30ª Divisione fanteria "Sabauda"
La 30ª Divisione fanteria "Sabauda" fu una grande unità di fanteria del Regio Esercito.
30ª Divisione fanteria "Sabauda" | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 1934 – 1º ottobre 1944 |
Nazione | ![]() |
Servizio | ![]() |
Tipo | divisione di fanteria |
Guarnigione/QG | Cagliari (1934-43) Enna (1943-44) |
Battaglie/guerre | Guerra d'Etiopia Seconda guerra mondiale |
Comandanti | |
Degni di nota | generale Italo Gariboldi |
Simboli | |
Mostrina | File:Mostrina divisione sabauda.jpg |
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Storia
Le origini della divisione risalgono alla Brigata Reggio dell'Armata Sarda, istituita il 25 marzo 1860 sul 45º e 46º Reggimento fanteria e sciolta poi nel 1871. Il 31 ottobre 1926 viene ricostituita come XXX Brigata di Fanteria su base ternaria con l'aggregazione del 9º Reggimento fanteria "Calabria". Successivamente, insieme al 16º Reggimento Artiglieria Divisionale, forma la Divisione Militare Territoriale di Cagliari (30ª) e, quando nel 1934 quest'ultima viene ridenominata Comando Militare di Cagliari - Divisione di Fanteria "Sabauda" (30ª), diventa Brigata di Fanteria "Sabauda" (XXX). Il 1º ottobre dello stesso anno la divisione, basata su 46° e il 60º Reggimento fanteria "Calabria", il 3º Reggimento bersaglieri e il 16º Reggimento artiglieria per Divisione di fanteria, viene mobilitata ed inviata in Eritrea. Durante questo periodo in colonia, a Sassari ed a Cagliari viene sostituita Divisione di Fanteria "Sabauda II" (130ª), basata sul 42º Reggimento artiglieria per Divisione di fanteria e sulla nuova Brigata di Fanteria "Sabauda II" (CXXX), formata dal 239º e 240º Reggimento fanteria "Pesaro". Il 15 aprile 1939, in esecuzione del nuovo ordinamento del Regio Esercito, la Divisione di Fanteria "Sabauda" (30ª) viene riorganizzato sui 45º e 46º Reggimento fanteria, sul 16º Reggimento artiglieria per Divisione di fanteria e, successivamente, sulla 176ª Legione CC. NN. d'Assalto, trasformata il 25 luglio 1943 in 345º Reggimento fanteria.
Guerra d'Etiopia
La Divisione sbarcò a Massaua il 21 giugno del 1935, acquartierandosi tra Asmara e Decamerè. All'inizio delle operazioni presidiava i forti di confine con l'Etiopia; il 3 ottobre avanzò nella conca di Adigrat ed il 7 raggiunse il passo di Chessad Megà. Il 28 dicembre la Divisione si impadronì delle alture della conca di Buie. Nel gennaio del 1936 si rischierava nella provincia dell'Enderta, per partecipare alla Battaglia di Amba Aradam: il 13 febbraio batté la resistenza del nemico ad Adi Acheidi, avanzando per raggiungere il 27 il passo Amba Alagi-Amba Aradam. Prese parte alla Battaglia di Mai Ceu, inseguendo il nemico dal passo Agumbertà fino alla riva orientale del Lago Ascianghi, teatro dell'omonima battaglia, per poi essere inserita nella colonna di attacco contro Addis Abeba, movimento che si concluse il 5 maggio con l'occupazione della città. Dopo aver partecipato ad operazioni di rastrellamento e stabilizzazione, rientrò in Italia in dicembre.
Seconda guerra mondiale
Allo scoppio delle ostilità il comando della divisione era a Cagliari, con la divisione schierata tra Cagliari e Iglesias, per poi essere spostata, nel giugno del 1940, a presidio del settore Sulcis e del settore Iglesiente, sulle coste sud-occidentali dell'isola, dove rimase con compiti di difesa costiera fino all'armistizio di Cassibile. Il 10 settembre 1943 si spostò nell'interno dell'isola, sbarrando la strada ai tedeschi verso Cagliari sulla linea Villacidro-Samassi-Selegas-Suelli. Venne impiegata in operazioni di rastrellamento e pattugliamento fino al 10 novembre 1943.
Inquadrata nell'Esercito cobelligerante italiano, iniziò il trasferimento in Sicilia, nelle zone di Enna e Caltanissetta, dove rimase fino al settembre 1944. Assunta il 1º ottobre la denominazione di Divisione sicurezza interna "Sabauda", viene trasferita nelle zone di Messina, Catania e Siracusa con compiti operativi di difesa costiera, difesa antiparadutisti, sorveglianza e difesa dei campi d'aviazione, nello sminamento e nell'ordine pubblico. Inquadrata su I e II brigata, costituite dai 45º, 46º, 16º e 145º Reggimenti Sicurezza Interna.
Il 19 ottobre 1944 fu responsabile della cosiddetta strage del pane, l'uccisione di 24 uomini e il ferimento di 258 cittadini inermi, tra cui donne e bambini, sparando e lanciando due bombe a mano contro una folla di civili che protestavano per la fame, la mancanza di pane e l'indipendenza siciliana, a Palermo davanti Palazzo Comitini (allora sede della prefettura e oggi della provincia).
Ordine di battaglia: 1940
- 45º Reggimento fanteria "Reggio"
- 46º Reggimento fanteria "Reggio"
- 176ª Legione CC.NN.
- CLXXV Battaglione CC.NN. "Salvaterra"
- CLXXVI Battaglione CC. NN. "San Efisio"
- 16º Reggimento artiglieria
- I Gruppo artiglieria
- II Gruppo artiglieria
- III Gruppo artiglieria
- 330ª Batteria artiglieria contraerea
- XXX Battaglione mortai da 81
- 30ª Compagnia cannoni da accompagnamento da 47/32
- 30ª Sezione mitraglieri
- 10ª Compagnia genio
- 30ª Compagnia radiotelegrafisti
- 41ª Cp. Sit.
- 60ª Sezione sanità
- 516º Ospedale da campo
- 517º Ospedale da campo
- 518º Ospedale da campo
- 42ª Sezione sussistenza
- 45ª Sezione panettieri
- 30ª Autosezione
- 96ª Sezione CC.RR.
- 97ª Sezione CC.RR.
- 30º Ufficio posta militare
Ordine di battaglia: 1943
- 45º Reggimento fanteria "Reggio"
- 46º Reggimento fanteria "Reggio"
- 176ª Legione CC.NN. (dal 1941)
- CLXXV Battaglione CC.NN. "Salvaterra"
- CLXXVI Battaglione CC. NN. "San Efisio"
- 16º Reggimento artiglieria
- XXX Battaglione mortai da 81
- 30ª Compagnia cannoni da accompagnamento da 47/32
- 130ª Compagnia cannoni da accompagnamento da 47/32
- 30ª Compagnia mista telegrafisti/marconisti
Comandanti 1940-1943
Bibliografia
- George F. Nafziger, Italian Order of Battle: An organizational history of the Italian Army in World War II (3 voll.).
- A. Monteverde E. Belli, Guerra! La Sardegna nel secondo conflitto mondiale, Cagliari 2003.