Giuramento militare

giuramento da parte di militari
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Il giuramento militare è l'atto solenne con il quale gli appartenenti alle forze armate confermano i loro doveri e la loro fedeltà alle istituzioni statali.

Un reggimento schierato durante la cerimonia di giuramento; gli ufficiali indossano sciarpa azzurra, sciabola e decorazioni.

Generalmente, esso è previsto per legge; tale atto rappresenta per i soldati di tutte le forze armate il momento più importante della loro vita militare.

Caratteristiche generali

Con il giuramento, il militare di ogni grado si impegna ad agire sempre animato da una elevata idealità del dovere, con spirito di abnegazione e sacrificio tale da sopportare i necessari disagi e privazioni, affrontare con coraggio i pericoli e dimostrandosi generoso in ogni contingenza. Il militare deve avere elevato il senso dell'onore militare che costituisce il bene più prezioso del patrimonio ideale delle forze armate. Egli nel culto del dovere, nella fedeltà alla Patria, nel ricordo delle tradizioni militari, vive rettamente e generosamente la vita militare, dando prova in ogni occasione, di lealtà e fermezza di carattere. La lealtà determina la massima chiarezza nei rapporti tra i militari di qualsiasi grado, a mezzo di essa la disciplina si rafforza nella stima e nella fiducia reciproche [1].

Il giuramento viene celebrato in modo solenne dal comandante del/i militare/i avente la qualifica di comandante di corpo, con la partecipazione di rappresentanze dei quadri del reparto e, per le cerimonie di giuramento collettivo, di autorità e invitati dei giurandi.

Nel mondo

Città del Vaticano

Singolare e di sicuro interesse è la formula di giuramento delle reclute della Guardia Svizzera Pontificia.

Il testo del giuramento:

«Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice (segue il nome del Pontefice, n.d.r.) e i suoi legittimi successori, come pure di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando, ove occorra, anche la vita per la loro difesa. Assumo del pari questi impegni riguardo al Sacro Collegio dei Cardinali per la durata della Sede vacante. Prometto inoltre al Capitano Comandante e agli altri miei Superiori rispetto, fedeltà e ubbidienza. Lo giuro. Che Iddio e i nostri Santi Patroni mi assistano.»

Germania

  Lo stesso argomento in dettaglio: Giuramento al Führer.

Italia

Il giuramento militare al Re, secondo il Regolamento di disciplina militare – edizione 1929 era il seguente:

«Giuro di essere fedele a Sua Maestà il Re ed ai suoi Reali Successori, di osservare lealmente lo Statuto e le altre leggi dello Stato e di adempiere tutti i doveri del mio Stato, con il sol scopo del bene inseparabile del Re e della Patria. [2]»

Il 13 giugno 1946, in seguito ai risultati del referendum istituzionale del 2 giugno, Re Umberto dichiara sciolti dal giuramento di fedeltà al Re tutti coloro che lo hanno prestato.[3]

Dalla nascita della Repubblica Italiana al 1978 i giuramenti dei dipendenti dello stato furono regolamentati dalla legge 23 dicembre 1946, n. 478.[4] la formula fu fissata dall'art. 2 della legge 11 luglio 1978, n. 382; successivamnete l'art. 6 del regolamento di disciplina militare approvato con Decreto del Presidente della Repubblica datato 18 luglio 1986, n. 545, venne statuita la forma solenne, alla presenza della bandiera e del comandante di corpo. Gli ufficiali ed i sottufficiali ed i volontari di truppa in servizio permanente prestano giuramento individuale mentre i militari espletanti il servizio militare di leva in Italia di norma collettivamente. Il regolameento el 1986 elencava puntualmente, al Titolo III, i doveri che i militari assumono con il proprio giuramento. Esso è valido solo se avviene al cospetto della bandiera della Repubblica (solitamente la bandiera di guerra o bandiera d'Istituto) e del comandante di corpo dei militari interessati alla cerimonia. Oggi la disciplina è contenute nel codice dell'ordinamento militare. Oggi la formula è prevista poi dall'art. 575 del d.lgs. 15 marzo 2010, n. 90; unica per tutti i cittadini italiani che rivestono lo status di militare, recita:

«Giuro di essere fedele alla Repubblica Italiana, di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni»

In ogni caso, Il Regolamento per la Disciplina delle Uniformi edito dallo Stato Maggiore della Difesa (SMD-G-010), prevede, all'Allegato A, quali uniformi indossare durante la cerimonia di giuramento. Altre prescrizioni di carattere generale sull'organizzazione della cerimonia di giuramento militare sono contenute nel Regolamento per il Servizio Territoriale e di Presidio pubblicato a cura dello Stato Maggiore della Difesa (SMD-G-106). Sull'atto di giuramento, a pena di nullità, va applicata marca da bollo.

Il giuramento militare può essere di due tipologie:

  • Giuramneto individuale: prestato una sola volta nell'intera carriera dagli ufficiaie e per il personale dei ruoli ruoli ispettori/marescialli, sovrintendenti/sergenti e la categoria dei militari di truppa e la categoria dei graduati di truppa. In caso di transito in altro ruolo, quindi, il giuramento non deve essere nuovamente prestato. Il sovrintendente/sergente e i graduati di truppa che giurano estraggono dalla fondina la pistola, la consegnano al comandante, quindi recitano la formula di rito, sottoscrivono l'Atto di Giuramento, riprendono la pistola e la rinfoderano.
  • Giuramento collettivo: l'intero corpo o distaccamento si reca in Piazza d'armi inquadrato in plotoni distinti per compagnie. La formazione da assumere è in linea di colonne, ciascun plotone a destra di ciascuna rispettiva compagnia. Il comandante di corpo, di fronte alle truppe schierate in armi e con la bandiera a destra[5], ordina di presentare le armi, sguaina la sciabola, legge la formula, e "con voce vibrata"[6] domanda "Lo giurate voi?" Le reclute alzano la mano destra[7] e gridano ad alta voce "Lo giuro!". La banda o la fanfara, intona l'inno nazionale, indi la truppa sfila in parata dinanzi a comandante e bandiera, guadagnando l'uscita dalla piazza d'arme.

Le truppe delle armi a cavallo giuravano appiedate, preferibilmente senza gli animali, salvo che un intero reggimento non fosse comandato dal Ministro della difesa di prestare giuramento: in presenza di un simile ordine, i reggimenti di cavalleria giuravano a cavallo (ed anche gli ufficiali alzavano la mano destra e ri-giuravano), mentre i reggimenti di artiglieria giuravano coi pezzi attaccati.

Note

  1. ^ così l'art. 8 del Manuale di disciplina militare redatto a seguito dell'entrata in vigore della legge 382/78 vigente nelle more dell'entrata in vigore del Regolamento di disciplina militare del 1986
  2. ^ http://www.regioesercito.it/regioesercito/redoc/manumil1.htm , visitato il 11-9-2009
  3. ^ http://www.youtube.com/watch?v=V1JVnKa_DVY , visitato il 13-07-2012
  4. ^ (http://www.italgiure.giustizia.it/nir/1946/lexs_28762.html[collegamento interrotto])
  5. ^ se il corpo ne dispone, la bandiera del corpo, altrimenti il solo tricolore, che altrimenti sarebbe restato in altra posizione di rango
  6. ^ Testuale
  7. ^ Ciò valeva con alcune armi d'ordinanza, ad esempio carabine e fucili, ma con l'introduzione di armi più recenti (ad esempio lo M12) che andrebbe imbracciato sempre parallelamente al torace e a due mani, si sono avute "sperimentazioni" formali differenti

Bibliografia

  • Libertini, D., Considerazioni sul giuramento con particolare riguardo a quello dei militari, in Rivista di Polizia, n.12, 1997.
  • Decreto del Presidente della Repubblica datato 18 luglio 1986 nr.545 «Atto di Approvazione del Regolamento di disciplina militare»
  • Legge 11 luglio 1978, nr.382 «Norme di Principio sulla Disciplina Militare»
  • Regolamento di disciplina militare per l'Esercito, edizione [[1959
  • Regolamento di disciplina militare (SMD-G-002)]], edizione 1986
  • Regolamento per la Disciplina delle Uniformi (SMD-G-010)
  • Regolamento per il Servizio Territoriale e di Presidio (SMD-G-106)
  • Calendario 2010 dell'Arma dei Carabinieri, dedicato al "giuramento"

Voci correlate

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