Prosper Menière
Prosper Ménière (Angers, 18 giugno 1799 – Parigi, 7 febbraio 1862) è stato un medico e scienziato francese.

È noto per aver scoperto e classificato un particolare disturbo causato da un malfunzionamento dell'apparato vestibolare, che da lui prese il nome di sindrome di Ménière.
Meniere, è stato una di quelle intelligenze che sanno riposare solo nel lavoro. Ricercatore professionista, cultore della scienza, della letteratura poetica, e abile operatore botanico, ha sempre affrontato gli eventi della sua vita senza sforzi e con naturalezza grazie alle sue ampie facoltà intellettuali ed operative.
Biografia
Anni giovanili
Prosper Ménière, terzo di quattro figli di un benestante commerciante di tessuti, frequentò per quattro anni il Lycèe David-d'Angers. All'età di diciassette anni entrò invece nella Facoltà di Medicina presso la'Université d'Angers dove ebbe eccellenti insegnamenti ora in ambito medico-anatomico ora nelle scienze botaniche, per le quali oltretutto sviluppò un ampio interesse protratto per tutta la vita. [1] Dopo soli tre anni di studio furono i professori stessi ad esortarlo a chiedere il trasferimento nell'Hôtel-Dieu di Parigi dove nel 1828 si laureò. Durante il suo percorso ricevette la Medaille d'or des hôpitaux e strinse i rapporti sia con il proprio docente Mathieu Orfila, (Minorca, 24 aprile 1787 – Parigi, 12 marzo 1853), considerato il "padre della tossicologia", sia con François Guéneau de Mussy, medico e membro dell'Accademia Imperiale di Medicina. [1]
Questi considerati da Ménierè i suoi mentori furono importanti nella sua formazione in medicina generale, chirurgia e igiene ma non nella diagnosi e trattamento delle malattie otoiatriche in quanto questa branca medica all’epoca era pressoché sconosciuta. Negli anni parigini cominciò a pubblicare documenti scientifici su diversi soggetti clinici, tra questi compose una tesi di venti pagine in latino con lo scopo di intraprendere la carriera accademica come professore ma fallito questo primo tentativo, ottenne due anni più tardi con una nuova tesi l'incarico di assistente del celebre chirurgo Guillaume Dupuytren, (Minorca, 24 aprile 1787 – Parigi, 12 marzo 1853). [1] Grazie a Dupuytren conobbe Gilbert Breschet; ricordato per i suoi studi anatomici sull'orecchio; e Louise Sanson con i quali formò un team per la cura dei feriti della Rivoluzione di luglio nel 1830. Un resoconto delle sue esperienze e dei risultati ottenuti nel trattamento di ferite da arma da fuoco si può leggere nel suo primo libro L'Hôtel-Dieu de Paris en juillet et août de 1830.[1]
Inizio della professione
Su raccomandazione del professore Orfila divenne il medico personale di Carolina di Borbone-Due Sicilie, imprigionata nella Cittadella di Blaye a seguito del tragicomico tentativo di spodestare Luigi Filippo di Francia a favore del figlio Enrico di Borbone-Francia. Con la sua personalità affascinante e premurosa ottenne la fiducia della Duchessa, tanto da diventarne mediatore diplomatico. [1] [2] Dopo la liberazione della Duchessa, Ménière fece ritorno a Parigi dove riprese la routine accademica interrotta poco dopo da una missione per impedire la diffusione di un’epidemia di colera nel sud della Francia che gli valse la nomina di Chévalier della Legion d'onore. Nonostante le lodevoli imprese, negativi furono i successivi tentativi di ottenere la cattedra di igiene e un posto nell'amministrazione degli ospedali parigini;[1] per fortuna la sua posizione sociale migliorò sposando la figlia del fisico Antoine Henri Becquerel. L’unione con Pauline non è stata il più felice dei matrimoni stando alle inedite lettere di Ménierè, tuttavia insieme ebbero un figlio Émilie il quale divenne poi lui stesso un affermato otologo.[2]
Gli albori dell'otoiatria
A seguito della morte di Jean Marc Gaspard Itard, (24 aprile 1774 – 5 luglio 1838), medico presso Institut National de Jeunes Sourds de Paris raggiunse il traguardo di suo successore sollevando polemiche per la poca conoscenza della materia rispetto ai candidati Nicholas de-Leau e Gilbert Breschet.[1] Ménierè decise allora; con accuratezza; di acquisire le conoscenze e competenze richieste per la nuova responsabilità. Non è strano che egli trovò pochi documenti su cui poter contare: gli scritti di Itard e gli studi di un autodidatta tedesco Wilhelm Kramer tradotto poi in francese da Prosper solo dopo la pubblicazione in inglese. Non soddisfatto di essere solo un semplice traduttore decise di inserire commenti e correzioni dell'originale. [1] Durante questo periodo cosa lo ha colpito particolarmente è stata la frequenza della sordità in pazienti tubercolotici ed in coloro che avevano avuto febbri tifoidee. Ha inoltre protestato i metodi barbari praticati da altri nei tentativi di curare la sordità: Mènierè sosteneva che il mutismo sordo è incurabile ma i sordi devono essere istruiti sottolineando che sia la lingua parlata sia quella dei segni avevano i loro meriti. Su tale questione pubblico nel 1853 due libri "Guérison de Surdi-Mutité, et de l'Education des sourdes-muetes".[1]
Pubblicazioni e studi otoiatrici
Ménière non abbandonò la sua passione letteraria, infatti spesso ampliava le pagine del Gazette Médicale de Paris con articoli medici e brevi romanzi, alcuni di questi pubblicati in seguito come libri. Un esempio sono i suoi commenti sulla corrispondenza medica nel Settecento fra in celebre medico e botanico svedese Linneo e François Boissier de Sauvages de Lacroix, professore nell'Università di Montpellier. [1] La sua passione per la letteratura antica inoltre lo portò ad analizzare le tradizioni ed i riferimenti medici nelle opere dei maggiori poeti romani da Ennio ad Orazio che nel 1858 pubblicò con il titolo di Études médicales sur les poètes latins. Fece lo stesso con Cicerone, citando e commentando i numerosi consigli e credenze mediche che si trovano nelle sue lettere, orazioni ed opere filosofiche; Cicéron médicin: étude médico-litteraire fu pubblicato postumo, nel 1862. [1] A solo un anno dalla sua morte Ménière diede un importante contributo agli studi sulle vertigini presentando all’Accademia imperiale di Parigi un documento dove metteva in discussione la teoria corrente che identificava le vertigini come una forma di apoplessia celebrale o di epilessia. [3]
La malattia di Ménierè
Fu uno dei primi a sostenere che l’orecchio interno fosse responsabile dell’equilibrio: basandosi sull’ osservazione sistematica dei canali semicircolari di un piccione notò che il danneggiamento di uno dei due canali provocava la perdita dell’equilibrio, che si spostava verso la direzione del canale interessato.[4] Concluse da questi esperimenti e dall’ esperienza nel campo otoiatrico che:
- l'apparato uditivo potrebbe essere influenzato, con conseguente episodi di tinnito (Acufene) e perdita progressiva di udito;
- le anomalie dell'orecchio interno potrebbero essere responsabili di improvvisi attacchi di vertigini, nausea, vomito e sincope;
- anche se gli attacchi sono intermittenti, sono associati a perdita uditiva progressiva;
- la lesione è probabile essere nei canali semicircolari.[5] [6]
Negli ultimi dieci anni della sua vita Ménière frequentò i famosi salotti parigini, dove ebbe opportunità di conoscere tutti i personaggi di spicco del secondo impero con i quali manteneva delle corrispondenze epistolari; nel libro Journal du Dr Prosper Ménière. Mémoires anecdotiques sur les salons du Second Empire si possono leggere molte di queste antiche lettere completate e pubblicate dal figlio Émile circa quaranta anni dopo la morte del padre. [2] Lo scrittore Honoré de Balzac, fu amico di Ménière tanto da dar forma nel suo romanzo; La Peau de Chagrin; al personaggio omonimo Prosper Ménière e concedere all'uomo di modellarlo. In seguito volle però vendicarsi del forte legame che il medico francese stava instaurando con il drammaturgo e critico letterario Jules Janin da lui molto disprezzato, modificando nella seconda edizione del suo romanzo il nome del personaggio che gli aveva dedicato.[1] [2]
Colpito da una polmonite, muore il 7 febbraio del 1862 a Parigi.
Vita Privata
Durante la prigionia tra la Duchessa e il suo medico si stabilì un grande legame: un'amicizia rispettosa da parte di Ménierè, infinitamente premuroso, sempre permeato su chi soffre di una parola confortevole o dolce. Ménière annotava ogni giorno gli stati d'animo che la donna manifestava durante le chiacchierate notturne: i due non parlavano solo di formalità: spesso le loro conversazioni, sono state quelle piccanti discussioni letterarie o sull'amabile erudizione di un discorso scientifico.[2] Il dottore erborista ha inoltre iniziato la prigioniera alla botanica spiegandole le piante del suo erbario o riportandole i fossili raccolti nei i campi della fortezza. [2] [1]
Le lunghe ore che Ménière trascorse in compagnia della Duchessa contribuirono a sviluppare in lui; che già possedeva un'ingegno; ulteriori sfumature di finezza. Prosper è infatti l'esemplificazione di tutti coloro che hanno frequentato donne intelligenti e che sono stati chiamati a goderne del profumo delle conversazioni accurate. [2]
Sappiamo inoltre che durante la prigionia la Duchessa diede alla luce una figlia e che quando lasciò Blaye, Menière la accompagnò in Sicilia dove tendeva lo scopo del viaggio, ma dopo sei mesi; davanti alle incertezze di Ménière; la donna lo invita a cercarla solo quando avrà trovato la grazia. [2]
Tornando in Francia, Meniere visita le principali città d'Italia: Pisa, Lucca e Firenze dove va a salutare la statua di Dante, di Michelangelo e di Galileo; Venezia dove incontra Chateubriand al quale sembra molto stanco; attraversa poi il Sempione e infine dopo un' assenza totale di sette mesi rientra a Parigi.[2]
Onorificenze
- Medaille d'or des hôpitaux nel 1826
- Chévalier della Legion d'onore
Scritti principali
- L'Hôtel-Dieu de Paris en juillet e août de 1830
- Études médicales sur les poètes latins, 1858
- Cicéron médicin: étude médico-litteraire, 1862
- La Captivité de Madame La Duchesse de Berry à Blaye, 1882
- Journal du Dr Prosper Ménière. Mémoires anecdotiques, 1903
Note
- ^ a b c d e f g h i j k l m (EN) Joseph E. Hawkins, Sketches of Otohistory, in Audiology & Neuro-Otology, vol. 10.
- ^ a b c d e f g h i (FR) Journal du Dr Prosper Ménière. Mémoires anecdotiques sur les salons du second empire, publié par son fils, Dr É. Ménière..
- ^ (EN) Marc A.Thorp, Adrian L. James, Prosper Ménière, in Lancet 2015, vol. 366.
- ^ (EN) Marc A.Thorp, Adrian L. James, Prosper Ménière, in Lancet 2015, vol. 366.
- ^ (EN) Beasley NJ, Jones NS. Ménière’s disease: evolution of a definition. J Laryngol Otol 1996; 110: 1107–13..
- ^ (EN) Marc A.Thorp, Adrian L. James, Prosper Ménière, in Lancet 2015, vol. 366.
Bibliografia
- Joseph E. Hawkins; “Sketches of Otohistory”, Audiology & Neuro-Otology, 2004, vol. 10, 1-5.
- Dr. É Ménierè, Journal su docteur Dr Prosper Ménière. Mémoires anecdotiques sur les salons du second empire, 1903, 1-30.
- Marc A.Thorp, Adrian L. James, “Prosper Ménière”, Lancet, 2015, vol. 366, 2137-39.
Voci correlate
Altri progetti
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