Eduard Bloch
Eduard Bloch (Frauenberg, 30 gennaio 1872 – New York, 1 giugno 1945) è stato un medico austriaco, noto per essere stato il medico curante della famiglia Hitler nei primi anni del XX secolo; in particolar modo assistette Klara Pölzl, madre di Adolf Hitler, nell'ultimo periodo della sua vita.

Biografia
Primi anni e formazione medica
Eduard Block nacque a Frauenburg, un piccolo villaggio nel Sud della Boemia, in una famiglia di origini ebraiche. Studiò medicina a Praga e successivamente si arruolò nell'esercito austriaco come medico militare[1]. Nel 1901 al termine del suo servizio decise di rimanere a Linz ,(in cui si tenne il suo ultimo incarico) ove aprì uno studio medico privato e visse con sua moglie Emilie Kafka (donna ebrea lontana parente di Franz Kafka[2]) e la sua unica figlia Gertrude Bloch[2] fino al 1940. In questa città egli entrò in contatto per la prima volta con la famiglia di Adolf Hitler.
Emigrazione negli Stati Uniti
Dopo il 1938 la situazione, sempre più critica, lo costrinse ad emigrare in America. Grazie all'aiuto di Adolf Hitler ebbe la possibilità di rimanere a Linz fintantoché i preparativi per l’emigrazione furono completati. Bloch raggiunse in America la figlia che vi si era già stabilita col marito, nonché collega del dottore, già 18 mesi prima[2]. Il medico ebreo fu l’unico ad avere una simile possibilità nonché protezione dalla stessa Gestapo per ordini di Hitler[3][4][2]. Pare che, grazie alla sua grande fama come medico di Hitler, fu anche riconosciuto dagli ufficiali in carica durante i controlli di routine nel il suo viaggio da Lisbona a New York:[1]
Nessuna testimonianza se non le parole di Eduard Bloch confermano ciò[2].
Arrivato in America a bordo di un piccolo transatlantico spagnolo, il Marqués de Comillas, si stabilì nel Bronx, 2755 Creston Avenue, New York City insieme alla sua famiglia.[2] Morì 4 anni dopo di cancro allo stomaco[4][2]. Oggi sepolto nel cimitero di Beth David, sezione D, blocco 3, Elmont. New York.[5][6]
Rapporti con la famiglia Hitler
Nel 1901, quando Eduard Bloch iniziò a praticare la sua professione a Linz, entrò in contatto con la famiglia Hitler di cui diventò medico di fiducia. Egli curò Adolf Hitler durante la sua adolescenza per piccoli disturbi di routine[1]. Lo stesso Bloch descrive cosi la salute di Hitler:[1]
Nel 1907 Eduard Bloch visitò Klara Hitler per un dolore al petto[1]. Trovò un tumore molto esteso al seno. La mastectomia venne eseguita quattro giorni dopo dal Dottor Karl Urban che all'epoca era a capo dello staff di chirurgia dell'Ospedale delle sorelle della Misericordia di Linz[1]. Eduard Bloch, su richiesta della famiglia, era presente durante l'intervento ,[2]. Dopo la morte di Klara Polz la famiglia Hitler conservò un profondo rispetto nei confronti del dottore. Eduard Bloch affermò che aveva ricevuto da Hitler una serie di cartoline da Vienna, di cui una riportante la seguente didascalia[1][7]:
Pare che tale cartolina, insieme ai documenti medici del dottore, furono confiscati dalla Gestapo durante il periodo della Anschluss.[2][1]
Eduard Bloch ricevette una serie di favori dovuti ai suoi rapporti con Adolf Hitler durante il periodo della persecuzione ebraica. Nel 1938 la Gestapo gli permise di non affiggere la stella di David, simbolo ebraico, sulla sua casa e sull'ufficio e successivamente gli fu permesso di rimanere nel proprio appartamento e di continuare a esercitare la propria professione, anche se gli fu permesso di visitare solo pazienti ebrei.[2][3]
A testimonianza dei rapporti che Adolf Hitler aveva con il dottor Eduard Bloch ecco cosa scrisse lo stesso Hitler alle autorità austriache chiedendo notizie sulla città di Linz e sul dottore:[4][3]
Nel 1940 gli fu permesso di Emigrare negli Stati Uniti con la proprio famiglia, cosa che sarebbe stata impossibile per un ebreo qualsiasi[4].Poco prima di lasciare Lisbona per dirigersi verso gli Stati Uniti, Eduard Bloch afferma di aver inviato tale lettera al Führer per ringraziarlo dei favori ricevuti:[2]
Non vi è però nessuna prova, se non la parola del dottore, a testimoniare l'invio effettivo di tale lettera.[2]
Lavori su Eduard Bloch
Collegamenti tra Eduard Bloch e l'antisemitismo Hitleriano
Una complessa spiegazione dell'influenza che Eduard Bloch ebbe su Adolf Hitler è stata data dallo storico statunitense Rudolph Binion nel suo libro Hitler Among the german. Secondo Binion, stando a documenti che erano stati sequestrati a Bloch dalla Gestapo, ritrovati in archivi nazisti, Eduard Bloch era solito applicare alla madre di Hitler garze iodoformiche per coprire la ferita della mastectomia[2][3]. Tale trattamento, se prolungato, porta a intossicazioni aventi come effetti collaterali febbre, dolori addominali, secchezza della gola, emicrania, nausea, vomito e diarrea[8]. Tutti questi sintomi sono coerenti con i sintomi descritti da Bloch, Hitler e dall'amico di infanzia di Hitler August Kubizek[2]. La conclusione di Binion, derivante da una visione freudiana della faccenda, si incentra sull'idea che Adolf Hitler provò un odio inconscio nei confronti del dottore, incolpandolo della sofferenza della madre. Tale esperienza portò Hitler a trasferire la figura di sua madre in quella della Germania, e quella del dottore in quella del “veleno ebraico”[2]
Profilo psicologico di Adolf Hitler
Nel 1943 Walter C.Langer, un agente dell' OSS, precursore della CIA, compilò il primo profilo psicologico al mondo di Adolf Hitler[7][2]. Il documento è diviso in 5 parti:
- Hitler - come crede di essere;
- Hitler, come il popolo tedesco lo conosce;
- Hitler - come i suoi associati lo conoscono;
- Hitler - come lui stesso conosce;
- Analisi psicologica e ricostruzione.
In questo documento, reso pubblico dalla CIA solo nel 2001[7], nella quarta parte Eduard Bloch concede una lunga intervista all’agente Langer, in cui pone in rilievo il rapporto tra Hitler e la madre.[7][2]
In occasione della morte della madre, Eduard Bloch scrive cosi riguardo la reazione di Hitler[9]:
Bibliografia
- Eduard Bloch, "My Patient Hitler", Collier's Megazine, 15 Marzo 1941, pp. 11; 34-39
- Eduard Bloch, "My Patient Hitler", Collier's Megazine, 22 Marzo 1941, pp. 69-74
- Steven Lehrer, "Hitler Sites: A City-by-city Guidebook (Austria, Germany, France, United States)", McFarland, 1 Gennaio 2002, p. 224
- Steven Lehrer, "Wannsee House and the Holocaust", McFarland, 11 Luglio 2015, p. 196
- Jason Cowley, "The search for Dr Bloch", Granta Journal e jasoncowley.net., 1 Ottobre 2002
- Michael Kerrigan, "Hitler: The Man Behind The Monster", Amber Books, Londra, 2017, pp. 26-27
- Walter C. Langer, "The Psychological Profile of Adolf Hitler", Office of Strategy Service, pp. 76-102
- Illinois Holocaust Museum & Education Center, "Holocaust Misconceptions", archiviato dall'url originale l'11 Gennaio 2012
- Rudolph Binion, "Hitler Among the Germans", DeKalb, 1 Gennaio 1984, pp.
- Gavazzeni, "Iodio", gavazzeni.it
Note
- ^ a b c d e f g h My patient, Hitler, in Collier's magazine.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Cowley, 2002, su jasoncowley.net.
- ^ a b c d Illinois Holocaust Museum, 2012
- ^ a b c d Kerringan, 2017, p. 26
- ^ Lehrer, 2002, p. 224
- ^ Lehrer, 2015, p. 196
- ^ a b c d Walter C. Langer, Psychological Analysis of Adolf Hitler.
- ^ Iodio, su Gavazzeni. URL consultato il 15 gennaio 2019.
- ^ Langer, 1943 p.85
Altri progetti
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