Via Mercatorum

insieme di sentieri e mulattiere in provincia di Bergamo

La via Mercatorum è un insieme di sentieri e mulattiere che attraversano alcune zone della bergamasca, percorse dai mercati nel Medioevo. Collegava la città di Bergamo con la Val Brembana e la Val Seriana facendole incontrare, per un percorso di quasi 40 km fino alla realizzazione nel 1593, con la Serenissima della Via Priula[1].

Via Mercatorum a Cornello dei Tasso

Il percorso

 
Targa a Cornalba.

Il tracciato della via Mercatorum partiva a nord della città di Bergamo, lungo la dorsale che saliva verso la bassa val Seriana, toccando i paesi di Alzano con la sua frazione Nese, e Nembro.

Da qui la strada saliva da Lonno a Salmezza[2], fino a raggiungere il valico di Selvino, proseguendo in quota nel territorio compreso tra Serina (dove ancora oggi una frazione di Costa Serina porta il toponimo di Trafficanti) e Dossena, per poi scendere sul fondovalle brembano a San Giovanni Bianco, fino ad arrivare a Cornello dei Tasso, per un totale di circa 70 km.

 
La via Mercatorum a Dossena.

Questo tracciato evitava la bassa val Brembana a causa del fatto che tra Villa d'Almè e Sedrina, in località Botta, esisteva una zona a strapiombo sul fiume Brembo che impediva il passaggio a chiunque.

La strada si manteneva per gran parte del percorso a un'altezza superiore ai 1000-1200 metri s.l.m., anche per evitare spiacevoli incontri con i briganti che infestavano il fondovalle brembano. Esistevano anche piccole varianti a questo che era considerato il percorso principale: tutte modificavano il punto di inizio della salita, per ricollegarsi tra loro nel fondovalle brembano.

In tal senso in documenti risalenti al XVI secolo si attesta l'esistenza di tratti che da Alzano risalivano a Nese fino alle frazioni Burro, Brumano e Monte di Nese; oppure di una via che raggiungeva l'altopiano di Selvino mediante la valle dell'Albina, in territorio di Albino.[3]


Storia

 
Via Mercatorum porticata a Cornello dei Tasso.

La strada prende il nome dai commerci che si svilupparono intorno alla città orobica. Dalla val Brembana e dalla val Seriana si possono infatti prendere molti sentieri, anche percorribili da parte di carri, e raggiungere numerosi passi alpini.

I primi reperti che attestano l'esistenza di questa strada risalgono al Medioevo (per la precisione all'1248) quando, nel documento Statuta Civitatis Bergomi, si fa menzione di un tracciato, utilizzato anche per fini commerciali, che toccava i comuni di Alzano Superiore e Inferiore e Nembro, risalendo verso l'altopiano di Selvino (per viam antiquam de Selvino).

Ma il documento di maggiore importanza è indubbiamente quello, rinvenuto ad Algua, riguardante un atto notarile del 1392.[4] In questo si attesta, per la prima volta, l'esistenza di una "via dei mercanti" (viam mercadanti), nome utilizzato per indicare questa strada dai principali storici a partire dal XIX secolo.

Un successivo atto notarile (il Calcato di Nembro) del 1445, indica le strade presenti sul territorio di Nembro, indicandone due dirette a Serina, di cui una passante per la frazione Lonno. La manutenzione della via era garantita da tasse nei confronti dei comuni attraversati dal percorso, come attestato da un documento del 1582.

Il declino cominciò al termine del XVI secolo quando la Repubblica di Venezia costruì la via Priula per migliorare i propri commerci con la Valtellina. La via Mercatorum però non fu mai totalmente abbandonata, tanto che ancora oggi sono percorribili lunghi tratti di questa strada, a volte addirittura inglobati nella viabilità ordinaria.[5]

La via Mercatorum oggi

Recentemente le amministrazioni locali hanno attuato una nuova politica, volta alla rivalorizzazione dell'antica via dei mercanti.

«La proposta che intendiamo verificare e sottoporre agli enti locali prevede il recupero della via Mercatorum, anche riscoprendo i sentieri che consentono di evitare i tratti di strada ora asfaltata, segnalando i servizi di ristoro e ospitalità presenti nei dieci comuni delle valli, costruendo una promozione di un territorio ad alto valore escursionistico, ma anche culturale, religioso ed enogastronomico. La nostra associazione potrebbe destinare importanti risorse di volontariato ambientale per attività di gestione ed animazione.»

Sia in val Seriana sia in val Brembana infatti, nonostante la parziale sovrapposizione con la viabilità moderna, il tracciato è ben conservato tanto da mantenere le proprie caratteristiche e da essere spesso utilizzato per il transito pedonale.

L'intero percorso presenta notevoli itinerari naturalistici, ma permette anche di visitare borghi storici di grande interesse tra cui quello medievale di Cornello dei Tasso, dove ebbe origine la famiglia dei Tasso, progenitori del moderno sistema postale, e che vide tra le proprie fila esponenti di notevole calibro, tra cui Torquato Tasso.

È inoltre possibile visitare, nella frazione di Oneta (San Giovanni Bianco), la casa di Arlecchino.

Note

  1. ^ Silvia Bonomi, Guida alla via Mercatorum, Grafica e Arte.
  2. ^ Silvia Bonomi, Guida alla via Mercatorum, Grafica e Arte, p. 26.
  3. ^ Paolo Valoti, Via Mercatorum.Un cuore antico, La Rivista di Bergamo, 2018.
  4. ^ Albano Marcarini, La strada Priula e la via Mercatorum, Lyasis Edizioni, 2009, ISBN 978-88-86711-90-6.
  5. ^ La Via Mercatorum, su altobrembo.it, Altobrembo. URL consultato il 20 dicembre 2018.

Bibliografia

  • Silvia Bonomi, Guida alla via Mercatorum, Grafica e Arte.
  • Giovanni Rinaldi, La strada Priula, 1945.
  • Giovanni Rinaldi, La Ca' S. Marco e la strada Priula, 1953.
  • Patrizio del Nero, Albaredo e la via di S. Marco: storia di una comunità alpina, 1985.
  • P. Cappellini, La strada Priula, Cesare Ferrari, 1987.
  • Tarcisio Bottani e Wanda Taufer, Da Bergamo all'Europa. Le vie storiche Mercatorum e Priula, Bergamo, Corponove, 2007.
  • Albano Marcarini, La strada Priula e la via Mercatorum, Lyasis Edizioni, 2009, ISBN 978-88-86711-90-6.
  • Paolo Valoti, Via Mercatorum.Un cuore antico, La Rivista di Bergamo, 2018.

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