Dopo l'ultimo testimone è un'opera scritta dallo "storico sociale delle idee" David Bidussa[1]. Il testo, di 132 pagine ed edito nel 2009 per i tipi di Giulio Einaudi Editore, individua la via da seguire per evitare che la Memoria della Shoah possa trasformarsi in mera retorica. Che significato ha oggi la celebrazione del Giorno della Memoria? Quanto persuasivi possono essere ancora i racconti di chi visse sulla propria pelle la Shoah, i cosiddetti "ultimi testimoni"? E soprattutto dopo «avere ascoltato tante volte il racconto di quell'orrore ci ha reso davvero più consapevoli e attrezzati dinanzi al rischio di una sua ripetizione?»[2]. In sei capitoli, lo storico analizza con un linguaggio schietto «la retorica della memoria pubblica con i suoi meccanismi rituali e le sue debolezze» giungendo fino al momento, fra qualche anno, in cui anche l'utimo testimone oculare della Shoah non sarà più con noi e «resteremo solo noi a raccontare le vittime e i carnefici con gli strumenti della storia».

Dopo l'ultimo testimone
Campo di sterminio di Birkenau
AutoreDavid Bidussa
1ª ed. originale2009
Generesaggio
Sottogenerestoria
Lingua originaleitaliano
«Quando rimarremo soli a raccontare l'orrore della Shoah, non basterà dire «Mai più!» né rifugiarsi tra le convenzioni della retorica. Serviranno gli strumenti della storia e la capacità di superare i riti consolatori della memoria»

Contenuto del saggio storico

Note

  1. ^ David Bidussa, su fondazionefeltrinelli.it. URL consultato il 30 gennaio 2019.
  2. ^ Dopo l'ultimo testimone, quarta di copertina

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