Utente:Sc petriolo/Sandbox
Personaggi storici petriolesi
Marco Martello (Petriolo 1460 circa - Fermo post 1531)
Illustre umanista e giureconsulto, espertissimo nelle politiche e legali materie, dimorò per lungo tempo a Venezia, circa 17 anni continui, insegnando umane lettere[1].
Secondo quanto riportato nel Colucci, tanta era la sua reputazione che fu incaricato dai reggenti la Repubblica di Venezia di riformare le leggi e porre gli statuti in buon latino; ottenendone per i meriti acquisiti il privilegio della cittadinanza per sé e suoi discendenti[2] Tornato in patria venne indicato dalla magistratura di Fermo, città in cui aveva preso dimora, di riformare il vecchio statuto municipale, opera che portò a termine in maniera encomiabile, curandone a proprie spese, nell’anno 1507, la versione a stampa che ornò di prefazione e lettera dedicatoria. In calce allo statuto figura infatti la seguente dicitura:
Nel 1515 risulta essere Lettore a Fermo[3] . Nel 1531 eresse il proprio monumento funebre nella Chiesa di S. Agostino di Fermo, nella cappella dedicata a S. Maria del Soccorso che riportava la seguente iscrizione[1]:
Padre Angelo da Petriolo (Petriolo 1510 circa – Bologna 1563)
Religioso dell’ordine dei minori osservanti, sommo teologo, dimorò a lungo nel convento di Macerata. Fu lettore in più studi generali, lo era in Perugia, quando, grazie alla sua grande dottrina fu chiamato ed intervenne al Concilio di Trento fra i teologi del suo ordine. Eletto definitore della provincia della Marca nel 1563, nello stesso anno, tornando dal Concilio, si ammalò e il 29 novembre 1563 morì in Bologna.[4]
Marino Catalani
Figlio di Giuliano e Quintia Siciliani. Si laurea in Utroque Iure presso l’Università di Macerata il 16 gennaio1629. Decorato con il titolo della Milizia Aureata. Subito dopo si porta a Roma dove intraprende la carriera legale, impiegandosi come procuratore o più propriamente causidico, cioè rappresentante in causa delle parti, occupandosi effettivamente dell’istruzione della causa (raccolta del materiale probatorio, redazione e deposito degli atti processuali). Attivo presso la Curia Romana, la sua grande esperienza unita alla profonda conoscenza delle materie legali fanno si che nel corso di oltre quarant’anni di residenza nella città eterna il Catalani sia tra gli avvocati più ricercati sia per seguire le cause delle famiglie private, sia come procuratore per conto di diverse comunità dello Stato pontificio. Circondato da una non comune fama di dottrina e rettitudine il Catalani ottiene riconoscimenti ed incarichi di prestigio; nel biennio 1648-1649 ricopre l’incarico di Agente procuratore della città di Ferrara, ufficio che assolve ottimamente tanto da ottenere il privilegio della concessione della cittadinanza ferrarese decretatogli “in riguardo alle molte fatiche e buon servizio prestato in servire questo pubblico”1. Nel 1658 Catalani acquista un grande palazzo in Petriolo dai fratelli Adami di Fermo, adiacente alla Chiesa di S. Martino, con all’interno un pristino (frantoio) ad olio dove pone la sua residenza ed il centro amministrativo delle sue proprietà petriolesi. Nel 1666, sempre a Petriolo acquista una possessione di circa 70 ettari da Anton Vincenzo Adami, con casa, palombara e una chiesa dedicata a S. Antonio di Padova2, edificata nel 1660 da don Aurelio Adami. Marino Catalani completa la chiesa con la costruzione del campanile dotandola di suppellettili sacre e del quadro dell’altare raffigurante S. Antonio di Padova e la Vergine Maria3. Colpito da ictus Marino Catalani trascorre gli ultimi mesi di vita a Petriolo, dove muore il 18 febbraio 1673 all’ età di 65 anni lasciando il suo patrimonio al fratello Giacomo Filippo Catalani.
1� Archivio Storico Comunale di Ferrara, Registri delle deliberazioni Consiliari, Registro M (gennaio 1649-dicembre 1653), cc. 89-91.
2� Archivio di Stato di Macerata, Archivio notarile di Corridonia, vol. 519.
3�Nel 1987 le eredi della famiglia Catalani donano la Chiesa alla Confraternita del SS. Sacramento di Petriolo
Note
- ^ a b G.Colucci, Delle Antichità Picene, XLIX, p. 63.
- ^ G.Colucci, Delle Antichità Picene, XLIX, p. 64.
- ^ M.Marini, Rubrica eorum omnium quaecontinentur in libris Conciliorum et Cernitarum Illustrissimae Communitatis Civitatis Firmanae ab anno 1380 usque ad annum 1599, II.
- ^ Giuseppe Sabbioni, Il Castello di Petriolo-Piceno, memorie storico statistiche, II, 1873, p. 16.