Democrazia dei soviet
La democrazia dei soviet, chiamata anche democrazia dei consigli o democrazia consiliare, è una forma di democrazia diretta, inizialmente presente nella fase pre-leninista dell'URSS, in cui la popolazione si organizza in organi assembleali autogestiti, in russo chiamati soviet, strutturati su un principio di livellazione organizzativo-gestionale di natura federativa (in cui, partendo per esempio da semplici consigli operai nelle fabbriche o nelle campagne, si passa per consigli municipali, distrettuali e così via), dotati sia del potere legislativo sia di quelli esecutivo e giudiziario ed in cui, per il regolare adempimento di mansioni amministrative e/o di mera rappresentanza in seno ai disparati consigli, vengono nominati funzionari pubblici vincolati da una forma di mandato imperativo, ovvero rigidamente sottoposti a procedure e codici di condotta stabiliti deliberativamente in assemblea e, su diretta proposta di qualunque dei costituenti, revocabili dalle loro cariche in qualsiasi momento.
Ci sono stati altre esperienze di questo genere, che non sono tuttavia giunti "a compimento", come nell'esperienza dell'Ucraina Libertaria o nel corso dei Bienni Rossi, e ancora oggi la democrazia dei consigli viene rivendicata da alcune aree politiche, come quelle che si rifanno al marxismo operaista e, più in generale, all'area del cosiddetto comunismo di sinistra, oltre che da vari movimenti di protesta (come nel caso delle Fabbriche Senza Padrone).