Intercettatore sonar
Per Risoluzione angolare nella scoperta sonar s'intende la capacità di un sistema elettroacustico di rilevamento di risolvere angolarmente la posizione di due bersagli molto vicini tra loro.
Convenzioni
Si conviene che la risoluzione angolare tra due bersagli sia accettabile quando le due curve di direttività, relative al rilevamento di questi, s'intersecano ad un livello uguale od inferiore a rispetto al massimo delle ampiezze come mostra la figura:
In altri termini; la risoluzione angolare è identificabile con la larghezza, a , del lobo di direttività.
Si conviene inoltre che negli sviluppi analitici che seguono si consideri il rumore del mare irrilevante rispetto ai livelli acustici generati dai bersagli sulla base ricevente del sonar.
Caratteristica di direttività presa a modello
Lo studio della risoluzione angolare del sonar si avvale della funzione Gaussiana, curva presa a modello in sostituzione [1] di qualsiasi diagramma di direttività rilevato in mare o calcolato con gli algoritmi classici.
La funzione è espressa con l'esponenziale: =
La curva menzionata è riportata in figura secondo le seguenti variabili d'esempio:
Direzione di puntamento in scisse con scala °/div.
Direzione del massimo
Ampiezza normalizzata in ordinate / div.
Larghezza del lobo di direttività misurata a
La curva di figura può essere interpretata come la visione oscilloscopica dell'uscita dell'interpolatore di un sistema a fasci preformati di un sonar, con un fascio ogni °, che sta elaborando il segnale acustico di una sorgente disposta per la direzione °
Presentazione di curve distintive di due bersagli
Se nell'ipotesi della figura precedente si suppone che il sistema a fasci preformati nella ricerca dei bersagli ne trovi due di pari livello indice , disposti rispettivamente per ° e ° ,l'uscita dell'ipotetico interpolatore potrà essere costruita secondo il diagramma di figura:
Le curve mostrano, ciascuna con il proprio massimo, la posizione angolare di due bersagli vicini:
Il primo bersaglio per rilevamento °
Il secondo bersaglio per rilevamento °
Le due curve s'intersecano ad un livello di circa rispetto ai loro massimi; valore inferiore ai dB enunciati nella convenzione.
Da un punto di vista tecnico se pensiamo le due curve come risultato della scansione dell'orizzonte subacqueo eseguita dal sonar attraverso un sistema di fasci preformati con interpolazione, fasci disposti a ° l'uno dall'altro, i bersagli saranno collimati con ottima risoluzione angolare, ciascuno per la propria direzione, dato che l'interferenza di un bersaglio sulla direttività dell'attiguo è irrilevante.
Se il sistema a fasci preformati, per migliorare la precisione di rilevamento, è costruito con fasci distanti l'uno dall'altro di °, il fascio puntato per ° ( dove non c’e bersaglio) riceve contributi di segnali, non coerenti, dai due bersagli per ° e °
Deve pertanto essere valutata l'ampiezza del fascio a ° per controllare se sussiste sempre la convenzione iniziale.
Ampiezza fascio intermedio per ° a seguito interferenze fasci adiacenti
L'ampiezza del fascio intermedio a ° può essere calcolata secondo la seguente procedura per , valore assunto, come in precedenza, a titolo d’esempio:
- Impostazione della funzione Gaussiana, , per il fascio a °
- Impostazione della funzione Gaussiana, , per il fascio a °
- Calcolo della funzione somma tra e : per evidenziare l’effetto dei segnali interferenti sul fascio a °
=
Il grafico di è mostrato in figura dove è visibile la sella :
In virtù dell'ampiezza della sella [2], circa , che si forma sul fascio a ° è possibile discriminare tra il bersaglio a ° e quello a °: la mostra infatti , da un punto di vista tecnico, la risoluzione angolare del sonar in esame.
Se la sella fosse molto più piccola sarebbe difficile la risoluzione angolare dei due bersagli.
La risoluzione angolare per bersagli con diverso livello indice
Se i due bersagli del sonar generano, come mostrato in precedenza, lo stesso livello di pressione acustica sulla base ricevente del sonar, il diagramma illustrato interpreta correttamente la presentazione video della scansione con interpolazione del sistema a fasci preformati.
Se invece i due bersagli non generano la stessa pressione acustica sulla base ricevente la curva di scansione tra i fasci si deforma con un deterioramento progressivo della capacità di risoluzione del sonar tanto più marcato quanto aumenta la differenza dei due livelli di pressione.
Per avere un'idea del fenomeno supponiamo che , nel caso precedente , i livelli di pressione acustica ricevuti dalla base del sonar siano nel rapporto:
Questa nuova condizione, con , è rappresentata dalla nuova figura:
La figura mostra con tutta evidenza che questa situazione consente con difficoltà la discriminazione del bersaglio in quanto l'ampiezza della sella è praticamente irrilevante e non rispetta una delle convenzioni iniziali.
Con la variazione del rapporto , per valori inferiori ad , per mantenere il valore dell'ampiezza della sella al livello di circa , così come illustrato in precedenza, è necessario assumere un valore più ampio di [3] accettando il degrado delle prestazioni del sonar.
Osservazioni sulle computazioni
Nello sviluppo delle computazioni è stata assunta un'ampiezza di , pari a circa il dell'ampiezza di come conseguenza dell'assunto convenzionale che indica : come ampiezza del lobo di direttività rilevato a ; ciò assicura una facile risoluzione tra i bersagli da discriminare.
Si comprende che anche valori di inferiori a consentono, entro certi limiti, la discriminazione tra le due sorgenti acustiche se il rumore dell'ambiente subacqueo lo consente.
La trattazione dell'argomento, al di là delle possibili scelte e condizioni ambientali, vuole mostrare come uno dei parametri più significativi del sonar sia subordinato a particolari condizioni che non sempre possono verificarsi; la risoluzione angolare risulta dipendente, per quanto visto, dal rapporto tra le pressioni acustiche che colpiscono la base ricevente del sonar; pressioni acustiche dei bersagli che possono variare sia per le stazze dei mezzi che le generano, sia per le loro velocità che per la loro distanza dal sonar.
Note
- ^ Si veda la pagina: Trasformazione delle caratteristiche di direttività del sonar
- ^ La sella indica il decremento d'ampiezza tra un fascio e il fascio adiacente; concretizza la possibilità di risolvere la posizione angolare tra due bersagli.
- ^ Un incremento di riduce il guadagno di direttività della base ricevente del sonar.
Voci correlate
Bibliografia
- Robert J. Urick, Principles of underwater sound, Mc Graw – hill, 3^ ed. 1968
- Cesare Del Turco, Sul calcolo del minimo numero di fasci preformati per il sonar, Rivista Tecnica Selenia - industrie elettroniche associate - vol. 11 n°3, 1990.
- Giuseppe Pazienza, Fondamenti della localizzazione marina, Studio grafico Restani La Spezia, 1970
BOZZA FALCON
Sonar d’emergenza FALCON
Il Sonar d’emergenza FALCON è stato ideato per dotare i sottomarini di un sistema elettroacustico che consentisse la risalita in sicurezza del natante nel caso che il sonar operativo fosse in avaria.
Il prototipo del FALCON è stato sviluppato presso le Officine Elettroacustiche dell’Arsenale Militare di La Spezia.
L’operazione aveva come obiettivo l’installazione del FALCON sui sottomarini classe Sauro.
L’acronimo FALCON
L’acronimo definisce le caratteristiche salienti del sonar:
Fasci Acustici per Localizzazione a Coerenza d’Onda Naturale.
Questo sistema è basato sulle tecniche di correlazione sviluppate in modo particolare, ovvero senza la rimessa in coerenza dei segnali idrofonici, sfruttando le caratteristiche di simmetria delle basi idrofoniche circolari dei sonar.
La particolarità, che elimina la necessità di circuiti di correlazione, consiste nell'implementazione nel software del sonar di una matrice di conversione da dati binari d’ingresso a coefficienti di correlazione i uscita.
La matrice riduce notevolmente l'hardware della struttura sonar e il tempo di calcolo nella elaborazione dei coefficienti di correlazione.
Trattamento dei segnali idrofonici delle basi circolari
La metodologia di trattamento dei segnali idrofonici è, in linea di principio, estremamente semplice: si amplificano, si filtrano nella banda prescelta (f1-f2) e si limitano a due stati gli “n” segnali idrofonici della base circolare che, dopo limitazione, sono indicati con (L1…Ln) come mostrato in figura: