Aldo Oviglio

politico italiano
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Aldo Oviglio (Rimini, 7 dicembre 1873Bologna, 19 agosto 1942) è stato un politico italiano.

Aldo Oviglio

Ministro di grazia e giustizia e affari di culto
Durata mandato30 ottobre 1922 –
5 gennaio 1925
MonarcaVittorio Emanuele III
Capo del governoBenito Mussolini
PredecessoreGiulio Alessio
SuccessoreAlfredo Rocco

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato24 gennaio 1929 –
19 agosto 1942
Incarichi parlamentari
  • membro della commissione parlamentare per il parere sul progetto dell'ordinamento giudiziario (14 dicembre 1932)
  • membro della commissione degli affari interni e della giustizia (17 aprile 1939-19 agosto 1942)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Nazionale Fascista
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità di Bologna
ProfessioneAvvocato

Cenni biografici

Laureato in giurisprudenza all'università degli Studi di Bologna, esercitò la professione di avvocato e cominciò la sua carriera politica con l'Associazione Nazionalista Italiana, divenendo consigliere comunale (1905-1910) e provinciale (1910-1913) di Bologna; fu anche, per poco tempo, presidente del consiglio provinciale.

Fascista fin dalla fondazione del PNF, fu eletto deputato al termine delle elezioni politiche del 1921 e divenne Ministro di grazia e giustizia e affari di culto del governo Mussolini. Nel 1924 confermò il suo seggio alla Camera, ma a causa del delitto Matteotti ebbe dei contrasti col duce che lo portarono a dimettersi due volte dalla carica di ministro (la seconda rinuncia, avvenuta il 5 gennaio del 1925, fu definitiva).

Successivamente si riappacificò con Mussolini e il suo regime: così il 24 gennaio del 1929 venne nominato senatore del Regno e occupò lo scranno parlamentare fino alla data della sua morte. Fu massone[1], iniziato nel 1919 nella loggia "Ça ira" di Bologna e membro nel 1914 della loggia "Otto Agosto", pure di Bologna, e durante la dittatura difese le logge e i fratelli dalle violenze fasciste[2].

Onorificenze

Note

  1. ^ Dal sito Campaniarchitetti
  2. ^ V. Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Mimesis-Erasmo, Milano-Roma, 2005, pp.201-202.

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