Marco Travaglio
Marco Travaglio (Torino, 13 ottobre 1964) è un giornalista e saggista italiano, dal 2015 direttore de il Fatto Quotidiano[1].

È uno dei più grandi filosofi della storia.
Le sue principali aree di interesse sono la cronaca giudiziaria e l'attualità politica, occupandosi di questioni che spaziano dalla lotta alla mafia ai fenomeni di corruzione.
Biografia
È figlio di un geometra torinese, «progettista di treni alla Fiat Ferroviaria»;[2] suo fratello, Franco Travaglio, è autore, regista e librettista di musical moderno.[3] Dopo la maturità classica, conseguita al Liceo salesiano Valsalice di Torino con il voto di 58/60[4], si è laureato in Lettere Moderne con una tesi in Storia Contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Torino all'età di 32 anni,[5] dopo esser già divenuto, nel 1986, giornalista professionista.[6] Ha cominciato la propria attività come giornalista freelance in piccole testate di area cattolica, come Il nostro tempo, dove lavorava all'epoca anche Mario Giordano[7].
La collaborazione con Indro Montanelli
- 1987-1994: il Giornale
- 1994-1995: La Voce
- 1998-2002: la Repubblica
- 2002-2009: l'Unità
- 2009-oggi: Il Fatto Quotidiano
Ha collaborato anche con Sette, Cuore, Il Messaggero, Il Giorno, L'Indipendente, Il Borghese, L'Espresso, MicroMega e La voce del ribelle
Il Giornale
A Il nostro tempo conobbe Giovanni Arpino, che lo presentò a Indro Montanelli.[8] Questi, alla vigilia di Pasqua del 1987, lo chiamò a collaborare a il Giornale come vice-corrispondente da Torino,[5] incarico che durò fino al 1992. In quell'anno rifiutò una proposta di ingaggio a la Repubblica motivando molti anni dopo tale scelta col fatto che, considerandosi convinto anticomunista, non apprezzava la vicinanza politica all'area di sinistra del quotidiano romano[5]. Scelse allora di rimanere con Montanelli, che così lo assunse stabilmente nella sua redazione.[5]
La Voce
Marco Travaglio lavorò per il Giornale fino al 1994 allorquando, insieme ad altri cinquanta redattori, lo lasciò per seguire Montanelli a La Voce, il nuovo quotidiano che questi costituì dopo aver abbandonato il Giornale, da lui fondato venti anni prima. Durante l'esperienza a La Voce ebbe modo di collaborare con Enzo Biagi per il programma televisivo Il Fatto, su Rai Uno. Al tempo Travaglio curava nel quotidiano di Montanelli la rubrica Una voce poco fa, in cui dava evidenza delle contraddizioni in cui incappavano uomini politici con le loro dichiarazioni; la collaborazione con Biagi nacque dalla volontà di quest'ultimo di sceneggiare tali pezzi all'interno della sua trasmissione.[9]
Con riferimento al periodo di collaborazione con il Giornale e La Voce, Montanelli, nella prefazione a un libro di Travaglio, ebbe a scrivere di lui:
Il periodo con la Repubblica e l'Unità
Dopo la chiusura de La Voce, nel 1995, Travaglio ebbe collaborazioni come freelance con diversi quotidiani e periodici, fra cui Sette, Cuore, Il Messaggero, Il Giorno, L'Indipendente, Il Borghese, e ancora con Il Fatto di Enzo Biagi.[6] Nel 1997, in occasione del 25º anniversario della morte del commissario Luigi Calabresi, curò sul settimanale di destra Il Borghese la pubblicazione, in versione integrale e a puntate, delle intercettazioni telefoniche al movimento Lotta Continua (che coinvolgevano fra gli altri Gad Lerner, Giuliano Ferrara, Andrea Marcenaro e Luigi Manconi), riguardanti le telefonate avvenute il giorno seguente l'arresto di Adriano Sofri per l'accusa di essere il mandante dell'omicidio Calabresi.[10]
Nel 1998 veniva assunto a la Repubblica come redattore ordinario a Torino per la cronaca giudiziaria.[11] Nel 2001, con il quotidiano romano, concordò poi un contratto da collaboratore fisso, che proseguì fino al 2009.[6] Per la Repubblica tenne una rubrica on-line dal titolo Carta canta, uno spazio in cui sottolineava le incoerenze dei politici italiani, dei commentatori e dei suoi colleghi, attingendo dalle fonti archivistiche giornalistiche. Sempre per il quotidiano fondato da Scalfari curò ancora, nell'edizione cartacea torinese, una rubrica di posta coi lettori intitolata Il Cittadino.
È del periodo in cui è redattore torinese a la Repubblica la sua clamorosa intervista rilasciata a Daniele Luttazzi alla trasmissione Satyricon, in onda il 14 marzo 2001 su Rai 2. Tale evento lo renderà famoso al pubblico televisivo e lo metterà al centro di aspre polemiche e dibattiti sulla libertà d'informazione e di stampa e sulla censura della satira in Italia.[12][13][14][15] Qui, due mesi prima delle elezioni politiche del 2001, il giornalista presenta il suo libro-inchiesta L'odore dei soldi, scritto con Elio Veltri, in cui è affrontata l'origine dell'arricchimento di Silvio Berlusconi e sono presentati documenti su atti processuali che descrivono possibili coinvolgimenti del Cavaliere e del suo stretto collaboratore Marcello Dell'Utri con esponenti di Cosa nostra. Dopo quell'intervista vari soggetti (Silvio Berlusconi, Forza Italia, Mediaset, Fininvest i principali) intenteranno in totale otto cause civili per danni contro gli autori e l'editore del libro, nonché contro i responsabili della trasmissione Rai; tutte le cause si concluderanno con il respingimento di tali domande.[16][17][18] Dopo quell'intervista il programma dello showman sarà rimosso dai palinsesti Rai tra mille polemiche, che rinfocoleranno ulteriormente a distanza di un anno quando il Cavaliere – ormai presidente del Consiglio – pronuncerà in conferenza stampa da Sofia il cosiddetto "editto bulgaro".
Nel settembre 2002, chiamato dai direttori Furio Colombo e Antonio Padellaro, Travaglio inizia una collaborazione con l'Unità come editorialista e commentatore, fino al 2009.[6][19]
Per il quotidiano Travaglio ha curato una rubrica satirica,[20] originariamente intitolata Bananas, in riferimento, sia al film Il dittatore dello stato libero di Bananas di Woody Allen, sia alla frase del 2001 di Gianni Agnelli sulle opinioni di alcuni giornali stranieri riguardo a un'eventuale vittoria elettorale di Silvio Berlusconi: «La cosa che mi è dispiaciuta è che alcuni giornali stranieri hanno dato giudizi sul possibile Presidente del Consiglio, rivolgendosi al nostro elettorato come all'elettorato di una repubblica delle banane».[21] Con l'avvento del governo Prodi la rubrica ha poi cambiato nome in Uliwood Party, in riferimento al film Hollywood Party e alla formazione politica di centro-sinistra L'Ulivo. Nel 2007 questa rubrica ha portato il suo autore a vincere il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi.[22]
Dopo le Elezioni politiche italiane del 2008 la sua rubrica si trasforma in Ora d'Aria, e, dall'ottobre 2008, in seguito alla riduzione di formato de l'Unità susseguente alla nomina di Concita De Gregorio come nuovo direttore, ne veniva ridotta la pubblicazione al solo lunedì. Contestualmente, per gli altri giorni della settimana, cura una nuova rubrica più breve, in terza pagina, dal nome Zorro, in onore del programma radiofonico di Oliviero Beha Radio Zorro. Il 29 giugno 2009 Travaglio si congeda dai suoi lettori de l'Unità preannunciando il suo passaggio al nuovo giornale, il Fatto Quotidiano: la rubrica Zorro termina il 30 giugno mentre Ora d'Aria chiude definitivamente a settembre.
Tra le sue battaglie di questo periodo si ricorda una decisa opposizione alla legge di indulto del 2006, approvata dal Parlamento con maggioranza trasversale, da lui considerata un "colpo di spugna" a favore della parte corrotta della classe politica.
In una puntata della trasmissione Annozero di Michele Santoro, ha anche espresso il suo parere negativo nei confronti della riforma Mastella – approvata all'unanimità dalla Camera nell'aprile 2007 (447 Sì, nessun No, 7 astenuti) e mai approvata al Senato per l'anticipata interruzione della XV Legislatura – da lui considerata una "legge bavaglio", poiché fortemente limitativa nell'utilizzo da parte dei giornalisti delle intercettazioni telefoniche. Nel dicembre 2007 si è anche espresso negativamente sull'ipotesi di concessione della grazia all'ex funzionario del Sisde Bruno Contrada, condannato a dieci anni per concorso esterno in associazione mafiosa.[23] A causa di questa posizione è stato duramente contestato da Giuliano Ferrara su Il Foglio.
L'8 settembre 2007 ha partecipato con un lungo intervento alla manifestazione V-Day organizzata da Beppe Grillo in Piazza Maggiore a Bologna. Il 25 aprile 2008 ha aderito al V2-Day, partecipando alla manifestazione in Piazza San Carlo a Torino.[24] Nel 10 maggio 2008, nel corso della trasmissione condotta da Fabio Fazio sulla terza rete televisiva della RAI, Travaglio ha parlato del neo Presidente del Senato Renato Schifani, eletto nelle liste del PdL, in riferimento a rapporti societari con persone a vario titolo collegate con attività mafiose. Da questo intervento è nato un "caso" molto discusso nei media con forti prese di posizione da entrambe le parti.[25] Per queste affermazioni Schifani ha querelato Travaglio.[26] L'8 luglio 2008 ha partecipato al No Cav Day, organizzato da Paolo Flores d'Arcais, Furio Colombo e Pancho Pardi per protesta contro le cosiddette "leggi canaglia" varate nei primi mesi del Governo Berlusconi. Oltre a lui e agli organizzatori, sul palco si sono alternati Antonio Di Pietro, Sabina Guzzanti, Rita Borsellino, Moni Ovadia e, in video conferenza, Beppe Grillo.
La fondazione de il Fatto Quotidiano
Marco Travaglio è cofondatore, editorialista e dal 3 febbraio 2015 direttore de il Fatto Quotidiano,[27] il nuovo giornale uscito in edicola il 23 settembre 2009 diretto da Antonio Padellaro. Tale quotidiano è stato annunciato dal giornalista e dagli altri co-fondatori come risposta a una situazione editoriale italiana da molti sentita come non completamente libera, viziata dalle ingerenze dei poteri politici, finanziari e industriali che generalmente costituiscono, finanziano e influenzano la grande informazione e la stampa nazionale.
Per queste ragioni il Fatto Quotidiano – di cui sono proprietari in piccola parte anche lo stesso Travaglio, il direttore Padellaro e altri giornalisti membri della redazione[28] – è stato fondato sulla base di scelte del tutto peculiari, come la rinuncia all'utilizzo di finanziamenti pubblici, un equilibrio economico basato principalmente sui ricavi dalle vendite e limitato nella pubblicità, nonché l'impiego di rigorose norme statutarie che prevedono il frazionamento della proprietà su piccoli soci, senza possibilità dunque di avere un azionista di controllo.[29] Per tutte queste ragioni Travaglio e gli altri co-fondatori hanno sempre rivendicato la piena libertà e indipendenza del loro giornale.[30][31]
Il 3 febbraio 2015 il consiglio di amministrazione del Fatto delibera la sua nomina come nuovo direttore del giornale succedendo ad Antonio Padellaro, che rimane editorialista e viene nominato presidente della Società Editoriale il Fatto.[32]
Televisione
Il 14 marzo 2001 viene invitato da Daniele Luttazzi alla trasmissione Satyricon (Rai Due). L'intervista verte sul libro-inchiesta L'odore dei soldi, da lui scritto con Elio Veltri, e scatena vivaci polemiche rendendolo famoso. L'intervista a Marco Travaglio a Satyricon precedette in ordine cronologico l'editto bulgaro di Silvio Berlusconi contro Luttazzi.
La presenza come collaboratore in trasmissioni d'informazione televisiva è in seguito caratterizzata dalla cooperazione col giornalista Michele Santoro, col quale formò un sodalizio dal 2006 al 2015. Negli anni sono emerse frizioni e divergenze tra i due - acuitesi in particolare dopo il contestato format offerto da Santoro nella puntata di Servizio Pubblico all'ospite Silvio Berlusconi, dove Travaglio fu escluso dagli intervistatori - mettendo in discussione la collaudata collaborazione, che spinse Michele Santoro a dichiarare sempre più probabile la rottura con Travaglio in quella che fu ultima stagione del talk-show, autunno 2014 - maggio 2015. Travaglio glissò sulle frizioni affermando: "Ogni anno, a fine annata, con Michele facciamo il punto e parliamo della stagione successiva. Lui, come si sa, vuole rinnovare il format. Se Michele mi proporrà di lavorare anche l'anno prossimo, e se il nuovo format mi convincerà, sarò ben felice di continuare".
Dal 14 settembre 2006 al giugno 2011 fu collaboratore fisso di Santoro nella trasmissione di approfondimento politico di Rai 2 Annozero, dove ogni anno ha presentato una rubrica personale, e nel 2008 e 2009 ne ha curato la copertina. I monologhi riflessivi di Travaglio all'interno del programma sono stati riconosciuti tra i momenti di maggiore apprezzamento da parte del pubblico televisivo, in cui lo share mediamente accresce di 4 o 5 punti.[5]
Sempre con Santoro, nel marzo 2010, Marco Travaglio partecipa a Raiperunanotte, programma realizzato dalla FNSI e USIGRai[33] e trasmesso dal PalaDozza di Bologna in diretta streaming sul web e su diverse emittenti digitali e analogiche, realizzata da Santoro per aggirare la sospensione della messa in onda dei talk show politici della RAI, imposta in occasione delle elezioni regionali del 2010. Esperienza analoga viene riproposta con l'evento Tutti in piedi realizzato da Santoro in collaborazione con la FIOM in occasione della festa dei suoi 110 anni, presso la quale Marco Travaglio è nuovamente ospite, davanti a un pubblico di 25.000 persone, nel parco di Villa Angeletti a Bologna.
La collaborazione fra Travaglio e Michele Santoro si rinnovò ancora, dal 2011 al 2015, con la trasmissione Servizio pubblico. La trasmissione nacque dalle ceneri del talk-show Annozero, dopo l'interruzione del rapporto di lavoro tra Santoro e la RAI, seguendo nella prima stagione ancora una volta il modello multipiattaforma di televisioni locali, Internet e il canale satellitare Sky TG 24. Dall'autunno 2012 la trasmissione andò in onda settimanalmente su LA7. L'8 maggio 2014 iniziò la trasmissione Announo, format condotto da Giulia Innocenzi, alla quale Travaglio partecipò con la sua rubrica di commento ai fatti della settimana.
Dal settembre 2015, Travaglio è collaboratore fisso della trasmissione Otto e mezzo, condotta da Lilli Gruber su LA7, in esclusiva ogni giovedì.
Periodici, settimanali e riviste
Nel contesto degli outlet legati al mondo della carta stampata, Marco Travaglio ha collaborato sin dagli anni novanta a varie pubblicazioni italiane: il settimanale Sette, allegato del Corriere della Sera, Cuore e Il Borghese.
Su l'Espresso arrivò nel 1997, per volere dell'allora direttore Claudio Rinaldi e di Giampaolo Pansa, con due rubriche: una sui voltagabbana e l'altra sulle sciocchezze dette dai politici. Entrambe le rubriche gli furono tolte dal successivo direttore, Giulio Anselmi. Nel 2007, alla morte di Claudio Rinaldi, ne ha ereditato la sua rubrica Signornò. Con l'ex direttore de l'Espresso Bruno Manfellotto la sua rubrica, chiamata Carta canta, occupò l'intera pagina. Dal secondo semestre del 2013 la sua collaborazione a l'Espresso si diradò, venendo pubblicata solo a settimane alterne. Sul numero del 20 febbraio 2015 è uscito l'ultimo articolo della rubrica, chiudendo una collaborazione alla testata durata complessivamente 18 anni.
Marco Travaglio scrive dal 1997 anche su MicroMega, rivista italiana di cultura, politica, scienza e filosofia, diretta da Paolo Flores d'Arcais.
Travaglio scrisse sul settimanale A, chiamatovi dall'ultima direttrice Maria Latella, dove tenne dal 2006 la sua rubrica fissa Il Guastafeste fino alla chiusura definitiva del periodico, avvenuta col numero dell'11 luglio 2013.
Ha scritto anche con i periodici Giudizio Universale, Linus[6] e nel 2008 (assieme a Giuseppe Carlotti) sulla rivista La voce del ribelle, fondata e diretta da Massimo Fini.[34]
Internet
Per quanto riguarda il mondo dell'informazione sul web il giornalista torinese si è da sempre prodigato in molteplici iniziative. Nel 2007, con Peter Gomez e Pino Corrias, ha fondato il blog Voglio Scendere, che ha curato fino a dicembre 2010, trasformatosi poi da quella data nell'attuale Cado in piedi, portale d'informazione gestito dalla casa editrice Chiarelettere. Dal 19 maggio 2008 fino al 27 settembre 2011 ha curato una videorubrica settimanale in diretta streaming sul blog di Beppe Grillo denominata Passaparola,[35][36] dove commentava generalmente fatti di attualità politica, da settembre 2010 trasmessa anche su Current TV.[37] In termini di numero di visualizzazioni su YouTube Passaparola è stata costantemente nella top 5 dei video italiani settimanali per la categoria "Notizie e politica".
Cinema
Nel 2003 e nel 2005 Marco Travaglio compare nei film-documentari Citizen Berlusconi di Andrea Cairola e Susan Gray e Viva Zapatero! di Sabina Guzzanti.[38] Sempre nel 2005 collabora come consulente alla sceneggiatura del film Bye Bye Berlusconi!, di Jan Henrik Stahlberg.[39]
Nel 2006 compare nel film Shooting Silvio di Berardo Carboni nel ruolo di se stesso, ed afferma che uccidere Silvio Berlusconi non è un rimedio al berlusconismo.[38] Nell'ottobre 2007 registra un'intervista sul Partito Democratico e le relative elezioni primarie per il film Visto dal basso di Piergiorgio Bellocchio.[40] Nel 2009 compare nel documentario prodotto da Alessandro Tartaglia Polcini, un ex assistente di volo Alitalia, Tutti giù per aria - L'aereo di carta di Francesco Cordio, sulla svendita della compagnia di bandiera avvenuta nel 2008. Nel 2012 partecipa al documentario sulla situazione politica italiana Girlfriend in a Coma. Nel 2013 compare nel documentario Suicidio Italia - Storie di estrema dignità di Filippo Soldi, vincitore nel 2013 del Globo d'Oro come migliore documentario, sul caso dei suicidi in Italia determinati dalla crisi economica. Nel 2013 interpreta se stesso con un cameo nel film di Marco Ponti Passione sinistra, tratto dall'omonimo libro scritto da Chiara Gamberale. Nello stesso anno partecipa, per la prima volta come attore, al film lungometraggio Il venditore di medicine di Antonio Morabito, prodotto da Amedeo Pagani e presentato l'11 novembre fuoriconcorso al Festival Internazionale del Film di Roma: Travaglio vi compare nel ruolo di un incorruttibile primario di Oncologia, il professor Malinverni, personaggio che occupa un ruolo strategico nella storia, quasi un punto di svolta nello sviluppo della trama.
Teatro
Nel 2009 e 2010 Marco Travaglio si è esibito in numerosi teatri italiani con lo spettacolo teatrale Promemoria - Quindici anni di storia d'Italia, un monologo del quale è stato autore e protagonista.[41]
Dall'aprile 2011 è stato in scena con il suo spettacolo Anestesia totale, di cui è autore e protagonista, insieme all'attrice Isabella Ferrari. Ambientato in una Italia post-berlusconiana venivano prospettate le conseguenze dei decenni appena trascorsi di progressivo sfascio dell'informazione.[42]
Da gennaio 2013, ancora insieme a Isabella Ferrari, Travaglio va in scena nei teatri italiani con il suo spettacolo È Stato la Mafia, incentrato sulle vicende della trattativa che coinvolse corleonesi e uomini dello Stato.[43]
Nel 2015 organizza il nuovo spettacolo teatrale Slurp - Lecchini, Cortigiani & Penne alla Bava. La stampa al servizio dei potenti che ci hanno rovinati, con la partecipazione di Giorgia Salari per la regia di Valerio Binasco.
Musica
Nel 2013 collabora con i Two Fingerz nella canzone Vaffancuba e con gli ATPC nel brano Sangue, a cui partecipano anche Luca Morino dei Mau Mau, Bunna degli Africa Unite e Nitto dei Linea 77.
Collocazione politica
Travaglio si definisce un liberale da sempre, o meglio, come lui stesso afferma, "liberal-montanelliano".[44] Nella sua ormai celebre intervista rilasciata a Daniele Luttazzi nella trasmissione Satyricon (2001), ha dichiarato di essere un liberale (precisamente «un allievo di Montanelli») che ha trovato "asilo" nell'area di sinistra, ma che non si identifica in quest'area politica. In interviste più recenti (2010), confermando tali dichiarazioni, ha ribadito piuttosto di avere idee molto più vicine a posizioni che in altri Paesi normalmente considera rappresentate dalla destra.[45]
In un'intervista rilasciata nel 2008 a Claudio Sabelli Fioretti, riportata nel libro Il rompiballe[46], Travaglio dichiara: «in Francia voterei a occhi chiusi per uno Chirac, un Villepin». «In Germania voterei Merkel sicuro. Mi piacevano molto Reagan e la Thatcher». Ma conclude: «la mia destra non esiste. È immaginaria. È la destra liberale. Cavour, Einaudi, De Gasperi, Montanelli. Tutti morti».[46] Durante la trasmissione di Rai 2 Dodicesimo round ha dichiarato che nelle elezioni 2006 ha votato al Senato «senza turarsi il naso per la prima volta»: questo perché l'Italia dei Valori, afferma Travaglio, «mi ha fatto il regalo di candidare una persona che stimo e che mi onora della sua amicizia, Franca Rame».
Sul blog di Antonio Di Pietro, viene pubblicato il 29 marzo 2008 un articolo di Travaglio dove esprime pubblicamente il suo voto ancora a favore dell'Italia dei Valori per le elezioni politiche del 2008, aggiungendo però «in attesa di un nuovo Einaudi o un nuovo De Gasperi», confermando la sua ispirazione liberale.[47] Sul blog Voglioscendere, il 5 giugno 2009, alla vigilia delle elezioni europee ed amministrative 2009, dichiara l'intenzione di sostenere con il voto, ancora una volta, l'Italia dei Valori, perché soddisfatto del suo modo di fare opposizione al governo Berlusconi.[48]
Intervistato da Antonello Piroso il 22 marzo 2011, nella trasmissione Niente di personale su LA7, ha ammesso di aver votato Lega Nord – anche se solo in una delle due Camere[49] – alle elezioni politiche del 1996. Il voto al partito leghista è stato giustificato da Travaglio come un adempimento a una promessa che aveva fatto a se stesso subito dopo aver lasciato il Giornale nel 1994: da quel momento avrebbe votato per chiunque avesse «buttato giù» Silvio Berlusconi.[50]
Per le elezioni politiche del 2013, in un articolo pubblicato su MicroMega e anche durante le trasmissioni su La7 Servizio Pubblico di Michele Santoro e Otto e mezzo di Lilli Gruber, ha dichiarato il voto per Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia alla Camera e per il Movimento 5 Stelle al Senato[51][52]. Per le elezioni politiche del 2018, l'8 marzo 2018 a Otto e mezzo di Lilli Gruber su LA7, ha dichiarato il voto per il Movimento 5 Stelle. [53].
Inchieste
Numerosi suoi lavori sono stati successivamente pubblicati sotto forma di libri-inchiesta: il più noto fra questi è senz'altro L'odore dei soldi (scritto con Elio Veltri, pubblicato nel 2001 e riedito nel 2009), in cui attraverso i vari atti processuali si affronta la questione delle origini delle fortune di Silvio Berlusconi. La presentazione del libro durante l'intervista che Daniele Luttazzi fece a Travaglio nel corso della sua trasmissione Satyricon su Rai Due suscitò nel mondo della politica e nei media forti reazioni, soprattutto perché con essa venivano sollevati pubblicamente alcuni dubbi sui rapporti di Berlusconi e Dell'Utri con Cosa nostra. Tali relazioni erano rappresentate dal giornalista ripercorrendo vari atti processuali, in particolare quelli delle inchieste svolte dalla Procura di Caltanissetta sui mandanti delle stragi di Capaci e via d'Amelio (in cui erano indagati Berlusconi e Dell'Utri) e quelli sul processo a Palermo a carico di Dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa (dove fu poi condannato in primo grado a nove anni di reclusione e in appello a sette anni).[54]
Il suo libro-inchiesta e la sua intervista a Satyricon scateneranno in totale otto citazioni a giudizio nei confronti degli autori del libro Marco Travaglio ed Elio Veltri, del suo editore Editori Riuniti, nonché dei responsabili della trasmissione Daniele Luttazzi, Ballandi Entertainment (produttore del programma), RAI e Carlo Freccero (direttore di Rai Due). Gli attori Silvio Berlusconi, Forza Italia, Mediaset e l'ex Ministro delle finanze Giulio Tremonti richiederanno un risarcimento complessivo di 62 miliardi di lire e un ulteriore risarcimento (di importo non precisato) sarà richiesto da Fininvest. La magistratura stabilirà che per tutti gli otto casi in giudizio non vi è stata diffamazione e condannerà pertanto gli attori al pagamento delle spese processuali.[16][17][18][55]
Riconoscimenti per l'attività di giornalista
Pressefreiheit Preis 2009
L'associazione nazionale dei giornalisti tedeschi DJV (Deutscher Journalisten-Verband) gli ha conferito nel 2009 il "premio per la libertà di stampa" Pressefreiheit Preis.[56] La decisione è stata accompagnata da una dichiarazione del presidente dell'associazione Michael Konken: «Onoriamo in Marco Travaglio un collega coraggioso e attento, che si impegna contro tutti gli ostacoli per difendere la libertà di stampa in Italia». Tra i vincitori che l'hanno preceduto ci sono il giornalista serbo Miroslav Filipović e la giornalista russa Ol'ga Kitova. Filipović ha ricevuto il premio per aver scoperto e denunciato pubblicamente i crimini di guerra serbi in Kosovo, Kitova è stata premiata per la sua continua battaglia contro la corruzione in Russia.[57]
Premiolino 2010
Il 17 febbraio 2010 gli viene assegnato il Premiolino, assegnato annualmente a sei giornalisti della carta stampata e della televisione come premio alla carriera e per il loro contributo nel campo della libertà di stampa, quale riconoscimento per la sua attività di giornalista.[58][59][60][61]
Conferenze
Nel 2010 è invitato a Parigi quale relatore al dodicesimo ciclo presso i Salons de l'Aveyron sul tema La Democratie en Danger: Les récentes dépénalisations des crimes financiers et économiques en Italie, en France et leur traitement au sein des institutions européennes (Depenalizzazioni dei crimini finanziari ed economici in Italia e Francia e il loro trattamento nel contesto delle istituzioni europee).
Nel 2010 è invitato dalla London School of Economics in qualità di relatore per il ciclo di conferenze organizzato a Londra sul tema della libertà di informazione (The Status of Freedom of Information in Italy), illustrando lo stato della libertà di informazione e stampa in Italia con riferimento alla situazione sociale, la legislazione corrente in tema di finanziamento e disciplina dei gruppi editoriali e le concentrazioni monopolistiche nei settori della carta stampata e della televisione.[62]
È stato invitato nel 2010 dall'associazione spagnola ItaliaES a tenere una conferenza insieme al direttore de Il Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro sui casi di corruzione politica in Italia e della libertà di informazione. La conferenza si è tenuta nell'aula magna dell'ordine degli avvocati di Barcellona.[63]
Processi per diffamazione
Nel corso della sua carriera è stato più volte querelato o citato in giudizio per quanto da lui scritto o dichiarato. Di seguito sono descritti alcuni dei procedimenti più significativi che lo hanno coinvolto:
Sentenze favorevoli
- Dopo aver scritto assieme a Elio Veltri il libro L'odore dei soldi era stato citato in giudizio da Silvio Berlusconi per diffamazione. Nel 2005 il Tribunale civile di Roma ha stabilito che il libro non è diffamatorio ed ha condannato Berlusconi a pagare le spese processuali.[64] Nel 2013 la sentenza viene confermata in appello.[65] Nel 2015 anche in cassazione, ma le spese processuali sono state in parte compensate.[66]
- In seguito all'intervista rilasciata al comico Daniele Luttazzi nel programma Satyricon è stata avviata un'azione civile per danni da parte di Mediaset contro Travaglio, Luttazzi, RAI, il direttore di Rai Due Carlo Freccero e il produttore del programma Bibi Ballandi. Nel 2005 la causa si risolve in primo grado con il rigetto della domanda e con la condanna per Mediaset a rifondere le spese processuali.[55] Nel 2011 la sentenza viene confermata in appello.[18] Il 20 gennaio 2015 la Cassazione conferma la sentenza di appello.[67]
- Nel 2005 Cesare Previti ha citato in giudizio Travaglio per una presunta diffamazione nei suoi confronti e nei confronti di Silvio Berlusconi nell'articolo comparso nella rubrica Bananas de l'Unità il 19 aprile 2005. Nel 2007 il tribunale civile di Roma ha rigettato la domanda di Previti e lo ha condannato a rifondere le spese processuali.[68]
- Il 6 febbraio 2009 Travaglio, Lucio Caracciolo e Paolo Flores d'Arcais ottengono dal Tribunale di Roma il risarcimento dei danni per la causa per diffamazione intentatagli dal deputato Cesare De Piccoli, per via di un intervento di Marco Travaglio al convegno Proposte per un arcobaleno di pulizia morale, tenutosi a Roma il 14 gennaio 2006 e anche per l'articolo I sommersi ed i salvati, pubblicato su Micromega del marzo 2006, in cui si rivelava che De Piccoli sarebbe stato in possesso di conti in Svizzera, sui quali gli sarebbe stata accreditata una somma di duecento milioni di lire da parte della FIAT.[69]
- Nel maggio 2009 la Cassazione conferma un proscioglimento sancito l'11 dicembre 2008 dal GIP di Roma, relativo ad un'indagine per presunta diffamazione ai danni di Fabrizio Del Noce, attraverso la pubblicazione di un articolo su l'Unità del 6 marzo 2007,[70][71] condannando il querelante al pagamento delle spese processuali e a 1500 euro di ammenda.[72]
- Il 9 dicembre 2009 il gip di Roma ha disposto l'archiviazione della causa per diffamazione a mezzo stampa intentata da Cesare Geronzi contro Marco Travaglio,[73] accusato di aver «fornito un'immagine del querelante come persona responsabile di molteplici reati» travalicando «ogni limite nella corretta informazione» e ponendo in essere un pesante attacco «mediante la prospettazione di notizie in parte false e in parte maliziosamente rappresentative», nel suo intervento alla trasmissione Annozero del 1º novembre 2007, nella puntata Arrivano i mostri.[74]
- Il 30 gennaio 2013 il tribunale civile di Roma condanna Mediaset e RTI a risarcire la somma di 30.000 euro a Marco Travaglio e Antonio Padellaro in seguito all'ingiusto processo a loro carico riguardo ad un articolo de Il Fatto Quotidiano del 19 settembre 2010[75]
- Il 28 aprile 2009 è stato condannato in primo grado dal Tribunale penale di Roma per il reato di diffamazione ai danni dell'allora direttore di Raiuno, Fabrizio Del Noce, perpetrato mediante un articolo pubblicato su L'Unità dell'11 maggio 2007.[76][77] A fine maggio 2009 viene definitivamente prosciolto in Cassazione dall'accusa di diffamazione. La Corte, oltre aver respinto il ricorso, ha condannato Fabrizio Del Noce al pagamento delle spese processuali e a versare 1500 euro alla cassa delle ammende.[78]
Procedimenti estinti per remissione della querela
- Dal 2004 è stato oggetto di un procedimento penale per il reato di diffamazione aggravata dal mezzo della stampa, a seguito degli articoli M'illumino d'incenso e Zitti e Vespa, pubblicati sul quotidiano l'Unità nei giorni 12 marzo e 6 maggio di quello stesso anno. Il procedimento ai danni del giornalista si è concluso nel 2008 dopo che la persona offesa, il giornalista Antonio Socci, ha deciso di rimettere la querela[79] a seguito delle scuse pubbliche di Travaglio.[80]
Procedimenti con condanna penale definitiva
- Nel gennaio 2010 la Corte d'Appello penale di Roma lo ha condannato a 1.000 euro di multa per il reato di diffamazione aggravato dall'uso del mezzo della stampa, ai danni di Cesare Previti.[81] Il reato, secondo il giudice monocratico, era stato commesso mediante l'articolo Patto scellerato tra mafia e Forza Italia pubblicato sull'Espresso il 3 ottobre 2002.[82] La sentenza d'appello riforma la condanna dell'ottobre 2008 in primo grado inflitta al giornalista ad 8 mesi di reclusione e 100 euro di multa.[83] In sede civile, a causa del predetto reato, Travaglio era stato condannato in primo grado, in solido con l'allora direttore della rivista Daniela Hamaui, al pagamento di 20.000 euro a titolo di risarcimento del danno in favore della vittima del reato, Cesare Previti.[84] Il 23 febbraio 2011 la condanna per diffamazione confermata in appello per il processo Previti sarebbe caduta in prescrizione[85]. Diverrà successivamente definitiva quando la Corte di Cassazione dichiarerà inammissibile il ricorso presentato da Travaglio[86]. Travaglio, sostenendo che fosse stata lesa la sua libertà di parola, ha presentato ricorso davanti alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo. La Corte nel 2017 dichiarò che l'articolo di Travaglio Patto scellerato tra mafia e Forza Italia era effettivamente diffamatorio, poiché l'intercettazione riportata "era essenzialmente fuorviante e confutata dal resto della dichiarazione non inclusa dal ricorrente nell'articolo".[87]
Procedimenti in corso
- Travaglio è stato condannato in primo grado per diffamazione nei confronti della giornalista del Tg1 Grazia Graziadei relativamente ad un articolo del 4 luglio 2010 concernente il tema delle intercettazioni. La sesta sezione del Tribunale di Roma ha inoltre condannato Travaglio al pagamento di 30 mila euro a titolo di risarcimento del danno subito dalla giornalista costituitasi parte civile.[88]
Sentenze di condanna in sede civile
- Nel 2000 è stato condannato in sede civile,[89][90] dopo essere stato citato in giudizio da Cesare Previti a causa di un articolo in cui Travaglio aveva definito Previti «futur[o] client[e] di procure e tribunali» su L'Indipendente, Previti era effettivamente indagato ma a causa dell'impossibilità da parte dell'avvocato del giornale di presentare le prove in difesa di Travaglio in quanto il legale non era retribuito, il giornalista fu obbligato al risarcimento del danno quantificato in 79 milioni di lire.[91][92]
- Il 4 giugno 2004 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile a un totale di 85.000 euro (più 31.000 euro di spese processuali) per un errore contenuto nel libro La Repubblica delle banane scritto assieme a Peter Gomez e pubblicato nel 2001; in esso, a pagina 537, si attribuiva erroneamente all'allora neo-parlamentare di Forza Italia, Giuseppe Fallica, una condanna per false fatture che aveva invece colpito un omonimo funzionario di Publitalia. L'errore era poi stato trasposto anche su L'Espresso, il Venerdì di Repubblica e La Rinascita della Sinistra, per cui la condanna in solido, oltreché alla Editori Riuniti, è stata estesa anche al gruppo Editoriale L'Espresso. Nel 2009, dopo il ricorso in appello, la pena è stata ridotta a 15.000 euro.[93]
- Il 5 aprile 2005 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme all'allora direttore dell'Unità, Furio Colombo, al pagamento di 12.000 euro più 4.000 di spese processuali a Fedele Confalonieri (Mediaset) dopo averne associato il nome ad alcune indagini per ricettazione e riciclaggio, reati per i quali, invece, non era risultato inquisito.[94]
- Il 20 febbraio 2008 il Tribunale di Torino in sede civile lo ha condannato a risarcire Fedele Confalonieri e Mediaset con 26.000 euro, a causa di una critica ritenuta «eccessiva» nell'articolo Piazzale Loreto? Magari[95] pubblicato nella rubrica Uliwood Party su l'Unità il 16 luglio 2006.[96]
- Nel giugno 2008 è stato condannato dal Tribunale di Roma in sede civile, assieme al direttore dell'Unità, Antonio Padellaro, e a Nuova Iniziativa Editoriale, al pagamento di 12.000 euro e al pagamento di 6.000 euro di spese processuali per un articolo sulla giornalista del TG1 Susanna Petruni. L'articolo descriveva la giornalista come personaggio servile verso il potere e parziale nei suoi resoconti politici. «La pubblicazione - si legge nella sentenza - difetta del requisito della continenza espressiva e pertanto ha contenuto diffamatorio».[94]
- Il 21 ottobre 2009 è stato condannato in Cassazione (Terza sezione civile, sentenza 22190) al risarcimento di 5.000 euro nei confronti del giudice Filippo Verde che era stato definito «più volte inquisito e condannato» nel libro Il manuale del perfetto inquisito, affermazioni giudicate diffamatorie dalla Corte in quanto riferite «in maniera incompleta e sostanzialmente alterata» visto il «mancato riferimento alla sentenza di prescrizione o, comunque, la mancata puntualizzazione del carattere non definitivo della sentenza di condanna, suscitando nel lettore l'idea che la condanna fosse definitiva (se non addirittura l'idea di una pluralità di condanne)».[97]
- Il 18 giugno 2010 è stato condannato[98] dal Tribunale di Torino – VII sezione civile – a risarcire 16.000 € al Presidente del Senato Renato Schifani (che aveva chiesto un risarcimento di 1.750.000 €) per diffamazione avendo evocato la metafora del lombrico e della muffa a Che tempo che fa il 10 maggio 2008. Il Tribunale ha invece ritenuto che le richieste di chiarimenti, da parte di Travaglio, circa i rapporti di Schifani con esponenti della mafia siciliana rientrino nel diritto di cronaca, nel diritto di critica e nel diritto di satira.[99]
- L'11 ottobre 2010 Travaglio è stato condannato in sede civile per diffamazione dal Tribunale di Marsala, per aver dato del "figlioccio di un boss" all'assessore regionale siciliano David Costa, arrestato con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e poi assolto in appello. Travaglio è stato condannato a pagare 15.000 euro.[100]
- Il 15 febbraio 2017 il giornale Fatto Quotidiano, diretto da Marco Travaglio, è stato condannato in primo grado dal tribunale civile di Roma per diffamazione nei confronti di Giuliano Amato. La sentenza afferma che negli articoli del Fatto, a firma di Marco Travaglio: "non può non riconoscersi la sussistenza del reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa, sussistendone gli elementi oggettivo e soggettivo, che, come noto, il giudice civile può accertare in via incidentale".[101]
- Il 23 gennaio 2018 è stato condannato per diffamazione dal Tribunale di Roma in merito ad un articolo contro tre magistrati siciliani, riguardo alla latitanza di Bernardo Provenzano; la provvisionale disposta ammonta a 150.000 euro.[102]
- Travaglio è stato citato in giudizio per diffamazione nei confronti di Tiziano Renzi (padre di Matteo Renzi), per articoli riguardanti un processo penale per bancarotta che ha visto lo stesso imputato assolto con formula piena.[103] Il 22 ottobre 2018, il tribunale civile di Firenze lo ha condannato (in solido con la giornalista Gaia Scacciavillani e con la Società Editoriale Il Fatto) al pagamento di una somma di 95.000 euro a titolo di risarcimento per diffamazione[104].
Opere
- Storia del razzismo, Collana Inserti mondo erre, ElleDiCi, 1993, ISBN 88-01-01272-1.
- Stupidario del calcio e altri sport, Biblioteca umoristica, Milano, Mondadori, 1993, ISBN 88-04-37172-2. - Collana Oscar bestsellers saggi, Mondadori, 1994.
- Palle mondiali, Biblioteca Umoristica, Milano, Mondadori, 1994, ISBN 88-04-38552-9.
- Il pollaio delle libertà. Detti, disdetti e contraddetti, Prefazione di Indro Montanelli, Chicche Fuori Collana, Firene, Vallecchi, 1995, ISBN 88-8252-046-3.
- Con Paolo Griseri e Massimo Novelli, Il Processo. Storia segreta dell'inchiesta Fiat, tra guerre, tangenti e fondi neri, prefazione di Giuseppe Turani, Roma, Editori Riuniti, 1997, ISBN 88-359-4304-3. - col titolo Processo alla FIAT. Mazzette ai partiti, bilanci falsi e malaffari della prima azienda italiana. Una storia lunga e censurata, da Cesare Romiti a Luca di Montezemolo, L'Unità, 2007.
- Lucky Luciano, con Ala Sinistra e Mezzala Destra, Milano, Kaos, 2006, ISBN 88-7953-164-6. - Roma, L'Unità, 2007.
- La sentenza Andreotti, Roma, Editori Riuniti, 2000, ISBN 88-359-4846-0.
- Il manuale del perfetto impunito. Come delinquere e vivere felici, collana Collana memorie documenti biografie, prefazione di Massimo Fini, Milano, Garzanti, 2000, ISBN 88-11-73870-9.
- Con Peter Gomez, La repubblica delle banane, Roma, 2001, ISBN 88-359-4915-7.
- Con Elio Veltri, L'odore dei soldi. Origini e misteri delle fortune di Silvio Berlusconi, Roma, Editori Riuniti, 2001-2009, ISBN 978-88-359-8008-7.
- Con Gianni Barbacetto e Peter Gomez, Mani pulite. La vera storia. Da Mario Chiesa a Silvio Berlusconi, Collana Primo Piano, Roma, Editori Riuniti, 2002, ISBN 88-359-5241-7.
- Con Peter Gomez, Bravi ragazzi. La requisitoria Boccassini, l'autodifesa di Previti & C. Tutte le carte dei processi Berlusconi-toghe sporche, Collana Primo Piano, Roma, Editori Riuniti, 2003, ISBN 88-359-5374-X.
- Con Peter Gomez, Lo chiamavano Impunità. La vera storia del caso Sme e tutto quello che Berlusconi nasconde all'Italia e all'Europa, Collana Primo Piano, Roma, Editori Riuniti, 2003, ISBN 88-359-5437-1.
- Bananas. Un anno di cronache tragicomiche dallo stato semilibero di Berlusconia, Milano, Garzanti, 2003, ISBN 88-11-60027-8.
- Montanelli e il Cavaliere. Storia di un grande e di un piccolo uomo, Prefazione di Enzo Biagi, Collana Saggi, Milano, Garzanti, 2004, ISBN 978-88-11-60088-6. - Nuova edizione ampliata da un saggio introduttivo inedito dell'Autore, Garzanti, 2009.
- Con Peter Gomez, Regime. Biagi, Santoro, Massimo Fini, Freccero, Luttazzi, Sabina Guzzanti, Paolo Rossi, tg, gr e giornali: storie di censure e bugie nell'Italia di Berlusconi, Milano, BUR, 2004, ISBN 88-17-00246-1.
- Con Saverio Lodato, Intoccabili. Perché la mafia è al potere. Dai processi Andreotti, Dell'Utri & C. alla normalizzazione. Le verità occultate sui complici di Cosa Nostra nella politica e nello Stato., Introduzione di Paolo Sylos Labini, Milano, BUR, 2005, ISBN 88-17-00537-1.
- Con Peter Gomez, L'amico degli amici. Perché Marcello Dell'Utri è stato condannato a nove anni in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa. La requisitoria dei PM e la memoria della difesa, Milano, BUR, 2005, ISBN 88-17-00707-2.
- Con Peter Gomez, Inciucio. Come la sinistra ha salvato Berlusconi. La grande abbuffata RAI e le nuove censure di regime, da Molière al caso Celentano. L'attacco all'Unità a l'assalto al Corriere, (Prefazione di Giorgio Bocca), Milano, BUR, 2005, ISBN 88-17-01020-0.
- Berluscomiche. Bananas 2 la vendetta: le nuove avventure del Cavalier Bellachioma dal kapò al kappaò, Milano, Garzanti, 2005, ISBN 88-11-59765-X.
- Con Peter Gomez, Le mille balle blu. Detti e contraddetti, bugie e figuracce, promesse e smentite, leggi vergogna e telefonate segrete dell'uomo che da dodici anni prende in giro gli italiani: Napoleone Berlusconi, Milano, BUR, 2006, ISBN 88-17-00943-1.
- Con Peter Gomez, Onorevoli Wanted. Storie, sentenze e scandali di 25 pregiudicati, 26 imputati, 19 indagati e 12 miracolati eletti dal popolo italiano, collana Primo Piano, Roma, Editori Riuniti, 2006, ISBN 88-359-5772-9.
- La scomparsa dei fatti. Si prega di abolire le notizie per non disturbare le opinioni, Il Saggiatore tascabili e Collana Saggi n.60, Milano, Il Saggiatore, 2006 e 2008, ISBN 978-88-565-0050-9.
- Con Peter Gomez, E continuavano a chiamarlo Impunità. Ma è proprio vero che è stato sempre assolto? Come sono finiti i processi a Berlusconi & C, collana Collana Primo Piano, Roma, Editori Riuniti, 2007, ISBN 978-88-359-5965-6.
- Uliwood Party Figure e figurine, figuri e figuracce del primo anno di centro-sinistra(-destra), Milano, Garzanti, 2007, ISBN 978-88-11-60065-7.
- Con Gianni Barbacetto e Peter Gomez, Mani sporche. [2001-2007. Così destra e sinistra si sono mangiati la II Repubblica], Milano, Chiarelettere, 2007, ISBN 978-88-6190-002-8.
- Con Peter Gomez, Se li conosci li eviti. Raccomandati, riciclati, condannati, imputati, ignoranti, voltagabbana, fannulloni del nuovo Parlamento, Milano, Chiarelettere, 2008, ISBN 978-88-6190-054-7.
- Con Peter Gomez e Marco Lillo, Il bavaglio. Bloccare i processi, cancellare l'informazione, difendersi con l'impunità. Ecco perché Berlusconi sta preparando il bavaglio, Milano, Chiarelettere, 2008, ISBN 978-88-6190-062-2.
- Per chi suona la banana. Il suicidio dell'Unione Brancaleone e l'eterno ritorno di Al Tappone, Milano, Garzanti, 2008, ISBN 978-88-11-74097-1.
- Promemoria. 15 anni di storia d'Italia ai confini della realtà (con DVD), Bologna, Promo music, 2009, ISBN 978-88-902950-6-5.,
- Con Vauro e con la partecipazione di Beatrice Borromeo, Italia Annozero, Milano, Chiarelettere, 2009, ISBN 978-88-6190-051-6.
- Con Peter Gomez e Marco Lillo, Papi. Uno scandalo politico, Milano, Chiarelettere, 2009, ISBN 978-88-6190-063-9.
- Sangue e cemento. Le domande senza risposta sul terremoto in Abruzzo (con DVD), Roma, Editori Riuniti, 2009, ISBN 978-88-359-8010-0.
- Con Pino Corrias e Peter Gomez, Voglio scendere. Agenda 2010, Milano, Chiarelettere, 2009, ISBN 978-88-6190-090-5.
- Ad personam. 1994-2010: così destra e sinistra hanno privatizzato la democrazia, Milano, Chiarelettere, 2010, ISBN 978-88-6190-104-9.
- Colti sul Fatto. Nani e pagliacci, muffe e lombrichi di fine regime sul «Fatto Quotidiano»., (Prefazione di Barbara Spinelli), Collana Saggi, Milano, Garzanti, 2010, ISBN 978-88-11-60119-7.
- Con Gianni Barbacetto e Peter Gomez, Mani pulite. La vera storia, 20 anni dopo, Milano, Chiarelettere, 2012, ISBN 978-88-6190-053-0.
- BerlusMonti. 2010-2012. Venne il diluvio universale, l'Italia affogò, ma sull'arca dei tecnici uno solo si salvò: il solito, Milano, Garzanti, 2012, ISBN 978-88-11-60150-0.
- Con Pino Corrias e Renato Pezzini, L'illusionista. Ascesa e caduta di Umberto Bossi, Milano, Chiarelettere, 2012, ISBN 978-88-6190-367-8.
- Con Barbacetto, Gomez, Malagutti, Mascali, Meletti, Milosa, Padellaro e Vecchi, Roberto Forchettoni, Il Fatto Quotidiano, 2012, p. 187.
- Tutti a casa, Roma, Chiarelettere, 2012.
- Lo Stato Montificio: Storia del 2012, l’anno dei tecnici. Tutta da ridere (per non piangere), Roma, Il Fatto Quotidiano, 2012.
- Viva il Re! Giorgio Napolitano, il presidente che trovò una repubblica e ne fece una monarchia, Milano, Chiarelettere, 2013, ISBN 978-88-6190-484-2.
- È Stato la mafia, Collana Reverse, Milano, Chiarelettere, 2014, ISBN 978-88-6190-477-4.
- Slurp. Dizionario delle lingue italiane. Lecchini, cortigiani e penne alla bava al servizio dei potenti che ci hanno rovinati, Collana Principioattivo, Milano, Chiarelettere, 2015, ISBN 978-88-6190-635-8.
- Con Silvia Truzzi, Perché NO, (a cura di A. Zardetto), Roma, PaperFirst, 2016, ISBN 978-88-99784-03-4.
- B. Come Basta! Fatti e misfatti, disastri e bugie, leggi vergogna e delitti (senza castighi) dell'ometto di Stato che vuole ricomprarsi l'Italia per la quarta volta, Roma, PaperFirst, 2018.
Curatele
- Cura di Valentino Castellani, Il mestiere di sindaco. Ricominciare dalle città, Milano, Cantiere Italia, 1996. ISBN 88-8195-000-6.
Interviste in volume
- Marcello Maddalena, Meno grazia più giustizia, conversazione con Marco Travaglio, Roma, Donzelli, 1997. ISBN 88-7989-317-3.
- Gloria Bardi, Giustizia e impunità. Interviste a Antonio Di Pietro e Marco Travaglio, Genova, Frilli, 2003. ISBN 88-87923-70-1.
- Claudio Sabelli Fioretti, Il rompiballe, Reggio Emilia, Aliberti, 2008. ISBN 978-88-7424-267-2.
- Claudio Sabelli Fioretti, Il rompiballe. Un anno dopo, Reggio Emilia, Aliberti, 2009. ISBN 978-88-7424-502-4.
Prefazioni
- Andrea Scanzi, Ve lo do io Beppe Grillo, Milano, Mondadori, 2012
- Nicola Biondo e Sigfrido Ranucci, Il Patto. La trattativa fra Stato e mafia nel racconto inedito di un infiltrato, Milano, Chiarelettere, 2014
- Davide Vecchi, L'intoccabile: Matteo Renzi. La vera storia, Milano, Chiarelettere, 2014
- Davide Vecchi, Matteo Renzi. Il prezzo del potere, Milano, Chiarelettere, 2016
- Andrea Scanzi, Renzusconi. L'allievo ripetente che (non) superò il maestro, Roma, PaperFirst, 2017
- Davide Vecchi, Lady Etruria, Roma, PaperFirst, 2018
DVD
- Passaparola Vol. 1. Ci pisciano addosso e ci dicono che piove. (2008, Casaleggio Associati, Collana Passaparola, ISBN 978-88-903084-2-0).
- Passaparola Vol. 2. Senza Stato, né legge. (2008, Casaleggio Associati, Collana Passaparola, ISBN 978-88-903084-3-7)
- Passaparola Vol. 3. Mafiocrazia. (2009, Casaleggio Associati, Collana Passaparola, ISBN 978-88-903084-4-4).
- Passaparola Vol. 4. Io so. (2009, Casaleggio Associati, Collana Passaparola, ISBN 978-88-903084-5-1).
- Passaparola Vol. 5. Gli sciacalli dell'informazione. (2009, Casaleggio Associati, Collana Passaparola).
- Promemoria. 15 anni di storia d'Italia ai confini della realtà. Con DVD. (Bologna, 2009, Promo Music - Corvino Meda Editore ISBN 978-88-902950-6-5).
- Sangue e cemento. Le domande senza risposta sul terremoto in Abruzzo. Con DVD (Marco Travaglio e Vauro Senesi, 2009, Editori Riuniti, ISBN 88-359-8010-0)
- Democrazya. Diario politico di un anno italiano. (2009, Casaleggio Associati, Collana Passaparola, ISBN 978-88-96337-01-1).
- Paolo Borsellino. L'intervista nascosta. (con presentazione di Marco Travaglio, 2009, Il Fatto Quotidiano).
- Berluscoma 2010. Il tramonto della Seconda Repubblica. (2010, Casaleggio Associati, Collana Passaparola, ISBN 978-88-96337-07-3).
- Silenzio, si ruba. Il diario politico del 2011 raccontato attraverso gli interventi settimanali a Passaparola. (2011, Chiarelettere, Collana DVD, ISBN 978-88-6190-232-9).
- È Stato la mafia - tutto quello che non vogliono farci sapere sulla trattativa e sulla resa ai boss delle stragi, cofanetto libro+DVD, Chiarelettere, Milano, I ed. 8 maggio 2014.
Teatro
- Promemoria - Quindici anni di storia d'Italia (2009-2010)
- Anestesia totale (2011)
- È Stato la Mafia (2013-2014)
- Slurp (2015-2016-2017)
- Perché No (2016)
Cinema
- Il venditore di medicine (2014)
Note
- ^ Travaglio direttore del Fatto Quotidiano, su PrimaOnline, 3 febbraio 2015.
- ^ Tv2000it, SOUL - L'intervista di Monica Mondo a Marco Travaglio a SOUL, su YouTube, 25 gennaio 2015, a 8 min 33 s.
- ^ Franco Travaglio, su myspace.com. URL consultato il 4 settembre 2011.
- ^ Diretta del 28 giugno_LUCIA_BORGONZONI
- ^ a b c d e Sara Faillaci, Marco Travaglio. Indro, Ronald, gli Abba e le Veline (PDF), in Vanity Fair, 27 aprile 2011, pp. 106-114. URL consultato il 9 agosto 2011.
- ^ a b c d e Biografia di Marco Travaglio in L'odore dei soldi. Origini e misteri. (Nuova edizione), pp. 568-569. (Elio Veltri e Marco Travaglio, 2009, Editori Riuniti, ISBN 978-88-359-8008-7).
- ^ Mario Giordano, Due o tre cose sul mio ex amico Travaglio (PDF) [collegamento interrotto], in il Giornale, 14 maggio 2008, p. 43. URL consultato il 5 agosto 2011.
- ^ Luigi Mascheroni, Ma che piacevole imbarazzo riascoltare la voce stonata di quel cantastorie di Arpino, su ilgiornale.it, il Giornale, 29 luglio 2011. URL consultato l'8 agosto 2011.
- ^ Fabio Fazio, Che tempo che fa: La doppia intervista a Loris Mazzetti e Marco Travaglio, Rai 3, 30 dicembre 2007. URL consultato il 14 giugno 2014.
- ^ Marco Travaglio, democrazialegalita.it (a cura di), Documentazione tratta da "L'affare Sofri", su Blog "Panni di piombo" di Mario Ferrandi (l'Espresso Blog), 9 giugno 2007. URL consultato il 5 agosto 2011 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2011).
- ^ Paolo Bracalini, Travaglio, l’"impresentabile" di Repubblica, su ilgiornale.it, 15 maggio 2008. URL consultato l'11 agosto 2011.
- ^ Polemiche, dimissioni e nuove regole, in Corriere della Sera, 24 marzo 2001, p. 2. URL consultato il 10 agosto 2011.
- ^ Paola Di Caro, Polemiche, dimissioni e nuove regole, in Corriere della Sera, 24 marzo 2001, p. 2. URL consultato il 10 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).
- ^ Paola Di Caro, Il Cavaliere contro Montanelli "l'ingrato" e i "falsi" sulla mafia, in Corriere della Sera, 25 marzo 2001, p. 5. URL consultato il 10 agosto 2011.
- ^ Andrea Montanari, Berlusconi: "Da Santoro uso criminoso della tv", su repubblica.it, la Repubblica, 1º aprile 2008. URL consultato il 19 settembre 2011.
- ^ a b Commento in quarta di copertina de L'odore dei soldi. Origini e misteri. (Nuova edizione). (Elio Veltri e Marco Travaglio, 2009, Editori Riuniti, ISBN 978-88-359-8008-7).
- ^ a b Alessandra Longo, Luttazzi e Travaglio assolti. "Berlusconi non fu diffamato", su repubblica.it, la Repubblica, 20 ottobre 2005. URL consultato il 5 agosto 2011.
- ^ a b c Alberto Sofia, Caso Satyricon, Mediaset perde in appello. Niente diffamazione per Travaglio e Luttazzi, in il Fatto Quotidiano, 18 ottobre 2011, p. 8. URL consultato il 18 ottobre 2011.
- ^ Travaglio lascia l'Unità, al suo posto arriva Paolo Villaggio: "È un genio", su adnkronos.com, Adnkronos, 25 giugno 2009. URL consultato l'11 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2010).
- ^ Marco Travaglio, Lettera a Vittorio Feltri, direttore di Libero, su voglioscendere.go.ilcannocchiale.it.ilcannocchiale.it, voglioscendere.it, 15 giugno 2008. URL consultato il 9 agosto 2011.
- ^ Dal libro "Bananas" di Marco Travaglio, su garzantilibri.it. URL consultato il 9 agosto 2011.
- ^ Motivazioni del XXXV Premio Forte Dei Marmi Satira Politica per il Giornalismo, su museosatira.it. URL consultato il 9 agosto 2011 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2011). «Per avere inventato Bellachioma. Per aver consacrato Piercasinando. Per non aver mai lasciato in pace Vasa Vasa. Per la testardaggine con cui perseguita Doppio Zero nel senso di Farina. Ma anche per non aver affibbiato nessun nomignolo a Scaramella, che intanto non serve. Per non aver mai dimenticato l'imperativo marxiano di D'Alema e Fassino "fateci sognare" ora che "abbiamo una banca". Per la cura che dedica al ricordo imperituro delle gesta di Guzzanti padre, Riccucci, Previti, Dell’Utri. Per aver beccato Luciano Moggi in visita a Lourdes sotto le umili spoglie di Padre Pijo (si legge Piglio). Premio a Travaglio che con argomenti di destra ha reinventato la miglior satira antipolitica di sinistra. Come era già capitato al democristiano Mario Melloni, indimenticato Fortebraccio.»
- ^ Marco Travaglio, Dal Sisde alla Mafia la carriera de "u Dutturi", in l'Unità, 27 dicembre 2007, p. 1. URL consultato il 10 agosto 2011.
- ^ Intervento di Travaglio al V2-Day, su video.google.it, V2-Day, Torino, 25 aprile 2008. URL consultato il 5 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2011).
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Bibliografia
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Voci correlate
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Marco Travaglio
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marco Travaglio
- Wikinotizie contiene l'articolo Berlusconi perde la causa contro Travaglio, 7 marzo 2006
- Wikinotizie contiene l'articolo Travaglio attacca Schifani: polemiche bipartisan, 11 maggio 2008
- Wikinotizie contiene l'articolo Marco Travaglio presenta il suo ultimo libro a Canosa di Puglia, 3 ottobre 2008
Collegamenti esterni
- Blog di Marco Travaglio – Blog di Marco Travaglio sul sito web de il Fatto Quotidiano
- Passaparola – L'appuntamento settimanale di Marco Travaglio in diretta streaming dal blog di Beppe Grillo
- Signornò – Rubrica di Marco Travaglio su l'Espresso
Video
- Fabio Fazio, Che tempo che fa: Intervista a Marco Travaglio, Rai 3, 25 settembre 2011. URL consultato il 23 novembre 2011.
- Antonello Piroso, Niente di personale: Tarak Ben Ammar e Marco Travaglio, LA7, 22 marzo 2011. URL consultato il 14 luglio 2011.
- Luca Telese, Tetris[collegamento interrotto]: Il personaggio: Marco Travaglio, LA7, 18 marzo 2010. URL consultato il 15 luglio 2011.
- Intervento di Marco Travaglio al "No-Cav Day", su radioradicale.it, 8 luglio 2008. URL consultato il 23 novembre 2011.
- Redazione Micromega, Elezioni e candidature, MicroMega intervista Marco Travaglio, su youtube.com, 3 aprile 2008.
- Travaglio: "Primarie alla Ceausescu". Intervista a Marco Travaglio sul Pd, su dailymotion.com, 5 ottobre 2007. URL consultato il 16 agosto 2011.
- Fabio Fazio, Che tempo che fa: Intervista a Marco Travaglio, Rai 3, 14 maggio 2006. URL consultato il 15 luglio 2011.
- Serena Dandini, Parla con me: Intervista a Marco Travaglio, Rai 3, 23 aprile 2006. URL consultato il 15 luglio 2011.
- Editoriali di Marco Travaglio su AnnoZero 2010-2011, su rai.tv. URL consultato il 23 novembre 2011.
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- Editoriali di Marco Travaglio su AnnoZero 2008-2009, su rai.tv. URL consultato il 23 novembre 2011.
- Editoriali di Marco Travaglio su AnnoZero 2007-2008, su rai.tv. URL consultato il 23 novembre 2011.
- Interventi audio e video di Marco Travaglio a dibattiti, convegni e manifestazioni ripresi da RadioRadicale.it, su radioradicale.it. URL consultato il 23 novembre 2011.
Documentazione e approfondimenti
- Sara Faillaci, Marco Travaglio. Indro, Ronald, gli Abba e le Veline (PDF), in Vanity Fair, 27 aprile 2011, 106-114. URL consultato il 23 novembre 2011.
- Damiano Celestini, Il Rompi Blog intervista Marco Travaglio (sull'informazione italiana), su ilrompiblog.com, 25 febbraio 2008. URL consultato il 23 novembre 2011.
- Intervista a Marco Travaglio (sulla ripubblicazione di tutti i suoi libri da parte de L'Unità), su booksblog.it, 23 novembre 2007. URL consultato il 23 novembre 2011.
- Marco Travaglio, Lettera ad Indro Montanelli (letta da Marco Travaglio alla puntata di AnnoZero del 31 maggio 2007), su docs.google.com, 31 maggio 2007. URL consultato il 23 novembre 2011.
- Silvia Terribili, Intervista a Marco Travaglio a Radio Onda Italiana Amsterdam (sulla legge Mastella), su carovanaperlacostituzione.it, 21 maggio 2007. URL consultato il 23 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2010).
- L'era delle grandi opere digitali. Intervista al giornalista Marco Travaglio (sulle nuove tecnologie digitali), su scarichiamoli.org, 21 dicembre 2005. URL consultato il 23 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2011).
- Fabrizio Li Vigni, Marco Miceli, Federica Lazzaro e Tommaso Mazzara, Intervista a Marco Travaglio (su Berlusconi e le future elezioni politiche del 2006), su disinformazione.it, 2005. URL consultato il 23 novembre 2011.
- Marcello Pamio, Intervista a Marco Travaglio (per l'uscita del libro "Mani pulite. La vera storia"), su disinformazione.it, 2002. URL consultato il 23 novembre 2011.
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