Ajeje Brazorf
Ajeje Brazorf[1] è un personaggio immaginario interpretato da Aldo Baglio, componente del trio Aldo, Giovanni e Giacomo.
Ajeje Brazorf | |
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Lingua orig. | Italiano |
Autore | Aldo, Giovanni e Giacomo |
1ª app. | Su la testa! |
Interpretato da | Aldo Baglio |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Maschio |
Il personaggio appare nel film Tre uomini e una gamba, nelle trasmissioni televisive Su la testa!, Cielito lindo e in numerosi spettacoli teatrali e gag del gruppo. Inoltre, ne Il ricco, il povero e il maggiordomo, il personaggio interpretato nel film da Baglio afferma di voler comprare una squadra di calcio per suo figlio Ajeje Brazorf.
Questo personaggio, stereotipo e icona parodistica al tempo stesso amara e ironica d'un certo tipo di giovane e condizione sociale, rappresenta una rivisitazione dei personaggi tipici del genere neorealista.[2]
Storia
Il personaggio è un giovane passeggero di un tram, al quale un controllore (Giovanni) chiede di mostrare il biglietto.[1] Aldo inizialmente tergiversa fingendo di cercarlo, chiarendo con vigore d'essere una persona onesta che paga ogni imposta (incluso il canone televisivo pur senza possedere un televisore), e narrando minuziosamente ma non realisticamente il momento della timbratura (raccontando ad esempio che le persone sul tram avrebbero applaudito e fatto una ola nel momento in cui avrebbe timbrato). Dopo una serie di battibecchi, trova un biglietto e lo consegna al controllore, ma tale biglietto è stato timbrato più volte, pertanto non è valido. Il controllore vuole quindi comminargli la sanzione prevista. L'appellativo del personaggio nasce quando il controllore domanda al giovane il suo nome e cognome per il verbale: egli afferma infatti di chiamarsi "Ajeje Brazorf", nome palesemente inventato per evitare di pagare quanto dovuto.[1] Quando ancora non si era formato il trio di Aldo, Giovanni e Giacomo, lo sketch del passeggero senza biglietto veniva già messo in scena da Aldo e Giovanni e il personaggio di Ajeje Brazorf non aveva ancora quel nome: in tale occasione, per non pagare, Aldo afferma di chiamarsi Aldo Giovanni.
Successivamente il controllore, non credendo che il nome dichiarato sia vero, chiede a Brazorf di mostrargli un documento di identità, ma il giovane gli consegna un portadocumenti vuoto, fingendo di scoprire in quel momento d'essere stato vittima di furto da parte di scippatori abilissimi, che gli avrebbero rubato solo il documento lasciandogli la custodia.
Nella gag appare anche Giacomo, nei panni di un anziano impiccione[1] (o di un giovane cassaintegrato, nelle prime versioni)[3] che arriva poco dopo e vuole assolutamente intervenire nell'alterco tra i due per veder fatta giustizia ai danni di Brazorf, reclamando al contempo rispetto per il suo passato in guerra[1] (o per le sue fatiche di lavoratore[3]).
Scena conclusiva
La scena conclusiva ha differenti versioni, cambiate nel corso degli anni.
Nella trasmissione televisiva Cielito lindo (1993) l'impiccione dice al controllore, riferendosi a Brazorf, "ma non vede che è un disoccupato?". Il controllore gli chiede se sia vero, ricevendo una risposta affermativa, per poi chiedere a Giacomo che lavoro faccia lui, e Giacomo risponde "cassaintegrato". Il controllore, impietosito, li squadra sarcasticamente e offre loro un caffè.[3]
Nello spettacolo Tel chi el telùn (1999) il controllore si impietosisce e lascia andare un Brazorf in lacrime dicendogli che sarebbe stato meglio dire subito di non avere il biglietto, però Brazorf repentinamente fugge dandogli del pirla.[1]
Nel film Tre uomini e una gamba (in cui la sequenza è contestualizzata all'interno di un vecchio film neorealista in bianco e nero), scesi dal tram, alla fine Brazorf improvvisa una sceneggiata e approfitta di un momento di distrazione del controllore per cimentarsi in una rocambolesca fuga con inseguimento. Il vecchietto impiccione, rincorrendo a perdifiato il controllore per restituirgli la borsa e il libretto dei verbali che gli erano stati affidati per qualche istante, viene colto da malore e si accascia a terra. Brazorf, invece, salito al volo su un altro tram, riesce a ridiscendere prima della ripartenza, mentre il controllore che lo insegue viene bloccato da un altro controllore che, vedendolo senza divisa, borsa e verbali, lo ferma intimandogli di esibire il biglietto, non sapendo e non credendo di avere di fronte un collega.[4]
Nella versione presentata a Radio Italia (dicembre 2013) nella scena conclusiva si scopre che Giovanni non è affatto un vero controllore ma che si spaccia per tale per poter usufruire gratuitamente dei mezzi pubblici. Una volta svelato il segreto, Giovanni invita gli altri a prendere un caffè.[5]
Altre apparizioni
Il personaggio compare anche nello spettacolo teatrale Il Circo di Paolo Rossi,[6] solo che stavolta interpreta un volontario tra il pubblico che vuole farsi curare. Nel primo sketch di "La famiglia Ubaldi" il personaggio è un monco che risponde alla richiesta di Giovanni di offrirsi per provare a guarire dalla sua condizione. Nel secondo sketch, invece, interpreta il medesimo personaggio però stavolta è affetto da cecità.[7]
Note
- ^ a b c d e f Canale ufficiale YouTube di Aldo, Giovanni e Giacomo, Ajeje Brazorf e il controllore - Tel chi el telun
- ^ Peacelink, La politica che muore nei vapori dell'Onorevole Pelillo, 12 gennaio 2014
- ^ a b c Aldo, Giovanni e Giacomo, Su la testa!, RaiTre, 1992
- ^ Canale ufficiale YouTube di Aldo, Giovanni e Giacomo, Ajeje Brazorf e il controllore (seconda parte) - Tre uomini e una gamba di Aldo Giovanni e Giacomo
- ^ Canale ufficiale di YouTube di Aldo, Giovanni e Giacomo, Il controllore - Aldo Giovanni e Giacomo live @ RadioItalia 2013
- ^ La Famiglia Ubaldi #1 - Il Circo di Paolo Rossi | Aldo Giovanni e Giacomo
- ^ La Famiglia Ubaldi #2 - Il Circo di Paolo Rossi | Aldo Giovanni e Giacomo