Le mani sporche
Le mani sporche è un'opera teatrale del 1948, scritta da Jean-Paul Sartre. Fra tutte le sue opere teatrali questa è stata la più discussa e contrastata [1] a causa del suo contenuto politico, dei problemi sollevati, della strumentalizzazione di cui essa fu oggetto. La vicenda narrata, seppur trasposta in un mondo fittizio, è ispirata dall'assassinio di Lev Trockij da parte del suo segretario Ramón Mercader, agente stalinista.[2]
Le mani sporche | |
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dramma politico | |
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Autore | Jean-Paul Sartre |
Titolo originale | Les mains sales |
Lingua originale | Francese |
Pubblicato nel | 1948 |
Trama
La storia ha due inizi. Il primo è questo: Hugo, un giovane intellettuale, è appena uscito di prigione dove ha scontato due anni per l'uccisione del capo di partito Hoederer. Egli si reca direttamente a casa di Olga, amica e compagna di partito, perché si sente braccato e vuole nascondersi. Sono i suoi stessi compagni che vogliono liquidarlo? Grazie all'intervento dell'amica, il partito acconsente a dargli una possibilità affinché arrivi a dimostrare la vera ragione per cui ha eseguito l'ordine. Assassinio politico, un banale accidente o un delitto passionale ? A questo punto la storia si riavvolge di colpo su se stessa , "comincia dall'inizio". Il lungo flashback si traduce nella soggettiva di ciascun personaggio che è chiamato a testimoniare i fatti accaduti due anni prima. Si delineano così risvolti imprevisti. La vicenda si ricostruisce a quadri come i tasselli di un mosaico dove le figure di Hugo, della moglie Jessica, di Hoederer e di Olga giocano a turno un ruolo determinante. È una partita alla quale Hugo non può assolutamente sottrarsi per poter spezzare il cerchio che lo isola e da cui viene condizionato . Dice Sartre "..ogni personaggio non sarà che la scelta di una via d'uscita e varrà la via d'uscita scelta.. In un certo senso, ogni situazione è una trappola per sorci: muri da ogni parte. Ciascuno inventando la propria via d'uscita, inventa se stesso..". Hugo può rompere quel cerchio a patto di sapere quale valore può assumere il suo atto. Spezzare il cerchio è spesso "trasgredire", venir meno a regole "incrostate", affrontare consci della propria libertà nuove scelte: dall'affermazione individuale alla presa di coscienza del valore collettivo di esse.
Commento
Fin dall'inizio, Sartre aveva dichiarato che il dramma doveva mantenersi nella linea di un problema individuale - anche se la situazione nella quale si viene a trovare il protagonista è identificabile con altre in cui si sono trovati noti personaggi politici, in diversi paesi. Questo stato di cose e il clima di bagarre di quegli anni, costrinsero Sartre a concedere l'autorizzazione per la rappresentazione de Le mani sporche solo in casi da lui giudicati opportuni. Tra le più notevoli rappresentazioni de Le mani sporche in Italia ricordiamo le seguenti:
- Per il teatro: Teatro Stabile di Torino, regia di Gianfranco De Bosio, stagione 1963-64[3];
- Per la televisione: lo sceneggiato Le mani sporche, traduzione, adattamento televisivo e regia di Elio Petri, 1978.
Note
- ^ "Sartre e il dilemma delle scelte impossibili" di M. Barbonaglia in http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2010-07-26/mani-sporche-182613.shtml
- ^ Questioni di Bodei - 19: Mani sporche, mani pulite
- ^ cit. in Morti senza tomba/Le mani sporche, Jean-Paul Sartre, Oscar Mondadori, 1966
Altri progetti
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