Dagon

dio mesopotamico della fertilità, della pesca e agricoltura
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Dagon (in ebraico דגון?) è il nome ebraico del dio Dagan, noto anche come Zagan.

Dagon

È un'importante divinità mesopotamica e semitico-orientale[1]; era la divinità della fertilità e del raccolto nel pantheon dei Cananei e, secondo il mito, era il padre di Baal.

Il suo aspetto era quello di un uomo sorgente da una spiga di grano oppure di un uomo barbuto con la parte inferiore del corpo a forma di pesce.

Origini e diffusione

Il suo culto si estese dalla Palestina fino in Mesopotamia. Dagon venne adottato come divinità principale dalla confederazione dei Filistei, i quali erano formati da diverse popolazioni preindoeuropee provenienti dall'Egeo e dall'Anatolia, che adoravano in origine la Grande Madre.

Nella Bibbia (nel libro di Samuele 1 capitolo 5) viene menzionato un episodio in cui la statua di Dagon, nella città filistea di Ashdod, crolla dinanzi all'Arca dell'alleanza.

Dagon entrò nel pantheon delle divinità adorate dai Fenici e nella sua forma di uomo-pesce questi lo fecero conoscere ai greci che lo ribattezzarono Tritone, ancora oggi uno dei simboli più ricorrenti legati al mare e alla navigazione.

Nei trattati demonologici del Medioevo Dagon fu considerato un demonio di seconda categoria, incaricato nientemeno che della preparazione delle torte nella cucina dell'Inferno.

Presenta anche analogie con Oannes ed era considerato il patrono dei fattori e degli agricoltori.

Influenza sulla cultura di massa

Note

Bibliografia

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