Armando Angelini

politico e avvocato italiano (1891-1968)
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Armando Angelini (Seravezza, 31 dicembre 1891Seravezza, 17 aprile 1968) è stato un politico e avvocato italiano.

Armando Angelini

Ministro dei trasporti
Durata mandato6 luglio 1955 –
23 marzo 1960
PresidenteSegni I, Zoli, Fanfani II, Segni II
PredecessoreBernardo Mattarella
SuccessoreFiorentino Sullo

Ministro per la riforma della pubblica amministrazione e per i rapporti con il Parlamento
Durata mandato11 aprile 1960 –
19 luglio 1960
PresidenteTambroni
PredecessoreGiorgio Bo
(Riforma della pubblica amministrazione)
Giuseppe Bettiol
(Rapporti con il Parlamento)
SuccessoreTiziano Tessitori
(Riforma della pubblica amministrazione)
Giuseppe Codacci Pisanelli
(Rapporti con il Parlamento)

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizionePisa
Incarichi parlamentari
  • Componente della Quarta Commissione per l'esame dei disegni di legge
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaI e II
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizionePisa
Incarichi parlamentari
  • Componente della VIII Commissione (Trasporti) - I e II legislatura
  • Presidente della VIII Commissione (Trasporti) - I e II legislatura
  • Vicepresidente della Commissione speciale per l'esame dei disegni di legge: Cassa per il Mezzogiorno (n. 1170) ed esecuzione di opere straordinarie nell'Italia settentrionale e centrale (n.1171) - I legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 2511: "Provvedimenti per lo sviluppo dell'economia e l'incremento dell'occupazione" - I legislatura
  • Componente della Commissione speciale per la ratifica dei decreti legislativi emanati nel periodo della Costituente (n. 520) - I legislatura
  • Presidente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 1481: "Costituzione del fondo di rotazione per iniziative economiche nel territorio di Trieste e nella provincia di Gorizia" - II legislatura
  • Componente della Commissione speciale per la ratifica dei decreti legislativi emanati dal governo durante il periodo della Costituente - II legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame della proposta di legge Angelini Armando n. 427: "Dichiarazione di pubblica utilità e norme per l'espropriazione degli stabilimenti industriali inattivi" - II legislatura
  • Componente della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 1264: "Norme in materia di locazioni e sublocazioni di immobili urbani" e delle proposte di legge in materia di locazioni e sfratti - II legislatura
  • Componente della Commissione parlamentare consultiva per il parere sulla modifica alle tasse sui contratti di Borsa - II legislatura
  • Componente della Commissione parlamentare per la vigilanza sulle radiodiffusioni - II legislatura
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaIII e IV
Gruppo
parlamentare
Democratico Cristiano
CircoscrizioneToscana
CollegioViareggio
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
Professioneavvocato

Biografia

Iscritto alla Democrazia Cristiana (DC),[1] prese parte all'Assemblea Costituente (25 giugno 1946-31 gennaio 1948) e fu eletto deputato nella I e II legislatura e senatore nella III e nella IV legislatura (governi di Alcide De Gasperi, 1946/48).[1]

Fu ministro dei Ministro dei trasporti dal 1955 al 1960 nel I Governo Segni, nel Governo Zoli, nel II Governo Fanfani e nel II Governo Segni, e ministro per i Ministro per i rapporti con il Parlamento nel Governo Tambroni, dall'aprile al luglio 1960.[1]

In questi anni e fino al 1963 partecipa a varie Commissioni parlamentari permanenti (tra le quali Giustizia, Lavori pubblici, Trasporti e Marina mercantile). È stato inoltre presidente della Conferenza europea dei ministri dei trasporti (CEMT) e, tra il 1960 e il 1963, membro della Rappresentanza all'Assemblea unica delle Comunità europee e della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia (1963).[1]

È inoltre noto per aver presentato, il 27 novembre 1953, la proposta di legge sulla "Dichiarazione di pubblica utilità e norme per l'espropriazione degli stabilimenti industriali inattivi" che porta il suo nome, e per la quale venne istituita un'apposita Commissione parlamentare.

Approvò la soppressione di molte ferrovie secondarie e tramvie, all'epoca affrettatamente catalogate come "rami secchi", a tutto vantaggio del trasporto su strada: si tratta di una linea politica di cui sono stati, in seguito, stigmatizzati[2] gli effetti a medio-lungo termine, in termini di congestione del traffico e di inquinamento atmosferico. All'indomani della tragedia di Guidizzolo propose ufficialmente l'immediata soppressione della Mille Miglia e di tutte le gare di velocità svolte su circuiti stradali. La proposta venne subito accolta e resa esecutiva dall'ACI.

Muore a Seravezza il 17 aprile 1968.[1]

Archivio

Il fondo Armando Angelini[3], parzialmente ordinato, è attualmente conservato presso l'Archivio storico per la storia del movimento sociale cattolico lucchese[4].

Note

  1. ^ a b c d e Angelini Armando, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  2. ^ III LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 29 MARZO 1982, intervento del deputato Basile, p. 28481.
  3. ^ Fondo Angelini Armando, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 gennaio 2018.
  4. ^ Archivio storico per la storia del Movimento sociale cattolico lucchese, su SIUSA Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 gennaio 2018.

Bibliografia

Pubblicazioni

  • Armando Angelini, Cinque anni di politica dei trasporti, Firenze, Vallecchi, 1961
  • Armando Angelini, Meno armi e meno fame nel mondo, Firenze, Olimpia, 1965
  • Armando Angelini, E le cicale continueranno a cantare, Firenze, Olimpia, 1965

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Angelini Armando, su Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche. URL consultato il 2 gennaio 2018. (fonte utilizzata)

Controllo di autoritàVIAF (EN304911670 · ISNI (EN0000 0004 1616 0738 · SBN RAVV060676 · BAV 495/121026 · GND (DE1084236931