Pratovalle

frazione del comune italiano di Loro Ciuffenna

Pratovalle è una frazione del comune di Loro Ciuffenna nella provincia di Arezzo, in Toscana.

Pratovalle
frazione
Pratovalle – Veduta
Pratovalle – Veduta
Veduta del borgo di Pratovalle
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Toscana
Provincia Arezzo
ComuneLoro Ciuffenna
Territorio
Coordinate43°35′02.15″N 11°41′08.28″E
Altitudine566 m s.l.m.
Abitanti26 (2001)
Altre informazioni
Cod. postale52024
Prefisso055
Fuso orarioUTC+1
Nome abitantiPratovallini
PatronoSanta Lucia
Giorno festivo13 dicembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Pratovalle
Pratovalle

Geografia fisica

Il paese di Pratovalle sorge a 566 m s.l.m. in un fondovalle a ridosso del massiccio del Pratomagno, quasi a picco sotto al borgo montano dell'Anciolina. È facilmente raggiungibile deviando a San Giustino Valdarno dalla strada provinciale dei Setteponti, che con i suoi 50 km da Reggello conduce ad Arezzo.

Il territorio su cui sorge il paese è di alta collina, ammantato di boschi di castagno, roverella e carpino nero e solcato dal torrente Agna di Pratovalle, che poco più a valle dà origine ai cosiddetti trogòni, caratteristici bacini interconnessi e scavati nella roccia dall'azione dell'acqua.

Storia

Nel XII secolo la zona costituiva la propaggine estrema del casato di Guicciardo da Loro.[1] Successivamente, il geografo Emanuele Repetti annota che Pratovalle dà «il nome ad una chiesa parrocchiale (S. Lucia a Prato-Valle) nel piviere di S. Giustino» e che «ebbe costà dominio nel Medio Evo la badia di S. Trinita in Alpi, detta a Fonte benedetta».

Una scrittura del 6 luglio 1540 fatta nel monastero di Santa Trinità in Alpe testimonia la costruzione del mulino di Pratovalle: l'abate don Guido attribuì al rettore della chiesa di Santa Maria di Faeto «l'uso dell'acqua e della ripa del fiumicello Agna ad oggetto di edificarvi un mulino di pertinenza della chiesa predetta»[2]. Il mulino risulta essere stato restaurato nel 1682, stando agli atti del comune di Anciolina cui Pratovalle dal XVI secolo in poi apparteneva; nel 1710 era gestito da Antonio Forzoni, proprietario dell'omonimo palazzo in Casamona, che fece scalpellare a sue spese le nuove macine.[3] Il mulino rimase attivo fino agli anni '40 del '900 ed oggi è inattivo e di proprietà privata, ma si nota molto bene quella che un tempo era l'antica gora.

Monumenti e luoghi d'interesse

 
Il mulino di Pratovalle[4]
 
Sìlice, strada principale di Pratovalle, all'incrocio con lo Sdrucciolo della Iole

Il borgo si presenta nel suo insieme come un pregevole esempio di architettura rurale toscana, con case in pietra addossate tra loro e stretti vicoli che le separano, in particolare nella parte finale del paese.

Chiesa di Santa Lucia

Storia

Interessante la chiesa di Santa Lucia, chiesa costruita nell'Ottocento e restaurata nel 1942, quando delle bombe distrussero il tetto dell'edificio, che, fino al 1952 fu parte della parrocchia di Faeto, alla quale apparteneva, i cui due ultimi parroci furono don Dante Ricci, che venne fucilato dai tedeschi proprio a Pratovalle, e don Argante Pieraccini.

Interno

L'interno e in stile neo-classico e l'altere maggiore presenta un quadro che rappresenta Santa Lucia, la patrona del paese, seduta davanti a una finestra di una stanza buia dalla quale si scorge una collina, solcata da un sentiero irregolare sterrato, che arriva a un borgo, il cui edificio principale è una pieve romanica con un campanile che spicca sul resto degli edifici del paese, molto probabilmente Gropina e la chiesa raffigurata è proprio la Pieve si San Pietro a Gropina, alla quale la chiesa di Pratovalle apparteneva prima di far parte della parrocchia di San Giustino Valdarno.[5]

Esterno

Esternamente la chiesa presenta caratteristici muri in pietra e un campanile a vela a due livelli che ospita tre campane, due nel livello inferiore e una in quello superiore, tutte a corda:

  • Livello inferiore:
    • Campana di destra: E' la campana più grande e viene suonata a mezzogiorno, soprattutto d'estate;
    • Campana di sinistra: Ha dimensioni intermedie ed viene alternata alla precedente campana la sera del 14 agosto prima della partenza del gruppo di Pratovalle per la processione;
  • Livello superiore: E' la campana più piccola e viene suonata insieme alle altre due in occasione delle feste religiose, come Natale, Pasqua e Santa Lucia, e delle feste di paese.

Monumento ai caduti della prima guerra mondiale

Davanti alla chiesa di Santa Lucia si trova una piazzetta con ombreggiata da cinque cipressi, che in origine erano sette, che corrisponde al numero dei morti pratovallini della seconda guerra mondiale, ricordati nel monumento ai caduti posto davanti alla chiesa nel 1925.[6]

Ex Chiesa della Compagnia (o di Santa Lucia)[7]

Una più antica chiesa del Seicento detta "della Compagnia" (probabilmente quella dedicata a Santa Lucia) si trovava all'interno del borgo ed è stata convertita in abitazione intorno al 1950 ed era la sede della Compagnia, un'importante gruppo formato dagli abitanti uomini del paese che è esistito dal Seicento al 1970 ed aveva due funzioni, quella di prendersi cura della chiesa del paese e quella di guidare le processioni che si svolgevano in occasione di Santa Lucia e di SantSa Maria Assunta.; l'originaria funzione dell'edificio è ancora riconoscibile per il piccolo campanile a vela, con campana singola.

Mulino di Pratovalle

Una scrittura del 6 luglio 1540 fatta nel monastero di Santa Trinità in Alpe testimonia la costruzione del mulino di Pratovalle: l'abate don Guido attribuì al rettore della chiesa di Santa Maria di Faeto «l'uso dell'acqua e della ripa del fiumicello Agna ad oggetto di edificarvi un mulino di pertinenza della chiesa predetta»[8]. Il mulino risulta essere stato restaurato nel 1682, stando agli atti del comune di Anciolina cui Pratovalle dal XVI secolo in poi apparteneva; nel 1710 era gestito da Antonio Forzoni, proprietario dell'omonimo palazzo in Casamona, che fece scalpellare a sue spese le nuove macine.[9] Il mulino rimase attivo fino agli anni '40 del '900 ed oggi è inattivo e di proprietà privata, ma si nota molto bene quella che un tempo era l'antica gora.[1][10]

Cimitero di Pratovalle

Il cimitero di Pratovalle venne ingrandito durante la seconda guerra mondiale e al suo interni ci sono diverse tombe dei morti durante la seconda guerra mondiale fra le quali la più importante è quella di Don Dante Ricci, parroco della parrocchia di Faeto, che si offri per essere fucilato dai tedeschi al posto di un partigiano.[11]

Roveraia

Storia

Il borgo di Roveraia, abbandonato dall'ultima famiglia negli anni '80 del secolo scorso, è oggi in stato ruderale (soltanto una delle cinque case che formavano il paese è in buone condizioni) e situato a mezz'ora di cammino dal paese, fu sede di una base partigiana sul finire della seconda guerra mondiale.[12]

Evoluzione demografica

Il paese era abitato in origine da 5 famiglie, che rimasero fino al 1905 - 1908, quando si trasferirono due delle famiglie. Intorno al 1930 una delle ultime due famiglie residenti lasciò il paese. Nel 1980 l'ultima famiglia abbandonò il paese. Da quel momento Roveraia è in stato d'abbandono e oggi viene utilizzato come rifugio invernale da un branco di lupi.

Madonnino della Peste

In fondo al paese, in proprietà privata, si trova il Madonnino della Peste, del 1631, che molto probabilmente è il luogo dove vennero seppellite le vittime della peste di Pratovalle.[13][14]

 
Pratovalle, Area abbandonata. Area rappresentata nel quadro Chiacchere alla fonte di Pratovalle (1950) di Valentino Ghiglia

Società

Evoluzione demografica

Secondo il Repetti, la popolazione di Pratovalle ammontava nel 1833 a ben 179 abitanti, mentre oggi il paese ha 26 abitanti ed è il paese con più residenti dell'area di Faeto, Pratovalle e Casamona.

Tradizioni e folclore

Santa Maria Assunta (14 agosto)

Nella tradizionale processione per la festa dell'Assunta (la sera del 14 agosto), gli abitanti di Pratovalle formano uno dei due gruppi di fedeli che lentamente confluiscono verso Faeto, ivi riunendosi per la messa notturna celebrata in piazza, di fronte all'antica canonica.

Santa Lucia (13 dicembre)

Fino agli anni '50 del '900 si festeggiava a Pratovalle anche la festa di Santa Lucia, patrona del paese. Il 13 dicembre una processione, formata dai pratovallini e guidata dai membri della Compagnia, arrivava al madonnino di Pratovalle e tornava al paese.

Economia

Le castagne

Le attività del passato erano strettamente legate alla configurazione del territorio, con un'economia legata alle castagne e allo sfruttamento del legname.

I pianelli

Modesti appezzamenti venivano coltivati a cereali e olivo, nei cosiddetti "pianelli" ricavati a ridosso del bosco. Le acque dell'Agna consentivano il funzionamento del mulino, attivo da secoli, e fondamentale insieme al frantoio da olive per l'economia del borgo.[3] Una fonte molto importante di sostentamento era l'allevamento ovino.

Il clima e il ripopolamento estivo

Il fresco clima estivo consente un notevole e regolare ripopolamento stagionale del borgo, grazie all'afflusso di residenti nelle città vicine e al ritorno di molti residenti nel paese. Molto ricca la sentieristica locale.[15]

Le botteghe

A Pratovalle c'erano due botteghe entrambe di genere alimentare. La prima si trovava nella cantina della casa più antica del paese, in piazzale Augusto Genotti, e chiuse a inizio degli anni '60 del' 900 mentre la seconda, che si trovava nella cantina dell'ex canonica dell'ex chiesa della Compagnia, chiuse a fine anni '50.

Note

  1. ^ Guido Vannini, Rocca Ricciarda, dai Guidi ai Ricasoli. Storia e archeologia di un castrum medievale nel Pratomagno aretino, Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2009.
  2. ^ Dizionario geografico fisico storico della Toscana
  3. ^ a b Francesco Ferraro, Anciolina. Storia di un borgo in Pratomagno, San Giovanni Valdarno, Editrice Granducale, 2004.
  4. ^ Mulino di Pratovalle, su www.aiams.eu. URL consultato il 2 novembre 2018.
  5. ^ Le CHIESE delle Diocesi ITALIANE Chiesa di Santa Lucia - Pratovalle - Loro Ciuffenna - Arezzo - Cortona - Sansepolcro - elenco censimento chiese, su www.chieseitaliane.chiesacattolica.it. URL consultato il 2 novembre 2018.
  6. ^ Wikimapia - Let's describe the whole world!, su wikimapia.org. URL consultato il 2 novembre 2018.
  7. ^ Wikimapia - Let's describe the whole world!, su wikimapia.org. URL consultato il 2 novembre 2018.
  8. ^ Dizionario geografico fisico storico della Toscana
  9. ^ Francesco Ferraro, Anciolina. Storia di un borgo in Pratomagno, San Giovanni Valdarno, Editrice Granducale, 2004.
  10. ^ Mulino di Pratovalle, su www.aiams.eu. URL consultato il 2 novembre 2018.
  11. ^ Wikimapia - Let's describe the whole world!, su wikimapia.org. URL consultato il 2 novembre 2018.
  12. ^ (IT) Roveraia, su Roveraia. URL consultato il 2 novembre 2018.
  13. ^ Rappresaglie di San Giustino Archiviato l'8 dicembre 2015 in Internet Archive., Resistenza Toscana.
  14. ^ » Il Madonnino di Pratovalle, su www.caivaldarnosuperiore.it. URL consultato il 2 novembre 2018.
  15. ^ » Sentieri CAI pratomagno, su www.caivaldarnosuperiore.it. URL consultato il 1º aprile 2018.

Voci correlate

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