Movimento dei gilet gialli

movimento spontaneo di protesta
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Il movimento dei gilet gialli o giubbotti gialli (in francese mouvement des gilets jaunes, pronuncia: [ʒilɛ ʒon]) è un movimento spontaneo di protesta nato sui social network nel maggio del 2018 che ha provocato scontri principalmente in Francia e Belgio a partire dal novembre dello stesso anno e con diverse manifestazioni pacifiche in altre Nazioni come Germania, Paesi Bassi, Serbia, Bulgaria ed anche Iraq.

Movimento dei gilet gialli
parte delle Proteste contro Emmanuel Macron
Dimostranti dei gilet gialli a Vesoul, Est della Francia
Data17 novembre 2018in corso
LuogoFrancia (bandiera) Francia (principalmente)
Altri Paesi:
(vedi sotto)
Causa
Esitoin corso
Schieramenti
Perdite
In Francia:
Morti: 9 (20 dicembre 2018)[1]
Feriti: ~1000
Arrestati: ~1600 (4 dicembre 2018), 1723 (8 dicembre 2018)
In Belgio:
Arrestati: 60 (30 novembre 2018)
In Francia:
Poliziotti feriti: 200+
Voci di sommosse presenti su Wikipedia
Un giubbotto giallo catarifrangente, simbolo del movimento.

Il simbolo dei gilet gialli è un giubbotto giallo catarifrangente che tutti i motociclisti devono indossare e che deve essere presente in tute le auto, da indossare come misura di sicurezza in caso di incidente stradale.

Cronologia

1° settimana: dal 17 al 23 novembre 2018

Le proteste hanno avuto inizio in Francia il 17 novembre 2018 verso le 7:30 con il blocco di diverse strade principali, e con una manifestazione vicino alla stazione metropolitana Porte Maillot. Nel corso di una manifestazione non dichiarata organizzata a Le Pont-de-Beauvoisin (Savoia), un automobilista disturbato dai blocchi stradali, ha tentato di forzarne uno investendo una manifestante di 63 anni, Chantal Mazet.

Nel pomeriggio del 17, diverse decine di manifestanti hanno marciato sugli Champs-Élysées dirigendosi verso il Palazzo dell'Eliseo, ma sono stati fermati dalla polizia a Place de la Concorde. A Troyes ed a Quimper un gruppo di circa 200 persone hanno fatto irruzione nel cortile delle rispettive prefetture, anche loro sono stati bloccati dalla polizia.[2]

Il giorno seguente, il ministero dell'interno francese ha comunicato che i manifestanti sono stati 287 710, 1 morto, 409 feriti e 117 arresti.[3]

Il 20 novembre si sono verificati scontri anche nell'isola della Riunione (DROM). È stato anche istituto un coprifuoco dalle 20 alle 6 dal 20 al 23 novembre.[4]

Nell'isola sono state arrestate più di 650 persone, il presidente francese ha mobilitato truppe nell'isola per sedare le violenze.

Il 24 novembre in un parcheggio di un centro commerciale ad Angers, un gilet giallo ha minacciato di farsi esplodere se Emmanuel Macron non lo avesse ricevuto alll’Eliseo[5], dopo 6 ore di negoziazione l'uomo si arrese alle forze dell'ordine.

2° settimana: dal 24 al 30 novembre 2018

 
Gli Champs-Élysées alla fine degli scontri del 24 novembre

Il 24 novembre, la polizia ha installato numerosi posti di blocco a Parigi, ma le forza dell'ordine non sono riuscite a bloccare gli 8000 manifestanti che sono riusciti ad entrare nella città. Hanno poi dato vita ad atti di guerriglia urbana, incendiando strade, sradicando segnali stradali e semafori, costruendo barricate e lanciando sassi contro gli agenti antisommossa.

La polizia ha reagito con il lancio di lacrimogeni e l'utilizzo di idranti per disperdere i manifestanti.[6] In tutta la Francia sono stati registrati 166 301 manifestanti, 24 feriti e 101 arresti. I danni materiali sono stati stimati in 1,5 milioni di euro.

Nei giorni seguenti si sono registrati piccoli scontri con la polizia a Calais.

3° settimana: dal 1° al 7 dicembre

 
Facciata di una banca vandalizzata nel XVII arrondissement di Parigi, il 1° dicembre.

Il 1° dicembre a Parigi si sono verificato diversi scontri con la polizia, più di 100 auto sono state date alle fiamme per bloccarne l'avanzata, l'Arco di Trionfo è stato vandalizzato con scritte ed insulti[7].

I CRS hanno lanciato più di 10 000 granate lacrimogene. Alla fine degli scontri si registrano 134 feriti di cui 23 agenti di polizia e 412 arresti.

Nella 3° settimana protestarono 136 100 persone.

Il sindaco di Parigi ha stimato danni tra i 3 e i 4 milioni di euro.

Il 3 dicembre, il Ministero dell'Istruzione annuncia che più di 100 istituti superiori sono stati bloccati da studenti con i gilet gialli, 700 ragazzi sono stati arrestati in tutto il paese ma il caso più eclatante è stato l'arresto di 148 studenti di un istituto di Mantes-la-Jolie, inginocchiati per terra, con le mani dietro la testa e con fucili puntati; che ha suscitato l'indignazione di molti francesi sui social network.[8]

4° settimana: dall'8 al 14 dicembre 2018

 
Manifestanti dopo un lancio di lacrimogeni.
 
Blocco stradale a Noirefontaine (Doubs).

L'8 dicembre il governo ha mobilitato oltre 89 000 agenti della Police Nationale e dodici Berliet VXB-170 blindati della Gendarmerie nationale[9]. Dopo un altro sabato di guerriglia in tutto il paese, il ministero dell'interno francese ha dichiarato che alle manifestazioni erano presenti 136 000 persone e sono stati eseguiti 1723 arresti (1080 solo a Parigi); i feriti invece sono 135.

5° settimana: dal 15 al 21 dicembre 2018

La mobilitazione dell'atto V è stata più bassa rispetto alle altre manifestazioni, forse a causa dell'attentato di Strasburgo. Ci sono stati pochissimi scontri a Parigi dove sono scesi in piazza circa 8000 persone.

Altri paesi

File:GJ Paris (Normandie).jpg
Bandiere della Normandia durante le proteste del dicembre 2018

Si sono verificati alcuni scontri il 30 novembre a Bruxelles in Belgio, dove alcuni poliziotti sono stati attaccati con lancio di pietre da alcune persone appartenenti ai gilet gialli, 60 persone sono state arrestate per disturbo alla quite pubblica. Sono state date alle fiamme anche 2 furgoni della polizia belga[10].

Molti depositi di carburante sono stati bloccati in Vallonia il 16 novembre 2018.

 
Alcuni manifestanti a Bruxelles

L'8 dicembre un gruppo di gilet gialli ha tentato di entrare nel parlamento europeo, ma sono stati fermati da lacrimogeni, spray urticanti ed idranti. Negli scontri 50 persone vengono arrestate.[11]

Il 1° dicembre, alcuni manifestazioni hanno protestato contro la politica fiscale e di immigrazione di Angela Merkel.

Il 1º dicembre, un piccolo gruppo di gilet gialli ha protestato pacificamente in alcune città del paese. [12]

Il 4 dicembre ci sono state alcune manifestazioni nel paese. I gilet gialli hanno bloccato le principali strade e le frontiere per protestare contro il rialzo dei prezzi del carburante.[13]

In Serbia, come in Bulgaria, ci sono state manifestazioni pacifiche nello stesso giorno.

Il 5 dicembre si sono verificate manifestazioni pacifiche a Bassora, Iraq, ispirate al movimento francese.

Diverse centinaia di persone hanno manifestato a Tel Aviv contro il carovita, il 15 dicembre. Fra le loro richieste vi è l’abolizione di una serie di monopoli, in modo da favorire la concorrenza e abbassare i prezzi.

Il 15 dicembre un gruppo di 60 manifestanti hanno protestato nel ponte di Westminster chiedendo le dimissioni di Theresa May e accelerare la Brexit.

Il 9 dicembre mille gilet giali si sono presentati davanti al parlamento a Stoccolma protestando contro l’immigrazione e la povertà crescente[14].

Il 12 Dicembre 2018, un gruppo di agricoltura ha bloccato l'autostrada A2 a 30 chilometri da Varsavia, contro gli insufficienti controlli sulle importazioni di carne di maiale, a seguito di un'epidemia di febbre suina.

Il 15 dicembre gilet gialli hanno manifestato per le strade di Roma per chiedere maggiori diritti per i migranti. Alcune migliaia di persone si sono date appuntamento a Piazza della Repubblica e hanno sfilato con i gilet addosso.

Il 15 dicembre è stata annunciata la nascita di un movimento di protesta simile ai gilet gialli chiamato "Gilet rossi", che promette manifestazioni civili e pacifiche contro il carovita. La mobilitazione, iniziata a novembre su Facebook, ha messo in allarme le autorità che hanno sequestrato, il giorno precedente, un ingente numero di giubbotti, sia rossi che gialli, in un magazzino di Sfax[15].

Per evitare proteste simile a quelle francesi, il governo ha vietato la vendita di giubbotti gialli[16]

Gilet gialli sono stati avvistati a Bangui, capitale del paese, dove circa 300 persone sono scese in piazza a protestare. I manifestanti protestano contro l'utilizzo del Franco CFA[17].

Note

  1. ^ Nona vittima tra i gilet gialli: uomo travolto da un camion ad Agen.
  2. ^ I “gilet gialli” paralizzano la Francia. Morta una donna. Irruzione nella prefettura di Troyes, 17 novembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  3. ^ Gilet Gialli, Francia nel caos: un morto, 409 feriti., 17 novembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  4. ^ (FR) Restriction de la circulation des personnes et des véhicules du 20 au 23 novembre 2018, 20 novembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  5. ^ Francia, un ‘gilet giallo’ minaccia: “Ho esplosivo”. Vuole essere ricevuto all’Eliseo, 23 novembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  6. ^ Gilet gialli, guerriglia a Parigi. Scontri sugli Champs-Elysées, 24 novembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  7. ^ Parigi a ferro e fuoco per protesta "gilet gialli": auto in fiamme, vandalizzato l'Arco di Trionfo, 1º divembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  8. ^ Gilet gialli, la polizia fa inginocchiare oltre 100 liceali dopo le proteste: il video che scuote la Francia, 3 dicembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  9. ^ Gilet gialli, arrivati a Parigi i blindati speciali della Gendarmerie, 7 dicembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  10. ^ Bruxelles, protesta dei gilet gialli: 60 fermi, in fiamme due auto della polizia, su affariitaliani.it, 30 novembre 2018.
  11. ^ Belgio: gilet gialli assaltano Parlamento UE a Bruxelles, cariche della Polizia, 8 dicembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  12. ^ La rivolta dei gilet gialli contagia anche la Germania, ma è in Olanda e Belgio che la protesta raccoglie più consensi., 4 dicembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  13. ^ Gilet Gialli, ora si protesta anche in Bulgaria e Germania., 6 dicembre 2018. URL consultato il 9 dicembre 2018.
  14. ^ Svezia: gilet gialli protestano a Stoccolma, 10 dicembre 2018. URL consultato il 16 dicembre 2018.
  15. ^ Tunisia:media,autorità sequestrano 50mila gilet rossi, 14 dicembre 2018. URL consultato il 16 dicembre 2018.
  16. ^ In Egitto è stata bloccata la vendita dei giubbetti catarifrangenti – quelli dei “gilet gialli” – per ragioni di sicurezza, 12 dicembre 2018. URL consultato il 16 dicembre 2018.
  17. ^ I Gilet Gialli sbarcano in Repubblica Centrafricana. "Basta con il sistema del franco CFA che mantiene l'Africa nella povertà", 11 dicembre 2018. URL consultato il 16 dicembre 2018.

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