La Juventus, dopo il fallimento della gestione Montezemolo-Maifredi durata appena una stagione, nell'estate del 1991 restaurò di fatto l'assetto dei vittoriosi anni 1970 e 1980 richiamando Giampiero Boniperti ai posti di comando (stavolta come amministratore delegato) e Giovanni Trapattoni (dopo cinque anni di Inter) in panchina. Sul fronte del mercato, la squadra sì dotò di pochi ma buoni rinforzi quali il promettente Peruzzi in porta (il quale sul finire dell'annata soppianterà definitivamente il capitano Tacconi), Carrera e Kohler in difesa, e nella sessione autunnale il giovane Conte a centrocampo.
Con questo nuovo assetto, i bianconeri riuscirono a lottare per lo scudetto per tre quarti di torneo senza però mai insidiare il Milan di Capello in vetta alla classifica, chiudendo il campionato al secondo posto. In Coppa Italia i torinesi, dopo aver eliminato nei turni precedenti Udinese, Atalanta e le due milanesi, arrivarono in finale perdendo tuttavia la doppia sfida contro l'emergente Parma di Scala che fu capace, nella gara di ritorno al Tardini, di ribaltare la sconfitta patita all'andata al Delle Alpi.
Maglie e sponsor
La Juventus scesa in campo nella finale di ritorno della Coppa Italia, con indosso la seconda divisa gialloblù.
Lo sponsor tecnico per la stagione 1991-1992 fu Kappa, mentre lo sponsor ufficiale fu UPIM.
Da sinistra: i due neoacquisti stranieri della stagione, i difensori tedeschi Stefan Reuter, meteora bianconera,[4] e Jürgen Kohler, il quale invece assurgerà a punto fermo della squadra nella prima metà del decennio nonché a beniamino della tifoseria.[5]