Stazione di Livorno Centrale

Stazione Ferroviaria Italiana

La Stazione di Livorno Centrale, è il principale scalo ferroviario dell'omonima città toscana, realizzato in sostituzione della più antica Stazione San Marco.

Particolare della facciata

Si trova in Piazza Dante, al termine di quello che un tempo era il rettilineo del Viale degli Acquedotti; la stazione è posta sulla linea Pisa-Roma e movimenta circa 5.300.000 passeggeri annui.[1]

Storia

  Lo stesso argomento in dettaglio: Ferrovia Leopolda e Ferrovia Maremmana.

La linea ferroviaria tra Livorno San Marco e la Stazione Leopolda di Pisa era attiva sin dalla prima metà dell'Ottocento. Nel 1867 Roma veniva unita a Livorno, ma il tracciato della ferrovia non seguiva la costa, bensì, dopo Cecina, entrava verso l'interno e proseguiva in direzione di Collesalvetti, da dove si ricollegava quindi a Livorno; pochi anni dopo, quando Collesalvetti fu unita direttamente a Pisa, la città labronica si trovò di fatto esclusa dalla linea principale, fino a quando, nel 1910, non fu completato il collegamento diretto costiero tra Cecina e Livorno.

L'inaugurazione della Stazione di Livorno Centrale avvenne quindi il 3 luglio 1910, pochi giorni dopo l'ultimazione dei lavori della suddetta tratta ferroviaria. Per l'ubicazione del nuovo scalo prevalse l'ipotesi di Angiolo Badaloni, che ne indicava la costruzione in un'area relativamente lontana dal centro cittadino, presso le Acque della Salute, al fine di non ostacolare lo sviluppo urbanistico della città.

Il fabbricato viaggiatori fu progettato dall'ingegner Mangini, anche se l'impostazione monumentale della facciata principale si deve all'ingegner Frullani, che vi inserì una grande vetrata semicircolare.

Descrizione

La stazione è costituita da tre corpi di fabbrica distinti, uniti tra loro per mezzo di due ali laterali più basse. Il corpo principale, dove ha sede la biglietteria, è caratterizzata da alti portoni sormontati da un arco vetrato e da ampie finestre verticali, mentre i volumi laterali presentano un susseguirisi di grandi aperture che alleggeriscono la cortina muraria; le ali di collegamento invece sono assai semplici, precedute solo una tettoia metallica che protegge i numerosi portoni d'accesso ai corridoi.

All'interno domina per imponenza il volume della biglietteria, ornato di marmi e stucchi e dove dipartono i corridoi laterali e gli accessi ai binari; due sottopassaggi permettono di raggiungere i sette binari di transito per il movimento passeggeri, affiancati da raffinate pensiline sorrette da colonne di ghisa.

Fonti

  1. ^ www.centostazioni.it, Centostazioni, su http:. URL consultato il 30-05-2007.

Bibliografia

  • F. Cagianelli, D. Matteoni, Livorno, la costruzione di un'immagine. Tradizione e modernità nel Novecento, Cinisello Balsamo (Milano), 2003.
  • Tecnica e forma nella storia, n°0, Livorno 2001.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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