Capo Fioccano
Capo Fioccano (in dialetto locale Capo e' Ciuccano), è un rione di Nocera Inferiore. Fa parte del quartiere Metropolitano.
Capo Fioccano Rione | |
---|---|
Capo Fioccano | |
![]() | |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | File:Nocera Inferiore-Stemma.png Nocera Inferiore |
Territorio | |
Coordinate | 40°44′28″N 14°38′29″E |
Abitanti | 100 circa |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 84014 |
Prefisso | (+39) 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | Fioccanesi |
Cartografia | |
Geografia
Locato nel pieno centro cittadino, ha la classica caratteristica dei casali nocerini del centro storico, ovvero è costruito in spiovenza toccando la SS 18, a differenza dei primi, però, il nucleo di Capo Fioccano resta un'unicità se lo si considera come l'unico antico casale che non si è formato lungo l'asse del corso vecchio, partendo da Piazzale D'Amora. L'altra sua particolarità è la costruzione in curva di tutta via Origlia.
Storia
Una delle prime attestazioni del villaggio di Fioccano si ha nel 1047 come ubi floccanu dicitur, in un documento del Codex diplomaticus cavensis.[1] Tale villaggio, seppe sfruttare la locazione lungo l'antica via Stabiana (oggi Corso Vittorio Emanuele II), fuori dalle mura della città medievale. Inoltre la zona copriva diversi ettari di terra coltivabile ed alberi, come si evince dagli atti. Commercialmente il villaggio era abbastanza agiato e poteva sfruttare la posizione in cui si formò. Anticamente nel villaggio esisteva la chiesa di Sancti Petri ad Floccanum, la quale non rientrava tra le principali chiese della città a causa delle scarse risorse in termini di proprietà che disponeva. Proprio accanto a quest'ultima, fu eretta la chiesa di Santa Maria del Presepe nel XVI secolo, la quale in breve tempo risultò la proprietaria della più antica chiesa, che risultava essere poco più di un rudere già alla fine del '500. Dal XV/XVI secolo, fece parte dell'Università di Nocera Corpo. Intorno alla metà del '500, nella piazza di Fioccano, la famiglia dei duchi di Nocera, i Carafa, fece erigere un convento, affidato poi agli agostiniani. Nel 1809 il convento fu chiuso, abbattuto nel 1967, oggi ne resta solo la chiesa, la attuale Santa Maria del Presepe.[2] Dal 1806 al 1834 fece parte del comune Nocera Corpo, dal 1851 è parte di Nocera Inferiore. Nei secoli, il villaggio di Fioccano è andato pian piano sparendo, inglobato dal centro cittadino e dalle piazze nocerine.[3]. Il casale venne definito "capo" per indicare uno dei limiti – capi – della via pubblica che rappresentava uno degli assi principali della città rinascimentale e moderna. L'altro limite era il rione del Casale denominato, appunto, Capocasale.
Il convento agostiniano e la chiesa di Santa Maria del Presepe
Capo Fioccano | |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Nocera Inferiore |
Religione | cattolica |
Diocesi | Nocera Inferiore-Sarno |
Stile architettonico | moderno |
Inizio costruzione | XVI secolo |
Completamento | XX secolo |
Alla metà del XVI secolo, nella città di Nocera dei Pagani presero potere i napoletani duchi Carafa, nella piazza del villaggio, l'attuale Piazza Amendola, fecero erigere una chiesa, accanto ai ruderi della struttura medievale di San Pietro, insieme ad un maestoso convento, che fu terminato dal duca Alfonso Carafa col nome di Sancta Maria ad Praesepe. Nel 1577 fu affidato all'ordine degli agostiniani. Il monastero presentava un portone che non permetteva l'ingresso delle carrozze. Procedendo attraverso di esso, il piano terreno era costituito da due lunghe stanze, un porticato e una scala che portava al piano superiore. Quest'ultimo aveva un lungo corridoio dove si affacciavano sette piccole stanze utilizzate per accogliere religiosi e gendarmi reali. Completava la struttura, un cortile con pozzo, un piccolo giardino e un quartino che sorgeva nella piazza, che ospitava diverse botteghe, un refettorio ed una cucina. La chiesa era costituita da un altare maggiore, dai quattro altari laterali e dalla cappella della confraternita di Santa Monica (altro nome con cui è conosciuta oggi la chiesa). La prima la cappella era quella di Santa Maria del Soccorso. Era seguita da quella intitolata a San Nicola da Tolentino (al tempo riconosciuto come patrono di Nocera de' Pagani). Seguendo a destra, vi era la cappella dedicata a San Pietro apostolo e poi la cappella di Santa Maria di Costantinopoli, dov'era era possibile accedere ad una cripta sottostante. Alle spalle dell'altare maggiore c'era la sagrestia: un ampio locale, in cui erano ospitati un confessionale e le statue di San Nicola di Tolentino, San Vito ed un quadro di San Nicola. Nel 1809, il convento fu chiuso. Nel 1839, la struttura fu riaperta e la chiesa divenne autonoma dalla pertinenenza della Chiesa madre di San Mattteo, di cui era tributaria. Nel 1967, l'intero complesso, totalmente logoro, fu abbattuto. Resistette solo l'area della chiesa che, rimaneggiata e rimodernizzata, domina ancora oggi piazza Amendola e piazzale D'Amora. Nell'attuale struttura, di rilievo sono i tre mosaici dorati, tra i quali spicca quello imponente raffigurante la natività posto alle spalle dell'altare. fa parte della forania di Nocera Inferiore, nella Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno.
la Fontana della Fertilità
È sita a piazza Amendola, di fronte alla moderna chiesa di Santa Maria del Presepe. Realizzata nel 2007 dallo scultore nocerino Onofrio Pepe e fusa dalla Fonderia Artistica Ferdinando Marinelli di Firenze, rappresenta il simbolo della ricostruzione nocerina di questi ultimi anni. Fa parte di un piccolo complesso monumentale che vede altre due statue bronzee ai lati dell'adiacente piazza Diaz. Il gruppo è formato da quattro statue, di cui tre poste all'interno della fontana dalle quali sgorgano dei riottoli di acqua, e una, femminile, seduta sul bordo di essa.
Note
- ^ http://alim.dfll.univr.it/Notarili/alimnot.nsf/(TestiPID)/6E9C43DDA5327BECC125723F003A8125!opendocument
- ^ http://www.santamariadelpresepe.it/index.php/parrocchia/la-storia-parrocchiale.html
- ^ http://www.risorgimentonocerino.it/cultura-spettacolo/3543-la-storia-di-nocera-inferiore-attraverso-i-suoi-numerosi-casali.html
Bibliografia
- CODEX DIPLOMATICUS CAVENSIS - 07; 7.1080. PAG 38-39.