Paolo Thaon di Revel
Paolo Thaon di Revel, allo stato civile Paolo Camillo Margherita Giuseppe Maria,[3] (Torino, 10 giugno 1859 – Roma, 24 marzo 1948), è stato un ammiraglio e politico italiano. In tre concessioni gli fu conferita la croce di guerra al valore militare. Aiutante di campo di re Vittorio Emanuele III, insignito del Collare dell'Annunziata, riceve il titolo del "Duca del mare" e l'altissimo grado di grande ammiraglio, unico nella storia della Marina. Fu senatore del regno, Ministro della Guerra e presidente del Senato[4] dal 1943 -1944.
| Paolo Thaon di Revel | |
|---|---|
| Nascita | Torino, 10 giugno 1859 |
| Morte | Roma, 24 marzo 1948 (88 anni) |
| Luogo di sepoltura | Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri |
| Dati militari | |
| Paese servito | |
| Forza armata | Regia Marina |
| Arma | Marina |
| Anni di servizio | 1873 - 1948 |
| Grado | contrammiraglio (1910) viceammiraglio (1913) ammiraglio (1918) grande ammiraglio (1924) |
| Guerre | guerra italo-turca prima guerra mondiale |
| Comandante di | comandante della Scuola macchinisti (1904 - 1905) comandante in seconda dell'Accademia navale (1905 - 1907) capo di stato maggiore della Marina (1913 - 1915) capo di stato maggiore della Marina e Comandante in capo delle forze navali (1917 - 1919) |
| Decorazioni | croce di guerra al valore militare (tre concessioni) |
| Studi militari | Scuola di marina di Genova |
| Frase celebre | "O si domina o si è dominati, tertium non datur" |
| Altre cariche | politico (Presidente del Senato del Regno (1943-1944)) |
| Ispettore generale della Marina (1919 - 1920) Presidente del Comitato degli ammiragli | |
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| Paolo Thaon di Revel | |
|---|---|
| Presidente del Senato del Regno | |
| Durata mandato | 2 agosto 1943 – 20 luglio 1944 |
| Predecessore | Giacomo Suardo |
| Successore | Pietro Tomasi della Torretta |
| Ministro della Marina | |
| Durata mandato | 31 ottobre 1922 – 8 maggio 1925 |
| Presidente | Benito Mussolini |
| Predecessore | Roberto De Vito |
| Successore | Benito Mussolini |
| Senatore del Regno d'Italia | |
| Legislatura | dalla XXIV (nomina 23 febbraio 1917) |
| Incarichi parlamentari | |
| Sito istituzionale | |
| Dati generali | |
| Partito politico | Indipendente |
| Professione | militare di carriera (Marina) |
| Paolo Camillo Thaon di Revel e Sant'Andrea | |
|---|---|
![]() | |
| Duca del Mare | |
| Nome completo | Paolo Camillo Margherita Giuseppe Maria[1] |
| Trattamento | Sua Grazia |
| Altri titoli | Nobile dei Marchesi Thaon di Revel Nobile dei Conti di Sant'Andrea con Revel Nobile dei Signori di Castelnuovo Nobile dei Conti di Pralungo Don |
| Nascita | Torino, 1859 |
| Morte | Roma, 1948 |
| Sepoltura | Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, Roma |
| Dinastia | Thaon di Revel |
| Padre | Ottavio Thaon di Revel |
| Madre | Carolina De Clermont de Vars |
| Consorte | Irene Martini di Cigala |
| Figli | Giovanna e Clorinda |
| Religione | Cattolicesimo |
| Motto | ET SAPIENTI PRODEST[2]. |
Biografia
Paolo, figlio del senatore Ottavio Thaon di Revel, trascorse la sua infanzia nella Villa Revel di San Raffaele Cimena e dopo aver frequentato il collegio salesiano di Val Salice [5], entrò in Marina nel 1873. Guardiamarina nel 1877, nel 1879 partecipò alla circumnavigazione del globo a bordo della fregata Garibaldi. La sua carriera proseguì con le nomine a sottotenente di vascello nel 1880, tenente di vascello nel 1886 e capitano di corvetta nel 1896, quando fu per quattro anni aiutante di campo di re Umberto I. Promosso a capitano di vascello nel 1906, ottenne il comando dell'Accademia Navale di Livorno.
Guerra Italo-Turca
Come contrammiraglio partecipò alla guerra italo-turca (1911-1912) e, posto a comando della II Divisione della II Squadra navale, affondò nel porto di Beirut navi turche, contribuì ai bombardamenti di Tripoli e la distruzione dei porti lungo i Dardanelli. Queste azioni militari offensive, per le quali meritò la commenda dell'ordine militare di Savoia crearono viceversa tensioni politiche e diplomatiche, sia domestiche sia internazionali. Nominato Capo di stato maggiore della Marina[6] dal 1913 al 1915, spinse allo sviluppo dei navigli leggeri e alla costituzione di un'aviazione navale.
Prima Guerra Mondiale
Con l'entrata dell'Italia nella Prima guerra mondiale (24 maggio 1915), in contrasto con il comandante in capo dell'Armata, il viceammiraglio Luigi di Savoia duca degli Abruzzi (spalleggiato dagli ammiragli Cagni e Millo) di una strategia che non condivideva, si dimise dall'incarico l'11 ottobre 1915, ottenendo la nomina di comandante in capo del Dipartimento militare marittimo di Venezia[7] dove sostenne l'impiego dei treni armati e la creazione dei MAS. Ieri come oggi, oltre l’80% del traffico commerciale passa dal mare e senza approvvigionamenti un popolo è semplicemente destinato a morire. Senza il blocco navale voluto dal Thaon e assicurato dalle Regie Navi e dai loro equipaggi tra il 1915 e il 1918, la guerra sull’Isonzo, sulle Alpi e sul Piave non solo non sarebbe stata vinta, ma avrebbe comportato, assieme alla rovina dell’Italia, anche quella della Francia e dell’Inghilterra[8]. La strategia operativa portò all'affondamento della corazzata austriaca Wien nel porto di Trieste,[9]della SMS Szent István (Santo Stefano) a Premuda (celebrata come l'impresa di Premuda) e della nave ammiraglia dell'impero austro-ungarico, la SMS Viribus Unitis a Pola. Dopo la rotta di Caporetto, sostenne il mantenimento della linea del Piave e della Laguna di Venezia. Sul finire della guerra condusse il bombardamento di Durazzo, e organizzò la rapida occupazione delle isole e delle coste dell'Istria e della Dalmazia.
Sempre dentro l’Arsenale di Venezia furono realizzate le protezioni per la salvaguardia del patrimonio artistico e architettonico veneziano. Fu proprio l’Ammiraglio a pianificare e a porre in opera una serie di intelligenti iniziative tese a tutelare le opere, i monumenti i palazzi della città. Sapeva, come emerge dalla sua lunga corrispondenza con D’Annunzio, protratta fino alla morte del Poeta, che "la guerra è cultura perché l’anima di un popolo e dei singoli è cultura".[10] In seguito all'armistizio di Villa Giusti, il Thaon annuncia il bollettino della Vittoria Navale, composta da Gabriele D'Annunzio.
Impegno Politico
Fu nominato senatore del Regno dal 1917 e promosso ammiraglio nel 1918. Partecipa come delegato navale alla Conferenza di pace di Parigi (con il ministro degli esteri Sonnino) e difende a spada tratta, ma invano, i diritti italiani sulla Dalmazia e il rispetto del Patto di Londra. Diventa ispettore generale della Regia Marina fino al 30 maggio 1920 e nominato presidente della Società Geografica Italiana dal 1921 al 1923.
Dall'ottobre 1922 entrò nel Governo Mussolini, il così detto Primo Governo Nazionale in qualità di ministro della Regia Marina (come uomo di fiducia di re Vittorio Emanuele III), insieme al generale dell'esercito Armando Diaz, come ministro della Guerra, e tra gli altri, al prof. Giovanni Gronchi, futuro presidente della repubblica. Il suo ministero non fu privo di contrasti con il capo del governo Mussolini, sia per la politica di bilancio inflessibilmente rivolta al pareggio e al disavanzo primario (che quindi limitò di molto sia le nuove costruzioni sia i fondi per l'addestramento, la formazione del personale e il rinnovamento dei quadri), ma soprattutto per la politica navale del regime che tendeva a un certo avventurismo dove, con l'incidente di Corfù, il Revel prese di fatto le distanze da Mussolini[11] dato che l'Italia si stava ponendo in rotta di collisione con la Gran Bretagna, con gravi rischi per il paese. Per la seconda volta, si dimise dalla carica di capo di stato maggiore della marina e comandante in capo delle forze navali[12]. Dall'incarico ministeriale, rassegnò le dimissioni nel maggio del 1925, dopo la riforma con cui Mussolini istituiva il nuovo ordinamento del comando supremo (affidando a Badoglio la carica di capo di stato maggiore generale). Con la riforma, Revel non vedeva realizzarsi l'auspicabile coordinamento delle forze, ma a suo parere, la sola subordinazione della marina e dell'aeronautica all'esercito.
Fu insignito del titolo di (primo) duca del Mare, il 24 maggio 1924 e promosso grande ammiraglio (il 4 novembre dello stesso anno), l'unico nella storia della Marina, rimanendo in tal modo in servizio a vita con un proprio ufficio al ministero[13]. Quando nel 1923 fu costituita la Regia Aeronautica, che assorbì sotto un unico comando i mezzi e l'organizzazione delle Forze aeree della marina e dell'esercito, si prodigò per ottenere una consistente aliquota di mezzi aerei da porre sotto il controllo della Marina per la lotta sul mare[14].
Seconda Guerra Mondiale
Nel 1932 fu nominato primo segretario di S.M. per il Gran Magistero dell'Ordine dei Santissimi Maurizio e Lazzaro. Richiamato alle istituzioni, nel novembre del 1941 Mussolini affida al grande ammiraglio la presidenza della commissione d'inchiesta sulla condotta delle operazioni italiane nella campagna dell'Africa Settentrionale. Della commissione d'inchiesta interforze facevano parte il generale d'armata Pietro Ago e il generale di squadra aerea Giuseppe Manno; i lavori si conclusero dopo pochi mesi e ai primi di marzio consegna al capo del governo, gli atti finali. La conclusione dei lavori della commissione rappresento l'ultimo contatto ufficiale con Mussolini[15].
Secondo dopoguerra
Revel faceva parte della ristretta cerchia dei collaboratori di Vittorio Emanuele III e istituzionalmente aveva le settimanali udienze regie del giovedì al Quirinale. Ciò nonostante, non fu coinvolto in prima persona intorno agli eventi che portano all'armistizio di Cassibile del 3 settembre e non aderì alla Repubblica sociale Italiana. Dopo essere stato in un primo tempo escluso da indagini della Commissione della epurazione, il 27 agosto del'44 viene inserito e in tale circostanza decise di non presentare alcuna linea di difesa all'alto commissario che, con un ordinanza del 18 novembre 1945, lo scagiona dal qualsiasi addebito, venne assolto con provvedimento liberatorio e con la conferma della carica di senatore[16].
Dopo la caduta del fascismo, nel periodo costituzionale transitorio fu nominato presidente del Senato, dal 28 luglio 1943 al 20 luglio 1944. Nel maggio del 1946, dopo aver fatto parte della cerchia dei consiglieri di re Umberto II nel periodo della sua Luogotenenza e ripreso l'incarico di primo segretario degli ordini cavallereschi, si schierò al referendum del giugno 1946 apertamente a favore del blocco monarchico.
Uomo di profonda fede cattolica e quasi di "mistica" fede monarchica era, come consuetudine dell'alta aristocrazia internazionale, fece parte della massoneria. Fu membro della Gran Loggia d'Italia e sovrano grande ispettore generale, membro attivo del Supremo Consiglio del 33° e massimo grado per l'Italia e le sue dipendenze e colonie del Rito scozzese antico ed accettato (1921)[17].
Sepoltura e Memoria
Le sue spoglie riposano nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma, accanto a quelle del generale Armando Diaz. In suo onore e ricordo è stata nominata Borgo Revel, la frazione Calciavacca del comune di Verolengo, in provincia di Torino come pure il ponte Thaon di Revel [18] inaugurato il 2 luglio 2013 (la Spezia), oltre ad numerosi corsi, vie e strade in molte città d'Italia.
Matrimonio e Discendenza
Sposò a Torino, il 5 maggio 1898, Irene di Enrico Martini di Cigala e Cocconato. Dalla loro unione nacquero due figlie, Giovanna (1899) e Clorinda (1905). Al matrimonio della figlia Clorinda con il capitano di corvetta, Mariano Imperiali duca di Francavilla il 16 gennaio 1941, sono testimoni alle nozze il cugino della sposa Paolo, ministro delle finanze e Umberto di Savoia, principe di Piemonte.
Onorificenze
Onorificenze straniere
Note
- ^ Scheda senatore, su senato.it.
- ^ i Nostri Avi
- ^ Estratto dell'atto di nascita in scheda Senato
- ^ Scheda Senatore Thaon di Revel Paolo, su notes9.senato.it.
- ^ collegio salesiano di Val Salice
- ^ [[1]
- ^ La Regia Marina durante la Grande Guerra a difesa della "Serenissima" - Marina Militare, su marina.difesa.it.
- ^ La Regia Marina durante la Grande Guerra a difesa della “Serenissima”, su www.marina.difesa.it. URL consultato il 4 novembre 2018.
- ^ Forzamento del porto di Trieste ed affondamento della corazzata austro-ungarica Wien - Marina Militare, su www.marina.difesa.it. URL consultato il 4 novembre 2018.
- ^ La Regia Marina durante la Grande Guerra a difesa della "Serenissima" - Marina Militare, su marina.difesa.it.
- ^ Ezio Ferrante, Il Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, in Guardia d'Onore, n.1 - 2006.
- ^ [[2]
- ^ Paolo Thaon di Revel - Marina Militare, su marina.difesa.it.
- ^ Paolo Thaon di Revel, su marina.difesa.it.
- ^ Ezio Ferrante, Il Grande Ammiraglio Thaon di Revel, 2017, p. 117.
- ^ Ezio Ferrante, Il Grande Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, 2017ª ed., 1987, p. 123.
- ^ Luigi Pruneti, Aquile e Corone, L'Italia il Montenegro e la massoneria dalle nozze di Vittorio Emanuele III ed Elena al governo Mussolini, Le Lettere, Firenze, 2012, p. 112.
- ^ ponte Thaon di Revel
- ^ a b c Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Medaglia statunitense a Luigi Rizzo (in inglese)
- ^ Recipients of the Navy Distinguished Service Medal
Bibliografia
- Antonio Bellezza-Prinsi, I Thaon di Revel nella storia di Ternavasso, del Piemonte e dell'Italia. Chieri, 1987.
- Archivio privato della famiglia Thaon di Revel.
- Luigi Arimattei, Una Dinastia di Uomini Illustri, la famiglia Thaon di Revel nella storia del Piemonte e dell'Italia. Faenza, Fratelli Lega Editori, 1937.
- Ezio Ferrante, Il grande ammiraglio Paolo Thaon di Revel. Rivista Marittima, 2017.
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paolo Thaon di Revel
| Controllo di autorità | VIAF (EN) 67314060 · ISNI (EN) 0000 0001 1663 417X · SBN LO1V165158 · BAV 495/272587 · LCCN (EN) n97082876 · GND (DE) 121091961 · BNF (FR) cb10713323s (data) · NDL (EN, JA) 00552158 · CONOR.SI (SL) 209597283 |
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