Sante Gaiardoni
Sante Giovanni Gaiardoni (Villafranca di Verona, 29 giugno 1939) è un ex pistard e ciclista su strada italiano. Professionista dal 1960 al 1971, fu uno specialista nella velocità su pista, specialità in cui fu campione olimpico a Roma nel 1960 e mondiale nel 1960 e 1963. Ai Giochi di Roma fu anche campione nel chilometro da fermo.
Sante Gaiardoni | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionalità | ![]() | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 168 cm | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 66 kg | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ciclismo ![]() | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Specialità | Strada, pista | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1971 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Carriera
Gaiardoni si affermò come pistard da dilettante, in specialità come la velocità e il chilometro da fermo, in cui ottenne l'alloro olimpico (e nella seconda anche il record mondiale con 1'07"18) ai Giochi della XVII Olimpiade di Roma nel 1960.
In quello stesso anno a Lipsia si affermò anche come campione del mondo della velocità, dopo due secondi posti nel 1958 e nel 1959, entrambe le volte alle spalle di Valentino Gasparella; conquistò pure, sempre nel 1960, la sua terza maglia tricolore nel tandem, dopo le vittorie nei due anni precedenti.
Dal 1957 al 1960, sempre da dilettante, vinse alcuni Gran Premi sulle principali piste europee.
Passato professionista nel 1961 riuscì ad affermarsi più volte a livello nazionale e mondiale, vivendo diversi duelli con Antonio Maspes, soprattutto ai campionati del mondo di velocità: nel 1962 al velodromo Vigorelli ebbe la meglio Maspes, mentre l'anno successivo sulla pista di Rocourt fu proprio Gaiardoni a sconfiggere il rivale. Fu poi terzo nel 1966 e nel 1969, mentre il suo canto del cigno fu il secondo posto nel 1970 a Leicester battuto dall'australiano Gordon Johnson.
Alle sue vittorie da professionista vanno aggiunti anche il titolo italiano di velocità del 1964, con cui interruppe la serie di cinque vittorie consecutive di Maspes.
Vita privata
Sposato con la cantante Elsa Quarta, ha tentato anche la carriera politica, candidandosi a sindaco di Milano con una propria lista nel maggio 2006[1][2]. Le elezioni hanno poi visto il successo di Letizia Moratti.
Nel 2010, con il giornalista Francesco Lodi, ha scritto un libro intitolato "Quando la Rabbia si trasforma in Vittoria", che racconta la sua vita da quando era un bambino fino alla vittoria delle Olimpiadi di Roma 1960.
Palmarès
Pista
- Campionati italiani, Tandem Dilettanti (Sergio Bianchetto)
- Campionati italiani, Tandem Dilettanti (Turchemeis Zanettini)
- Giochi Olimpici, Velocità
- Giochi Olimpici, Chilometro da fermo
- Campionati del mondo, Velocità Dilettanti
- Campionati italiani, Tandem Dilettanti (Turchemeis Zanettini)
- Campionati europei, Velocità
- Campionati del mondo, Velocità
- Campionati europei, Velocità
Strada
Piazzamenti
Competizioni mondiali
- Parigi 1958 - Velocità Dilettanti: 2º
- Amsterdam 1959 - Velocità Dilettanti: 2º
- Lipsia 1960 - Velocità Dilettanti: vincitore
- Milano 1962 - Velocità: 2º
- Rocourt 1963 - Velocità: vincitore
- San Sebastián 1965 - Velocità: 2º
- Francoforte 1966 - Velocità: 3º
- Brno 1969 - Velocità: 3º
- Leicester 1970 - Velocità: 2º
- Roma 1960 - Velocità: vincitore
- Roma 1960 - Km da fermo: vincitore
Onorificenze
{{Onorificenze |immagine=ValoreAtleticoN1.png |nome_onorificenza=Medaglia d'Oro del C.O.N.I. al Valore Atletico |collegamento_onorificenza=Onorificenze sportive italiane |motivazione=Per le medaglie d'oro vinte alle Olimpiadi di Roma del 1960. |luogo=Milano, 27 marzo 2010[3].
Riconoscimenti
- Premio Dentro Milano 20 anni nel 2010[5]
- Nel maggio 2015, una targa a lui dedicata fu inserita nella Walk of Fame dello sport italiano a Roma, riservata agli ex-atleti italiani che si sono distinti in campo internazionale.[6][7]
Note
- ^ Luigi Perna, Gaiardoni adesso corre come sindaco, in La Gazzetta dello Sport, 23 marzo 2006. URL consultato il 28 febbraio 2010.
- ^ Spazi per le bici e nuovo Vigorelli Scende in pista Sante Gaiardoni, in Il Corriere della Sera, 30 aprile 2006. URL consultato il 28 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 31 october 2015 ).
- ^ Sito ufficiale di Sante Gaiardoni[collegamento interrotto]
- ^ Collari d'oro 2015, su coni.it. URL consultato il 27 dicembre 2018.
- ^ Sante gaiardoni tra i premiati[collegamento interrotto]
- ^ Inaugurata la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le leggende dello sport italiano, su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
- ^ 100 leggende Coni (PDF), su coni.it. URL consultato il 20 dicembre 2017.
Bibliografia
- Sante Gaiardoni, Francesco Lodi, Quando la rabbia si trasforma in vittoria. La storia di Sante Gaiardoni, Milano, OTMA, 2010.
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sante Gaiardoni
Collegamenti esterni
- Sante Gaiardoni, su sitodelciclismo.net, de Wielersite.
- Sante Gaiardoni, su cyclebase.nl, CycleBase.
- (FR) Sante Gaiardoni, su memoire-du-cyclisme.eu.
- (EN) Sante Gaiardoni, su Olympedia.
- (EN) Sante Gaiardoni, su sports-reference.com, Sports Reference LLC (archiviato dall'url originale il 1º novembre 2017).
- (IT, EN) Sante Gaiardoni, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano.
- Registrazioni audiovisive di Sante Gaiardoni, su Rai Teche, Rai.