Poggio Cinolfo
Poggio Cinolfo è una frazione abruzzese di circa 480 abitanti del comune di Carsoli AQ in Abruzzo.
Poggio Cinolfo frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Carsoli |
Territorio | |
Coordinate | 42°06′37.7″N 13°03′03″E |
Altitudine | 713 m s.l.m. |
Abitanti | 477[1] (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 67061 |
Prefisso | 0863 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | AQ |
Nome abitanti | poggesi, poietani |
Patrono | santa Fortunia |
Giorno festivo | 10 maggio |
Cartografia | |
Geografia fisica
Il borgo montano è posto a 713 m s.l.m.[2] sul versante settentrionale dei monti Carseolani. Il paese è dominato dal palazzo baronale edificato al confine della contea dei Marsi intorno all'anno mille, alla cui sommità è possibile ammirare la piana del Cavaliere e i rilievi montuosi più importanti, a nord il monte Terminillo e ad est il monte Velino. Confina a nord con Collalto Sabino, ad ovest con Vivaro Romano, a sud con Civita di Oricola, ad est con il capoluogo comunale.
Dista circa 50 chilometri da Avezzano[3], 60 dall'Aquila[3] e circa 67 da Roma[3].
Storia
Il nome del borgo è legato con ogni probabilità a Siginulfo, esponente dei conti dei Marsi. Lo storico Muzio Febonio nella sua opera Historiae marsorum, grazie ad una antica epigrafe in lingua osca, affermò che il toponimo originario fu Podio Dinolfi[4].
Verosimilmente il paese fu edificato dal re dei Longobardi, Agilulfo, appartenendo come tutti i centri della provincia Valeria al ducato di Spoleto, almeno fino alla metà del Settecento. L'area dove sorge il paese è posta al confine delle zone che nell'antichità furono contese dagli Equi e dai Marsi. I primi insediamenti risalirebbero al III secolo a.C. ma è nell'epoca dell'incastellamento che Poggio Cinolfo si sviluppa maggiormente.
Nel medioevo il borgo era noto con i nomi di Poggio Siginolfo o Poggio Ginolfo i cui toponimi venivano messi in relazione al primo signore del paese, esponente della famiglia Berardi dei conti dei Marsi[5]. Grazie alla conformazione geologica delle sue rocce e del suo territorio ha subito danni non irreparabili a causa del terremoto che nel 1915 devastò l'intero territorio della Marsica[6]. Il paese della piana del Cavaliere è considerato un'amena località di villeggiatura ed è una della mete estive abruzzesi preferite dai romani[7].
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Chiesa di Santa Maria Assunta
- Edificio di culto realizzato in pietra locale dallo scalpellino Giambattista Colucci. L'edificio, costruito su una chiesa preesistente, presenta un'incisione dell'anno 1734 che indicherebbe la data di fondazione. La chiesa consacrata nel 1788 presenta una navata ampia e luminosa, l'altare maggiore e quattro altari laterali. All'interno ci sono la pala d'altare raffigurante l'Assunzione della Vergine (attribuita da alcuni studiosi ad Agostino Masucci, Giuseppe Bottani e Stefano Pozzi[8]), i dipinti del Padre Eterno, della Vergine che schiaccia il serpente e di antichi stemmi araldici. Le pale di Angelo Balestra sono datate 1883 e 1841. Nella chiesa è presente l'urna con il corpo di Santa Fortunia, patrona di Poggio Cinolfo[9][10].
- Chiesa e convento di San Francesco
- Gli edifici originari sarebbero risalenti al 1216, anno in cui san Francesco d'Assisi visitò il borgo dopo aver soggiornato a San Benedetto dei Marsi, all'epoca sede della chiesa madre della diocesi dei Marsi. Chiesa e convento rimaneggiati più volte durante i secoli hanno mantenuto alcune tracce delle strutture originarie, in particolare una cella del convento con finestra dotata di grata da cui il santo si fece ammirare dai fedeli[11].
- Chiesa della Madonna delle Grazie, edificata nella seconda meta del XVII secolo[12].
- Chiesa di San Pietro, citata con il nome di "Sancti Petri in Podio", insieme alla chiesa di Santa Maria, nella bolla di Papa Clemente III indirizzata al vescovo dei Marsi Eliano nel XII secolo[13].
- Cappella di San Rocco, risalente al XVII secolo[14].
Architetture civili
- Palazzo baronale
- Edificato con ogni probabilità nell'XI secolo, segnava il confine della contea dei Marsi e ancora oggi delimita i territori della Marsica e della Sabina. Detto anche palazzo Savelli o palazzo Coletti, nei secoli ha visto molte famiglie in capo alla proprietà: Mareri, Zambeccari e Savelli. Successivamente il palazzo è stato ceduto ai marchesi Marcellini Marciani. Nel XVIII secolo Carlo VI d'Asburgo lo donò al marchese Ottieri, mentre gli ultimi suoi signori, insieme a tutti i possedimenti di Poggio Cinolfo, saranno i baroni Coletti. Nel suo interno il piccolo cortile, creato nel XVII secolo a seguito dei lavori di definitivo ampliamento del palazzo, è impreziosito da alcuni pilastri. Ci sono quattro piani, il seminterrato che veniva utilizzato per raccogliere l'acqua e per mantenere le derrate alimentari, il piano terra che ospitava cucine e servizi, il piano intermedio nobile e l'ultimo piano della servitù[15]. Dall'aspetto possente e vetusto si presenta ancora come una vera e propria residenza[16].
- Palazzo Segni
In via degli archi si trova il palazzo della famiglia Segni, conti originari di Firenze. Questo edificio svolgeva inizialmente solo le funzioni amministrative e agricole, finché nel secolo XVIII vi si stabilì un ramo della famiglia definitivamente. La facciata, a tre livelli con un tre portoni, il principale con un mascherone di pietra scolpito sopra, è rivolta dalla parte interna del paese, ma il palazzo è strategicamente posizionato perché dalla facciata del retro, su Via Aginulfo, si può dominare l'intera pianura, quindi controllare le proprie terre. Il palazzo fu costruito sulle rovine di alcune case, tra le quali possibilmente pure una rettoria, dalla famiglia Segni nel secolo XV. Fu ampliato dalla stessa famiglia nel secolo XVIII, come si può vedere nella facciata sul retro, divisa in due unità a quattro livelli più una a due livelli. Il palazzo ha un giardino sul retro separato da Via Aginulfo. È tutt'oggi proprietà della stessa famiglia Segni.
Aree naturali
- Bosco di Sesera
- Sito di interesse comunitario situato tra i 570 e i 640 m s.l.m. La superficie del bosco è pari a circa 400 ettari e ricade per oltre il 90% nel territorio comunale di Oricola e per il resto in quello di Carsoli, segnando il confine con i comuni di Riofreddo, Vallinfreda e Vivaro Romano. Secondo una leggenda il luogo fu dimora del generale Sisara che diede il nome al bosco[17]. La vegetazione del bosco consiste in sempreverdi come castagni, cerri, faggi, pioppi e querce.
Società
Tradizioni e folclore
L'11 maggio si celebra annualmente con riti religiosi e popolari la festa patronale in onore di santa Fortunia[18]. Nel 2008 in occasione del bicentenario dell'arrivo in paese della santa si è svolta l'ostensione del corpo della santa martirizzata[19].
Infrastrutture e trasporti
Strade
Il borgo è situato lungo via Palombara, una delle strade intercomunali che unisce la piana del Cavaliere alla provincia di Rieti, naturale proseguimento della strada provinciale n. 69 Sabinese. La strada provinciale n. 34 Turanense, invece, collega la frazione a Carsoli e agli altri comuni marsicani.
Note
- ^ Dati su Poggio Cinolfo, su italia.indettaglio.it, Italia In Dettaglio.
- ^ Frazione di Poggio Cinolfo, su portaleabruzzo.com, Il Portale d'Abruzzo. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ a b c Distanza fornita da Google Maps: Percorso più veloce.
- ^ Le iscrizioni di Carsioli alla luce di una epigrafe inedita in lettere non latine rinvenuta a Poggio Cinolfo, su lumenassociazione.it, Lumen Associazione.
- ^ Achille Laurenti, Storia, su carsoli.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ 1915-2015 Terremoto nella Marsica; il Carseolano senza danni – Solidarietà, su confinelive.it, Confine Live.
- ^ Del Gusto, p. 62.
- ^ Michela Ramadori, L'Assunzione della Vergine della chiesa di Santa Maria Assunta a Poggio Cinolfo. Un dipinto inedito di Agostino Masucci, Giuseppe Bottani e Stefano Pozzi, Pietrasecca (Carsoli), Associazione Culturale Lumen, 2015.
- ^ Chiesa di Santa Maria Assunta - sec. XVIII, su italiavirtualtour.it, Italia Virtual Tour.
- ^ Terenzio Flamini, Santa Maria Assunta, su carsoli.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Chiesa di San Francesco, su regione.abruzzo.it, Regione Abruzzo. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Chiesa della Madonna delle Grazie, su beweb.chiesacattolica.it, BeWeB.
- ^ Bolla Clemente III, su pereto.info.
- ^ Terenzio Flamini, Cappella di San Rocco, su carsoli.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Terenzio Flamini, Il palazzo baronale, su carsoli.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Annamaria Cappelli, Il fascino del Castello di Poggio Cinolfo, tra realtà e fantasia, su confinelive.it, Confine Live. URL consultato il 3 giugno 2018.
- ^ Achille Laurenti, Carseoli, su oricola.terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 2 giugno 2018.
- ^ Flamini, p. 22.
- ^ Paolo Guadagni, Santa Fortunia patrona di Poggio Cinolfo, in il Centro, 2018.
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Poggio Cinolfo
Collegamenti esterni
- Borgo di Poggio Cinolfo, su comune.carsoli.aq.it, Comune di Carsoli. URL consultato il 3 giugno 2018.
- Poggio Cinolfo, su terremarsicane.it, Terre Marsicane. URL consultato il 3 giugno 2018.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 247851836 |
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