Centro regionale Sant'Alessio - Margherita di Savoia per i ciechi

Il Centro regionale Sant’Alessio - Margherita di Savoia per i ciechi è una storica Istituzione che, dalla seconda metà dell'Ottocento, svolge attività riabilitative ed educative per ciechi e ipovedenti, anche con disabilità aggiuntive.

L'ingresso dell'Ipab Sant'Alessio a Roma

Accreditato presso il Sistema Sanitario Nazionale, si occupa dell'abilitazione, riabilitazione, educazione, assistenza scolastica, formazione professionale, inclusione sociale delle persone con disabilità visiva, anche complessa.

Il Sant'Alessio è un Centro specializzato nel trattamento dell’ipovisione dell’adulto e del bambino.

La sede principale si trova a Roma, a Tormarancia, in viale C. T. Odescalchi 38, in un monumentale edificio costruito nel 1941, circondato da un parco di un ettaro e mezzo. Centri territoriali del Sant'Alessio sono attivi a Latina e a Frosinone.

La storia

Il Centro Regionale Sant'Alessio - Margherita di Savoia per i ciechi, nasce dalla fusione di due Istituti per ciechi, fondati a Roma nella seconda metà dell'Ottocento: l'Istituto dei ciechi di Sant'Alessio[1] e l'Ospizio Margherita di Savoia per i ciechi di Roma[2].

L'Istituto dei ciechi di Sant'Alessio fu fondato nel 1868 presso la Basilica di S. Alessio da alcuni privati cittadini, per volontà di Pio IX, con l'obiettivo di servire "pel ricovero e per la educazione de' poveri fanciulli ciechi dello Stato Pontificio", recita il documento ufficiale pubblicato sul Giornale di Roma il 26 febbraio di quell'anno. A un anno di distanza dalla fondazione, il 20 giugno 1869, il Sant'Alessio fu dunque riconosciuto anche con ordinanza del Ministero dell'Interno.

Affidato ai padri Somaschi, rappresentò la prima scuola per ciechi, in cui i ragazzi non vedenti venivano formati con il metodo Braille sia nelle materie letterarie che in quelle musicali.

Nel 1890 il Sant’Alessio fu riconosciuto come Ente morale e classificato come IPAB, Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza.

Il percorso verso la modernità dell'Istituto comincia nella seconda metà del '900, quando all'interno del comprensorio del Sant’Alessio fu aperta una sezione del Conservatorio di Santa Cecilia, presso la quale si formarono intere generazioni di musicisti non vedenti. In quegli anni, nello stesso Istituto, fu realizzato un convitto per studenti e fu aperta una scuola media pubblica frequentata sia da studenti vedenti che da alunni con disabilità visiva. Alla fine degli anni '80 del '900, poi, vi fu un ulteriore rafforzamento delle attività formative, quando – in applicazione della legge sul collocamento obbligatorio dei centralinisti telefonici [3] - l'Istituto promosse nella propria sede un corso di formazione professionale per centralinisti, grazie al quale decine di giovani non vedenti e ipovedenti trovarono una soddisfacente collocazione nel mondo del lavoro.

La nascita nel 1875 dell'Ospizio Margherita di Savoia i Poveri Ciechi si deve alla filantropia di Margherita di Savoia che acquistò il Casale di Papa Pio V, storica residenza estiva del Pontefice situata nel quartiere Aurelio, e ne cambiò la destinazione d'uso in "Ospizio per i poveri ciechi", allo scopo di dare ospitalità e protezione a donne prive della vista e senza mezzi.

Fu riconosciuto come Ente morale con il R.D. 18 aprile 1875 che ne approvò il primo statuto, modificato successivamente con R.D. 16 febbraio 1879.

Nel 1912, accanto alla residenza per le donne non vedenti, presso il Margherita di Savoia, l'insegnante di filosofia non vedente Augusto Romagnoli, su incarico dalla Regina, aprì una scuola, frequentata dalle giovani residenti nell'Ospizio, che poi, con il R.D 2483 del 1925, divenne la Scuola di Metodo per gli educatori dei ciechi[4], fino alla sua trasformazione, nel 1960, in “Istituto Statale A. Romagnoli di specializzazione per gli educatori dei minorati della vista”. L'Istituto, che comprendeva scuole materne, elementari, medie e il convitto, diede la possibilità agli studenti non vedenti di assolvere all’obbligo scolastico, istituito con la L.1734/601.

Dal 2016 tutto il comprensorio dell'antico Ospizio Margherita di Savoia, è sede dell'Università Link Campus[5].

In seguito alla fusione dei due Istituti, il moderno Centro Regionale Sant’Alessio - Margherita di Savoia per i ciechi, ha avviato un percorso volto, in particolare all'abilitazione delle persone non vedenti. Oggi, il Sant'Alessio fornisce servizi mirati a potenziare le abilità dei disabili visivi e la loro autonomia, allo scopo di favorire il più possibile l'inclusione sociale, scolastica e lavorativa delle persone non vedenti o ipovedenti, anche con disabilità aggiuntive. Abilitazione e riabilitazione sono le attività svolte anche dagli ospiti della Residenza, attiva nella sede romana del Sant'Alessio, che accoglie in via temporanea disabili visivi in condizioni di necessità.

Il 31 Marzo 2017 Papa Francesco ha visitato[6] la sede romana del Centro, nell'ambito dei “Venerdì della Misericordia”, visite private che il Pontefice ha svolto durante l'anno del Giubileo della Misericordia.

Dal 2013, grazie alla collaborazione con Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico, e con l'atleta Daniele Cassioli, pluricampione mondiale di sci nautico non vedente dalla nascita, il Sant'Alessio ha potuto sviluppare una serie di iniziative per l'inclusione sociale dei bambini[7] e delle persone non vedenti attraverso lo sport.

In occasione dei 150 anni dalla fondazione del Sant'Alessio[8], nel dicembre 2018, è stato pubblicato da Palombi editori e Musa Comunicazione il volume "Vedere Oltre - Storia dell'Istituto S. Alessio" che ricostruisce la storia di questa antica Istituzione attraverso le testimonianze documentali e fotografiche conservate negli archivi dell'Ente[9].

Note

  1. ^ SIUSA - Istituto per ciechi S. Alessio di Roma, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 26 gennaio 2018.
  2. ^ SIUSA - Ospizio Margherita di Savoia per poveri ciechi di Roma, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 26 gennaio 2018.
  3. ^ Legge 29 marzo 1985, n. 113, su www.handylex.org. URL consultato il 26 gennaio 2018.
  4. ^ Storia dell'istituto - Istituto Augusto Romagnoli, Roma, su www.istitutoromagnoli.it. URL consultato il 26 gennaio 2018.
  5. ^ Università degli studi Link Campus University di Roma - Chi siamo, in LCU. URL consultato il 26 gennaio 2018.
  6. ^ Francesco in visita (a sorpresa) al centro per non vedenti, in LaStampa.it. URL consultato il 26 gennaio 2018.
  7. ^ Sci nautico, il campione paralimpico Cassioli «allena» i bimbi non vedenti, su roma.corriere.it.
  8. ^ Lilli Garrone, Roma, il Sant’Alessio compie 150 anni un libro ne racconta la storia, su Corriere della Sera, 19 dicembre 2018. URL consultato il 9 gennaio 2019.
  9. ^ Vedere oltre, in Il Foglio, 14 Dicembre 2018.

Bibliografia

  • Q. Querini, La beneficenza romana dagli antichi tempi fino ad oggi, Roma 1892
  • Regione Lazio, Le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza della regione Lazio, Roma 1979
  • Roberto Scanarotti, Liberi Autonomi e Felici. Storie di vite e di altri punti di vista, Equinozi editore, 2018
  • Luigi Scoppola Iacopini, Vedere Oltre - storia dell'Istituto per non vedenti S. Alessio, Palombi editore e Musa Comunicazione, 2018

Collegamenti esterni