Alessandro Duroni

fotografo italiano
Versione del 10 feb 2019 alle 11:20 di Roberto Caccialanza (discussione | contributi) (Ho sostituito il testo precedente, che era incompleto, impreciso e in alcuni casi errato. Avendo pubblicato uno studio biografico a livello internazionale sull'ottico e fotografo Alessandro Duroni, durato oltre quattro anni, ritengo di avere le informazioni necessarie per aggiornare il suo profilo.)

Alessandro Duroni (Canzo, 31 maggio 1807Milano, 9 settembre 1870) è stato un ottico e fotografo italiano.

Alessandro Duroni: dagherrotipo stereo, 1855

Biografia

È risaputo che Alessandro Duroni (Canzo, 1807 – Milano, 1870) fu uno dei più rinomati ottici e fotografi attivi in Italia nel XIX secolo, oltre che il primo a importare la dagherrotipia a Milano grazie a kit provenienti direttamente da Parigi. Il motivo di ciò deriva dal fatto che alcuni membri della propria famiglia avevano aperto, nella capitale francese, una florida attività commerciale di ottica e strumenti di Fisica (Barometta) in società con parenti originari di Canzo; questi, nel 1839, furono incaricati da Alphonse William Molyneux Giroux di costruire a livello semi-industriale le prime macchine dagherrotipiche destinate al commercio nazionale e internazionale.

Le tracce della presenza di Alessandro Duroni a Milano partono certamente dall’estate del 1831; l’anno seguente si celebrò il matrimonio con Barbara De Grandi e nel 1833 venne aperto, in società con Giovanni Avignone, un negozio di chincaglieria e ottica in Galleria De Cristoforis che in breve tempo diventò un punto di riferimento tanto per la qualità degli strumenti venduti quanto per la serietà e la competenza del suo proprietario e direttore.

Come è noto, Duroni fu allievo dell’ottico François Cauche di Parigi, personaggio avvolto nel mistero sino alla pubblicazione del libro biografico a cura del ricercatore Roberto Caccialanza, Alessandro Duroni, Ottico e fotografo a Milano (1807-1870); lo studio, realizzato a seguito di lunghe e complesse indagini a livello internazionale, presenta numerose informazioni biografiche assolutamente inedite su Cauche e su numerosi altri personaggi che frequentarono lo stabilimento fotografico Duroni o che collaborarono con il celebre ottico e fotografo nel corso della sua carriera. Il medesimo studio svela anche l'identità dell'uomo con baffi, ritratto seduto di fianco a un tavolino nel dagherrotipo stereoscopico colorato del 1855 riportato in questa pagina Wikipedia.

Dopo gli esperimenti di dagherrotipia del novembre 1839 eseguiti in collaborazione con Antonio De Kramer e Giuseppe Miani, Alessandro Duroni proseguì il suo rapporto con la fotografia senza sosta - e con grande successo - fino al 1866, quando cedette lo stabilimento al cognato Icilio Calzolari. Come è noto, agli inizi del 1868 i figli di Alessandro, Antonio e Pietro, subentrarono nella conduzione del negozio di ottica in Corso Vittorio Emanuele II.

Come nel caso dell’attività fotografica, anche i rapporti con la Francia non si interruppero mai. Anzi, i fratelli Pierre e in seguito Constant gestirono per decenni gli atelier di Parigi, Avignone e Nîmes. Agli inizi degli anni Sessanta fu costituita una società in nome collettivo per il "commercio di oggetti d’ottica e la fotografia": da quel momento l’atelier parigino di rue Vivienne n. 12 fu segnalato, insieme a quello storico di Milano, sul retro delle cartes de visite prodotte dalla ditta "Duroni & Murer".

Alessandro Duroni fu pioniere non solo nell’arte della fotografia, ma negli anni seguenti al 1839 quest’uomo eclettico e dallo «spirito intraprendente», dotato di una straordinaria «urbanità ed affabilità di maniere», si distinse per alcune invenzioni, scoperte, miglioramenti ed esperienze precoci nei campi dell’ottica, della fisica, dell’astronomia, della telegrafia, e persino nell’utilizzo della luce elettrica; si recò diverse volte all’estero presso i maggiori e più qualificati fornitori per valutare e acquistare gli ultimi ritrovati scientifici e tecnologici nelle materie di sua competenza; vinse numerosi premi ad Esposizioni nazionali e internazionali; fu co-fondatore del Tecnomasio Italiano assieme a Carlo Dall’Acqua e a Luigi Longoni.

A coronamento di una lunga e proficua carriera che lo vide sempre primeggiare tra i migliori fotografi d’Italia, il Re Vittorio Emanuele II lo nominò motu proprio Cavaliere dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.

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Controllo di autoritàVIAF (EN120144782957028571776 · ISNI (EN0000 0004 5406 0586 · SBN PUVV379835 · CERL cnp02132041 · GND (DE1077662327