Simone di Cirene
Simone di Cirene, detto anche il Cireneo, è l'uomo che, secondo quanto riportato da tre dei quattro Vangeli[1], fu obbligato dai soldati romani ad aiutare a trasportare la croce di Gesù, durante la salita al Golgota per la crocifissione.

Gesù infatti, duramente provato dalla flagellazione e dagli altri tormenti che gli erano stati inflitti, non era più in grado di proseguire con il pesante carico. I Vangeli non forniscono ulteriori informazioni sul Cireneo, salvo che egli era "padre di Alessandro e Rufo" (Marco 15,21-22[2]). Il Vangelo secondo Giovanni omette Simone di Cirene per enfatizzare il sacrificio di Cristo che si addossa da solo il carico della croce ed espia le colpe degli uomini.[senza fonte]
Si ravvisa una discordanza tra quanto affermato dai vangeli sinottici e quanto invece riferito dal Vangelo di Giovanni. Viene infatti precisato nei sinottici[3] che, finito il processo, la croce viene data da portare a Simone di Cirene già da subito, ovvero all'uscita del praetorium ("Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la croce di Gesù"[4]); invece, il Vangelo secondo Giovanni sostiene che la croce è portata da Gesù stesso dalla partenza fino al Golgota ("Allora (Pilato) lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo"[5]).[6][7]
Gli esegeti curatori del cattolico "Nuovo Grande Commentario Biblico" - nel precisare che "Giovanni non riporta nessuno degli episodi avvenuti durante il tragitto verso il luogo della crocifissione, contenuti negli altri vangeli" - spiegano tale discrepanza storica supponendo che l'evangelista non fosse a conoscenza di tale tradizione o, a livello teologico, che Giovanni "scelse di far portare la croce a Gesù per significare che egli aveva ancora il pieno controllo del proprio destino".[8]
Il Cireneo, per questo suo gesto, è passato alla storia come la solidale figura di colui che sorregge positivamente fatiche altrui. In ogni caso, nell'uso comune, col termine "cireneo" si indica una persona che volente o nolente, si carica del peso di qualcun altro.
L'incontro di Gesù con il Cireneo viene ricordato nella quinta stazione della Via Crucis.
Nel 1941 nella valle del Cedron, a Gerusalemme, è stato ritrovato un ossario risalente al I secolo d.C. e contenente le spoglie di una famiglia originaria di Cirene. È citato, in particolare, il nome di "Alessandro di Cirene, figlio di Simone". Considerato che Cirene è una località molto distante da Gerusalemme e che Alessandro è un nome relativamente poco diffuso nella comunità ebraica del tempo, gli studiosi ritengono plausibile l'ipotesi che l'ossario ospiti i resti della famiglia di Simone il Cireneo, che il Vangelo secondo Marco identifica appunto come "padre di Alessandro e Rufo".[9]
Note
- ^ Marco Marco 15,21-22; Matteo Matteo 27,32 e Luca Luca 23,26.
- ^ Mc 15,21-22, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
- ^ Mt27,31-34; Lc23,26; Mc15,20-22 Mt27,31-34; Lc23,26; Mc15,20-22.
- ^ Mt27,32 Mt27,32.
- ^ Gv19,16-18 Gv19,16-18.
- ^ Bart Ehrman, Il vangelo del traditore, Mondadori, 2010, pp. 216-217, ISBN 978-88-04-59690-5.
- ^ Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 877, ISBN 88-399-0054-3.
- ^ Raymond E. Brown, Joseph A. Fitzmyer, Roland E. Murphy, Nuovo Grande Commentario Biblico, Queriniana, 2002, p. 1285, ISBN 88-399-0054-3.
- ^ André Lemaire, École Pratique des Hautes Études, Paris-Sorbonne. The Ossuary and Inscription Are Authentic (Grand Rapids: April 21, 2004).
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Voci correlate
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