie dell'Italia degli anni '90: ne seguì un altro seguitissimo show, ...La seconda che hai detto!, premiato con il Biglietto d'oro come lo spettacolo teatrale più popolare della stagione '97/'98. Tornò poi allo storico teatro Jovinelli, dove lavorò ancora una volta insieme alla sua più importante collaboratrice, Serena Dandini, da poco nominata responsabile tecnica della stessa struttura romana. Successivamente, lavorò per la prima ed unica volta in Mediaset, partecipando alla trasmissione Comici con alcuni dei suoi "cavalli di battaglia": Fausto Bertinotti, Emilio Fede e Brunello Robertetti.

2001 - 2003: L'ottavo nano ed Il caso Scafroglia

A quattro anni di assenza dalle scene televisive, nel 2001 Guzzanti comparve nuovamente sul piccolo schermo partecipando a L'ottavo nano, una trasmissione satirica condotta, come sempre avvenuto negli ultimi anni, dall'amica Serena. Il programma, trasmesso su Rai Due in prima serata, permise al comico di offrire ai telespettatori delle nuove macchiette. Memorabile fu l'imitazione di Antonello Venditti, del quale enfatizzò l'accento romanesco e la gestualità; alla diffusione dei suoi audio contribuì soprattutto Internet, che proprio in quel periodo stava muovendo i primi sul mercato multimediale italiano. Dagli appassionati venero così creati i primi siti dedicati alla trasmissione, per altro consultabili ancora adesso, dove non c'era soltanto la possibilità di ascoltare le canzoni di Venditti, ma anche quella di vedere i filmati degli altri personaggi proposti durante lo show: in particolare, Gianfranco Funari, Gabriele La Porta, Francesco Rutelli, il dottor Armà (in una riuscita imitazione del televenditore di opere d'arte Franco Boni) e naturalmente Quelo, di certo il personaggio più atteso. Oltre ad essi, merita menzione la macchietta di Vulvia, la presentatrice del fantomatico canale di approfondimento culturale, Rieducational Channel, la quale lanciò il tormentone degli m'buti, dai quali era profondamente stuzzicata e solleticata. Non a caso, Imbuti è proprio il titolo che Guzzanti diede al libro, corredato di un DVD, nel quale concentrò le più belle gag degli ultimi anni.

Nel 2002, Guzzanti realizzò il suo primo progetto televisivo personale, Il caso Scafroglia, basato sulla presunta scomparsa dell'omonimo Mario, che il conduttore, impersonato dallo stesso Guzzanti, usava come pretesto per analizzare a fondo la situazione politica italiana, in quel momento caratterizzata dalla presenza di Silvio Berlusconi. Le varie riflessioni, quasi sempre di stampo negativo, sull'andamento del governo sono intervallate dagli sketch del comico, che propose nel programma personaggi come il Mafioso, ritratto nella sua arroganza e nei suoi poteri per nulla affievoliti dal carcere (e dunque in aperta polemica con le presunte inefficienze dell'Articolo 41 bis), il Massone, l'allora Ministro delle Finanze Giulio Tremonti, presentato come uno scialacquatore del denaro pubblico e come un uomo del tutto in soggezione della madre, e soprattutto il gerarca fascista Barbagli, alla guida di un grappolo di intrepidi uomini alla conquista del Pianeta rosso nella striscia satirica Fascisti su Marte, trasmessa all'interno di quasi ogni puntata. All'interno dello show, in onda in seconda serata su Rai Tre sino alla primavera del 2003, Guzzanti criticò aspramente il Governo Berlusconi, colpevole a suo dire dello sfascio economico, politico e soprattutto culturale del Paese.

Terminato Il caso Scafroglia, Corrado Guzzanti decise di raccogliere i contenuti più simpatici e divertenti della saga sull'invasione fascista di Marte in un cortometraggio di quarantacinque minuti, presentato nella sezione Nuovi Territori alla Mostra di Venezia del 2003.

2004 - oggi: Parla con me e la trasposizione cinematografica di Fascisti su Marte

Dal 2004, le apparizioni del comico romano sul piccolo schermo si sono fatte sempre più rade, dal momento che, per la prima volta dopo tanti anni, Guzzanti decise di non partecipare alla produzione ed all'organizzazione del nuovo programma di Serena Dandini, Parla con me, nel quale è apparso soltanto in tre occasioni. Una prima volta, nei panni di Giulio Tremonti, ha rilasciato una fantomatica intervista sui problemi economici dell'Italia; nelle altre due circostanze, ha invece impersonato il gerarca Barbagli in vista dell'uscita al cinema di quello che è stato il suo secondo film (dopo l'esordio del 2005 con una pellicola di genere drammatico, Undici Ottavi), Fascisti su Marte, una versione di durata più che doppia rispetto a quella originale di qualche anno prima.

La pellicola, in gara al Festa del cinema di Roma del 2006 nella sezione Extra e poi trasmessa sul grande schermo nello stesso anno, è stata girata in un cantiere alla periferia della capitale, dove Guzzanti e gli altri attori, tra cui Lillo Petrolo e lo storico collaboratore Marco Marzocca, hanno offerto agli spettatori il racconto di una fantomatica invasione, da parte di un piccolo reparto dell'esercito italiano, del pianeta rosso, abitato dai Mimimmi, pietre rotonde alle quali Barbagli ed i suoi uomini cercano inutilmente di imporre la propria autorità. Guzzanti, regista e voce narrante del film (nello stile proprio delle voci della EIAR), tanto per non smentire la sua fama di autore di "satira intelligente", ha sfruttato le peripezie dei protagonisti per un'accurata analisi finale delle reali differenze tra il regime di allora e la situazione politica corrente, stigmatizzandola con queste parole:

«La dittatura è un sistema per opprimere il popolo. La democrazia è un sistema per costringere il popolo a opprimersi da solo.»

Sempre nel 2006, il comico romano ha inoltre dato alle stampe due volumi, Il caso Scafroglia e Fascisti su Marte, entrambi provvisti di libro e DVD, nei quali non ha solo inserito le versioni integrali dei suoi due spettacoli, ma anche contenuti speciali, versioni extra ed alcuni "dietro le quinte".

Personaggi

Imitazioni

«...E allora vieni con me, amore, sul Grande Raccordo Anulare, che circonda la capitale, e nelle soste faremo l'amore, eh...E se nasce una bambina poi la chiameremo Roma!»

Presentata unicamente nel 2001, l'imitazione del cantautore romano è forse una delle più note tra quelle offerte da Corrado Guzzanti. In essa, il comico accentua notevolmente il suo accento romanesco ed il suo amore quasi viscerale per la capitale, interpretando una canzone, dal testo tutt'altro che profondo, dal titolo Grande Raccordo Anulare. Il successo di questa parodia è stato così grande, che in quell'anno erano diffusi piuttosto velocemente, grazie alla crescente diffusione di Internet, gli audio di questi ironici brani.

«...La domanda del nostro sondaggio è: "Ha torto la sinistra o ha ragione la destra?»

La parodia del giornalista, apparsa già nel 1991 all'interno della trasmissione Avanzi e riproposta per l'ultima volta quasi dieci anni dopo nello show Comici Uno, fu la prima occasione per Guzzanti di ironizzare sulla politica italiana e sui suoi rapporti con la televisione. Da parte del comico venivano scherniti alcuni comportamenti dei quali, secondo la sua opinione, si rendeva protagonista il conduttore; in particolare, Guzzanti fa riferimento alla netta preponderanza dei temi di cronaca nera nella scaletta del telegiornale, intitolato Personal TG, all'appoggio offerto da Fede al proprietario del Biscione, Silvio Berlusconi, al momento della sua discesa in campo con la neonata formazione politica di Forza Italia, ed anche alla sua passione per le virtù femminili, quest'ultima inscenata con Serena Dandini.

«Il nostro scopo è quello di avere il più grande partito del Paese senza responsabilità di governo.»
«All'opposizione si sta bene, ci si diverte!»

Tra le varie personalità della politica italiana prese di mira da Guzzanti, particolare rilievo ha la figura di Fausto Bertinotti, parodiato ai tempi del primo Governo Prodi. Il comico romano lo dipinge come un personaggio dalle idee "rivoluzionarie", continuamente pressato dalla necessità di un numero di voti sempre maggiore e per nulla intenzionato a mantenere una salda linea di comportamento all'interno del Parlamento: inoltre, alterna discorsi futili a serie considerazioni, le quali vengono però smentite al più presto e regolarmente definite "ca...te" dallo stesso politico.

«Er Paese non è de destra nè de sinistra: il Paese è de Berlusconi!»
In risposta alla domanda della Dandini su quale potesse essere l'esito più probabile delle imminenti elezioni:
«Io te posso dì 'na cosa sola; se vince Berlusconi...Berlusco': ricordati degli amici!»

Interpretato esclusivamente all'ottavo nano, il personaggio di Francesco Rutelli risulta esagerato soprattutto nella parlata, tipicamente romanesca, e nel comportamento, che risulta piuttosto sgarbato ed insolente. Pur chiarendo più di una volta di far parte solo ed esclusivamente della coalizione di Centro-sinistra, tuttavia non disdegna, ogniqualvolta viene informato della sempre più crescente popolarità della fazione avversa, di essere recuperato da Silvio Berlusconi per potere far parte del suo nuovo governo. Messa in scena durante la campagna elettorale per le elezioni del 2001, in contrapposizione al candidato Presidente della coalizione di Centro-destra, interpretato dalla sorella Sabina, la macchietta è stata sfruttata dal comico per sdrammatizzare la sempre più alta tensione del periodo precedente al conflitto elettorale.

«Buonasera, e benvenuti alla "Porta dell'anima", che va in onda giovedì alle sette e un quarto di sabato notte e ogni martedì e lunedì fino al tre novembre, dicembre, dodicembre e giugno lugno. Oggi è il tre marzo 1960 e ho quattordici anni. La volta scorza abbiamo parlato di conoscenza. Questa settimana invece parliamo della conoscenza come la volta scorza.»

Con l'imitazione del filosofo e giornalista televisivo Gabriele La Porta, Guzzanti si allontana dalla satira politica per prendere di mira un personaggio della cultura italiana, cosa che non ricorre molto spesso all'interno della sua lunga serie di parodie. Del professore romano il comico mette in evidenza i continui riferimenti ad opere letterarie, oltre che i numerosi grecismi e lo sconfinato utilizzo di vocaboli dotti, talvolta inesistenti o storpiati; viene inoltre dipinto come un povero squilibrato, che crede negli dèi e fa derivare qualsiasi parola dal greco, rivelandone in ogni occasione il significato di "saggezza": infine, molto marcate sono le pause tra una sillaba e l'altra, anche se questo fatto non permette di comprendere spesso i suoi discorsi, pronunciati con voce bassa e roca.

«(rivolgendosi al cameraman) Inquadrame! Metteme a foco! Strignomo! Zummolo! De più! De meno!»
«(riferendosi al numero della telecamera) Damme a "4"!»
«La vendetta è un piatto che va magnato freddo. E pure la mortadella, so' due antipasti!»

La parodia del celebre conduttore televisivo Gianfranco Funari è senza dubbio una delle creazioni più famose e riuscite di Corrado Guzzanti, che nella sua interpretazione fa perno sulla vistosa gestualità e sulla volgarità del personaggio, che si serve frequentemente di disgustose ma esilaranti metafore per descrivere i delicati e scottanti temi della politica e della società italiane. Tra i vari sketch rappresentati in televisione, memorabile è la macchietta in cui Funari (come avvenuto realmente) si fa promoter di una mortadella, discettando poi sulle scarse fortune della "sinistra" o della "destra" italiane e pontificando con la frase romanesca "Un gne la fa!" (Non ce la fa!).

«Che cos'è l'Anticristo? Il vangelo ce lo descrive come un uomo alto, maschio, bello, molto affascinante, i capelli neri, con uno sguardo che ti seduce!»

Parodia dell'omonimo, compare solo due volte nella trasmissione L'ottavo nano (2001), di cui una, la più famosa, all'interno dello sketch di Gabriele La Porta, sempre imitato da Guzzanti: il tutto è realizzato con "due Guzzanti" nella stessa inquadratura, ciascuno nella rispettiva parte. La gag fa leva sulla quasi incomprensibilità delle bofonchiate parole pronunciate dal prete, fra le quali si può intuire la volontà di mettere al rogo un terzo personaggio della scenetta, imbavagliato e legato ad un palo, e una disquisizione sul diavolo durante la quale pare essere "posseduto" o da un demone o da Paperino, di cui a volte inserisce la tipica parlata. Infine, una delle caratteristiche più esilaranti della macchietta è senza dubbio la maschera, modellata in modo da creare una forte somiglianza a livello cutaneo, dal momento che il sacerdote savonese presenta un forte invecchiamento della pelle nella parte inferiore del viso.

«(In riferimento al destino della vittima) Verrà innanzitutto strangolato, poi scolato il sangue, verrà aperto, sezionato a colpi di mannaia e verranno strappate le interiora!»

Apparsa esclusivamente nella trasmissione Avanzi, la parodia del giornalista e direttore di Rai Educational Giovanni Minoli è stata uno dei "tormentoni" del programma. Guzzanti lo dipinge come un personaggio truculento e sanguinario, in continua ricerca di episodi macabri ed inquietanti, possibilmente corredati di uccisioni e di violenza in generale, al fine di aumentare l'ascolto.

«(Riferendosi al mancato quadramento del bilancio) Porca pu...na! Porca tr..a! Che razza di moneta inutile! Un euro, un euro...Non si può neanche pronunciare bene, un euro!»

I panni del politico di Forza Italia Giulio Tremonti sono stati vestiti per la prima volta da Guzzanti nel 2002, in una delle puntate de Il caso Scafroglia. Tremonti, denominato ironicamente Treconti per l'incarico di Ministro delle Finanze che allora ricopriva, è dipinto dal comico come un "mammone", continuamente immerso nel lavoro allo scopo di trovare una soluzione, anche poco lecita, per far quadrare i conti dello Stato.

In alcuni sketch, è stato inoltre protagonista di scenette decisamente ironiche, nelle quali Tremonti sperpera i risparmi degli italiani nelle slot machines, fino ad essere cacciato con la forza dal locale per la sua incapacità di autocontrollo, che lo porta a sfogare le sue frustrazioni sulla stessa macchinetta.

Infine, una scena ispirata chiaramente al film Il sorpasso lo vede in compagnia di Umberto Bossi, anch'egli parodiato da Guzzanti, con il quale il rapporto già difficile tra i due - il primo colto e timoroso, il secondo becero ed insolente - si rompe definitivamente a causa di un incidente automobilistico dovuto all'eccessiva velocità.

«Bello eh! Puoi vincere anche tu, ogni milione, di settimane, alla P.P.(storpiando il nome dell'IP), alla P.P, un dollaro di benzina sono dollari in settimane!»

Per imitare l'ex calciatore Roberto Baggio, Corrado Guzzanti si serve della pubblicità della società petrolifera IP, interpretata proprio da Baggio nel 1994.

Dal comico romano viene enfatizzata la ripetività quasi cantilenante della voce del protagonista, il quale si dovrebbe limitare a dire: Bello eh! Ogni settimana, alla IP, milioni di premi da vincere!. In realtà, il personaggio non riesce, malgrado vari tentativi, a pronunciare correttamente la frase, ottenendo in ogni occasione un risultato sempre più disastroso ed esilarante per il pubblico; inoltre, il cartello di cartone al quale Baggio si appoggia e che lo raffigura cambia a seguito di ogni tentativo, assumendo un aspetto progressivamente più contrariato e spossato per la snervante attesa.

«...Già da ragazzo, quando cominciavo a fare la politica, un simbolo, in particolare, mi aveva colpito ed ispirato: il semaforo!»
«Io non esisto, nessuno mi ha votato. Non piaccio a nessuno, sto sul c..o a tutti, sto antipatico persino a mia moglie: non mi voterebbe mai!»
«Noi dobbiamo dare prova di grande fermezza. E io sono fermo, immobile, non faccio una mossa, ed andrò avanti per sempre: come un semaforo!»

L'imitazione dell'attuale Presidente del Consiglio, pur essendo stata interpretata una sola volta, precisamente nel Pippo Chennedy Show del 1997, può essere considerata una delle più riuscite solo per il fatto di essere ancora attualissima. Infatti, i continui riferimenti alle crepe ed alle continue crisi del governo di allora possono essere riadattati alla situazione politica di oggi, nella quale quasi giornalieri sono i segnali di indebolimento della coalizione di Centro-sinistra.

Corrado Guzzanti ricorre alla metafora del "semaforo", al quale afferma di ispirarsi in continuazione, in riferimento al credo politico di Romano Prodi, che è stato per lungo tempo portatore degli ideali della scomparsa della Democrazia Cristiana; infine, la ricorrente citazione dell'alleato di governo Massimo D'Alema a proposito di accordi e di intese varie, si rivela un modo ironico per indicare i rapporti più o meno burrascosi tra i due personaggi.

Creazioni originali

Brunello Robertetti

«(Prima di iniziare a leggere ogni componimento) Ora diche un' poesie.»
«Più forte dell'odio è l'amore...Più forte dell'amore è...Mike Tyson, per esempio.»

Brunello Robertetti è un personaggio lanciato da Guzzanti nella trasmissione La posta del cuore di Rai due. La macchietta, riproposta poi nel 2001 all'ottavo nano, è un ironico dileggio dei molti sedicenti poeti e intellettuali che affollano gli studi televisivi. Robertetti si presenta come un uomo introverso e di età imprecisabile, vestito in ogni apparizione con lo stesso maglione grigio e con un ingombrante paio di occhiali; sulla scena appare sempre seduto su di una sedia di pelle nera, con un grosso libro sulle ginocchia, che usa per declamare i suoi componimenti. Tuttavia, si può dire che la parte fondamentale del personaggio sia più la stranezza dei versi recitati che i costumi con i quali si presenta al pubblico in sala, dal momento che numerose sono le abbreviazioni finali e soprattutto i giochi di parole, come si può notare leggendo queste brevi rime:

«Se fossi cane, abbàie; Se fossi gatto, miao; Se fosse tardi, ciao.»
«Se fossi foco, bruciav'; Se fossi acqua, bagnav'; Se fossi saponetta, strofinav'; Se fossi acqua n'altra volta, sciacquav'.»

Dottor Gianni Livore

«Pe' qquesto, qquesto e qquest'artro motivo!»
«Pure io c'ho la moglie abruzzese, ma mica mi vengo a sfogà con te!»

Il Dottor Gianni Livore è un personaggio psicopatico ed irascibile, infuriato col mondo intero anche per colpa della moglie abruzzese che gli prepara di continuo terribili fritti, che lui è costretto a ingurgitare, creati con "l'olio de mamma", un qualcosa di nero e denso tramandato da generazioni. Il rapporto tormentato con la compagna non gli permette di risolvere i suoi problemi mentali, che lo portano a sfogarsi in continuazione con l'interlocutore e lo spingono ad imbottirsi di medicinali, i quali non servono però a tranquillizzarlo e ad affrontare con maggior senno gli innumerevoli problemi familiari e di lavoro.

Lorenzo

«Leopardi? Leopardi è morto di gobba: s'ammalò de gobba e arrivato a 180° si spezzò!»
«(descrivendo il suo orario scolastico)...Sveglia, ore 10:30. Ore 10:34, inglese. Ore 10:35, pausa!»

Lorenzo è il personaggio con cui Guzzanti ha esordito sul piccolo schermo nel 1991, nella trasmissione Avanzi, ed è forse la macchietta per la quale viene maggiormente ricordato. Protagonista della rubrica Maddecheao': come secernere agli esami insieme a Serena Dandini, si presenta come un adolescente ignorante, trasandato, dalla parlata romanesca un po' confusa, appassionato di calcio ed in primis della Roma. I tentativi della Dandini, che si presta a svolgere il compito di insegnante di sostegno, di indurlo a ripassare le materie studiate in vista dell'imminente esame di maturità, si rivelano del tutto inutili, dal momento che qualsiasi discorso si perde in commenti esilaranti sui grandi personaggi della storia e della filosofia, fino a vertere definitivamente sulla sua squadra del cuore o sui nemici laziali.

Curiosità
  • Il cognome del personaggio rimane un'incognita, dal momento che appare come un insieme di lettere ordinate "a casaccio".
  • Tramite il personaggio di Lorenzo, Guzzanti ha inoltre interpretato la parte di Lorenzo Ghezzi, imitazione caricaturale del critico cinematografico Enrico Ghezzi, conosciuto soprattutto per la conduzione del programma televisivo Fuori orario.

Quelo

«La seconda che hai detto!»
«Guarda che te c'hai grossa crisi!»
«Stai miagolando nel buio. E quasi quasi ti chiedi: "dov'è la risposta?" Ma la risposta non la devi cercare fuori di te, la risposta è dentro de te. Epperò è...sbagliata!»
«Qua non sappiamo più quanto stiamo andando su questa "tera"! Qua non sappiamo più quando stiamo facendo, sempre su questa "tera"!»
 
Il santone Quelo parla con l'omonimo feticcio.

Quelo (scritto anche Quèlo) è un personaggio lanciato per la prima volta nella trasmissione televisiva di Rai due Pippo Chennedy Show, condotta da Serena Dandini.

Il personaggio

Il nome Quelo si riferisce sia ad un sedicente "messia", uno stressato padre di famiglia foggiano, sia all'idolo da questo adorato, rappresentato da una tavoletta di legno, "a mo'" di piccolo totem, con occhi e bocca disegnati - simile alla faccina ":)" di internet - e chiodi al posto delle braccia e dei capelli; questo idolo è a volte portato all'orecchio come se fosse un cellulare, in particolare quando sulla scena deve rispondere alle finte telefonate provenienti da casa. Quando il personaggio apparve sugli schermi televisivi, infatti, era il 1997 e cominciavano a fare la loro comparsa in Italia i primi telefoni portatili, percepiti come uno status symbol/feticcio: il comico stigmatizzava così la nuova "moda tecnologica" ammirata ed inseguita dagli italiani.

Il "profeta" si presenta vestito con cravatta nera e camicia bianca, su cui indossa un accappatoio dello stesso colore, e si presenta al pubblico dicendo (con accento vagamente foggiano): Buonasera! C'è grossa crisi!. Porta sempre con sé un foglietto di carta dove segna alcune delle cose che gli vengono dette, che poi spaccia per sue raccogliendole nella cosiddetta "parola di Quelo". Inoltre, quando gli vengono poste delle domande che non comprende o a cui non vuole dare risposta, si rivolge all'interlocutore in modo che gli vengano proposte delle scelte; ebbene, tra di esse l'anacoreta sceglie sempre la seconda, che provvede ad annotare fra i suoi appunti.

Il significato della macchietta

Come spesso accade per i personaggi di Corrado Guzzanti, Quelo è usato come strumento per schernire e stigmatizzare persone, situazioni e nevrosi del nostro tempo; infatti, rappresenta un santone simile ai tanti che affollano i palinsesti di molte televisioni private, sempre pronti ad offrire una risposta a tutte le nostre domande.

D'altra parte, con la sua stessa nevrosi, sempre in grossa crisi a causa delle sue sciagurate vicende familiari, la caricatura simboleggia le persone stesse che si rivolgono ai santoni a causa dei loro problemi personali, cercando risposte facili e scorciatoie che indichino loro il senso profondo della vita.

E la risposta tipica di Quelo (la seconda che hai detto, oppure: la risposta è dentro di te) indica un metodo tipico dei santoni: quello di rispondere all'interlocutore con le sue stesse domande, in modo da farli sentire profondamente compresi e per mantenere nei loro confronti un dominio che ne permetta un prolungato sfruttamento.

Curiosità
  • Mano a mano che le comparsate di Quelo sono aumentate, si è riusciti infine a comprendere il motivo principale della sua evidente spossatezza: i continui contrasti con la moglie, che lo hanno condotto all'isolazione e che probabilmente sono stati la ragione della sua "conversione religiosa".
  • Dopo qualche apparizione, le frasi tipiche di Quelo sono diventate dei veri e propri "tormentoni, oltre che fenomeni di costume.

Vulvia

 
Vulvia.
«(all'inizio di ogni spezzone) Lo sapevate!(Ed alla fine) Sapevatelo, su Rieducational Channel
«Antiche civiltà sepolte! Ma tanto cosa le hai sepolte a fare, che poi arriva Alberto Angela con la sua paletta!»
«Cavalieri! Si battevano in estenuanti tornei. Perché lo facevano? Chi li spingeva a farlo? Che, c'era qualcuno che li spingeva? Spingitori di cavalieri, un grande ritorno! Su Rieducational Channel

Vulvia è un personaggio comparso nella trasmissione televisiva di Rai Due L'ottavo nano, condotta da Serena Dandini ed andata in onda nel 2001. Bionda, scosciante e maggiorata annunciatrice del finto canale televisivo Rieducational Channel, Vulvia è, per usare le sue stesse parole, una donna che si è fatta da sola, anche perché non s'è trovato 'no straccio d'omo che se la facesse.

Satira dei programmi forzatamente educativi e divulgativi delle televisioni via cavo di Murdoch, Vulvia, il cui nome richiama esplicitamente la vulva, oltre a provare una forte idiosindrasia (pur essendone innamorata) nei confronti del documentarista Alberto Angela (imitato da Neri Marcorè), che accusa di lavorare soltanto in qualità di figlio del famoso Piero Angela, sfoggia una cultura non molto elevata, un'ingenuità rasentante l'infantilismo ed evidentissimi difetti di pronuncia (da cui i noti subbaqqui e la saga degli 'mbuti).

Massime guzzantiane

Corrado Guzzanti, in buona parte dei volumi da lui pubblicati, ha inserito delle vere e proprie "massime", anche se impartite in maniera ovviamente ironica. La politica è senza dubbio uno degli argomenti prediletti da parte del comico, che ha sempre avuto un forte interesse nei confronti delle tematiche di carattere pubblico ed istituzionale, come risulta evidente dalla forte ispirazione che ha tratto da varie personalità da lui imitate. Qui di seguito sono riportati un paio di questi apofteugmi, oltre ad un aforisma di carattere generale:

«Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori!»
«Un conto è dire che negli introiti dello Stato rientra per gran parte denaro riciclato,p roveniente dai guadagni illeciti della malavita e della crmiinalità organizzata. Un conto è dire che lo Stato, pur trovandosi ad amministrare anche queste ricchezze, debba sentirsene in qualche modo compartecipe.»
«C'è un giorno per seminare e un giorno per raccogliere... Giovedì andrebbe benissimo»

Elenco completo dei personaggi interpretati

In corsivo le creazioni di Corrado Guzzanti:

Curiosità

Da inserire.

Filmografia

Attore

Doppiatore

Regista

Sceneggiatore

Bibliografia

Voci correlate

Note

Da inserire.

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